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Tra passato e futuro

Post n°1261 pubblicato il 11 Dicembre 2009 da nau1981

Il più delle volte, quando prendo atto di come sono diventata, non mi piaccio. Pensando, però, al fatto che sarei potuta diventare molto peggio, ritrovo la forza per continuare a prcorrere la mia strada. Anche se sono diventata scombinata, non sempre presente con la testa quando il mio corpo c'è, ansiosa ed a tratti nevrotica, meno lucida e brillante di quanto lo fossi un tempo, a tratti svogliata, "torbida e cupa", ci sono ancora. Tutte le volte che le cose più semplici di questo mondo mi sembrano così complicate e l'unica cosa che voglio è tornarmene a casa, nascondendomi al mondo e lasciando fuori dalla porta di casa ogni cosa che mi crei scompensi, provo un senso di sconfitta e di estraneità. Non ero così, non sono mai stata ostile nei confronti del mondo che mi circondava con la stessa frequenza con cui lo sono oggi, non sono mai stata così chiusa, così distante, così concentrata su me stessa e sui miei stati d'animo. Non importa. Quello che conta è che ci sono ancora. Penso a quando i miei genitori c'erano ancora, a qundo non avrei mai immaginato che potessi perderli, eppure, c'è stato un periodo in cui, per giorni continui, ho rifiutato il mondo, restando in quel letto quando fuori avrei avuto un sacco di cose belle e/o importanti da fare. Dopo la loro scomparsa, ho avuto ed ho ancora giorni bui, nerissimi, giorni in cui a farmi compagnia c'è solo il mio dolore, giorni in cui non c'è nulla che mi faccia sentire meglio. Eppure, forse neanche una volta, da quando loro non ci sono più, l'ho data totalmente vinta al mio dolore. Che importa, allora, se sono svogliata, scombinata, assente, distratta, distaccata? Avrei potuto fare molto peggio. Avrei potuto soccombere, avrei potuto smettere completamente di provarci, smettere di esistere. Invece sono quì e mai, neanche per un attimo, mi sono lasciata andare totalmente. Devo solo imparare a conoscermi, ad accettarmi come sono, anche se avrei voluto essere diversa. Non posso pretendere da me stessa di diventare quella che non sono più. Che mi sia di monito, il fatto che non sono caduta finora, nè quando davvero avrei potuto farlo. Se non mi sono fermata quando li ho visti andarsene via per sempre, prima l'uno e  poi l'altra, a distanza di otto mesi l'uno dall'altra, non avrà mai senso farlo. Ogni volta che mi verrà voglia di scappare, di nascondermi alla vita, dovrò ricordarmi che ho superato cose peggiori. Non è un post triste, questo. E' un post che mi permette di ricordare che ho avuto tanta forza che non sapevo nemmeno di possedere quando tutto era davvero dificile da sostenere e che, quindi, niente sarà mai così difficile da non riuscire a trovare la forza di sopportarlo.

 
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