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QUESTO BLOG NON E' UNA TESTATA GIORNALISTICA, DATO CHE NON E' AGGIORNATO PERIODICAMENTE E NON HA FINI DI LUCRO: AI SENSI DELLA NORMATIVA VIGENTE, NON PUO' CONSIDERARSI UN PRODOTTO EDITORIALE (L.62 DEL 7/3/'01).

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NIRVANA - YOU KNOW YOU'RE RIGHT

 

DA MOLTO NON SE NE PARLA PIU', MA LA "RIFORMA GELMINI", IN REALTA' E' PASSATA. NON HA PIU' SENSO RICHIAMARE UNA RACCOLTA DI FIRME (COME AL MIO POST #160, IN CUI NE RICHIAMAVO UNO DI  elena.c.q.d) . PERO', INVITO TUTTI COLORO CHE HANNO FIGLI, TUTTI QUELLI CHE SOGNANO UN MONDO MIGLIORE, TUTTI QUELLI CHE SANNO ANCORA PENSARE CON LA PROPRIA TESTA, A NON ABBASSARE LA GUARDIA E AD ESSERE PRONTI AD ANDARE IN PIAZZA PER SALVARE LA SCUOLA ITALIANA E, CON ESSA, IL NOSTRO FUTURO.
mgf70

 

LOSING MY RELIGION

 

CREDO SIA IMPORTANTE...

Inviato da andrea7770 il 26/05/08 @ 08:41 via WEB
MESSAGGIO IMPORTANTE Gli operatori delle ambulanze hanno segnalato che molto sovente, in occasione di incidenti stradali, i feriti hanno con loro un telefono portatile. Tuttavia, in occasione di interventi, non si sa chi contattare tra la lista interminabile dei numeri della rubrica. Gli operatori delle ambulanze hanno lanciato l'idea che ciascuno metta, nella lista dei suoi contatti, la persona da contattare in caso d'urgenza sotto uno pseudonimo predefinito. Lo pseudonimo internazionale conosciuto è ICE (=In Case of Emergency). E' sotto questo nome che bisognerebbe segnare il numero della persona da contattare utilizzabile dagli operatori delle ambulanze, dalla polizia, dai pompieri o dai primi soccorritori. In caso vi fossero più persone da contattare si può utilizzare ICE1, ICE2, ICE3, etc. Facile da fare, non costa niente e può essere molto utile. Se pensate che sia una buona idea, fate circolare il messaggio di modo che questo comportamento rientri nei comportamenti abituali.
 

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Dei dubbi e del dover vivere

Post n°1138 pubblicato il 02 Gennaio 2023 da mgf70
 

 

Il foglio bianco per i professionisti della scrittura, è un incubo. Per quelli che come me, scrivono per un proprio bisogno, per un proprio equilibrio, è sintomo di malessere. Oggi non sto ancora moralmente bene e sono pure di fretta, ma sto di nuovo scrivendo: a volte il bisogno di gridare in qualche modo della propria vita, dei propri pensieri, delle proprie sensazioni e dei propri sentimenti, è cosa prorompente.

Da tanti mesi, molti eventi (incluso quello pandemico) hanno stravolto la mia vita, devastandone gli equilibri e cancellendone le prospettive. Ma tutto questo, facendo parte della mia (e dei miei congiunti) sopravvivenza, non mi ha concesso il lusso di potermi lasciare andare. Mi sono sempre alzato, sono sempre andato a lavorare e ho comunque fatto tutto quello che "dovevo", col vuoto negli occhi e la morte nell'anima. Ho perso contatto con persone che amavo, ho perso interesse per certi miei passatempi che mi davano piacere, ho perso soldi e stabilità con rabbia e anche un po' di fatalismo. Ho trovato nuove luci e nuovi desideri, ma con questi anche tanti dubbi.

Oggi mi sento più che mai di mezzo ad un guado e non so più se debba osare ed andare avanti (sovvertendo la mia vita), o se debba accontentarmi e tornare indietro (accettando di condurre un'esistenza più tranquilla e grigia). Fossi almeno un esagitato tifoso sportivo, avrei almeno di che vivere qualche ciclica passione; ma non ho nemmeno un panorama politico decente, che mi spinga ad impegnarmi e a coinvolgermi, in qualcosa che mi faccia sentire vivo. Sono quindi condannato a non avere alternative, a non avere distrazioni, sui miei dubbi.

Io, per mia natura amo. Non posso farne a meno, non posso nascondere questa mia peculiarità. Ma proprio per questo ho bisogno di farlo in modo incondizionato, in piena libertà, col totale coinvolgimento della persona al centro del mio sentimento. Oggi sono diviso tra rinunciare a chi non mi sappia dare quasi nulla e gettarmi a vivere un qualcosa che comunque starebbe nell'ombra, mai libero. Oppure, potrei osare e puntare tutto su un futuro molto difficile ed incerto, per lasciarmi andare ad una passione, da vivere alla luce.

Forse sono un vigliacco e cerco di non scegliere, forse sto solo prendendo tempo per capire e per decidere con maggiore consapevolezza. Però, da tutto ciò che m'impone il quotidiano, più che un aiuto inconscio alla scelta, o una distrazione allo stress da bivio, non ottengo che nuovi dubbi, che maggiori incertezze...

Oggi, come mi faceva sognare una persona a me cara (che purtroppo, per mia colpa ho perduto anni fa) mi manca di camminare sulla spiaggia a...raccogliere conchiglie...

 
 
 
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Un blog di: mgf70
Data di creazione: 09/01/2008
 

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mgf70

 

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Ogni tempo ha il suo fascismo: se ne notano i segni quando la concentrazione di potere nega al cittadino la possibilità e la capacità di esprimere ed attuare la sua volontà. A questo si arriva in molti modi, non necessariamente col terrore dell'intimidazione, ma anche negando o distorcendo l'informazione, inquinando la giustizia, paralizzando la scuola.
(Primo Levi- Torino 1974 )

 

QUESTO BLOG, STA CON ROBERTO SAVIANO

ROBERTO SAVIANOLucide le sue analisi, coraggiose le sue parole, profonda la speranza che sa dare: non esiste un "Grazie" sufficientemente grande, per la luce che sa dare, in questo lungo periodo di tenebre.

Meriterebbe una vita "normale", a premio del suo coraggio.

Il suo esempio, riscatta la sua terra e l'umanità intera...

 

C O N S E G U E N Z E . . .

Alla gran maggioranza di noi si richiede un'ipocrisia costante, eretta a sistema. Ma non si può, senza conseguenze, mostrarsi ogni giorno diversi da quello che ci si sente: sacrificarsi per ciò che non si ama, rallegrarsi per ciò che ci rende infelici. (...) La nostra anima (...) Non si può impunentemente violentarla all'infinito...

(Boris Leonidovic Pasternak, Il dottor Zivago)

 

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L'ENCRE DE TES YEUX... (F.CABREL)

Qualcosa resta sempre in noi, quando s'incontra qualcuno di speciale: i suoi sorrisi, i suoi sguardi, il bene che ha portato alla nostra anima e, infine, i rimpianti...

L'importante è che tutto ciò che da questa persona abbiamo attinto, resti scritto indelebilmente nelle nostre anime, affinché il tempo assieme, non sia stato inutile

 

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STING -Moon over Bourbon street

 

(1989) SENTO IL ROMBO DEI BUS

Non più amici, né donne, o altro, intorno a me. Alle mie parole, solo il silenzio risponde. Lontano, sento il rombo dei bus: pur colmi di gente, a me paion vuoti. Condannato così, a restar in balìa di me stesso, nevrosi e stanchezza...           Inverno e non me ne accorgo, se non dal passo pesante: lo stesso di chi ha perso una partita; identico a quello sulla ghiaia di un cimitero.                                              E, così, non riesco più a sorridere, ad esorcizzare le mie fobìe: spezzati sono i miei ricordi (giammai felici).                                                                                                 Questo mondo di rumori cittadini, è ben distante dai miei pensieri e, mi fa sentire ancor più distante; non ho scampo, dalla mia mente, né dal mio destino...
 

L'ULTIMO SPETTACOLO (S.VECCHIONI)

...non lasciamoci "stancare" dalla prima parte: dà un senso alla (meravigliosa) seconda...

 

R E V I S I O N E

OGGI DI' 5 D'APRILE DELL'ANNO DOMINI 2012, HO DECISO DI PROCEDERE AD UNA PRIMA REALE REVISIONE DEL TEMPLATE DEL MIO BLOG, RIPRISTINANDO, CANCELLANDO, SPOSTANDO, CIO' CHE NON HA PIU' RAGIONE DI RESTARE, CIO' CHE NON ERA PIU' FRUIBILE, CIO' CHE HA PERDUTO DI ATTUALITA' IMMEDIATA: ogni tanto, occorre far pulizia !

SPERO, NESSUNO SE NE ABBIA A RISENTIRE...

 

COL TEMPO SAI (VERS. BATTIATO)

 

(1992) LA FRATTURA

Un attimo, una stupida incomprensione, un attrito ridicolo e ogni motivo di serenità è già finito: non sembra svanita la passione; ma, appare perduta ogni volontà di comprendersi. Non più la voglia di starsi accanto, ma la tentazione d’offendersi, che diviene un muto schivarsi, tra le pareti domestiche…Anche da momenti banali, stupidi, può morire un rapporto.

A che serve, far l’amore con passione, con la voglia dell’altro, se poi ne subiamo il fastidio, nelle cose di tutti i giorni? Poi, si finisce di farlo per noia, o (peggio), per quella forma di “dovere”, insita nei comportamenti consolidati... Così, si finisce per sconfessare il proprio desiderio, arrivando a fare (o farsi) male, pur di annullarne l’identità, con la cosa bella, che conoscevamo.

 

 
 

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