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IL MISTERO DI RAPA NUI

 

Una piccola isola dispersa nell’oceano Pacifico a circa 3700 Km al largo delle coste del Cile è diventata famosa grazie soprattutto alle grandi statue di pietra, dette Moai, erette da una civiltà sconosciuta di cui si è perduta la memoria. Scoperta solo il giorno di Pasqua del 1722 (da qui il nome Isola di Pasqua, conosciuta anche come Rapa Nui) dall’ammiraglio olandese Jakob Roggeveen, ancora oggi rimangono misteriose le origini dei popoli che la abitarono e che edificarono i Moai. Gli abitanti dell’isola non furono in grado di fornire utili indicazioni sulle loro origini né avevano memoria dei popoli che costruirono le grandi statue. Gli antropologi sostengono che i primi abitanti dell’isola arrivarono dalla Polinesia nel 1200 a.c. mentre altri studiosi propendono per un’origine americana come il norvegese Thor Heyerdahl che attraversò l’oceano, dal Perù alla Polinesia, a bordo di una zattera di balsa, nota come Kon Tiki, costruita secondo le tecniche primitive dei popoli peruviani precolombiani e dimostrando così la possibilità tecnica di un simile antico approdo.

Qualunque fosse la loro origine, al momento dell'arrivo di Roggeveen la popolazione dell’isola era in una fase di declino iniziata molto tempo prima, probabilmente a causa del venir meno delle risorse naturali che potevano garantire il loro sostentamento. Dopo una fase di dure lotte per la sopravvivenza, che portarono probabilmente anche ad atti di cannibalismo, rimasero sull’isola circa 5.000 abitanti all’epoca della scoperta, quasi tutti deportati come schiavi in Perù e costretti a lavorare nelle miniere.

Fu la fine ingloriosa di un popolo le cui origini potrebbero ricondurci alla scoperta di una grande civiltà progredita, scomparsa a causa di grandi sconvolgimenti naturali e che trovò rifugio, tra i tanti  siti di approdo, anche in questa piccola isola portando con sé il proprio bagaglio di conoscenze. L’importanza di Rapa Nui è forse proprio in questo ruolo di testimone di una grande civiltà perduta piuttosto che nel mistero legato alla costruzione dei Moai, per i quali è possibile trovare una soluzione tecnica utilizzabile anche dalle popolazioni antiche che hanno dimostrato, qui come in altri luoghi del pianeta, una grande abilità di costruttori.

Tale teoria non è mai stata dimostrata sulla base dei ritrovamenti archeologici ma esistono numerosi indizi che hanno portato diversi studiosi a ipotizzare un’origine della civiltà molto più antica di quanto non si creda secondo le teorie tradizionali. Una civiltà esistita ai tempi dell’ultima glaciazione, circa 12.000 anni fa, e cancellata da una catastrofe naturale, conosciuta come diluvio universale, che ha portato alla dispersione dei sopravvissuti in varie zone del pianeta nelle quali, grazie alle loro conoscenze, hanno contribuito alla nascita delle civiltà antiche che conosciamo oggi e che sono ampliamente documentate come quella Egizia.

Uno di questi indizi è la tecnica costruttiva di grandi mura poligonali, costituite cioè da un perfetto assemblaggio di grandiosi blocchi di pietra, tagliati in modo da ricavarne delle forme poligonali che si incastrano in modo magistrale e conferiscono una grande solidità all’intera struttura: possiamo trovare tale tecnica anche in altri luoghi molto lontani come in Egitto, nel Tempio ai piedi della Sfinge; in Bolivia, nell’antica città di Tiahuanaco o in Perù, nella città di Machu Picchu.

Un altro indizio riguarda l’antica scrittura utilizzata dagli abitanti di Rapa Nui, detta Rongo-Rongo e ancora non decifrata, straordinariamente simile a quella ritrovata in India negli scavi archeologici della città di Mohenjo Daro, edificata da un’antica civiltà vissuta a partire dal 2.500 a.c.

A partire dal 1995 l’Isola di Pasqua fa parte del patrimonio dell’umanità dell’Unesco ed è la zona abitata (circa 2.800 polinesiani di razza maori) più distante da qualsiasi altra terra emersa: 4.100 Km dall’isola di Tahiti e 3.700 Km dal Cile. Oggi si presenta con verdi pendii e sinuose colline dove gli antichi Moai si ergono come guardiani imponenti e silenziosi, testimoni di un oscuro passato.

Per approfondire l'argomento, guarda il video che segue, tratto da una puntata di Stargate in onda su La7, quando ancora era condotta da Roberto Giacobbo, della durata di circa 10 minuti.

 

 

 
 
 
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