per non smarrirmiopinioni libere (anche di cambiare...) |
PERCHE' DI QUESTO BLOG
DI TANTO IN TANTO TUTTI NOI SENTIAMO IL BISOGNO, SPESSO URGENTE E IMPERIOSO, DI PARLARE DI NOI STESSI. DESIDERIAMO AFFERMARE LA NOSTRA PERSONALITA', INSISTERE SU UN FATTO CHE IL MONDO INTORNO SEMBRA VOLER DIMENTICARE - IL FATTO CHE NOI ESISTIAMO, CHE NOI SIAMO NOI (Alduos Huxley)
SE IL PORTAFOGLIO CONTA PIU' DI UN POPOLO...

BOICOTTIAMO I PRODOTTI TEDESCHI ! ! !
Finché i governanti tedeschi non smetteranno di usare l'Europa per arricchire la propria economia, noi...impoveriamola...!
(anche noi, colpiamoli per educarli)
D I C H I A R A Z I O N E
QUESTO BLOG NON E' UNA TESTATA GIORNALISTICA, DATO CHE NON E' AGGIORNATO PERIODICAMENTE E NON HA FINI DI LUCRO: AI SENSI DELLA NORMATIVA VIGENTE, NON PUO' CONSIDERARSI UN PRODOTTO EDITORIALE (L.62 DEL 7/3/'01).
PER QUANTO ATTIENE AL COPYRIGHT DELLE IMMAGINI E I VIDEO USATI, PRESI DALLA RETE, CONTATTATEMI PRIVATAMENTE: NON HO ALCUN PROBLEMA AD ELIMINARLE...
BAGAGLIO
COSA C'E' D'INDISPENSABILE? COSI' COME, PREPARANDO UNA VALIGIA, LASCI LE COSE INUTILI, RICORDATI DI NON CARICARE L'ANIMA DEI PESI CHE PUOI EVITARE...
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ALLA DERIVA…
NULLA AVANTI A ME, COME AI LATI E DIETRO. SENZA DIREZIONE, SONO IN ATTESA DEL DOMANI...
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QUESTO BLOG E' CONTRO IL PONTE SULLO STRETTO DI MESSINA !
NIRVANA - YOU KNOW YOU'RE RIGHT
DA MOLTO NON SE NE PARLA PIU', MA LA "RIFORMA GELMINI", IN REALTA' E' PASSATA. NON HA PIU' SENSO RICHIAMARE UNA RACCOLTA DI FIRME (COME AL MIO POST #160, IN CUI NE RICHIAMAVO UNO DI elena.c.q.d) . PERO', INVITO TUTTI COLORO CHE HANNO FIGLI, TUTTI QUELLI CHE SOGNANO UN MONDO MIGLIORE, TUTTI QUELLI CHE SANNO ANCORA PENSARE CON LA PROPRIA TESTA, A NON ABBASSARE LA GUARDIA E AD ESSERE PRONTI AD ANDARE IN PIAZZA PER SALVARE LA SCUOLA ITALIANA E, CON ESSA, IL NOSTRO FUTURO.
mgf70
LOSING MY RELIGION
CREDO SIA IMPORTANTE...
HERE WITH ME
LA STORIA DELLE COSE (VERS.21'08")
ALTAMENTE CONSIGLIATO PER LA PROPRIA CONSAPEVOLEZZA (ANCHE SE, DOPO, NON CAMBIERETE NULLA DEL VOSTRO VIVERE)
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Oggi sarebbero stati 23 anni, ma il matrimonio è effettivamente durato molto meno. Non mi manca la persona (che pur ho amato in modo totale), ma ho nostalgia di una vita piena di sogni e di progetti per una vita comune. Non mi manca necessariamente la giovinezza e la passionalità di allora, quanto la mancanza di cicatrici dolorose, che tanto mi hanno poi condizionato. Lei era bella (per me era bellissima) ed il mio desiderio di lei era perenne, forte e tangibile. A quel che vedo è ancora bella, ma il desiderio di allora non lo trovo più, nelle spire della mia anima. Troppa rabbia, troppe contestazioni, troppe assurde guerre, hanno logorato la nostra storia. Oggi non rimane quasi più nulla, se non mutui, discendenza e sogni infranti. Eppure... nonostante le ferite ed il bisogno di una vita pacifica, non riesco ad escludere di avere ancora una donna accanto a me. Oh, non è (solo) per del buon sesso, quanto perché...sono un essere che ha bisogno di amore, da dare e da ricevere. Solo che questa persona dovrà essere eccezionale, per farmi andare al di là di quelle cicatrici, oltre gli incubi del passato e al di là delle frustrazioni e la rabbia, che tutti questi anni mi hanno portato Dopo tanto tempo, anche il mio matrimonio è giunto il suo epilogo ed è arrivato il momento di alzare la testa e guardare un po' più in là, del piccolo cortile in cui ho vissuto per tutti questi anni e del quale ...mi sono accontentato... Fa male, ma è un momento che dovrò vivere fino in fondo, prima di rialzarmi, di ricominciare a vivere. |
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Ho paura, paura di sapere, paura di scoprire una verità dolorosa paura di dover prendere una decisione: amare mi porta a questa follia . Sapere che lei non mi ama, che ama un altro, mi ucciderebbe dentro: nulla avrebbe più un senso . Scoprire che non mi vuole davvero, che preferirebbe quell'altro, mi ghiaccerebbe il sangue: che ho vissuto a fare? . Ho paura, paura di sapere, di scoprirmi inutile e senza valore: amare mi rende vulnerabile e stupido, senza orgoglio e senza speranza... |
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A volte mi sembra di avere troppe case, qui nella rete: troppi social (...), troppi profili, troppe parole buttate al vento del web. Ma proprio QUI, dove ormai torno di rado, credo di avere la parte più antica della mia anima in fuga. Perché questo mio vecchio blog, ha raccolto storie e confessioni, sensazioni e stati d'animo. So cosa veramente voglio? Credo di sì, ma ancora non so come ottenerlo. E intanto il tempo corre avanti e non so se troverò, al mio ritorno, quello che credo di volere. Non è facile, però, andare avanti.
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Anni fa sentii un politico di estrazione pacifista dire, riguardo ad una crisi anche umanitaria (...), per la quale si doveva decidere se intervenire militarmente o meno: "...beato chi ha certezze..." Ma una frase simile la si può usare anche in contesti personali, non solo geopolitici. Perché spesso abbiamo convinzioni ferree, inscalfibili, che però alla prova della realtà, cessano di essere tali. Non so se quando pensiamo ad un per sempre, sappiamo realmente a cosa andiamo incontro, se abbiamo valutato tutte le possibili variabili con le innumerevoli conseguenze. Quando la realtà supera ogni nostra previsione, vacillano le nostre convinzioni ed entriamo in crisi. A questo punto, come naufraghi dobbiamo trovare la forza di rimettere piede sulla terraferma, per poi decidere se accontentarci di metter su casa coi rottami, o costruire una zattera per cercare nuovi lidi. Ma queste sono valutazioni che si possono prendere solo dopo che sia passata la tempesta, solo dopo che si siano valutati i danni: abbiamo bisogno di una tregua, per rimettere le idee a posto. Non ho più certezze, non ho ancora pace e...sta cominciando a piovere, preannunciando la tempesta... |
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Non più stringono la penna per raccontare l'anima, le mie mani, stanche ed invecchiate: cicatrici, calli e schegge di legno, le devastano . Avrebbero storie da raccontare e denunce da fare, ma sono condannate al duro lavoro: devono guadagnare il pane, per il corpo tutto . Sopportano la fatica, il freddo e le ferite, perché non hanno più scelta: non potranno più seguire la propria natura . Eppure, anche con la pelle rovinata da ferite, sono ancora capaci di dare amore: una carezza ai bimbi, un abbraccio agli amici . E ancora preparano ai baci, il corpo dell'amata, spogliando e carezzando per il piacere: dolcezza, sensualità e rispetto, in pochi gesti . Ma restano comunque mani di lavoratore, che costruiscono e danno amore: potranno deperire, ma quella è la loro natura... |
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Il foglio bianco per i professionisti della scrittura, è un incubo. Per quelli che come me, scrivono per un proprio bisogno, per un proprio equilibrio, è sintomo di malessere. Oggi non sto ancora moralmente bene e sono pure di fretta, ma sto di nuovo scrivendo: a volte il bisogno di gridare in qualche modo della propria vita, dei propri pensieri, delle proprie sensazioni e dei propri sentimenti, è cosa prorompente. Da tanti mesi, molti eventi (incluso quello pandemico) hanno stravolto la mia vita, devastandone gli equilibri e cancellendone le prospettive. Ma tutto questo, facendo parte della mia (e dei miei congiunti) sopravvivenza, non mi ha concesso il lusso di potermi lasciare andare. Mi sono sempre alzato, sono sempre andato a lavorare e ho comunque fatto tutto quello che "dovevo", col vuoto negli occhi e la morte nell'anima. Ho perso contatto con persone che amavo, ho perso interesse per certi miei passatempi che mi davano piacere, ho perso soldi e stabilità con rabbia e anche un po' di fatalismo. Ho trovato nuove luci e nuovi desideri, ma con questi anche tanti dubbi. Oggi mi sento più che mai di mezzo ad un guado e non so più se debba osare ed andare avanti (sovvertendo la mia vita), o se debba accontentarmi e tornare indietro (accettando di condurre un'esistenza più tranquilla e grigia). Fossi almeno un esagitato tifoso sportivo, avrei almeno di che vivere qualche ciclica passione; ma non ho nemmeno un panorama politico decente, che mi spinga ad impegnarmi e a coinvolgermi, in qualcosa che mi faccia sentire vivo. Sono quindi condannato a non avere alternative, a non avere distrazioni, sui miei dubbi. Io, per mia natura amo. Non posso farne a meno, non posso nascondere questa mia peculiarità. Ma proprio per questo ho bisogno di farlo in modo incondizionato, in piena libertà, col totale coinvolgimento della persona al centro del mio sentimento. Oggi sono diviso tra rinunciare a chi non mi sappia dare quasi nulla e gettarmi a vivere un qualcosa che comunque starebbe nell'ombra, mai libero. Oppure, potrei osare e puntare tutto su un futuro molto difficile ed incerto, per lasciarmi andare ad una passione, da vivere alla luce. Forse sono un vigliacco e cerco di non scegliere, forse sto solo prendendo tempo per capire e per decidere con maggiore consapevolezza. Però, da tutto ciò che m'impone il quotidiano, più che un aiuto inconscio alla scelta, o una distrazione allo stress da bivio, non ottengo che nuovi dubbi, che maggiori incertezze... Oggi, come mi faceva sognare una persona a me cara (che purtroppo, per mia colpa ho perduto anni fa) mi manca di camminare sulla spiaggia a...raccogliere conchiglie... |
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Non so se quello italiano sia veramente un popolo di santi, poeti e navigatori, di certo so che noi italiani siamo e siamo stati anche altro, nel bene e nel male: guerrieri sanguinosi e spietati; incredibili costruttori; incalliti esterofili; impareggiabili artisti; geniali innovatori; ecc... Ma in quasi tutte le nostre eccellenze, per ogni genio c'erano centinaia, migliaia, di servitori, di manovali, di "operai" al loro servizio. Cosa avrebbe potuto fare un Michelangelo, senza le centinaia di scalpellini che liberavano dalle montagne i blocchi di marmo, per le sue opere? E gli incredibili ingegneri romani, quanti acquedotti avrebbero eretto, senza le migliaia di schiavi/operai ai loro ordini? E dove sarebbero arrivati i nostri navigatori, senza la ciurma per condurre le navi? Ecco, forse quando si pensa alla ricchezza manifatturiera italiana, delle grandi, delle piccole e delle medie imprese, dovremmo ricordarci che senza i suoi operai (...) nessun imprenditore avrebbe mai fatto nulla. Ed è altresì importante ricordare che se questa buona manovalanza, queste più o meno disciplinate masse di lavoratori, non avessero avuto di che campare, non sopravvivendo loro stesse, non avrebbero consentito la riuscita di niente e nessuno. In questi giorni, in cui si prospettano all'orizzonte nefasti presagi (inflazione in forte ascesa, bollette energetiche esorbitanti, fine delle garanzie di welfare, ecc...), non è a rischio solo l'esistenza delle aziende, del sistema produttivo, ma anche e soprattutto quella degli operai che ne hanno garantito e ne garantiscono quella stessa esistenza. Di fronte alle imminenti elezioni, la questione non è più solo la tenuta dello stato democratico, ma proprio della sopravvivenza del popolo che ne è alla base, quello che io penso essere idealmente il nostro grande popolo di operai. E se vogliamo che sopravviva il paese, dobbiamo garantire la sopravvivenza di questo popolo, non contrapponendo genericamente il bene al male, o stupidamente il guanciale alla pancetta (sic!), ma dando lavoro, equità, dignità a tutti gli operai di questo paese (anche quelli che poi non lo sono letteralmente). CARO ENRICO (LETTA), tu che sei a capo di quello che è stato un grande partito, a lungo guidato da una splendida figura che aveva il tuo stesso nome (ahimé, solo quello), ti chiedo di tornare a parlare a questo popolo, di operai, dando le risposte che questo ti chiede, riportandolo a votare (in Italia abbiamo quasi un 40% di astensioni) per chi veramente garantisca una sua dignitosa esistenza; credo che sia da evitare di cadere nelle facili e sterili contrapposizioni tra "rosso e nero", cominciando a pensare, a parlare come quell'operaio che non sei mai stato, calandoti nella realtà quotidiana di quell'elettorato che si va (orrore!) orientando verso un "nuovo" che nuovo non è, verso decotti teleimbonitori, frequentatori di sagre e caserme, urlatrici livorose e divisive. Lascia ad altri la tutela dello sterile capitale, l'ipocrisia di un cristianesimo subordinato a passaporti e ad una data razza/pigmentazione, le facili ed irrealizzabili ricette economiche e sii concreto come dev'esserlo il nostro popolo, come devono esserlo gli operai. Parafrasando liberamente Kennedy, ricordati che in questo paese..."siamo tutti operai"... |
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Oramai passo qui poco spesso, ma non ho mai voluto lasciare questo mio piccolo rifugio: è una parte di me, dalla quale non posso prescindere. La notizia principale è che alle ore 14:32 del 16-04-2022, mio padre è morto. Anche se non lo do molto a vedere, mi sento devastato dalla sua perdita e mi trovo a rileggere molto il passato, a valutare con altri occhi persone, fatti e cose (...), a cercare un nuovo equilibrio. Di certo, ho bisogno di trovare un modo per colmare il grande vuoto che ora sento in me. Mi sto attaccando ad amicizie di lungo corso, solidarizzando con l'altrui disagio (...), confrontandomi con il già vissuto altrui, per imparare a convivere col dolore. Ho solo il problema che vorrei trovare una qualche forma di appagamento sensuale, per provare a non pensare a quell'uomo buono, il migliore che abbia conosciuto, che era mio padre... Sono tornato il prima possibile al lavoro, per provare a concentrarmi su qualcosa; ma, la scontata processione di colleghi che mi porgono (ancora) le loro condoglianze, non mi aiuta. Un paese è stato aggredito, un altro è l'aggressore, mentre altri si schierano a soffiare sul fuoco, invece di stroncare ogni uccisione, quasi che solo con le armi si riesca a ragionare. Di nuovo, come quand'ero giovane, lo spettro di una guerra nucleare incombe su di noi; ma, nonostante l'amore verso i figli mi faccia tremare, quasi spero che tanta follia arrivi a spazzare via la razza umana, debellando la terra dall'autodistruttività che la caratterizza. Invece, guardando i sondaggi non riesco che a rimanere basito: davvero l'elettorato vuole premiare gente come la Meloni (ed in subordine Salvini e Berlusconi), dopo il modo in cui sono stati capaci di non-governare? Tra l'altro, sentendo certi commenti sulla leader di Fratelli d'Italia -l'ennesimo "nuovo che avanza"- mi ribolle il sangue, per la scarsa memoria dei miei connazionali: è in parlamento dal 2006 ed ha governato col signor B. (anche direttamente, come ministro), negli anni del disastro e dell'immobilismo... Al lavoro ho un nuovo Direttore. Nonostante abbia delle forti riserve sulle capacità della persona (...), mi chiedo se comunque non sia la figura giusta al posto giusto, anche se per motivi opinabili. Ma, anche qui, sono arrivato al punto di dirmi che se come unità produttiva falliamo e chiudiamo (...), forse ne sarò contento e così mi libererò di questo schifo di lavoro (anche se magari, poi morirò di fame)... A casa le cose vanno abbastanza di schifo, ma non è una novità. I figli fanno ciò che sanno fare e che non è esattamente ciò che auspicherei; ma forse, lasciarli fare è il modo migliore affinché trovino la loro strada. La consorte...sembra che non sappia fare altro che appesantirmi il vivere; ma magari io faccio altrettanto con lei e sarebbe meglio farla finita con questo rapporto che non fa più felice nessuno. Ultimamente ho sempre più bisogno di dolcezza, ma a quanto pare solo il mio cane riesce a darmene. Ed io resto qui, come un astronauta appiedato, con un senso di triste impotenza, con un dannato vuoto dentro, con la sete di chi veda le nuvole allontanarsi nel vento... |
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Se un giorno passerai ancora di qui, guarda alle pareti di queste stanze, osserva i panorami da queste finestre e non orizzonti o pareti, ma vedrai me . Se un giorno ti domanderai su di noi, se sia stato vero amore, vera passione, se avrebbe potuto finire diversamente, avrai passato o ipotetico futuro, ma non me . Se un giorno frugherai tra i miei cassetti, cerca gli oggetti più insoliti o desueti, leggi le mie poesie, scruta le mie foto: cristalli di ciò che son stato, non ti daranno me . Se un giorno ti chiederai se son stato sincero, sfoglia le righe sottolineate sui miei libri, leggi i progetti sui taccuini, le note sui quaderni: avrai ciò che avrei voluto, ma non ciò che voglio . Se un giorno guarderai nei miei occhi, ascolterai il senso ed il tono delle mie parole e ti stringerai al calore del mio corpo, allora mi troverai in te e su di te, passione e amore |
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Quando si scrive di rado su un blog, o si parla solo dell'immediato, o ci si mette a raccontare tutto ciò che è successo, o ci si limita a dire soltanto alcune cose, pur se non tutto potrebbe essere comprensibile (mancando una buona parte della narrazione). Oggi ho voglia solo di dire che non va bene e che qualcosa mi sfugge. Non so se sia nel lavoro, coi figli, con la consorte, o con le amicizie, ma c'è qualcosa che stona nella sinfonia globale, del mio vivere. A volte guardo al mio cane, invecchiato e bisognoso di compagnia, per sentirmi bene, poiché so di star vicino all'unico essere puro, che veda quotidianamente. * * * Archiviata la sciagura-Raggi (i voti che ha preso, parlano da sé), aspetto di vedere le eventuali migliorie nel mio squallido panorama quotidiano: magari migliorerà anche il mio umore, magari diverrò un po' più ottimista. Starò a vedere e cercherò di essere comunque obbiettivo a giudicare, anche se credo sia difficile far peggio di così. * * * Oggi lavorerò di sera e domani di mattino presto. Dopo qualche giorno di preoccupazioni (difficile essere genitori, coi ragazzi d'oggi!), non mi ci voleva l'ammazzata che mi si prospetta, ma forse così mi distrarrò un poco dal mio stridente quotidiano. A piccoli passi, per non dover arrivare col fiato corto, andrò comunque avanti: un po' per logica, un po' per educazione, un po' per mancanza di alternative. * * * Il G20 su economia e clima, alla fine cos'ha portato? A me sembra troppo poco, al di là degli altisonanti titoli auto elogianti. Comunque, seppur mi sembra tardi, è importante anche solo parlarne, perché troppo spesso certi discorsi si danno per scontati e li si accantonano. Credo che in primis occorra rivedere la logica dei consumi, di tutti noi, perché se aspettiamo che il capitale agisca contro i suoi interessi... * * * Sono alquanto deluso su come evolva il mio mondo affettivo: ho la sensazione di raccogliere meno delle briciole, per lo sforzo che sento d'aver profuso. Ma forse è solo questione di egoistica percezione e magari sono io a dare briciole e sono gli altri e sforzarsi per me. Ad ogni modo, così non sono felice. E se da tanto do per scontata l'assenza di felicità, mi chiedo se non dovrei essere un po' più egoista per "arraffare" almeno un po' di serenità. * * * In pratica, riflettendoci, potrei dire quasi "niente di nuovo sul fronte", occidentale o meno che sia... |
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Chissà se la storia mi dirà che ho fatto bene, oppure mi contesterà l'errore, ma oggi provo a riprendere in mano questo mio spazietto d'anima. Forse questo non è un vero post, perché non credo di scrivere nulla di significativo, ma intanto torno a lasciar traccia di me, anche in questo che è uno spazio tutto mio. 02-09-2021 intanto sono qui a vedere come va, anche per capire se dare un seguito, una continuità, alla mia esistenza in quest'angolo di rete... * * *
COSA ACCADRA' Con una certa dose di abbandono, lascio che gli eventi accadano, magari aiutandoli un pochettino: senza cercarle e senza opporvisi, vivere i momenti con sereno distacco . Non voglio lasciare la barra del timone, ma provare a fidarmi del vento, soprattutto se mi porta dove immagino: dopo tanto razionalismo, sarà utile l'abbandonarsi -solo un poco- al destino . Non organizzo o pontifico nulla, ma concedo ad ogni evento la possibilità di evolvere e riuscire: ridotti gli attriti e le interazioni, lascio alla fisica e al caso, il risultato . Forse niente, magari tutto o solo un poco, ma qualcosa accadrà, perché sarà così che la pallina scorrerà sul piano: l'esperimento del fato comunque andrà, ma solo vivendo saprò cosa accadrà...
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Forse un giorno riusciremo ad averne la meglio e arriveremo a dipanare la matassa di tutte queste notizie false, che come mortali spire di serpente avvolgono quelle vere. Ma fino a quel giorno ci toccherà navigare a vista, ovvero usare il buon senso con quei pochi punti di riferimento certi, che non ci facciano perdere il contatto con la realtà. Dal canto mio, ho deciso di non condividere più, su nessun social, notizie di cui non abbia la possibilità di effettuare una verifica. Inoltre, se mi capita di essere tirato in ballo in certe discussioni, ho deciso che non lascerò più correre davanti a mistificazioni, di fronte a palesi inesattezze: a costo di risultare "meno gradito", cerco di intaccare il falso sapere che risulta da certi confronti, perché spero d'instillare un po' di senso critico, nei miei interlocutori... Forse non servirà a ricomporre la verità (magari sì, magari no), ma almeno non mi sentirò più quale complice passivo di tanta falsità...
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Mi sono sempre ritenuto una persona sensibile, per tanti aspetti del mio essere anche penalizzanti nel quotidiano (...). Poi mi sono sentito accusare di essere il contrario, perché non mi dedico a persone che lamentano di star male e che forse stanno male davvero, ma lo dicono da anni, anche smentite dalle visite ed analisi. Però mi chiedo se un po' queste persone abbiano ragione, se in fondo non mi sia "sovrastimato", se la mia sensibilità non sia solo un ricordo dell'adolescente che sono stato... Però, con tutti i casini che ho, in fondo va bene lo stesso esserlo o meno: l'adolescenza l'ho lasciata al passato e le lacrimucce non servono a risolvere i tuoi problemi. Mi scopro un tantino egoista e cinico, un poco disincantato, disilluso. Ma, in tutto ciò, non credo di essere mai stato cattivo. |
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Non per i primi vaccini, che non possono che dare speranza per il domani, né per questo pugno di giorni di riposo, dopo tanta assurda fatica, oggi sento di "ricominciare": magari non servirà a nulla, ma sento la voglia di fare, di accantonare la passività pessimistica dei giorni passati. Se funzionerà, o se sarà inutile, lo dirà il tempo (e la storia). Intanto riparto dalla mia voglia di andare avanti |
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[ https://www.youtube.com/watch?v=seE-5YDsmFY ] . Malgrado il mondo moderno mi chieda di correre, al guardare il sole del mattino, uscire dalle nubi, cessa d'incalzare il tempo, la serenità mi permea: vedo il volto di Dio, benevolo, che indica la via . Chino sulla terra, il suo sguardo dà calore, in questi primi freddi, in questi tempi caotici, in questo tempo di attese e paure: un abbraccio che riempie di serenità l'anima . Il mio braccio, proteso al cielo, può raggiungerlo, senza arroganza e senza pretese, con umiltà, poiché nelle mie mani ha lasciato il mio destino: con placido volo d'airone, mi perdo nell'orizzonte... |
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Visto il mio rapporto conflittuale col mondo 5 Stelle, potrebbe sembrare che il mio giudizio venga alterato da dei preconcetti. Invece, credo di poter essere piuttosto obbiettivo, perché oltre ad informarmi su quanto venga deciso in Comune e fatto in città, io la città la vivo, la vedo ed ho buona memoria. Quindi, nell'affermare che quest'amministrazione sia stata e sia ancora una sciagura, lo posso fare a ragion veduta, anche solo con gli occhi di un cittadino che sappia poco di politica. In tutti questi anni ho visto che la giunta Raggi si è contraddistinta dapprima a bloccare ogni atto, ogni riforma e ogni risanamento già impostato dall'unica giunta che abbia provato a risistemare i conti, la produttività delle aziende municipalizzate, riqualificando le aree degradate e ridando impulso al tessuto produttivo cittadino, quella di Ignazio Marino. Ma questo è già oltre il tema di questo mio post. Per mia esperienza, è difficile farsi un'idea di cosa voglia significare il vivere in una città, soprattutto se grande, senza...viverci... Abito nella capitale del paese oramai da più di vent'anni, ma precedentemente, ho abitato nella sua provincia e l'ho frequentata quotidianamente per più di un decennio. Molte problematiche inerenti la mia città, le ho capite solo nell'ultimo ventennio, proprio abitandoci. Ho visto e "subito" tante amministrazioni, da quella Veltroni (funzionante e...indebitante), a quella Alemanno (ruberia e dissesto), a quella Marino (speranza di rinascita, con sabotaggio pedissequo e tradimento finale), a quella del commissario Tronca (ordinaria amministrazione, neanche troppo decente), all'amministrazione della Raggi...caratterizzata dal non-fare, dal rimandare, dall'aspettare che altri facciano le cose, dal lasciare che le cose vadano per conto proprio (cioè in malora), dallo scaricare ad altri le proprie responsabilità... In questi vent'anni ho visto di tutto, ma non avevo mai visto tanta saccenza , tanta arroganza, in un gruppo di amministratori che: dietro la bandiera degli Onesti, hanno imbarcato personaggi corrotti o comunque inquisiti (da Marra a a De Vito, da Frongia a Romeo... ); dietro la parola d'ordine quale Risanamento, hanno bloccato lavori già avviati e investimenti (anche quelli privati, come lo stadio dell'A.S.Roma) per anni, portando a danni economici, ritardi e disservizi; nonostante una pretesa Capacità, hanno peggiorato i servizi (manutenzioni, trasporti, decoro urbano, qualità della vita). Sì, forse hanno risanato un po' il bilancio, ma lo hanno fatto sospendendo molte attività basilari: facile risanare, se non si spende, ma una metropoli non può essere relegata nell'immobilità, deve risanare i suoi conti portando avanti comunque progetti e innovazioni. In questi vent'anni, non avevo mai visto la città tanto sporca (pur se il cittadino paga la più alta tassa sui rifiuti urbani d'Italia), così scarsamente manutenuta da renderla meno sicura (troppe strade ancora pericolose e troppi alberi che cadono, allagamenti all'ordine del giorno), il traffico ed i servizi al cittadino al collasso (mezzi pubblici sempre più inaffidabili e uffici sempre più lenti), la mancanza di rispetto delle regole che diventa sistema (non vedo mai nessuna forma di repressione delle violazioni, palesi, di regole e ordinanze). Da cittadino, oltre alle comparsate televisive, ai post sui social auto elogianti, non ho visto nulla. Quando mi tocca muovermi con orari di massa, il traffico diventa assurdo ed i mezzi sono sempre meno efficienti. Quando cammino per strada, ho l'imbarazzo della sporcizia per terra, delle erbacce infestanti, del dissesto della pavimentazione (addirittura col restringimento di carreggiate, invece che il loro ripristino in sicurezza!). Quando è sera, la mancanza d'illuminazione pubblica dà via libera ai ladri di appartamenti (fatto visto personalmente), costringendo i cittadini ad ovviare a ciò, lasciando accese le luci sui balconi. Quando piove, è inutile dirlo, conviene evitare di uscire per la facilità degli allagamenti. Personalmente non ho nulla contro Virginia Raggi, ma anche se dovesse presentarsi alle prossime elezioni alleata con i partiti di sinistra magari contro un Alemanno (il precedente sindaco più dannoso che ricordi), io non la voterò: incapace, presuntuosa, arrogante, incoerente, vacua e senza un'idea di come dovrebbe evolvere Roma, almeno da qui ai prossimi 10 anni (una città non si governa giorno per giorno e nemmeno anno per anno), non la voglio più vedere quale rappresentante della mia città. E non voglio nemmeno vedere più i suoi assessori, i suoi presidenti di municipio, i suoi amministratori delle aziende Municipalizzate. Nonostante sia visibile il degrado della città, la sua presunzione è arrivata al punto da reputarsi una buona amministratrice, solo per il fatto che le maggiori opposizioni in consiglio comunale abbiano smesso di criticarla aspramente e pedissequamente, in virtù del fatto che a livello nazionale governino coi 5 Stelle. Per me, un secondo mandato a questa giunta, con o senza il supporto di quegli amministratori capaci del PD (alcuni molto bravi), non s'ha da fare. Roma non merita né i ladroni della destra capitolina, né gli inciucioni della vecchia sinistra romana, né soprattutto questi incapaci, deleteri in ogni loro atto. Una cosa, una sola cosa la Raggi dovrebbe fare: prendere le sue cose e sparire dalla politica romana e da quella nazionale, ché di politici che non sanno cosa debbono fare e sempre pronti a scaricare su altri le proprie responsabilità, questo paese ne ha fin troppi. E se qualcuno, che creda di conoscere la vita in questa città pur vivendone lontano, si senta il diritto di criticare, lo invito a trasferirsi qui e di vivere da normale cittadino: a meno che non viva in una realtà da terzo mondo, gli do tempo un anno per cambiare idea. [p.s. ...e per favore, risparmiatemi la accusa di presunto sessismo, con cui i suoi sostenitori bollano chi la critichi: per me gli incapaci, non hanno sesso] |
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Post n°1126 pubblicato il 28 Settembre 2020 da mgf70
Pochi giorni fa, ha chiuso la serranda il mio posto di lavoro; in teoria per rialzarsi con una nuova veste, un nuovo padrone. Prescindendo da tutto, dai rischi del licenziamento o dalla gioia di essere confermati, ha fatto effetto, vedere quella chiusura dopo più di vent'anni: in un periodo d'incertezze, se n'è andata quella del nostro lavoro (Fa male...) Nel casino di questo passaggio d'Azienda, una collega sembrerebbe risultata positiva al covid: attendiamo dalle strutture, indicazioni sul nostro prosieguo; nel frattempo, stiamo a casa, in modo cautelativo (auguri a lei, ma...eccheccavolo, ci mancava anche questa!) Ritornando su questo blog, girovagando un po' su quello di persone a me care (scusate se non ve l'ho detto mai chiaramente), riprendendo il filo di vecchi rapporti, ripensando a cellulari andati perduti (coi loro preziosi numeri, coi loro importanti messaggi), rimpiangendo le mails cancellate per disuso della loro casella (a cui tenevo molto), esacrando per gallerie di foto cancellate dal gestore della community (mai salvate, per aver troppo rimandato), rammaricandosi per vecchi disegni andati perduti chissàddove...affronto un nuovo freddo, non solo d'anima, con quel mezzo secolo sulle spalle, che oggi pesa molto più degli anni che contiene. "Avrei voluto amarti come meriti"; "Mi dispiace non averti mai conosciuta, incontrata, reso corpo alla tua voce"; "Perdona il mio distacco, la mia freddezza, conseguenze di troppa carnalità e passionalità, precedenti"; "Dove ritroverò la mia anima, se oltre a smarrire la mia via, ho perduto anche certi importanti ricordi?"; "La mia direzione, oramai è quella di una zattera alla deriva, in mezzo all'oceano..." Mi sento stanco, oppresso, pur se lucidamente consapevole. Ho bisogno ancora di dare, di amare, più di quanto non abbia bisogno di lusso, di agi o di cibo. Vorrei scrivere finalmente quel mio libro, trasformare quell'altro in un film (di cui ho in testa colonna sonora e immagini), ridiventare il capopolo che ero, perché penso servirei a questo paese. Ma mi sono chiuso nel quotidiano, dimentico dei colori dell'arte e del piacere della musica, incapace di vivere come nei social e di accettare la deriva di questo mondo |
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Oggi, che sono fortemente in crisi, cerco di ripartire da me stesso, dalle persone positive che ho incontrato, da quel poco che so di me e di chi amo. Avrei voglia anche di altro (...), ma la stagione delle prime piogge fredde è appena arrivata e non so se sia già il tempo di anestetizzare il pensiero, con l'oblio dei sensi. [criptico] Non m'illudo di comprendere gli esseri umani, così come credo che questi non mi capiscano, ma prendo in mano il fioretto, la clava o il mitra, per difendere e offendere, per battagliare o vigilare sulla pace. Ma sempre con rispetto Laverò i denti, metterò la sveglia, salirò le scale e mi metterò a letto, senza gioia o piacere, senza freddo o calore, senza desiderio o interesse. Spegnerò la luce e mi abbandonerò al nulla del sonno, senza provare rimpianti e come se non dovessi più risvegliarmi. Ma, al mattino, non mi tirerò indietro... |
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Ogni tanto ritorno in questa che è stata la mia casa, magari solo per vedere se c'è ancora, in punta di piedi: uso la stessa discrezione con cui mi fermo un attimo sotto la casa di una mia ex, con cui rallento passando per luighi in cui sono stato felice, in cui ho amato. Non ci sono ragnatele, qui, o polvere, né odore di muffa; ma il senso di dimenticato e di abbandono, permea nei post del passato, nei box collaterali datati. Eppure ogni tanto ritorno, anche se non lo faccio per restare, anche se non lo faccio per riallacciare rapporti di cortesia, o di convenienza: passo di qui, perché ogni tanto ne sento il bisogno e perché è il mio modo di dire a certe persone che sono state importanti in certi momenti della mia vita, che ci sono ancora (di questi tempi, non è poco), che comunque non li ho dimenticate: come in quella poesia di Ungaretti, io so che "nel cuore nessuna croce manca". Forse sparirò, per un nuovo tempo di oblio; forse tornerò, per raccontare di me, per denunciare, per provare a far riflettere anche da questo palcoscenico. Non lo so. Intanto, ringrazio chi mi cerca ancora e chi, passando, ha voglia di saperne di più di questo scribacchino mancato. In ogni caso...ogni tanto ritorno... |
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IN QUESTO BLOG (E CORRELAZIONI), VI SONO MOLTI FRUTTI "D'UMANO INGEGNO", CHE HO DECISO DI CONDIVIDERE CON CHIUNQUE FOSSE INTERESSATO. PER QUESTO, CHIEDO DI NON COPIARE NULLA, SE NON DIETRO ESPLICITO MIO CONSENSO. GRAZIE
mgf70
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Ogni tempo ha il suo fascismo: se ne notano i segni quando la concentrazione di potere nega al cittadino la possibilità e la capacità di esprimere ed attuare la sua volontà. A questo si arriva in molti modi, non necessariamente col terrore dell'intimidazione, ma anche negando o distorcendo l'informazione, inquinando la giustizia, paralizzando la scuola.
(Primo Levi- Torino 1974 )
QUESTO BLOG, STA CON ROBERTO SAVIANO
Lucide le sue analisi, coraggiose le sue parole, profonda la speranza che sa dare: non esiste un "Grazie" sufficientemente grande, per la luce che sa dare, in questo lungo periodo di tenebre.
Meriterebbe una vita "normale", a premio del suo coraggio.
Il suo esempio, riscatta la sua terra e l'umanità intera...
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Alla gran maggioranza di noi si richiede un'ipocrisia costante, eretta a sistema. Ma non si può, senza conseguenze, mostrarsi ogni giorno diversi da quello che ci si sente: sacrificarsi per ciò che non si ama, rallegrarsi per ciò che ci rende infelici. (...) La nostra anima (...) Non si può impunentemente violentarla all'infinito...
(Boris Leonidovic Pasternak, Il dottor Zivago)
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Qualcosa resta sempre in noi, quando s'incontra qualcuno di speciale: i suoi sorrisi, i suoi sguardi, il bene che ha portato alla nostra anima e, infine, i rimpianti...
L'importante è che tutto ciò che da questa persona abbiamo attinto, resti scritto indelebilmente nelle nostre anime, affinché il tempo assieme, non sia stato inutile
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R E V I S I O N E
OGGI DI' 5 D'APRILE DELL'ANNO DOMINI 2012, HO DECISO DI PROCEDERE AD UNA PRIMA REALE REVISIONE DEL TEMPLATE DEL MIO BLOG, RIPRISTINANDO, CANCELLANDO, SPOSTANDO, CIO' CHE NON HA PIU' RAGIONE DI RESTARE, CIO' CHE NON ERA PIU' FRUIBILE, CIO' CHE HA PERDUTO DI ATTUALITA' IMMEDIATA: ogni tanto, occorre far pulizia !
SPERO, NESSUNO SE NE ABBIA A RISENTIRE...
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COL TEMPO SAI (VERS. BATTIATO)
(1992) LA FRATTURA
Un attimo, una stupida incomprensione, un attrito ridicolo e ogni motivo di serenità è già finito: non sembra svanita la passione; ma, appare perduta ogni volontà di comprendersi. Non più la voglia di starsi accanto, ma la tentazione d’offendersi, che diviene un muto schivarsi, tra le pareti domestiche…Anche da momenti banali, stupidi, può morire un rapporto.
A che serve, far l’amore con passione, con la voglia dell’altro, se poi ne subiamo il fastidio, nelle cose di tutti i giorni? Poi, si finisce di farlo per noia, o (peggio), per quella forma di “dovere”, insita nei comportamenti consolidati... Così, si finisce per sconfessare il proprio desiderio, arrivando a fare (o farsi) male, pur di annullarne l’identità, con la cosa bella, che conoscevamo.








Nei momenti di crisi, come se fossero appigli, si cercano risposte: possono essere certezze per il futuro, possono ritrovarsi su momenti e persone del passato, o possono essere nelle tracce, nelle schegge di noi, che abbiamo lasciato lungo il nostro cammino...

Inviato da: surfinia60
il 12/10/2024 alle 12:10
Inviato da: Afroditemagica
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