middlemarch

Have a good trip, babe

Come ho già detto, non ne voglio parlare. Evidentemente non ne vuole parlare neanche Bartelio. Ma ha postato due cose diverse alla data di oggi, 11 febbraio, che mi sembrano un efficace surrogato al silenzio.

Forti emozioni

La mattina del mio esame di Psicologia Clinica I è cominciata così. Mio marito, reduce dall'influenza ma in piena ripresa già da lunedì, solleva la testa dal cuscino un po' prima che suoni la sveglia e mi dice: mi fa male la pancia. Poi si alza, scende dalla mansarda e va in bagno. All'incirca 3 minuti dopo sento provenire dal piano inferiore un casino infernale, tipo pensile che si stacca dal muro e precipita in terra con tutto il suo contenuto. Salto sul letto come una cavalletta e mi scapicollo di sotto. Spalanco la porta del bagno e lo vedo semiaccasciato al suolo. Fa appena in tempo a dirmi: mi sento male che si irrigidisce come un baccalà, gli occhi si svuotano di vita, diventano vitrei, e smette di rispondermi.

Non so se è una sensazione che avete mai provato e mi auguro di no. Tenere nelle mani un cadavere, intendo. Perché è questo che ho pensato. In queste condizioni può solo essere morto. E se non è morto morirà tra pochissimo. In entrambi i casi mi pareva ci fossero gli estremi per una crisi di nervi. E siccome sono una donna coerente con le premesse, ho avuto una crisi di nervi.

Era talmente rigido che non riuscivo nemmeno a stenderlo in terra. Ho dovuto fare una fatica bestiale per adagiarlo. La cosa di cui sono felice è che mentre esteriormente urlavo e davo di matto, interiormente elaboravo una strategia. Il che vuol dire che sono inaffidabile solo come protocollo drammaturgico, ma all'occorrenza sono in grado  di prendere in mano la situazione. Da sola non potevo portarlo giù per un altro piano di scale, era impensabile. Allora gli ho messo una cosa morbida sotto la testa e sono corsa a chiamare i due vicini più grossi che mi sono venuti in mente, che per fortuna a quell'ora erano in casa e sono arrivati volando. Il tempo di tornare e mio marito era già in ripresa. Era solo svenuto per il dolore. L'abbiamo spostato in un'altra stanza, coperto per tenerlo caldo, e 5 minuti dopo il peggio sembrava passato. Anzi, si è pure un po' innervosito perché avevo disturbato tutta quella gente. Eccerto. Facile innervosirsi per lui. Non aveva mica tenuto tra le braccia capitan Findus fino a cinque secondi prima.

E comunque. Non volevo più uscire per andare a fare l'esame e lasciarlo solo, alle due, ma lui non ha voluto sentire ragioni. Ha insistito che stava benissimo. Io mi sono fatta giurare che si sarebbe tenuto il cellulare appiccicato in modo da poterlo rintracciare in ogni momento, e sono andata mesta e uggiosa.

Adesso bisogna aspettare un po' per conoscere i risultati. Era una scritto, e onestamente avevo studiato talmente poco da rasentare l'ingiuria. Malgrado questo ho proprio la sensazione di essere andata benino. Quindi se funziona potrebbe essere un metodo da tenere presente: scarica di adrenalina da provocare dalle 4 alle 6 ore prima dell'uso con simulazione di vedovanza. Con 4 acche di elaborazione potrei realizzare un softuerino da installare su Wii, e magari è la volta che faccio i soldi veri. Per lo Studente all'Ultimo Stadio. Capito cari? Pioverebbero dobloni. Altro che Cepu.