Un blog creato da molinaro il 04/06/2007

Carlo Molinaro

Pensieri sparsi, poesie e qualsiasi cosa

 
 
 
 
 
 

ONE MAN TELENOVELA

Attenzione! Chi volesse vedere le puntate della mia ONE MAN TELENOVELA, tutte in bell'ordine, una per una, in fila, può cliccare qui sulla giocalista di YouTube. Se poi qualcuno ritenesse che tanto lavoro merita un compenso, come gli artisti di strada quando fanno passare il cappello, può mettere le banconote in una busta e mandarmele: via Pinelli 34, 10144 Torino. Grazie!

 
 
 
 
 
 
 

AREA PERSONALE

 
 
 
 
 
 
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Settembre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
            1
2 3 4 5 6 7 8
9 10 11 12 13 14 15
16 17 18 19 20 21 22
23 24 25 26 27 28 29
30            
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

FACEBOOK

 
 
 
 
 
 
 
 

 

 
« Clelia e AraSalò »

Pap'unto

Post n°513 pubblicato il 27 Dicembre 2008 da molinaro

Stamattina mi sono fatto un giro per Chiavari, qui vicino al posto dove sto passando qualche giorno di mare, e davanti al duomo (un cattedralone barocco massiccio) ho visto una cosa strana (immagine in altro a destra): sotto la statua di papa GP2 (l’hanno eretta dopo una visita del sullodato alla locale diocesi) qualcuno ha accumulato un bel numero di bottiglie di plastica piene d’acqua. In un primo momento ho pensato a uno scherzo goliardico, tipo quando a Torino pitturavano di rosso i capezzoli della statua di donna nuda che rappresenta la Dora Riparia, in piazza C.L.N. (da un po’ di anni non lo fanno più, peccato; e non ditemi che potrei farlo io, sono ormai troppo vecchio per quei giochi; e poi sono giochi di gruppo, un gruppetto fa casino e uno pittura: farmi beccare da solo di notte col pennello in mano a dipingere di rosso le tette della Dora mi pare eccessivo).

Ma poi ho pensato che non poteva essere uno scherzo goliardico: proprio lì davanti al duomo, in un viavai di beghine e pretacchioni, le avrebbero tolte in un amen, le bottiglie di plastica di uno scherzo goliardico. E allora? Mi sono avvicinato, e ho notato che su alcune bottiglie (solo su alcune) c’erano biglietti incollati che, fra una citazione evangelica e un bacio perugina, spiegavano la nobile causa che aveva portato alla posa delle bottiglie, una specie di pia manifestazione di protesta legata a un fatto di cronaca di cui si è recentemente parlato (troppo) sui giornali. Un dramma privato e personale su cui si è montata una speculazione pettegola e nauseante. Alla quale non voglio contribuire: perciò non scriverò qui di che cosa si tratta.

Ho trovato la pia manifestazione infinitamente volgare, proprio un ridurre la pietà a plastica, a paccottiglia. Ma forse non è strano: la Chiesa ha inventato la vendita dei gadget secoli e secoli prima dei pubblicitari moderni: immaginette di madonne, cistifellee di santi, schegge di croce, asciugamani vari e piume d’arcangeli, un tanto al chilo. No, in effetti non è strano. Ma infinitamente volgare sì, lo è.

Poi certo giornali e telegiornali, anche sedicenti «laici», fanno la loro parte, con il loro sensazionalismo e la ricerca dello scoop che prevale sempre sulla ricerca di uno scopo (e prevale anche sulla ricerca in generale: ricerca di verità, di lucidità, di analisi: tutta roba che non fa cassetta). Guardate, io non sono contrario al parlare delle persone, le persone sono l’argomento più bello e importante, è naturale che se ne parli, e pazienza se anche si scade a volte nel pettegolezzo, è pur sempre meglio che il silenzio tombale di certe censure. Ma c’è modo e modo.

Fra amici parlare di persone, di conoscenze comuni, è persino piacevole, e talvolta aiuta a medicare certe distanze. Ricordo una canzone di Ivan Graziani, se non sbaglio, che a un certo punto, riferendosi a una ragazza che è andata via, dice con dolore: «e non c’è più nessuno che mi parli ancora un po’ di lei, ancora un po’ di lei». Che canzone era? C’entrava Firenze, mi pare. La parola può essere un conforto.

Se una ragazza è lontana e/o non mi caga neanche di striscio mentre io la desidero, sono contento se mi parlano di lei, persino se me ne parlano male. Di una di cui m’ero molto innamorato, recentemente, mi son sentito dire, da persone diverse, che è troia, falsa, commediante, traditrice, e poi che ha la figa unta, e persino che ha i peli sui capezzoli. Un bel 100% di notazioni negative, eppure a me piaceva sentir parlare di lei, era meglio che niente, e ogni «notizia» che sentivo la trasformavo (e la trasformo tuttora) in qualcosa di amabile: perché (parafrasando scherzosamente un verso di una poesia di un amico) questo è il compito dell’innamorato: trasformare in bellezza ogni dettaglio di lei.

Fra l’altro, quella dei peli doveva essere una considerazione fisica reale di qualcuno che aveva potuto condurre osservazioni sul campo (reali o millantate che fossero), ma di sicuro la figa unta è una metafora. Ho indagato meticolosamente diversi repertori dialettali e gergali (in psichiatria il fenomeno è noto come sindrome ossessiva del filologo innamorato, e io mi sono laureato in linguistica e filologia), ho interrogato amici di diverse regioni, ho persino sollevato la questione in un forum, ma il senso e l’origine precisa della locuzione avere la figa unta non l’ho chiarito pienamente. Sì, certo, vuol dire probabilmente la solita cosa generica negativa, quella là, quella vecchia e ben nota e noiosa, a cui ho accennato spesso e in particolare recentemente qui nel messaggio n. 506, ma ha sfumature che mi restano misteriose. Anche perché a me farebbe invece pensare a qualcosa di positivo, a un buon funzionamento (una «macchina bene oliata») o, più nello specifico, a un amore ben fatto e ben gradito (unta, cioè ben lubrificata, cioè bagnata, cioè felice – la figa).

Insomma, ho divagato un po’, ma era per dire che non sono contrario a che si parli delle persone, e se le persone sono famose è logico che ne parlino anche i mass media, e va bene pure qualche moderato gossip, ma invece montare speculazioni politiche e religiose su casi dolorosi è una porcata, una grande porcata, una faccenda sporca, e non credano di lavarla con l’acqua delle bottiglie di plastica. I politici e i religiosi, e con loro molti giornalisti, sono unti in un altro senso, sono untuosi. Già. Ma il papa è unto dal Signore, o questa cosa è riservata al presidente del Consiglio? Boh. Certi papi e certi presidenti li manderei tutti a quel paese. Un paese lontano, possibilmente.

Ma oggi qui sul mare c’è stato un bellissimo tramonto, e questo è un dono per tutti da parte di Dio, chiunque egli sia: nessuna religione lo conosce: chi dice di conoscerlo è, sempre, un millantatore. E chi fa regole e leggi in suo nome è, sempre, un violento. Buona serata!

Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 27/12/08 alle 19:17 via WEB
No,non mi piace affatto questo post.Fa riferimento a un certo disgusto per il pettegolezzo nauseante,però poi ci cade in modo sorprendente e pruriginoso...Triste e sgraziata,davvero,la tua velleità di poeta maledetto.Non mi firmo perchè non voglio alimentare polemica e generare risposte-controrisposte. Ho letto anche dei tuoi contatti con Ceronetti.Peccato che tu lo conosca,anzi che lui conosca te.
 
 
molinaro
molinaro il 27/12/08 alle 23:38 via WEB
Non credo che l’anonimato eviti le polemiche: al massimo le trasforma in polemiche anonime. Travisi molto: ho scritto che un moderato pettegolezzo non mi dispiace, che è naturale parlare delle persone, e che parlarne, persino male, è sempre meglio del silenzio tombale delle censure. Questo ho scritto. È lì da leggere, qui sopra, evidente! E tu mi fai dire che esprimo disgusto per il pettegolezzo. Casomai ho scritto che mi disgusta una speculazione pettegola e nauseante su un dramma, sul dolore della famiglia di una ragazza in coma che, in nome di princìpi astratti da bottiglie di plastica, non vogliono lasciar morire. Questo sì mi disgusta. Ecco, mi hai costretto a dire di che cosa si trattava, ma non importa, non cambia certo la situazione: non parlarne era solo un puntiglio mio a cui posso rinunciare. Se per te due chiacchiere, ancorché spettegolanti, su una ragazza, si possono mettere sullo stesso piano di una montatura mediatica politica e religiosa su una poveretta che muore, allora tu e io parliamo lingue diverse. D’altronde travisi anche altre cose, o almeno ne dai un’interpretazione bislacca. Poeta maledetto io? Ma se le critiche principali che ricevo sono di segno esattamente opposto, mi accusano di scrivere cose troppo facili, troppo da ragazzine! Il che secondo me non è vero, non penso di fare poesie così superficiali, però non aspiro a essere poeta maledetto, questo è certo. Casomai dalle cose, da tutte le cose – persino dai pettegolezzi – cerco di estrarre l’essenza buona, la parte luminosa, e perciò mi danno del buonista, appunto, altro che maledetto. È vero, in questo «post» ho citato (naturalmente in modo anonimo) un pettegolezzo, anzi un collage di pettegolezzi (non arrivano mica tutti dalla stessa persona!), ma era – anche – per dimostrare che persino da simili chiacchiere da bar si può ricavare amore: è ovvio che quei discorsi l’amore me l’hanno attizzato, non certo smorzato (o non era ovvio? beh, per me lo è sicuramente). Ceronetti lasciamolo tranquillo, mi sono «accorto» adesso che ha più di ottant’anni (la nozione del tempo non è il mio forte), ma non credo che abbia nuociuto alla sua vita un breve e cordiale scambio epistolare con me. E sai una cosa? Lui capiva quello che scrivevo. Tu no. Ciao!
 
   
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 30/12/08 alle 21:07 via WEB
Lasciamo stare.Sei pure millantatore : "lui capiva quello che scrivevo,tu no!".Le persone che si danno arie come te,per quanto mi riguarda le snobbo.Punto.Inoltre avevo compreso molto bene che un moderato pettegolezzo non ti dispiace.Ancora peggio.Fai parte della serie di persone che teorizzano : se ne parli male,purchè se ne parli.Per carità. Sì,mi sei parso bohemien,poeta maledetto,per il grande risalto che dai alla vita libera alla Bukowski,e non avendo letto alcun tuo brano poetico. Il mondo è bello perchè è vario.Saluti.
 
     
molinaro
molinaro il 31/12/08 alle 14:41 via WEB
Ora sono più tranquillo. Temevo che tu, anonimo/a, fossi una persona coinvolta nel pettegolezzo che ho citato, e di avere urtato la tua sensibilità. Ho sbagliato a citare quel pettegolezzo: l’ho fatto così a mo’ di esempio e anche un po’ per amore, ma ho sbagliato: faccio autocritica. Tu invece sei un estraneo che non c’entra nulla e non sai nulla di me: se non mi conosci di persona e neppure hai letto le mie poesie, cosa vuoi mai sapere? E infatti non ne azzecchi una! La mia idea di vita libera è lontana mille miglia da quella di Bukowski (che pure apprezzo come artista). La libertà di Bukowski è una libertà dura e un po’ sprezzante, aristocraticamente underground. La mia è una libertà apprensiva, una libertà che non abbandona, una libertà preoccupata. Forse una libertà noiosa, per alcuni. Il mio libero amore è affettuoso, vuol sempre capire tutto, e magari è per questo che tante volte viene respinto. In un bellissimo libro di Giorgio Manganelli che mi ha regalato una mia amica per Natale c’è questa frase: «Chi ama difficilmente rinuncia a “capire”, e questo può essere intollerabile» (G. Manganelli, Mammifero italiano, Adelphi, Milano 2007, pag. 49). Bukowski a un suo fan che gli telefonava dicendogli: «Ehi, ho due casse di birra, posso portartele?», rispondeva: «Puoi portarle, amico, se tu resti fuori». Grande scrittore sì ma pure grande stronzo: io avrei quantomeno rifiutato anche la birra, per correttezza. Sì, la mia libertà è corretta, una vera noia, credimi. Più Gozzano che Bukowski... E tu di me non sai nulla, anonimo/a. E non sai neppure distinguere fra la tenerezza che c’è nel «sentir parlare» di un’amata, il «sentir parlare» che c’è nella canzone di Ivan Graziani, che è una carezza al desiderio, una presenza nell’aria, una dolcezza, una voglia di comunione o un sorriso nel rimpianto, e il «purché se ne parli» di certa pubblicità becera. In sostanza, caro anonimo/a, parli a vanvera, non capisci nulla. Ecco tutto. Buon anno.

[P.S. Poi, dato che ho questo maledetto bisogno di completezza, sento il bisogno di aggiungere: anche la pubblicità del «purché se ne parli» può servire, soprattutto ai piccoli, agli esclusi dal potere: vedi, neppure su questo si possono trinciare giudizi assoluti. Ho spesso pensato che sarebbe una vera fortuna se il mio romanzo Io sto come mi pare (i cui protagonisti sono anche loro liberi e corretti: poco gusto, poca trasgressione! son fatto così, che ci posso fare?) venisse denunciato per vilipendio alla religione (gli estremi ci sono: la religione istituzionale – qualsiasi religione istituzionale – è una cosa che odio). Almeno ne venderei qualche copia in più, è probabile. Ci sono meccanismi che funzionano così. E con ciò?]
 
     
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 31/12/08 alle 18:32 via WEB
Peccato.Ti sei bruciato sul finire del tuo commento.Stavo per uscire alla luce del sole e dichiararmi,ma non ne vale la pena.Scusa eh? ma come ti permetti di dire che parlo a vanvera e non ho capito nulla? Anch'io potrei dire che NULLA SAI DI ME,e che nulla comprendi della mia sensibilità.Io non ho sparato così a zero.HO SOLO ESPRESSO UNA MIA OPINIONE.Un gusto : sai cos'è? non mi pare.Amaramente.Esprimi + tu giudizi assoluti,io non ti ho letto,ma leggo ciò che scrivi qui. Poi : mi stimoli acidità : sono contenta che non vendano abbastanza i tuoi libri. Magari necessiti di un bel bagno di umiltà.
 
     
molinaro
molinaro il 31/12/08 alle 18:46 via WEB
Dico che parli a vanvera su di me. Mica in generale. Su di me sì, perché non ne azzecchi una, e questo è un fatto. E di bagni di umiltà ne abbiamo bisogno tutti. Tu non hai espresso gusti, ti sei scagliata contro... Io non mi esprimo su di te: non ti conosco, non ho idea di chi tu sia. Dico che parli a vanvera su di me e che non capisci niente di me. Questo sì. Non c'è poi da prendersela tanto: "non capisci niente di me" se lo dicono anche dentro coppie che stanno insieme da vent'anni, figuriamoci dopo tre commenti su un blog, che sono niente! Basta, adesso chiudo tutto e vado a una festa dalle parti di Savona, anche se mi piacerebbe andare ad Amsterdam da una che non mi ama niente. Siamo deboli creature contraddittorie. Prendi un Maalox e buon anno!
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 30/12/08 alle 19:30 via WEB
E' una iniziativa del sempre intelligente Giuliano Ferrara, che trovo disgustosa, come lui stesso e qualunque sua iniziativa. Marco
 
pgmma
pgmma il 15/01/09 alle 15:03 via WEB
DEFESSA = che è diventata fessa(latineggiante) per la fatica + de = intorno . Per la quale in = contra rio ( = contro il rigagnolo) . Per cui significa : colui o colei che è contro il rigagnolo della stanchezza che fa diventare deficienti. Della serie : se il farmacista ha le scarpe strette fan male i piedi alla moglie sua mentre la figlia non compie gli anni di giovedì ! Chiaro !? Roba che anche la bimbaminkia all'asilo lo sapeva prima di mettersi le dita nel naso.
 
 
pgmma
pgmma il 15/01/09 alle 15:03 via WEB
ho sbagliato post = sorry
 
   
molinaro
molinaro il 15/01/09 alle 19:28 via WEB
Forse hai sbagliato anche blog. Ma davvero la bimbaminkia sapeva del farmacista?
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 15/01/09 alle 21:00 via WEB
Porca zozza! Ma se io sono un uomo e il figlio del farmacista è il padre di mio figlio, allora chi sono io per il farmacista? 1-il padre 2-il nonno 3-il cornuto 4-la bimbaminkia E poi sono io quello con gli amici strani, vero Carlo? Cesare
 
   
molinaro
molinaro il 15/01/09 alle 21:14 via WEB
No, no, sia tu sia io abbiamo amici stranissimi: tanto per fare un esempio a caso, tu me e io te! Però 'sta bimbaminkia m'incuriosisce, chissà cosa fa adesso: frequenterà ancora il farmacista?
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 
 
 
 
 
 
 

ULTIMI COMMENTI

Buona cosa...
Inviato da: anita_19
il 02/07/2020 alle 09:15
 
Bello!
Inviato da: lumachina85
il 22/03/2019 alle 09:19
 
Era quasi nove anni fa. Qualcosa è cambiato e qualcosa no.
Inviato da: molinaro
il 06/06/2017 alle 11:31
 
Queste tortuose specie di poesie, questo appigliarmi a...
Inviato da: molinaro
il 06/06/2017 alle 11:26
 
Grazie!
Inviato da: molinaro
il 09/08/2016 alle 11:41
 
 
 
 
 
 
 
 

ULTIME VISITE AL BLOG

molinarolbelletagianor1automotornewsc.prefabbricati0tonipellalucabelligeranteragniriccardo.rromezzoliarnagucosopt67frati79ange_nocturneanita_19giovannirobecchi
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
web stats presenti in questo momento
 
 
 
 
 
 
 

CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I messaggi sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 
 
 
 
 
 
 

AVVERTENZA

Questo blog è una specie di diario dove scrivo quello che mi pare quando mi pare (una libertà tutelata dalla Costituzione della Repubblica Italiana). Non ha alcuna periodicità, non assomiglia minimamente a una testata giornalistica! Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7 marzo 2001.

 
 
 
 
 
 
 

CARLO IN CASA PROPRIA NELLA PRIMAVERA 2008

 
 
 
 
 
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 
 
 
 
 
 
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963