Creato da Piero_Calzona il 14/03/2007

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Realtà nel Mondo (Undicesima ed ultima parte)

Post n°88 pubblicato il 20 Aprile 2008 da Piero_Calzona
 

Realtà inquietante

 

(Indagine nel mondo dei poveri)

 

WTO (Organizzazione Mondiale del Commercio)

FMI (Fondo Monetario Internazionale)

Banca Mondiale

Debito del Terzo Mondo

Povertà e Ricchezza

Cos’è  il  WTO

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Questo articolo è stato tratto dal Sito Web: Trade Watch

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Alcuni esempi del potere e delle decisioni prese nel Wto

L'Unione Europea qualche anno fa sì rifiutava di importare carne trattata con gli ormoni dagli Usa. Questi ultimi, tramite il Wto, hanno fatto causa all'Europa, sostenendo che anche se questo divieto era stato preso per tutelare la salute umana e animale, impediva alle imprese americane di vendere la loro carne agli ormoni come e dove volevano. Il Wto ha dato ragione agli Usa, e noi cittadini europei paghiamo ogni anno più di 100 milioni di dollari di multe perchè non vogliamo la carne agli ormoni statunitense.

Nei prossimi mesi il "tribunale" del Wto dovrà esprimersi sul blocco voluto dall'Unione Europea sugli organismi geneticamente modificati (OGM) che vengono dagli Usa. Al Wto non interessa se il 70% dei cittadini europei non vuole OGM, non interessano i problemi per l'ambiente o la salute, interessano solo le questioni economiche e commerciali. Il tribunale del Wto si riunisce a porte chiuse, dove esperti unicamente di commercio ed economia decidono le sorti del mondo ed i nostri diritti.

Che diritto ha un'organizzazione che si chiama "del commercio" di decidere cosa dovremo mangiare tutti noi nei prossimi anni?

Le decisioni del Wto si applicano anche agli enti locali come Comuni, Province e Regioni. Tra qualche anno il Wto potrebbe ad esempio decidere che il Comune di Roma non ha il diritto di scegliere se affidare le mense nelle scuole pubbliche a produttori dell'agricoltura biologica, o che lo Stato e le Regioni non possono finanziare gli ospedali o le scuole pubbliche, perchè si tratterebbe di misure che potrebbero essere considerate contrarie alla libera concorrenza ed al libero mercato.

Pensate adesso che il Wto si occupa di cibo e agricoltura, di prodotti industriali, della pesca e delle foreste, di accesso ai farmaci, di brevetti, di servizi quali l'accesso all'acqua, l'educazione, la sanità, le poste, i trasporti, l'energia, il trattamento dei rifiuti, le banche e le assicurazioni, e moltissimi altri.

Solo nel campo dei prodotti industriali, sono già oltre duecento le leggi riguardanti la tutela dell'ambiente, dei diritti umani, sociali e dei lavoratori che sono state prese di mira: per fare un'esempio, l'Unione Europea ha adottato negli anni diverse norme riguardanti l'efficenza energetica o la sicurezza per la produzione e vendita di prodotti chimici che sono oggi a rischio in quanto considerate illeggittime per quelle imprese e paesi che vogliono difendere il loro "diritto" ad esportare automobili, elettrodomestici o pesticidi inquinanti.

Analogamente, nel campo dei servizi, l'accesso all'acqua, il diritto all'istruzione o alla salute non sono "beni commerciali", ma diritti fondamentali di ogni essere umano, indipendentemente dal luogo di nascita o dal reddito, e non possono essere negoziati in un'organizzazione che si occupa unicamente di libero commercio.

Le fasce più povere e deboli della popolazione dei Paesi occidentali sono escluse da servizi essenziali e nei paesi del Sud del mondo si rischia la non autosufficienza alimentare, il mancato accesso a un bene vitale come l'acqua, l'impossibilità di costruire un sistema scolastico o sanitario...

Il Wto decide anche sulla possibilità per i paesi più poveri di comprare e importare farmaci a basso costo per salvare milioni di vite, come nel caso delle cure per l'AIDS. Anche qui la domanda è abbastanza semplice: la vita umana è un bene commerciale? E' più importante tutelare i profitti delle multinazionali o la vita di milioni di persone? La risposta è purtroppo tutt'altro che scontata: il Wto, come dice il suo stesso nome, parte dai problemi commerciali, dalla tutela dei profitti e dei brevetti per cercare poi delle eccezioni e deroghe per salvare delle vite, se questo non contrasta con il sacro dogma del libero commercio.

 

 

 
 
 
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