Creato da foglienere il 22/10/2006

Mens Insana

ciarlatano, venditore di sogni, mercante di nuvole

 

 

Sorridere

Post n°60 pubblicato il 26 Gennaio 2007 da foglienere

L'ultimo sorriso sarà il triste sorriso di chi se ne va sapendo che non c'è null'altro per cui valga la pena rimanere.

tradotto... finchè si sorride vale sempre la pena

 
 
 

Il nick ancestrale

Post n°59 pubblicato il 24 Gennaio 2007 da foglienere
 
Tag: Parole

Suvvia so che prima o poi ci siete caduti anche voi, ebbene si ci sono caduto anch'io. Dove? Ma nel certificato, quello dell'esimio dottor Pinetti applicato al blog, il quale ci tiene a precisare che siamo già alla terza versione, mica è nato così! sotto ci sono ben altre 2 versione che sono state testate e scartate per avere solo il meglio in questa ultima versione.

Anche voi avete letto sicuramente "INDICA CHIARAMENTE CHE IL NICK ANCESTRALE DEL SUO AUTORE E':..."
Insomma se dicono "indica chiaramente" come non crederci? Cioè il nick è lì, chiaro come il sole, alla portata di tutti, come avete fatto a non accorgervene fino ad ora? Cosa fate vivete col tonno sugli occhi? E' il vostro nick ancestrale cavolo! Ancestrale mi fa venire in mente riti antichi, primordiali, di segreti nascosti nelle pieghe del tempo e dei letti sfatti, di tabù imposti da divinità ormai dimenticate. Si, io me lo immagino Dio, o chi ne faceva le veci pro tempore, che decide il destino degli uomini e pensa "Gli darò un indizio sul loro cammino, eppure dove posso nasconderlo perchè possa trovarlo? Nelle stelle? Sotto terra? Nel volo degli uccelli? Negli occhi? Scriverlo sulle loro mani?..." Finchè ecco l'idea geniale: "Eureka, lo nasconderò nel nome del blog che ogni uomo prima o poi avrà!" (Obiezione dell'angelo annoiato più vicino:" Ma cos'è un blog?" Risposta dell'Onnisciente o del Vice-Immenso, non so ancora chi ci fosse: "non lo so, ma loro lo inventeranno!") E così il prof Pinetti, questi illuminato del XXI secolo, questo alchimista informatico, questo stregone del silicio, questo fantasmagorico scienziato (che poteva avere anche il buon gusto di chiamarsi con un altro nome, se utilizzava Cicciobello aveva sicuramente un po' di credibilità in più), cosa fa? Scopre l'algoritmo per estrarre il Nick Ancestrale che il l'Onnisciente ad interim ha nascosto nel nostro destino! Ovvio ora apro Wikipedia per scoprire cos'è un algoritmo (certo, ora dovrei anche guardare cosa significa implementare, ma così non finiamo più). Non mi dilungo oltre...
Benissimo ora il buon vecchio copia/incolla e premo invio ripetendo quello che avete pensato tutti in questo momento... "nome figo, nome figo, nome figo,.... ti prego un nome figo....."
Perchè, siate onesti, voi che non l'avete messo sul vostro blog avete ricevuto un nick ancestrale che vi faceva vomitare, e poi vi siete nascosti dietro uno snobbissimo: "ma sono tutte stronzate!!"
mentro recito il mio mantra di "nome figo, nome figo, nome figo,..." ecco cosa esce:


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eeeehhhh!!!?!?! Sirena artificiale?
Bravo pirla! ora clicca riprova, fai di nuovo copia incolla e come tutti gli altri maschietti prima di te cambia quella bella F con una virile M (dai su avete sbagliato anche voi vero amici miei?)
Recito di nuovo il mantra e stavolta esce:

immagine

Boia mondo, era meglio Sirena Artificiale!!!!!

e a questo punto via con le prove!!!!!! proviamo tutte le combinazioni possibili sperando che me ne capiti una carina che mi soddisfi...

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Si poi, insomma, non mi importava più maschile o femminile così avanti quello che capita capita...

Alla fine l mio nick è e rimane Scalda,
per l'immagine non può che essere questa:immagine

 
 
 

Nome

Post n°58 pubblicato il 24 Gennaio 2007 da foglienere
 
Tag: Parole

Il tuo nome,
lo terrò gelosamente nascosto in fondo al cuore come perla rara per goderne in solitudine,
lo urlerò nel deserto affinchè sia l'unico rumore che ode il mio orecchio,
lo sussusserò nella notte come preghiera per un desisderio che si avveri,
continuerò a scriverlo sulla sabbia
e lotterò con il mare per mantenerne vivo il ricordo.

In realta queste poche parole erano un commento a questa poesia di Lorca postata da Arte.

 
 
 

Maschiaccio

Post n°57 pubblicato il 23 Gennaio 2007 da foglienere

Ecco un raccontino, o meglio, la presentazione di un personaggio, una spadaccina costretta a nascndersi. Non mi piace come l'ho scritto, poca ironia, un po' pesantuccio, ma non mi veniva niente di meglio. Magari lo riarrangerò un giorno, per ora mi ha un po' stufato.

Le armi mi hanno sempre affascinato, fin da piccola. Ho sempre visto i miei fratelli allenarsi duramente con quelle spade scintillanti. Ma quando a 4 anni chiesi come regalo una spada fui guardata come la peggiore delle bambine e mi fu regalata una bambola. Era il mio 4 compleanno, il 25 Agosto del 1623. Quella bambola è ancora in camera mia che mi guarda beffarda senza che io l'abbia mai toccata. La mia passione per quelle striscie d'acciaio scintillante non si placò, ma da brava figlia di nobile casato non potevo abbassarmi a prendere in mano una spada. Il vietarmelo però, accentuò sempre più la mia voglia di brandire quelle lame affilate. A otto anni, i miei genitori provarono a cedere leggermente e mi regalarono un arco. Non era il mio sogno, ma servì a tenere la mia mente occupata e il mio corpo lontano da quei salotti pieni di signore infagottate di ampi vestiti, dai camerieri ossequienti, da bambine smorfiose.
Le lezioni si svolgevano sempre nel prato a fianco dell'ingresso, dovevo presentarmi vestita di tutto punto, come se andassi a cena, con le ampie gonne che mi impedivano di muovermi, il bustino che rendeva ogni respiro un'impresa, le ampie maniche che si impigliavano sempre nella corda. Eppure anche così divenni brava, ricevevo i complimenti del maestro e dei miei compagni. Probabilmenti molti degli apprezzamenti erano dovuti al fatto che ero la figlia del padrone di casa, ma non me ne curavo perchè sentivo di meritarli. Ero sempre più brava con l'arco, ma non mi bastava, non ero per nulla soddisfatta. Iniziai ad uscire di nascosto a cavallo con il mio arco, vestita con brache e camicia e capelli raccolti. Le prime uscite erano timide, i fermavo nelle radure nei pressi della villa, ma iniziarono presto a farsi temerarie. Uscivo anche per ore, odiavo i pomeriggi di pioggia che mi costringevano a casa. Mi prese la sete della caccia, ricordo bene quell'estate, avevo compiuto i tredici anni. La gioia di colpire quella tenera lepre, vedere lo strale coglierla a mezzo salto. Quando andai a recuperarla sentii un lungo brivido lungo la schiena, ma inesplicabilmente provai una forte gioia nel sentire il piccolo cuore smettere di battere. Era una cosa che le mie sorelle e le mie amiche non avrebbero mai provato, anzi si sarebbero ritratte colme di ribrezzo. Io mi cullavo nella gioia della mia unicità.
Iniziai a spiare di nascosto le lezioni di scherma dei miei fratelli, ripetendole con un batone fino alla nausea. grazie al cielo ci facevano portare spesso i guanti, altrimenti chissà cos'avrebbe detto la mamma di quei calli, inaccettabili sulle mani di una dolce fanciulla.
A quindici anni finìi a letto del maestro di scherma e inizia le lezioni con la spada.
Avevo già avuto le mie piccole esperienze e avevo capito in fretta che arma poteva essere la femminilità. Così con un po' di moine, qualche stuzzicatina, qualche allusione subito mascherata da un innocente rossore, il maestro non tardò a cadere nella mia rete. Avevo calcolato tutto alla perfezione. Lo avevo incastrato al ritorno dall'allenamento con i mano le armi smussate. Così dopo avergli dimostrato la mia disponibilità presi con noncuranza una delle delle lame chiedendo con finta innocenza:
"Questa come si usa?"
Lui rise e prendendo l'altra lama si mise blandamente in guardia
"Quarda, ci si mette così e..."
Non finì la frase, rimase a bocca aperta mentre la sua spada volò dall'altra parte della stanza. Mi ero allenata parecchio su quel disarmo ed ero sicuro di coglierlo impreparato. La cosa funzionò, il ricatto era ovvio, lezioni di spada per notti di piacere. Rimase stupito di quanto avevo imparato solo guardando, poi sotto la sua guida in breve tempo superai i miei fratelli, lo avrei anche dimostrato se me ne fosse stata data la possibilità.
Anche l'altra parte del patto mi soddisfava pienamente, le notti si dimostravano spesso troppo brevi.
Vivevo nel costante timore che la nostra relazione potesse essere scoperta, eppure mi faceva sorridere pensare che lo scandalo suscitato dalla nostra relazione amorosa sarebbe stato nulla al confronto si quello che sarebbe scoppiato se mi avessero sorpreso capace di adoperare una spada.
Eppure...

Se siete arrivati fino in fondo bravi! Volevo creare un personaggio femminile per un racconto o un gioco di ruolo, ma dovevo giustificare da una parte la sua femminilità e dall'altra la bravura in ambiti prettamente maschili come la spada e il tiro con l'arco.
Beh se a qualcuno serve prenda pure....

 
 
 

Riposo

Post n°56 pubblicato il 19 Gennaio 2007 da foglienere
 
Tag: Parole

Cade la fredda neve
sui palpiti del cuore
come calda coperta

 
 
 

e se qualche malato pensasse di fare phising col mio blog?

Post n°55 pubblicato il 18 Gennaio 2007 da foglienere
 
Tag: Parole

beh sapete tutti cos'è il phising... no? (link su Wikipedia) magari sfruttando qualche errore di battitura dove potrebbe finire? insomma vista la popolarità di questo blog (per ora pari a quello di Alfonso Zappaterra*) ho pensato di dare qualche suggerimento a quelli che volessero sfruttare il nome del mio blog per catturare l'attenzione di qualche sbadato navigante. Quindi:

- Mensa Insana (sito sui peggiori ristoranti d'Italia e del Mondo)
- Mens In sauna (blog demenziale per persone col cervello bollito o in alternativa centro benessere che curi mente e corpo ... contemporaneamente ... )
- Mens Sana (qualche malato crede ancora di averla)
- Mens Ivana (qualche intellettuale Ivana spiega il funzionamento dell'apparato cerebrale, probabilmente del suo...)
- Menta Insana (per chi fin da piccolo odia le caramelle della zia)
- Man's in Sun (Sito inglese per aspiranti astronauti col sogno di un viaggio abbrozzante sul sole)

Su tutto cito testualmente la frase di un grande maestro: "Mens Vana in Corpore Nano... o era il contrario?" Ciao Pippo!

*come? non conoscete il blog di Alfonso Zappaterra? male male male... significa che anche il mio blog non è popolare...

P.S. Volevo sciverne qualcuna in più... ma sono giorni in cui non vivo... corro e basta, quindi accontentatevi, a presto, Scalda

 
 
 

Senza idee...

Post n°54 pubblicato il 15 Gennaio 2007 da foglienere
 
Tag: Parole

Sono a corto di idiozie... Mi sembra di averle proprio finite. Devono essere evaporate mentre dormivo. Eh si le sane idiozie vanno tenute fresche, vanno curate. Non puoi metterle in frigo, o ancora peggio in freezer, si rompono, si rovinano in fretta. Devono prendere aria, solo se libere di vagare possono mantenersi. Le sto cercando affanosamente, guardo sotto il letto, sul tavolo della cucina, cerco nell'armadio, nelle tasche delle giacche, pròo a rebaltar i calti. Niente, nessuna idiozia per oggi. Caspita neanche nelle bozze qualcosa di idiota, solo scritti seri. Tenetemi così per un po', la mancanza di tempo libero e di cure mi ha fatto perdere le mie idioze. Come diceva Michelagnolo Scultore "Abbiatemi per iscusato"

 
 
 

Bugie

Post n°53 pubblicato il 13 Gennaio 2007 da foglienere
 
Tag: Sfoghi

Vi prego ditemi che davvero non è mai esitito il disastro di Ustica, che l'orrore del Cermis non è mai avvenuto, che Callipari sta bene, che anche tutte le altre tragedie sono veramente falsità. Avvolgemtemi di calde bugie, coccolatemi con tenere menzogne, ma fin da subito, perchè la fredda lama della verità non si fermi a metà. Non posso accettare questa ferita, questo mezzo dolore, non posso credere che le tragedie non abbiano un responsabile, è un dolore che sa di sofferenza eterna perchè non può guarire...

 
 
 

Contraddizione

Post n°52 pubblicato il 12 Gennaio 2007 da foglienere
 
Tag: Parole

Affondo i canini in quel lurido collo. L'insaziabile fame e l'ossessione del sangue si placano mentre bevo quell'oro rosso. Sento l'estasi ripercuotersi in tutto il mio vecchio corpo, l'energia che mi scorre attraverso queste aride vene. L'ebbrezza della nuova vita appena rubata mi prende e per un po' la stanchezza e la disperazione si placano, ma so che sono in agguato, come feroci predatori attorno ad una creatura ferita.
Sono stanco.
Da quanto tempo vivo? Prima o poi ogni vampiro si pone questa domanda, che subito è seguita da un'altra: ma io sono ancora vivo?
Mi guardo attorno, sono in uno sporco vicolo, immondizia ovunque. Sono a New York, credo, anche questo è confuso, sono qui per la mostra su Picasso... L'Arte la mia passione, la mia prima ossessione ormai naufragata nel mare del sangue.
Sono stanco.
Ho conosciuto Picasso l'ho seguito per anni... tengo gelosamente un suo quadro nel lercio appartamento dove abito, ormai l'unico mio legame con l'Arte. Lo chiamano periodo azzurro, perchè non sanno quanto nero fosse quel periodo per Pablo.
La rabbia mi assale, non mordo più quel collo, lo sbrano, dilanio la carne. La sete di sangue è placata ora sto appagando un'altra fame, più subdola, più infida, più inappagabile: la fame di distruzione, la fame di corruzione. Ne sono sempre più succube, inizo a strappare la carne da questo povero essere, le mie unghie che affondano nel suo petto lasciano profondi graffi, succhio qule poco sangue che ne esce. E ancora un guizzo di energia scorre nel mio corpo.
Sono stanco.
Getto incurante il cadavere nel vicolo e mi dileguo.
Domani andrò a quella mostra di Picasso, andrò a salutare un vecchio amico, assaporerò per un po' la pace che mi sarà sempre negata.

 
 
 

Compagno di viaggio

Post n°51 pubblicato il 11 Gennaio 2007 da foglienere
 
Tag: Parole

Viaggiamo quasi sempre assieme. Lui è il compagno di viaggio che preferisco, chiuso nell'abitacolo della macchina non c'è via di fuga, neanche con i discorsi. La Radio può momentaneamente coprire un silenzio imbarazzante, ma nei lunghi viaggi in due il dialogo è inevitabile. Due persone in un auto è un concetto strano. Il piccolo spazio ristretto così familiare mentre ti trovi in posti sconosciuti, come portarsi un piccolo angolo di casa sempre in giro. E in questo piccolo angolo la confessione è d'obbligo. Così, tolgo la maschera e tiro fuori me stesso. Lui mi ascolta sempre, mi guarda attento, sembra sempre capire cosa provo. Spesso risponde con il silenzio alle mie parole, non il silenzio imbarazzato di chi non sa che dire, ma quel silenzio carico di significato di chi non ti giudica, di chi riflette su quello che hai detto e prova mettersi nei tuoi panni. Sembra strano ma in quei silenzi mi rinfranco, non serve neanche che arrivi una risposta, ma mi basta la sua presenza per sentirmi meglio.
Dopo queste lunghe conversazioni scendere dall'auto e prendere una boccata d'aria è un piacere che sa di rinascita.

Dato che ci sono vi presento il mio compagno di viaggi

immagine

Si chiama Cambec

 
 
 

PERCHè SCALDA?

Sono The Crow, il corvo del cimitero di Pére Lachaise. E tu sarai un angelo, un giorno. La tua anima camminerà nella notte per giocare ancora con il Mondo...
Ti aspetterò, ragazza.

Jessica
 

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