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Creato da: Pytagoricum il 19/05/2008
Interrogativi senza risposta – sensazioni inspiegabili – realtà oltre ogni possibile comprensione
PREMESSA Ci sono interrogativi per i quali non esistono risposte, e quando insistiamo per trovarne sentiamo subito, e non senza inquietudine, essere troppo distanti dalle nostre possibilità logiche e razionali, allora sono misteri. I tentativi di soluzione esulano da qualsiasi assioma convenzionale, e anche se tentiamo di ignorarli questi comunque ci appartengono e continueranno a seguirci, annidati nel nostro profondo, forse perché connessi con l’essenza stessa del nostro esistere. Il mistero della vita e della morte, del tempo, dell’universo, l’immanente e il trascendente e altri ancora gli argomenti misteriosi che andremo a trattare e dibattere, riferendosi per quanto possibile a studi e ricerche, ma anche sulle nostre personalissime esperienze su argomenti che in apparenza, nell’attuale momento, quando indifferenza e l’apatia per i “discorsi seri” non sembrano catturare particolarmente l’attenzione generale. Pytagoricum
Una parte dei miei sentimenti (ex cristiani) mi dice che l’anima è la proiezione di noi stessi nella realtà trascendente, pura energia che si sviluppa dai nostri pensieri, dalle azioni e dal nostro comportamento durante l’intero trascorrere della vita. Questa sarebbe l’anima, come una lunghissima interminabile emissione audiovisiva contenente il film della nostra esistenza, il file di backup della nostra memoria e del nostro esistere, cosicché nulla di noi si perde dopo la morte, ma in eterno si rimane vivi, perché la parte trascendente di noi non è altro che la nostra reminiscenza, l’insieme delle azioni e delle esperienze e della conoscenza accumulate e quindi sarebbe la parte di noi destinata a sopravvivere non essendo materia deperibile, ma purissima energia. L’anima di un bimbo morto alla nascita consisterebbe di soli pochi fotogrammi, solo una breve piccola immagine di una vita finita troppo presto senza potersi evolvere. L’anima di un adulto, di una persona matura o molto anziana sarebbe invece abbondantissima di messaggi, informazioni e sfumature provenienti dagli infiniti fotogrammi che definiscono la sua esistenza, ma che istantaneamente potrebbero essere recepite, in una immediata definizione dell’essere che fu. Anche se difficile, provo a definire chi potrebbe percepire i segnali audiovisivi delle nostre anime. Per prima cosa l’emissione delle anime sarebbe diretta verso l’Onnipotente, che quel “segnale” genera nell’attivare la vita di un essere concepito, nel quale nasce, cresce, matura esperienze e acquisisce conoscenza e infine ritorna al Padre Creatore. Le anime non essendo solo una sequenza di immagini e suoni memorizzati, ma possedendo logica e coscienza, dovrebbero “ricevere” o meglio comunicare con le altre anime e scambiarsi informazioni per un ulteriore arricchimento della loro conoscenza. Questa é una originale caratterizzazione dell’anima (cristiana) che bene compensa le ansie di quanti sono angosciati dalla morte e rifiutano l’idea di finire, sparire nel nulla quando il loro corpo cessa le attività vitali. Esaminando il problema secondo logica scientifica, sappiamo che la scienza medica ha fatto grandi progressi nella conoscenza dei meccanismi fisiologici del cervello umano e di talune aree se ne conosce molto bene il funzionamento per cui non sarebbe azzardato ritenere la nostra mente prodotto di una serie di ben identificate reazioni chimiche acido-base tra diverse molecole generate dal metabolismo cerebrale. La nostra vita è condizionata dal trascorrere del tempo e con la nascita inizia in pratica un lungo conto alla rovescia rispetto al termine presunto della vita umana, quando dovremo affrontare il mistero della morte. Quando la morte ferma l’orologio mentale, il nostro tempo diviene zero, siamo nell’immobilità assoluta, nell’eternità, non come corpo ma lo è sicuramente la nostra mente e l'anima.
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