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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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QUANDO LA MALATTIA DIVENTA SPETTACOLO
Ribadisco subito e ad onor del vero, sono dalla parte di tutti coloro che siano gravemente malati e/o stiano subendo una convalescenza. Ogni giorno, veniamo bombardati da notizie sulle vite di personaggi famosi, spesso incentrate su malattie, interventi e "disgrazie". C'è chi condivide la propria esperienza con l'intento di sensibilizzare, ma spesso si ha l'impressione che lo scopo principale sia far parlare di sé, aumentare i follower e, perché no, monetizzare. Certo, la loro testimonianza può essere d'aiuto per chi stia vivendo situazioni simili, ma quando la narrazione diventa spettacolo, minuto per minuto, non si rischia di cadere nel voyeurismo? Non si può "giocare" sulla salute, coinvolgendo morbosamente i fan e i social. Ogni giorno costoro sono a raccontare e a spettacolarizzare le loro precarie condizioni di salute. Il mio pensiero corre verso tutti coloro che giacciono inermi e passivi nel loro privato a vivere gli stessi problemi e le stesse preoccupazioni: sono là e nessuna esposizione, apparizione e monetizzazione per loro. Direi che ve ne siano tante di queste "esibizioni" che a lungo andare sortiscono l'effetto contrario dello scopo che intendono finalizzare. Vi prego, non scambiatemi per un cinico e maledetto recensore dei costumi e delle abitudini discutibili, tifo per tutti e auguro a tutti uscire da questo tunnel che spesso resta buio e senza alcuna lucina di speranza: non è la spettacolarizzazione del male e delle malattie che risolve i problemi di salute.
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