ALLORA SÌ
Amori, amicizia e passione per il Napoli: questi sono gli argomenti che tre giovani amici affrontano da anni nei loro quotidiani incontri nel bar del centro di Vicolo Campano, un piccolo paese della costiera sorrentina. Il loro primo incontro risale ai tempi del Liceo: Rosario, assicuratore frustrato, Felice, architetto stralunato e Massimo, bello e impossibile, da allora non si sono più lasciati. La loro amicizia però viene messa in discussione dall'annuncio del matrimonio di uno di loro. Un anno vissuto tra preparazioni, equivoci, litigi, battute e colpi di scena.
Tutti i proventi saranno devoluti alla fondazione Francesca Rava - NPH Italia Onlus a sostegno del progetto scuole di strada in haiti che assicurano ogni giorno a migliaia di bambini sopravvivenza con cibo, acqua, cure mediche e un futuro con l’istruzione. www.nph-italia.org.
Maggiori dettagli sul sito: www.allorasi.it
NAPOLI - MILANO. SOLO ANDATA.
WWW.NAPOLIMILANO.IT
E' il racconto tragicomico di un viaggio in treno da Napoli a Milano, dove la conoscenza e lo scambio di pareri ed esperienze personali dei vari passeggeri che si alternano durante il tragitto segna tutta la trama.
I protagonisti sono principalmente le 4 persone che si ritrovano casualmente a parlare intorno ad un tavolino ed inevitabilmente finiscono per raccontarsi pezzi delle loro vite.
Autore: Mario Di Maio
Editore: Simple Pagine: 157
Prezzo: 12.00 €
Alcuni brani tratti dal libro:
Ragazzi in motorino - Scuola guida - il nonnino volante - I Mamozzi - Le Poste Italiane - Il Carnevale - Viaggiatori - La Vespa - Una bimba di nome Anna
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Il Cibo
Post n°6 pubblicato il 22 Novembre 2006 da dimaio3d
Totalmente diversa è la concezione del cibo dal punto di vista di Milano e quello di Napoli. Se molto spesso per i lombardi si mangia per vivere, per i partenopei invece si vive per mangiare. E lo dico dall'alto della mia esperienza con le abboffate sacrosante seguite a ruota da digiuni imposti dai vari dottori e dalla bilancia che ormai si è attrezzata: ogni volta che viene un weekend, si nasconde sotto il letto e non si fa vedere fino al giovedì seguente.. giorno in cui ti mantieni leggero perchè tanto domani è venerdì e sicuramente mangerai "qualcosina" in più. La differenza si nota già in gioventù. Se i ragazzi milanesi si danno appuntamento per andare a bere qualcosa per poi raggiungere la discoteca più lontana per fare quattro salti fino all'alba, i ragazzi napoletani si danno appuntamento direttamente davanti al ristorante per poi correre all'aspedale più vicino per una bella lavanda gastrica. Chiaramente dopo la puntatina al nosocomio, all'alba si raggiunge il cornettificio più vicino per concludere degnamente la serata. Il napoletano ha il culto del gusto. Mangia già con gli occhi. Deve alzarsi da tavola non sazio, di più. E deve concludere il pranzo, soprattutto quello domenicale, con il dolce, la famosa guantiera di paste. E guai a rinunciarci! Deve schiattare, se la deve infilare con il dito fino all'esofago, ma la deve mangiare. Tanto poi c'è il limoncello che risolve tutto. Manco fosse l'idraulico liquido... Basta confrontare la pausa pranzo. A Milano tendenzialmente dura un'ora. Ma volendo anche di meno. Si dedica il tempo che avanza alla sigaretta. E quasi sempre si riduce ad una bella insalatona, condita con tonno, mais e, abbondiamo, pure due olive. A Napoli la pausa pranzo ha un'inizio ma non ha una fine. Potrebbe durare fino alla cena. Intervallata da uno spuntino. Il bar sotto l'ufficio non va bene. Mai. Si deve fare dieci chilometri per raggiungere la tipica locanda di nonna Rachilina perchè bisogna risparmiare e godere della vista sul mare. Fa niente che deve partire 2 ore prima. Ma probabilmente il meglio di sè il napoletano lo da quando è ospite in un albergo. E arriva il fatidico momento della colazione. Se il milanese si limita al cappuccio e brioches da "pucciare", il napoletano no! Se tendenzialmente a casa non riesce ad andare oltre il caffè e il cornetto perchè tiene ancora i peperoni imbottiti sullo stomaco dalla sera prima, in albergo no. Si deve schiattare. Tanto "è tutto pagato". Da buon napoletano, una volta, in Portogallo, mi sono seduto per la colazione e mi sono mangiato in sequenza, e giuro che è vero: |
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