Creato da lost4mostofitallyeah il 04/03/2009
CON QUEL TRUCCO CHE MI SDOPPIA LA FOCE
 

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Messaggi di Giugno 2014

Il Tragitto vol. 57

Post n°228 pubblicato il 21 Giugno 2014 da lost4mostofitallyeah





Lei, quasi ignorando Tyner, si avvicinò a Frankie e lo squadrò da capo a piedi con occhio meticoloso :"Lei dev'essere quello che gira con l'ex nano brigante. Dove si trova adesso?". "é sotto shock e sedativi da qualche parte. La giornata è stata molto impegnativa per Lui. A dire la Verità nessuno sa precisamente dove si trovi. Il Reverendo Watson si è incaricato di seguirlo e di provvedere a Lui." "In buone mani!". Commentò sarcastica la vecchia. "Perché? Forse Lei non segue il Rito officiato dal Reverendo?". "Dio me ne scampi. Io sono cattolica romana e ho fiducia nella mia professione di Fede. Tutte queste nuove cose sincretiche mi danno giusto il voltastomaco." Frankie aguzzò la vista e diede un'occhiata al piccolo corteo che seguiva Zsa Zsa Murena. Rabail gli fece un cenno muto sollevando lo sguardo al cielo e allora capì che almeno il suo compagno di viaggio non era sotto l'influenza della Signora, diversamente da Louise, che pareva totalmente rapita nell'adorazione della nonna putativa. Edgar Malloy non perdeva di vista Louise neppure per un attimo mentre il Colonnello Strano era, al solito, immerso nelle carte, questa volta depliants e guide. Maier e Rotunno non dimostravano nessuna eccezione alla regola e si guardavano in giro come guardiaspalle nervosi. Era, insomma, un piccolo circo guidato da una domatrice assai matura. Dorsey e Romario si erano avvicinati alla porticina per fare gli onori di casa mentre il Sindaco si ritraeva con un certo, malcelato, disappunto. Che ci fosse un conflitto di interessi fra Lui e la vecchia risultava palese. A Frankie sarebbe piaciuto approfondire la questione e così non si trattenne, riprendendo il filo del discorso da dove s'era interrotto :"Cattolica Romana? Magari ce ne vorrebbe una massiccia iniezione anche in questa comunità....non sembra che il sincretismo abbia portato risultati positivi se la gente si dedica ancora al linciaggio come passatempo creativo." Zsa Zsa Murena aggrottò le sopracciglia ma non sembrò seguire la provocazione del ragazzo :"Ho sentito qualche notizia al riguardo. Tenga presente quanto questa Città ha sofferto durante l'ultima guerra....". "Lei parla come il vostro Sindaco. quando vi accorgerete che la Guerra è finita?". "Che piaccia o meno, la vista un nano brigante che passeggia tranquillamente per le strade è ancora una ferita per Molti". Frankie ristette mentre Tyner annuiva vigorosamente ed evidentemente compiaciuto, sottolineando ogni parola della Vecchia con un sorriso. A quel punto Rabail intervenne deciso, avvicinando con eleganza la bocca all'orecchio sinistro di Zsa Zsa Murena e mormorando :"S'era detto, Signora, che ci fosse la possibilità di visitare anche l'Ossario. Ritenga che sia ancora possibile?". La Vecchia si scosse e si girò in direzione di Rabail, e con un ghigno a mezza bocca esalò :"Ci mancherebbe, giovanotto, siamo venuti apposta. Del resto, questa parte delle Catacombe non sono proprietà privata di nessuno e Io posso accedervi nella mia qualità di Cittadina Meritoria. Non è così, Sindaco?". Il Sindaco scosse pesantemente la testa ma cercava di mantenere un'espressione benevola sul volto. Sospirò a più riprese, poi cominciò con voce stanca :"Non è un posto aperto ai turisti" E fece un gesto di disprezzo che raccolse tutta la comitiva alle spalle di Zsa Zsa Murena "Qui sono radunate le ossa delle persone più meritevoli della Comunità. Come già ho avuto modo di dire è il nostro Sancta Sanctorum, il nostro Tabernacolo, e non permetterò a Nessuno di lanciarvi un'occhiata distratta o, peggio, morbosa per poi commentare ad alta voce quanto era chic e peculiare avere visto un mucchio di ossa VERE!". "Nessuno ha questa intenzione, Tyco." Interloquì sdegnata la Vecchia. "I Signori manterranno tutto il contegno indispensabile a un luogo di culto e raccoglimento." "Non vedo perché dubitarne, ma mi permetta di restare fermo sulla mia posizione. Non si fanno eccezioni. Se Lei vuole rendere omaggio ai Nostri Antenati con il Rispetto e la Discrezione indispensabili, ovviamente può farlo. Lei è parte fondante della Comunità, ma non permetterò mai che si porti dietro una comitiva di ficcanaso esterni e totalmente incapaci di di calarsi nella giusta situazione richiesta per portare rispetto a un simile luogo. Mi dispiace, ma con Me vivo questi turisti non passeranno. Non è così, Dorsey e Romario? Maier, Rotunno...che fate lì in mezzo? Venite a porvi con i vostri corpi e la vostra fede tra il Santuario e i Dissacratori!". Frankie era attonito e si trovava esattamente in mezzo fra i due gruppi contendenti. Maier & Rotunno si erano silenziosamente sfilati dalla comitiva e erano venuti a posizionarsi a fianco del Sindaco. Stessa cosa avevano fatto, seppur di malavoglia, Dorsey e Romario. Di fronte a Loro, con le pupille in fiamme per lo sdegno stava, qualche passo avanti rispetto ai compagni di Frankie, Zsa Zsa Murena. Le guance erano impallidite e le dita le tremavano leggermente. Pareva al ragazzo che fosse in ballo qualcosa di più di una semplice escursione a un ossario: era una battaglia psicologica per definire le sfere di influenza, una sfida campale per comprendere la leadership morale di tutta una Comunità.

 
 
 

Il Tragitto Vol. 56

Post n°227 pubblicato il 16 Giugno 2014 da lost4mostofitallyeah






Frankie restò un attimo interdetto ma non la piantava di fissare Romario. Tutto in Lui gli piaceva, perfino il fatto che fosse apparentemente burbanzoso e spietatamente diretto. E il modo in cui aveva dismesso il Reverendo e Tyner era epocale. Fissò il secondo ma questi non aveva lasciato affiorare nemmeno un quartino di malanimo alle parole del suo sottoposto. "Che tipo questo Romario" Pensò Frankie "Si permette cose che a nessuno verrebbero concesse in questa Città, di certo deve avere un carisma o un potere particolare." Dorsey nel frattempo raccontava barzellette oscene a Tyner, il quale subiva con eleganza, e Frankie decise di tornare a riavvicinarsi a Romario :"Sono stufo di questo posto". "Beh, qualcuno Vi impedisce di andarvene? Ora che le cose nella Cattedrale sono tranquille potete prendere le vostre carabattole e filare." "Non è così semplice. Pearson è stato portato via, da qualche medico o in qualche ospedale, e, almeno, dobbiamo aspettare che riappaia. Poi mi piacerebbe veramente mettermi le ali ai piedi e smammare." "Ehi sindaco! Dov'è finito il nano brigante? Tu ne sai qualcosa?". "Ancora no. Se n'è occupato Watson. Probabile che sia alla clinica." Frankie rifletté che avrebbero dovuto assolutamente recuperare Pearson prima di smammare. E quei cretini stavano là fuori a sorbirsi le lezioni d'arte di quella mummia. Certo, Gli aveva salvato la cotenna e di questo v'era da esserne eternamente grati, ma tutto in quella Cittadina cambiava alla velocità della luce e nessuno garantiva che questa fosse solo una tregua. Una tregua di cui approfittare. "Ehi sindaco! Quanto durerà la lezione di Zsa Zsa Murena? Mi piacerebbe riavere i miei compagni, e presto." Tyner gesticolò muovendo le braccia nell'aria, poi prese a parlare, sommesso :"Non c'è da avere fretta....I tuoi compagni hanno avuto un bello scossone e ora si trovano bene sotto le ali protettive di quella donna. è anche comprensibile. Penso abbiano la sensazione che lontano da Lei sarebbero ancora preda di qualche facinoroso. Così continuano ad ascoltarla. E a Lei ,se la conosco bene, non può fare che piacere. quella donna parlerebbe di Sé stessa e Arte fino alla fine dei Tempi, non solo i suoi." "Ma è veramente così? Se non ci fosse Lei quella Canaglia tornerebbe ad accanirsi? Siamo ancora in pericolo?". Il Sindaco si passò, pensieroso, una mano sul mento :"Finché Pearson se ne sta nascosto da qualche parte non penso ci siano rischi particolari. è Lui la pietra dello scandalo. Le ferite da queste parti sono ancora fresche, ma per quanto riguarda Voi penso possiate muovervi con un certo rilassamento....tutto appartiene alla sfera del buonsenso, comunque. non dare troppo nell'occhio." "Non hai risposto alla mia domanda, Sindaco. Quanto passerà prima che possa riunirmi al mio gruppo?". Tyner sbuffò ostentatamente e posò una mano sulla spalla di Dorsey :"Vai lì e riprendeteli...cosa devo dire? Ma, fossi in Te, non avrei fretta. Ho la netta impressione che la Vecchia piomberà a minuti qui, nelle Catacombe. Abbiamo un contenzioso ancora in atto su quel mucchio di vecchie ossa che stanno nel locale accanto. Lei è convinta che dovrebbero essere aperte alla visita del pubblico, come le Catacombe di Parigi, o Palermo. Io difendo la sacralità di quei resti perché parte della storia della Comunità e reliquie di altissimo valore religioso, Nessuno può passare e lanciarvi un'occhiata distratta, o, peggio, morbosa. Vanno custodite come il sancta sanctorum su cui si regge Selawille ." E qui, come dopo un lungo esaltato discorso, ristette immobile, le braccia abbandonate lungo i fianchi. Romario lo fissava circospetto e dubbioso mentre Dorsey ne aveva la stessa esaltazione nelle pupille e lo scrutava con adorazione. Frankie stava per chiedere di uscire a respirare quando il rumore di passi e il cicaleccìo di diverse persone gli raggiunse l'orecchio. "Si parla del Diavolo e subito ne spunta la coda". Fece con un sospiro il Sindaco "Te l'avevo detto che era solo questione di minuti." E sorrise amaro. Aspettarono qualche tempo mentre il brusìo si faceva più prossimo. Poi, in fondo al corridoio, si vide spuntare una figura imponente che dava il braccio a una ragazza solo leggermente meno carismatica di Lei, e dietro un piccolo gruppo di persone con in mano quelli che parevano essere dépliant e pieghevoli. Anche Frankie, uscito dal bugigattolo, per materializzare quei rumori non faticò a riconoscere Zsa Zsa Murena, Louise, e subito dietro Edgar Malloy, Rabail, il Colonnello Strano, Maier e Rotunno. La compagnia, adesso, era veramente al completo. Il Sindaco, sempre sospirando, andò incontro alla comitiva e accennò un impeccabile baciamano alla Vecchissima Signora.

 
 
 

Fletcher LVI

Post n°226 pubblicato il 06 Giugno 2014 da lost4mostofitallyeah





Poteva avere 15 anni come 25, e si passava continumente la lingua sui denti, come per un rictus nervoso, i capelli erano scomposti e agitati mentre la mano sinistra li lisciava anche lì con costanza. Portava occhiali con la montatura di corno e una barba rossa e rada fino al pomo di Adamo: un grossolano tentativo di apprire più maturo della sua età malgrado i suoi occhi infantili e di un azzurro slavato denunciassero la sua anagrafe reale. Li stava guardando tutti senza dire una parola e continuando a passarsi la lingua sui denti. Henry Grassi, dopo il primo attimo di sorpresa, si spalancò in un ampio sorriso e prese a gorgogliare alcune parole di saluto in una lingua che sfuggiva a tutto il resto del gruppetto. L'altro gli rispose muovendo le labbra in modo appena percettibile e alzando l'estremità della bocca in una specie di sorriso. Alla fine di quelli che sembravano dei convenevoli Grassi si rivolse a Peter, Fletcher e Christine :"Vi presento l'uomo che stavamo cercando: il mio amico Edward Sereni, in più ossa che carne." Fletcher alzò il sopracciglio destro :"Ma in che lingua vi stavate parlando?". "é Inuit. Eschimese per i non specializzati. Una specie di esperanto per quelli che abitano la Suburra e preferiscono non rendere noti i propri affari. Un gergo, uno slang." Christine era affascinata e continuava a fissare Edward Sereni mentre questi aveva preso in mano delle biglie e le faceva scontrare nell'incavo della mano sinistra. "Potete salire" Disse "C'è solo una rampa di scale". La sua voce era sgraziata e nasale, come una frittella lamentosa che sfrigola nell'olio bollente. Peter avvicinò la bocca all'orecchio di Grassi :"Non mi sembra che il ragazzo ci stia con tutte le rotelle. Così, di primo impatto." Henry non replicò è continuò a ghignare verso Sereni per fare capire che quello che gli stava sussurrando il ragazzo non era assolutamente importante. Fletcher prese la decisione istantanea di guidare il gruppetto su per l'ultima asperità fino al pianerottolo dell'enfant prodige, e quando tutti furono in vetta fu anche il primo ad allungare la mano verso Edward. "Io sono Fletcher" sbottò allegramente "E questi due sono Peter e Christine". Il tizio squadrò la mano di Fletcher e non la strinse. Al contrario poggiò la zampa sulla spalla del suo interlocutore e sibilò con tutta la dolcezza di cui era capace :"Ti conosco. Ci conosciamo in realtà da parecchio tempo." L'uomo fece finta di nulla e non abbozzò nemmeno un'espressione di sorpresa ma lasciò la zampa di Edward sulla sua spalla per un minuto buono. Dopodiché Henry Grassi avvicinò la porta d'ingresso all'appartamento e fece un cenno con gli occhi al suo tenutario che biascicò di accomodarsi tutti. Poi, quasi a giustificarsi per il curioso esordio, Edward disse con la voce più sostenuta che poteva :"Dovete scusarmi ma non sono più abituato a parlare. Nel mio genere di lavoro si ha pochissimo a che fare con Gente in realtà e sostanza. E con le voci, Sì. soprattutto con le voci." Chiosò enigmatico. Il terzetto, appena varcata la soglia dell'abitazione si strinse istintivamente e fu ancora Fletcher a decidere di trarsi da quello strano impiccio :"Curioso questo posto: mi ricorda una piccionaia con balcone. Oppure un sottotetto con finiture di marmo." Sereni approvò con uno squittìo e replicò :"Sì, da queste parti puoi trovare luoghi del genere. Un po' nobiliari e per un quarto plebei. é l'eredità delle case popolari fatte in stile liberty. Un'abitudine dello scorso secolo." Peter e Christine stavano in silenzio e si guardavano attorno mentre Henry prese a introdurre quelli che sarebbero stati ospiti nel posto per un po' di tempo. Sereni annuiva compiaciuto :"Sì, mi hai già informato praticamente su tutto. La casa è grande e si troveranno bene. Ci sarebbe spazio per una quindicina di persone quindi...mi capite. Ognuno avrà la sua privacy. A queste cose ci tengo. Io stesso vivo come un monaco." Fletcher istintivamente rifletté riguardo quale differenza ci potesse essere tra Percace e quell'individuo. Arrivò al punto di pensare che potesse essere un figlio illegittimo dello psichiatra, sdoganato nella Suburra per ragioni evidenti. "Conosci Percace?". Edward si strinse la radice del naso come ad evocare ricordi dolorosi :"Ci sono stato ospite per tre mesi. Mi ha praticato le terapie tutte nel vecchio stile, impatto old-school. Da quel periodo mi è rimasto solo il sangue dal naso: ne sono preda costantemente." "Ah, comprendo. A me e ai due miei amici ha lasciato qualcosa in più del sangue dal naso." "Sesso?". Si incuriosì il ragazzo mentre accompagnava gli ospiti attraverso i locali dell'appartamento. "Hai fiuto. Azzeccato al primo colpo." "Non ho chiesto nulla a Henry sulle vostre ragioni di rifarvi un'identità. Mi piace cercare di imbroccarci da solo." Peter si inserì incuriosito :"E da cosa hai dedotto che eravamo in fuga per questioni sessuali?" Sereni sfoderò un pallidissimo sorriso :"Le facce. E poi, così in tre...ho pensato subito che poteste essere dei
pervertiti." "Essere in due uomini e una donna non significa necessariamente essere psicotici sessuali". "Certo, lo so. Ma, sapete, le vecchie abitudini e gli schemi con cui ci hanno cresciuto sono duri a crepare". Nel frattempo erano sboccati in un'ampia stanza nuda dal controsoffitto in legno. Unico ospite, in una enorme teca di vetro, era un imponente Crotalus Molossus Estebanensis che faceva trillare il suo caratteristico sonaglio al termine della coda.
 
 
 
 
 

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