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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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LA VOGLIA DI ESSERE XENOFOBI
Non accetterò mai l'idea che gli italiani siano razzisti da vecchia data. Se così fosse, se veramente tra di noi ci fossero stati xenofobi della prima ora, allora se ne stavano buoni e calmi, si infrattavano e non si dichiaravano o manifestavano in alcun modo. La stura di quanto ci accade attorno, è attribuibile all'enfasi dei toni, delle scelte e della esagerata posizione dei...sovranisti al governo. Non hanno responsabilità dirette, troppo furbi coloro che hanno seminato tanto rancore e odio verso l'invasione degli extracomunitari; hanno saputo centellinare con sistema e puntualità, la loro dottrina e sono stati così bravi e capaci come coloro che nel secolo scorso, quando eravamo piccoli, ci raccontavano le favole insistendo su quei personaggi "cattivi" e da evitare. "Negro di merda", tanto per citare l'aggressione dialettica, è ricorrente, reiterata e rientra in un linguaggio comune. Insomma, apostrofare in tal guisa, è la normalità oggi per un uomo di colore, se solo ci sfiorasse per strada. Notiamo negli stadi cosa stia accadendo, non viene risparmiato nessuno per il colore della pelle e fino a qualche anno fa, tutto si diceva per onorare il tifo sfegatato, tranne che insultare la provenienza del calciatore. E credo che questa cattiva abitudine si sia estesa dappertutto, non risparmia nessuno e non v'è dubbio alcuno sulla posizione politica di chi apertamente o vigliaccamente, si mostri aggressivo e intollerante verso i...negri. A Melegnano, i coniugi Pozzi, molto noti e apprezzati dagli altri abitanti per il loro impegno sociale, persero una figlia giovanissima in un incidente d'auto: fu travolta da un Suv. Da allora i Pozzi hanno sofferto per la perdita, ma allo stesso tempo, hanno rivolto l'attenzione verso coloro che hanno bisogno di aiuto. Bakary è un ragazzo senegalese giunto in Italia quattro anni fa: diciassettenne, poverissimo, analfabeta e con lo status di profugo. Da due anni è stato adottato dalla famiglia Pozzi e si è integrato perfettamente nel tessuto sociale della cittadina: ha studiato, continua a farlo grazie alla famiglia che lo ha preso in seno con tanto affetto, partecipa alla Polisportiva del luogo, corre molto bene e vive integrato con il rispetto di tutti. L'altra notte, purtroppo, il fesso indottrinato come tutti gli altri, non ha trovato di meglio che imbrattare il muro vicino a casa Pozzi, con una scritta che la dice lunga sullo suo stato sociale e culturale: "Italiani di merda" e "Pagate pure per questi negri di merda". Mi fermo qui, non mi dite che sia la solita bravata perché non ci crederò mai! O siete contro o siete a favore di questa gente che non trova di meglio che mostrare proditoriamente e con totale pusillanimità, la sua vera indole. E' solo un dilemma, non vi sono altre vie. Prima non era così!
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