Creato da middlemarch_g il 24/01/2008
'Fallisci meglio' è il mio secondo nome
 

Messaggi di Agosto 2008

Just do it? Volendo. Ma anche no

Post n°202 pubblicato il 16 Agosto 2008 da middlemarch_g
 

C'era una notiziola a margine sui giornali qualche tempo fa, in mezzo al gossip e a tutte quelle frattaglie giornalistiche che sui quotidiani online non mancano mai. Mi aveva colpito. Poi me ne sono dimenticata.

Oggi mi è tornata in mente e sono andata a vedere se ne era rimasta traccia nel web. Come se ci fosse qualcosa che può mai scomparire del tutto dal web. E infatti l'ho trovata immediatamente.

Questi due tizi di abbacinante normalità - middle class, middle age, middle life - sposati da 11 anni, un bel momento decidono di provare a fare una cosa fuori dal comune: sesso, tutti i giorni che Dio manda in terra, per 101 notti di seguito, senza scuse.

Poi, ovviamente, ci scrivono un libro. Just do it.

Solo gli americani possono pensare che l'antidoto a un problema oggettivamente triste come la scomparsa del desiderio possa essere efficacemente contrastato con una prestazione da Guinness che del sesso conserva solo l'apparenza e le modalità fisiologiche.

Che sarebbe un po' come se per combattere una crisi d'ispirazione un poeta decidesse di copiare a mano 300 volte la Divina Commedia. O come se un missionario comboniano che si sveglia una mattina con le balle girate odiando l'umanità, per ritrovare l'estro umanitario si mettesse in mente di ingozzare a forza il primo bambino denutrito che gli capita a tiro con cinque litri di latte e un pacco famiglia da mezzo chilo di Tarallucci del Mulino Bianco.

Ossessione ripetitiva del gesto, completamente svincolata dai contenuti. Che nel sesso non sono secondari. Come del resto non lo sono mai, per nessuna esperienza vitale.

E come se tutto questo non bastasse, ci scrivono sopra un libro. Perchè la cosa incredibile è che riescono a esserne orgogliosi.

 
 
 

Underneath

Post n°201 pubblicato il 15 Agosto 2008 da middlemarch_g

E a proposito di senso della vita.

Hope era il post numero 200, e me ne sono accorta solo a cose fatte. Per una come me che non crede mai al caso, è una bella coincidenza.

Vabbè, lasciamo parlare Alanis, che la sa lunga.

There is no difference
In what we’re doing in here
That doesn’t show up as big as it does out there
So why spend all our time undressing our bandages
When we’ve the ultimate key to the cause
right here all underneath.

 
 
 

Hope

Post n°200 pubblicato il 15 Agosto 2008 da middlemarch_g
 
Foto di middlemarch_g

La prima volta che ho visto Un’altra donna avrò avuto forse 26 anni. Me lo ricordo bene, perché sui titoli di coda ho cominciato a piangere. Quel tipo di pianto lento, inesorabile, dotato di vita propria, di cui prendi coscienza con sorpresa solo dopo un po’. Ma guarda. Sto piangendo.

E’ un genere di pianto molto istruttivo. Vuol dire che qualsiasi cosa sia stato a provocarlo, sta parlando di te. Ma non da fuori. Da dentro. E non è una cattiva idea provare a domandarsi di cosa si tratta.

Non ci è voluto molto. Due minuti sono bastati per capire che stavo diventando come Gena Rowlands. Le avevo tutte: scelte di vita, rinunce d’amore e di identità sessuale, vocazioni professionali. Ero un operaio molto diligente che stava recludendosi nello spazio piuttosto angusto della sua mente, mattone su mattone. Avevo molte ottime ragioni per farlo,  ed è sorprendente quanto sembri convincente una cazzata quando hai molte ottime ragioni per portarla a termine. Mi ci è voluto qualche anno in più per interiorizzare il concetto che l’irragionevolezza non è necessariamente un cattivo movente. Questo perché non è detto che la logica sia l’amica che sembra. Sottovalutiamo sempre la portata della sua autoreferenzialità. L’unica cosa che la logica può aiutarti a fare, è essere logico. Solo il peso asfissiante di quei 3 o 4 monumenti della filosofia antica può farlo apparire necessariamente desiderabile. Se solo la vita avesse a che fare con la filosofia. Se solo la felicità l’avesse mai presa in considerazione. Ma siccome vita e felicità non sono tenute a seguire un regolare curriculum di studi superiori, si possono permettere di prescindere largamente. E lo fanno.

Non so dire se fu quel film a cambiarmi la vita. Certo contribuì parecchio a rendermi consapevole dei rischi che correvo, e a farmi imboccare la prima traversa disponibile per l’inversione di marcia.

Per cui è stato con una certa sorpresa che ieri mi è capitato di rivederlo. Sono passati più o meno 15 anni da allora, e sui titoli di coda stavolta non ho pianto, ho fatto una cosa diversa. Ho allungato la mano e stretto un corpo che amo. Poi ho chiuso gli occhi e ho idealmente incluso in quell’abbraccio tutti i corpi che mi appartengono, tutto l’amore che circola nella mia vita. Ho chiesto a me stessa: se in questo momento dovessi sacrificare ogni cosa che penso a favore di quello che sento, cosa proverei? E la risposta, che veniva dal peso di quel corpo e dei corpi che sono e saranno dentro di me, è stata: mi sentirei perfettamente appagata.

La mia vita è qualcosa di più di una biografia intellettuale. La mia vita ha un Senso.

Non so se me lo merito, ma è una bella fortuna.

 
 
 

Occasioni perse per concludere la giornata in cristiana armonia

Post n°199 pubblicato il 14 Agosto 2008 da middlemarch_g
 

Una faida interna!

Infatti mi aveva parecchio stupito una polemica così diretta contro una coalizione a cui devi pur sempre tanta riconoscenza. Giusto ieri mi interrogavo: a cosa sarà dovuta questa alzata di capo?

Ecco la risposta: all'iniziativa personale!

Adoro questa clima da protocristianesimo in cui si legnano intra moenia! Mi riporta a quei due o tre secoli di fuoco in cui  ragazzetti intraprendenti membri delle più colorite sette cristiane si scannavano fra loro agli angoli delle strade di Costantinopoli o di Antiochia per divergenze di vedute sulle implicazioni a latere della transustanziazione.

Dio solo sa se erano tempi eroici!

 
 
 

Che si vede che sto studiando?

Post n°198 pubblicato il 14 Agosto 2008 da middlemarch_g
 

Come tutti coloro che intendono la ricerca sulla significazione come un'interrogazione sul Senso anzichè come una spiegazione dei Fatti, egli dubita dell'utopia di un metalinguaggio puro in grado di descrivere dall'esterno, e con pretese di oggettività, i fenomeni che considera.

Elena Faccio su Barthes

Quanto bello è tuttocciò? Sottoscrivo il concetto con assoluto entusiasmo, e magari è la volta buona che mi riconcilio con la psicologia (per quanto poi è facile per gli psicologi tirarsela con queste eccellenti intuizioni. Quando riescono a produrre un concetto condivisibile a chi devono pietirlo? Mica a un altro piscologo, macchè. A un linguista. Non c'è niente da fare. Tout se tient).

In sintesi: i Tristi Esplicatori di Fatti sono pregati di accomodarsi all'uscita, please. Qui sono benvenuti solo i Dionisiaci Interrogatori di Senso.

 
 
 

Great expectations

Ho sempre tentato. Ho sempre fallito. Non discutere. Prova ancora. Fallisci ancora. Fallisci meglio.

Samuel Beckett

 

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