Sergej Luk'janencko, I Guardiani della notte Vinicio Capossela, Non si muore tutte le mattine Khaled Hosseini, Il cacciatore di aquiloni Libri Letti Jiro Taniguchi, In una lontana città - Adoro le storie semplici e il disegno pulito di quest'uomo. Danilo Mainardi, La strategia dell'aquila - Perfetto per aspiranti ornitologi, a volte mi chiedo perchè leggo certe cose... Antonio Scurati, Il rumore sordo della battaglia - Bel racconto sul passaggio della guerra dall'arma bianca alle armi da fuoco, forse troppo ricercato e poco scorrevole da leggere, ma interessante nel tema Haruki Murakami, A sud del confine, a ovest del sole - poetico a musicale, giapponese fino in fondo, minuzioso nel descrivere il rammarico del tempo perso. Daniel Kehlmann, La misura del mondo - matematico, fisico, chimico, esplorativo, divertente. Libro da leggere nei prossimi giorni Daniel Pennac, Il paradiso degli orchi |
Post n°39 pubblicato il 26 Dicembre 2006 da foglienere
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Post n°38 pubblicato il 23 Dicembre 2006 da foglienere
Avete mai pensato quanto si crede grande l'uomo e quanto è in realtà piccolo anche solo nei confronti della terra? |
Ci crediate o no è Natale, io ero più per il non crederci, preferivo un bel ferragosto, ma pazienza. Cammino per le strade e guardo le luci. Premetto che odio le pacchianissime palle colorate che accendendosi ad intermittenza sembrano rincorrersi, le odio perchè ogni volta, giuro ogni volta, resto ebete a guardarle! Non posso farne a meno, mi ipnotizzano e non esiste nient'altro, certo è un po' un casino quando guido, ma finora mi è andata bene. Una volta ho provato a ignorarle, la scena mi è rimasta impressa nella memoria, poi mi hanno spiegato che: 1. non era natale 2. quelle luci si chiamano semaforo 3. non è un gentile meccanico che mi sta facendo un rapido controllo gratis (in effetti non esistono per definizione) quello sotto la mia macchina... |
Post n°36 pubblicato il 21 Dicembre 2006 da foglienere
Finalmente Piergiorgio Welby è morto! Sono mesi che chiede di morire ma gli è sempre stata offerta la vita come surrogato. Possibile che qualunque idiota possa fare bungee Jumping senza elastico, fare l'altelena legandosi un cappio al collo, testare la resistenza della propria placca parietale all'attraversamente di un proiettile, ma per il semplice fatto che non riescisse a muoversi non possa dare termine con dignità e orgoglio alla propria esistenza terrena? |
All'inizio lo facevo per il brivido del gioco, poi pian piano divento un'ossessione. Ero entrato così, per scherzo, nel giro delle scommesso sul sesso dei nascituri. Era semplice bisognava scommettere se era maschio o femmina. All'inizio qualche volta vincevo, poi mi prese la febbre, puntavo sempre di più e iniziai a perdere. I miei debiti si facevano sempre più consistenti, non riuscivo a smettere. Per recuperare soldi dovetti affidarmi a sistemi sempre più biechi, finchè toccai il fondo, giunsi a spacciare Marsh Mallows davanti alle scuole. Fu entrando in questo giro che scoprii che le scommesse sui nascituri erano un imbroglio colossale, gestito da infermieri senza scrupoli che facevano le ecografie prima della nascita. Il mio giro di spaccio si stava facendo abbastanza redditizio, insomma tenevo testa ai creditori. Ma dopo un po' , per non destare sospetti dovetti trovare qualche "socio". Avevo organizzato una piccola banda di ragazzini che facessero da intermediari e a cui passavo una piccola percentuale in Marsh Mallows. Le cose andavano mediamente bene. Ogni tanto qualcuno cercava di fare il furbo, così ero costretto ad usare il pugno di ferro. Mi dispiaceva usare metodi così truci, ma era l'unico modo per ottenere il loro rispetto. Prendevo il malcapitato furbetto e di fronte agli amici dichiaravo di averlo visto baciare la ragazza più brutta della scuola. Immancabilmente si dimenva e urlava che non era vero, ma lo faceva in maniera così pietosa che nessuno gli credeva. Mi si stringeva il cuore a vederlo divincolarsi così, ma questa era la vita, meglio impararla il prima possibile. Gli affari stavano andando a gonfie vele, insomma stavo quasi per affrancarmi dai miei debiti, quando accadde l'impensabile. Il giro d'affari si sgretolò. Non fu per la polizia, ero troppo accorto, non fu neanche una diserzione dei miei corrieri, fu una frase. Poche parole mandarono in fumo il mio giro d'affari. Fu sufficiente una donna, bastò che una madre dicesse al suo piccolo"non accettare caramelle dagli sconosciuti". Queste parole dilagarono come la peste ed io subii il tracollo. Il mio impero nascente venne disintegrato senza colpo ferire. Imparai a mia insaputa il potere delle parole, anche se me ne resi conto solo molto più tardi nella mia vita. |
Post n°33 pubblicato il 18 Dicembre 2006 da foglienere
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Come ogni mattina sono di fronte allo specchio. Mi riconosco appena nel riflesso. La barba di due giorni, già, ieri non ha suonato la sveglia e non ho avuto il tempo di readermi. I capelli sono un campo di battaglia, mi sembra di avere un broccolo in testa. Per non parlare delle occhiaie e della pelle tesa. L'acqua è fredda quando mi arriva sulla faccia. Tengo gli occhi chiusi e tendo la mano mentre le gocce fredde scendono lungo le guance e cadono con un plick nel lavandino. Dai polpastrelli mi arrivano sensazioni contrastanti, sento il vetro freddo sulla punta delle dita e un tiepido vento primaverile che avvolge tutta la mano. Apro gli occhi, lo specchio si è aperto e al di là stamattina vedo una collina di ciliegi in fiore. Una sottile brezza sparpaglia nell'aria una moltitudine di petali rosa. Li osservo danzare sullo sfondo di un cielo terso, di un azzurro intenso in contrasto con i bianchi pennacchi di nuvole. Sembrano tanti piccoli ballerini che si muovono al ritmo di una musica silenziosa. Sento il profumo dell'imminente estate e ancora chiudo gli occhi per assaporare questa fantastica sensazione. Quando li riapro mi scopro già con un piede sul lavandino pronto a tuffarmi al di là dello specchio, anche oggi mi sono fermato in tempo, prima o poi verrà il giorno che non mi fermerò, ma attraverserò lo specchio ad occhi aperti. Di là sembra tutto più facile, ma mi sembra di fuggire codardamente, così resto qui dove la vita mi pare noiosa e complicata. Mi lavo nuovamente la faccia e quando riapro gli occhi sono ancora i miei occhi che mi ricambiano lo sguardo, prendo il gel, prezioso amico, sistemo i capelli nella solita improbabile cresta bionda e sono pronto per far colazione. Uscendo mi volto per chiudere la porta, raccolgo al volo un baluginio rosa, aprendo la mano vedo che si tratta di un petalo di ciliegio e per un attimo ne assaporo l'effimero profumo d'estate. |
Post n°30 pubblicato il 14 Dicembre 2006 da foglienere
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PERCHè SCALDA?
Jessica
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