libero di pensare
Un giorno crescerò e nel cielo della vita volerò...
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Che io possa avere la forza di cambiare le cose che posso cambiare.
Che io possa avere la pazienza di accettare le cose che non posso cambiare ma, soprattutto,
che io possa avere l'intelligenza di saperle distinguere.
(Tommaso Moro
Post n°54 pubblicato il 09 Maggio 2014 da oli.ver1960
C'era una volta, è sempre l'inizio di un bel viaggio, di un appuntamento con i sogni e se c'è qualcuno che vuol farvi credere che per vivere meglio bisogna stare con i piedi ben impiantati a terra, se lo incontrate, ditegli di volare almeno una volta. Capirebbe che sognare, non donarsi al quotidiano, dare slancio alle proprie passioni non è folle, ma il modo migliore per tornare a terra e rendere più bella la nostra esistenza La fantasia è, e resterà sempre, un' entità astratta...
allora è più viva che mai! qualsiasi cosa accada non spegnerla, che è il motore della vita...
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Post n°53 pubblicato il 04 Maggio 2014 da oli.ver1960
C'è un momento nella vita in cui cade
Quale momento può vivere l'uomo comune per dire che davvero ha vissuto, perso nella giungla del dovere di ogni giorno, privo di momenti di riflessione, condivisione, sacrificio? E cos'è quel senso di alienazione che lo coglie tra la gente, quella gente che non vede le persone accanto a se, ma solo la necessità della folle corsa? Mi fermo, sento il mio cuore battere, sono consapevole, vedo, esisto. Ma la vita è riassumibile dunque solo in questo? Nell'esser presente? Mi accorgo che non è questo il senso, non è questo che avvicina l'uomo all'esistenza, non la corsa sfrenata quotidiana, lontana da tutto e da tutti, non è così la vita dove non c'è una mano che sfiora l'altra, uno sguardo che sorride tra sconosciuti che per il fatto stesso di vivere lottare ,esistere, tanto sconosciuti non sono.
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Post n°52 pubblicato il 01 Maggio 2014 da oli.ver1960
Ora ci sono, sono bambino mi trovo davanti a una situazione per me molto eccitante, ricevere un giocattolo in dono, è il manifestarsi di un sogno, la realtà che supera l'immaginazione, il "non posso crederci" perché in quel momento la consideri una cosa irraggiungibile. Io che fino a quel momento i giochi me li ero inventati, i giocattoli costruiti da solo o presi in prestito o riciclati da amici benestanti mi trovo ad avere a che fare con una realtà che non mi sarei aspettato di affrontare. Il mio corpo cominciò a gonfiarsi, sembrava il pallone di una mongolfiera, i miei occhi sprizzavano fuochi d'artificio dai mille colori, l'esplosione della mia gioia fu tale ed incontenibile che la avvertirono anche nei palazzi vicini alla mia abitazione. Presi il regalo (una pistola con i piombini, a salve naturalmente) , andai sul balcone della mia casa, cominciai a sparare all'impazzata fino ad esaurire l'intero pacchetto di "munizioni", come per far sapere a tutto il quartiere che anch'io avevo ricevuto un regalo........ ma, esaurite le munizioni ,esaurita la gioia......che figuraccia!!! Sono tornato a inventare e costruire giochi per me............................. Questa sensazione di gioia la ritrovo in questo momento, quando scrivo in questo blog che mi dà l'occasione di esprimere oltre ai miei sentimenti, lo stato d'animo, le impressioni le riflessioni, nonché tutto ciò che mi passa per la mente, nel modo più libero e costruttivo di conoscere e far conoscere situazioni e concetti da poter condividere......e tutto questo grazie a Voi amici miei!
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Post n°51 pubblicato il 27 Aprile 2014 da oli.ver1960
Passeggiavo lungo il viale del parco e, mentre camminavo dalla distanza faceva capolino, da dietro ad un albero, una panchina, vedendola ho deciso di raggiungerla. Il cielo era cupo, le nubi minacciavano pioggia, pensieri sconnessi transitavano nella mia mente. L'ho raggiunta. La nebbia della mattina ha lasciato sopra di lei l'umidità, qualche foglia copre una parte della seduta. La pulii con un fazzolettino di carta e mi sedetti. Era una panchina di legno come tante altre, ma appena ti ci siedi sopra ecco che nella mente comincia un ingorgo di pensieri. Transitano aneddoti, battute, confessioni, dialoghi, situazioni ed in essa si scolpisce il panorama che mi circonda. Le panchine hanno la possibilità di ascoltare storie di tutti e di non raccontarle a nessuno, facendosi forzieri di segreti irrivelabili. Su di esse si contempla lo spettacolo del mondo, si guarda senza essere visti, ci si dà il tempo di perdere tempo. Un enorme contenitore di tutti i frequentatori, vagabondi, amanti con storie di gioia e di solitudine che lasciano comunque un segno indelebile. Chissà se gioisce o soffre anche lei....penso di sì...credo che anche le panchine hanno un'anima
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Post n°50 pubblicato il 23 Aprile 2014 da oli.ver1960
ll bene di una persona, manifestato senza eccessi e senza forzature, è come un cappotto di lana indossato nella notte più fredda dell'emisfero. Guadagni, hai amici influenti, sei al top di tutte le classifiche che un'ambizione può regalarti, ma senza quel cappotto, nulla di tutto quello che hai ti proteggerà dal gelo. Vogliamoci bene, davvero. Ne abbiamo così bisogno...
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