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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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Messaggi di Luglio 2021
E no, se cominciate a ridere, non mi darete la possibilità di spiegarvi. Alcuni giorni fa, è stato l'onomastico del mio 51% e come spesso accade, regali non ne scambiamo visto che il "catalogo" si sia esaurito per entrambi: non sappiamo più a cosa pensare e/o scegliere. Dopo oltre decenni e decenni, abbiamo esaurito tutto lo scibile e ci siamo impegnati a evitare i nostri crucci. Tuttavia, avendo notato queste scarpe in rete, ho deciso di farle una sorpresa, le ho ordinate e mi sono giunte in tempo per regalargliele. Beh, speravo di stupirla con effetti speciali e poiché non sono scienza ma scemenza, la reazione è stata una "sorpresa" anche per me. Delle originali scarpe la struttura in particolare mi ha colpito: sono andato indietro nel tempo e ho ricordato come le nostre mamme erano solite comportarsi sessanta anni fa e oltre. Altro che pantofole o zoccoli casalinghi, erano armi improprie che si maneggiavano con estrema facilità e immediatezza, in casi estremi ma molto ricorrenti. Ho ragionato in questi termini osservando la bella calzatura femminile: c'è un tacco, c'è una fasciatura per il dorso, ma di suole non ne ho viste. Pertanto, se a quei tempi le nostre mamme passavano alle armi facili, quando mai ci beccavano se non c'era una bella suola dura da procurare almeno un bernoccolo? Quindi non solo ho visto bene nel passato remoto, ma ho visto anche meglio nel presente: "Amo', dolce cremino al gusto di pannocchia, lo so non avrei dovuto, ma quando le ho viste ho pensato ai tuoi piedini nr.38...per quel che vale quanto calzi, non hanno suola e sono aperte come non mai". Lesta come una poiana, ne prende una dalla scatola e impugnando il tacco, me l'ha lanciata contro. Pfuiiiiiiiiiiii...mi ha solo sfiorato, ma anche se mi avesse beccato in pieno, non mi avrebbe fatto male visto che l'unica parte con(t)undente era il tacco, ma centrarmi solo con quello sarebbe stato un colpo di... poi ve lo dico!!!
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"Cuore di panna, vai dalla nonna e dille...ghiacciolo alla menta piperita, ti muovi o restiamo qui e nonno gonfia la piscina da un metro di diametro?". Mentre la piccola corre in casa per riferire il mio messaggio alla nonna, mi sistemo meglio sul lettino all'ombra e continuo a fare il mio cruciverba. Dopo pochi minuti, la piccola messaggera torna sorridente e mi dice: "Vecchio bacucco alla camomilla, perché non ti dai da fare a portare le borse in macchia, mettere in moto e accendere l'aria condizionata?". Guardo la piccola nipotina intensamente, sorride per queste sceneggiate tra me e la nonna, con i suoi a Milano non esistono contatti di questo genere e per lei sono tutte nuove esperienze: del resto le hanno fatte le due "signorine" che l'hanno preceduta quando avevano la stessa età, più o meno. I contesti cambiano, non le obbligo più a chiamarmi zio o con il nome Carle' quando siamo in pubblico o sulla spiaggia, ormai sono fuori e non faccio più il galletto amburghese. Mi alzo porto l'occorrente alla macchina, accendo l'aria condizionata e aspettiamo che la nonna ci raggiunga. Passano cinque minuti, do un colpo di clacson e finalmente "donna felicità" arriva con passo deciso: "Smettila di mandarmi la bambina con i tuoi messaggi...da cucolo invecchiato, dovresti darmi una mano in casa per rendere tutto più celere e non perdere tempo. OK?...Ora Ambrogio puoi andare e niente Ferrero Rocher per te!!!". Ogni giorno è la stessa storia, ormai sono troppo vecchio per queste stronzate!!!
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Olimpiadi di Tokio: mentre le giocatrici di beach volley devono a causa dei loro bikini sportivi e molto comodi per giocare sulla sabbia, mostrare i loro stratosferici voli, le schiacciate e i muri per bloccare i tiri degli avversari, le varie tv che provvedono alle dirette, sono a indugiare su natiche belle sode, su corpi scultorei e perfettamente in forma per uno sport che praticato dalle donne, mette in risalto dettagli fisici spesso azzardati. Non a caso la direzione generale delle varie emittenti accreditate presso il CIO, ha provveduto a richiamare quei tecnici che non perdono un'occasione per fare primi piani molto...interessanti ma che spesso, andando in diretta in paesi lontani, capitano a ore certamente non adatte per i bambini. Provvederanno? Eviteranno di indugiare su le parti intime delle giocatrici? Ma queste olimpiadi sono anche a richiamare l'attenzione, sulle tute delle atlete tedesche le quali hanno scelto quelle integrali che arrivano alle caviglie. Alcune atlete anche a nome delle colleghe, hanno dichiarato: "Finiamola con la sessualizzazione delle atlete nello sport, la bravura di un'atleta non si deve confondere con quanto possa mostrare del suo corpo". Beh, molti orientamenti si scontrano nel contesto di queste olimpiadi: da una parte la squadra norvegese di beach volley si presenta in campo con short molto corti per evitare lo slippino del bikini: protesta in tal modo e viene multata perché l'abbigliamento è troppo coprente. E' il momento di scrollarsi di dosso vecchie regole e aggiornare i principi necessari per consentire gli abbigliamenti più consoni. La prossima olimpiade dovrà essere pronta in tal senso. Il mondo delle atlete ha voglia di cambiare, uniformarsi ai tempi e al rispetto del genere femminile. E' un loro diritto e va rispettato. Ci mancheranno chiappe e seni, cosce e fianchi? Pazienza, ma avremo sempre la possibilità di ammirare ottime e bravissime atlete.
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"Carle' ci vediamo davanti a Dentoni domani. Lo chiedo xké tu 6 a T.O. vero? Comunque, facciamo alle 21 barra 21.30 e ci spariamo un gelato con le stellette". Un whatsapp così raffazzonato non l'ho mai letto e nella sua composizione per niente difficile, ho dovuto impiegare alcuni secondi in più per interpretarlo. Oggi scriviamo così, chi più chi meno, per un accordo tacito e mai sottoscritto; siamo coinvolti nel linguaggio dei precursori del terzo millennio e andrà sempre peggio. Vi rassicuro che anche io sono della partita e quando scrivo i post, mi sfugge qualche kappa al posto della C, oppure qualche X al posto di una Z e via dicendo, abbrevio alla men peggio. Siamo travolti e coinvolti, abbiamo perso il senso della nostra bella lingua e sono certo che il Dante si rivolti nella tomba, soffrendo attacchi di orticaria. Un luogo aperto 24 ore al giorno, oggi lo si conferma con un pittoresco acca 24 barra 24. Insomma, sappiamo tutti come va, siamo magari tutti immischiati e non possiamo fa nulla per cambiare direzione. Peccato perché non solo queste atipiche abbreviazioni sono abituali e non si giustificano nemmeno con la fretta, ma alla fine questa malsana abitudine, si confonderà con i termini esotici ed esterofili come gli inglesismi sempre più frequenti nel linguaggio internazionale. Così inquiniamo la nostra lingua e con l'italiano non avremo più confidenza. "kqm, prendiamola alla leggera, xkè siamo vittime e non facciamo nulla per sbarazzarci dell'ingrato linguaggio. Convinciamoci xke così saremo off".
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Parliamo di vigliacchi, no quelle persone che scappano davanti al pericolo, al rischio perché hanno paura. No, quei vigliacchi a volte sono da capire, da giustificare. Il loro essere pusillanimi non deve confonderci, costoro non hanno nulla a che spartire con chi veramente si comporti da vile verso un suo simile: ecco attribuire l'epiteto vigliacco a uno di questi uomini è un eufemismo, poiché la colpa di abusare di un simile e per di più incapace di difendersi, è un marchio spregiativo inciso a fuoco sulla loro anima. Arrivare a tanto contro una ragazza disabile e incapace di difendersi, è già una colpa orrenda e disonorevole, se poi rileviamo che lo stesso gesto si sia perpetuato per due anni di seguito e a rotazione da otto autisti di bus pubblici della città di Taranto, allora siamo alla bassezza umana, quel livello infimo che solo "ominicchi" da quattro soldi falsi, possono toccare. Una storia che non deve passare sottotono, non possiamo accettarlo e pensare che questa società ogni giorno si possa permettere simili atti contro una ventenne che ogni giorno prendeva il bus per recarsi dalla nonna. Passare la voce e organizzarsi, non è stato poi difficile per gente di quella risma: parcheggiare il mezzo vuoto in un punto isolato e approfittare della povera ragazza. In otto sono comparsi davanti al giudice, il quale per il momento ha inibito agli autisti a non avvicinare per nessun motivo la vittima e nel contempo li ha rimessi in libertà, attendendo di istruire il processo per violenza sessuale aggravata. Un ultimo dato: la ragazza quando aveva 14 anni è stata violentata da un vicino di casa condannato a suo tempo in via definitiva. Vedremo questi otto campioni abominevoli, cosa meriteranno secondo il giudice incaricato. A noi non resta che piangere per l'orrenda vicenda aberrante.
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