tear's rain

la leggenda dell'angelo sull'abete

io puzzo

Io puzzo...
io puzzo...di lava, di tufo, di mare, di golfo e di isole e pure di pesce.
Io puzzo di ragù e di dolci fatti in casa, di pizza, di canzoni cantate a squarcia gola sullo scooter nel traffico caotico di roma.
Io puzzo di frutta e verdura, di serate buttate in una piazza, di sporcizia e di disordine, di genuinità, di caffè e di cornetti alla crema.
Io puzzo delle donne che mi hanno amato, di sesso, di passione e dolcezza, di sguardi infiniti e di addii, di lacrime e di.."ciao"
io puzzo della pella di mio padre e dei suoi schiaffi, dell'indifferenza di mia madre e delle lacrime del suo lavoro
io puzzo marinai e navi grigie, di sangue e di morte, di deserti infiniti e montagne innevate, di giungla e di erba appena tagliata, di macerie e di fumo, di albe e tramonti
io puzzo di Roma, di Napoli, di New york. di Nariobi, di Calcutta e delle mille città in cui ho lasciato una parte di me
Io puzzo  di sole, di scogli e pure di frittura, di bambini che giocano a pallone in mezzo alla strada, di ingiustizie, di precarietà, di generosità, di fiducia nel prossimo e di ingenuità, di salite e discese, di vicoli, di chiese, di "stai in campana'", di una città sotterranea, di pane appena sformato e di panni stesi al sole, di inventiva ed adattamento, di domenica mattina e di notti insonni.
io puzzo di aerei di orari da rispettare e rotte da seguire, di mal di testa e di panini mangiati in fretta, di allegria e risate della gente
io puzzo ... eppure tutta questa puzza e non solo, dà profumo alla mia vita.....perche questa puzza è il mio profumo ed io profumo di me..
io puzzo se a voi, questa puzza non sta bene........

"da una idea di mia cugina Michela"

Una lezione per tutti

Questa mattina, in uno dei rari momenti di calma in questo ufficio dove il caos regna sovrano, sono andato a prendermi un caffè alla macchinetta, un luogo molto simile a quello del programma "camera caffè" e, mentre inserivo i soliti 50 centesimi e selezionavo la bevanda all'improbabile gust di caffè, mi è andato l'occhio sulla bacheca e, tra le varie offerte di affitto a prezzi assurdi, a macchine usate del II° secolo A.C. e motorini dell'epoca di Giulio Cesare c'era inserita una lezione di SOCRATE....SOCRATE??

Socrate in questo ufficio di ignoranti? non ci potevo credere, chi, tra questa massa di asini, me compreso, avrebbe mai potuto citare uno scritto di filosofia? potete immaginate il mio stupore, è come se io, all'improvviso, cominciassi a recitare versi di Shakespeare...assurdo.

Comunque, superato lo stupore iniziale ed assaporato la brodaglia al sapore di cicoria che ci propinano per caffè, (ma per 50 centesimi che posso pretendere) mi sono fotocopiato questo scritto e lo propongo anche a voi, in fondo Socrate è Socrate e vale sempre la pena di leggerlo.

Nell'antica Grecia, Socrate era stimato per avere una somma conoscenza. Un giorno, un conoscente incontrò il grande filosofo e disse:"Socrate, sapete che ho appena sentito qualcosa sul vostro migliore amico?" "Un attimo" rispose Socrate, "Prima di dirmi qualcosa, vorrei sottoporti ad un piccolo test, ...è chiamato il test dei tre filtri".

(Qui una mia piccola riflessione che rafforza la mia tesi dell'ignoranza di questo ufficio...come fa Socrate a dire "TEST" quando gli inglesi ancora erano all'età della pietra e di certo gli antichi greci mai avrebbero usato quella lingua da barbari? vabbè andiamo avanti)

"il test dei tre filtri?" chiese il conoscente, "proprio così" continuo Socrate, "prima che mi parlate del mio amico, sarebbe una buona idea prendersi un momento e valutare quello che state per dire, il primo filtro è la VERITA. Vi siete assolutamente assicurato che quello che state per dirmi è vero?" "NO" disse l'uomo, "in effetti ho appena sentito questa cosa..." "Va bene" disse Socrate "così voi non sapete veramente se è vero o no. Ora proviamo il secondo filtro, quello della BONTA. Quello che sta per dirmi del mio amico ha qualcosa di buono?" "NO al contrario" rispose l'uomo. "Così" continuo Socrate, "volete dirmi qualcosa di cattivo su di lui, ma non siete certo che sia vero. Potete ancora essere in grado di passare il test comunque, perchè c'è un ultimo filtro, quello dell'UTILITA, Quello che state per dirmi del mio amico mi sarà utile?" "NO, veramente no". "Bene", concluse Socrate, "se quello che volete dirmi non è ne vero ne buono e nemmeno utile, perchè dirmelo allora?"

Meditate gente...meditate..l'ha detto Socrate..anche se parla inglese 

guardare senza vedere

Ho sempre pensato che la nostra vita non è altro che un viaggio e, al contrario di molti, non mi sono mai stancato di mettere un piede dietro l'altro per il gusto di andare, di guardare, di imparare, di assorbire tutto quello che  mi entrava dentro e, perchè no, avere anche la presunzione di insegnare, di dare ad alcuni quello che molti non riescono a vedere...(guardare sensa vedere).
 
Come scrive R.L. Stevenson
"Per quel che mi riguarda, io viaggio non per andare da qualche parte, ma per andare. Viaggio per viaggiare. La gran cosa è muoversi, sentire più acutamente il prurito della nostra vita.
Scendere da questo letto di piume della civiltà e sentirsi sotto i piedi il granito del globo appuntito di selci taglienti."
 
Durante questo viaggio, che spero duri ancora a lungo, ho conosciuto il dolore, la sofferenza, l'amore, l'odio, il rancore, la felicità, l'illusione, la rassegnazione,....la morte...e la speranza.
Lungo il cammino molti hanno attraversato la mia strada ma solo pochi sono stati in grado di darmi veramente qualcosa di importante da portare con me...i più, hanno solo preso.
Un grande uomo, quasi 30 anni fa, in un posto sperduto di questo grande e stupendo mondo, mi ha insegnato a lanciare lo sguardo oltre quello che noi siamo in grado di vedere, mi ha insegnato a "diventare" oltre che "essere" ma, tra tutti i suoi insegnamenti, il piu importante credo sia stato questo.
"durante il tuo cammino, opera sempre per il beneficio degli altri, ma se non ci riesci, fa in modo di non danneggiarli".
Spero tanto di essere riuscito almeno in questo.

12 settembre 2012

Un altro anno è passato, vecchie ferite si riaprono, sanguinano, fanno male, ricordi che non ti fanno dormire, fantasmi del passato che ritornano a manifestarsi per poi, con il tempo, sparire nuovamente nell'oblio dei ricordi. Ancora un altro anno, ma tu non sei mai stato dimenticato fratello mio, ancora un altro anno, ma il tuo volto è sempre quello di un ragazzo di 20anni, sorridente, un altro anno e con questo sono 34 da quella maledetta alba che ti ha lasciato con quegli occhi  impauriti mentre la vita ti abbandonava. Mi guardo intorno, guardo i ragazzi che ora hanno 20 anni, sembrano dei bambini e forse sono bambini mentre noi, giovani guerrieri di un ideale che non ci apparteneva eravamo già uomini, eravamo già vecchi con il nostro carico di esperienze di morte e di speranze. Sto sorridendo, nel mio cuore c'è dolore, nella mia mente un velo di malinconia ma sto sorridendo perchè tu, amico mio, sei rimasto giovane mentre noi, continuiamo ad invecchiare, il tuo volto, sporco di terra, non ha perso la sua giovinezza, mentre il mio è pieno di rughe ed è solcato da laccrime che non vogliono scendere. Un altro anno, per continuare a vivere e per non dimenticare chi eri...chi eravamo, giovani guerrieri che credevano negli ideali di pace anche se con una divisa, giovani che hanno macchiato di sangue quelle uniformi  e che ora, solo pochi vecchi come me, continuano a ricordare.