Creato da DJ_Ponhzi il 29/06/2013

Poesie Per Resistere

opere di resistenza musicale e poetica non umana

CONTATTA L'AUTORE

Nickname: DJ_Ponhzi
Se copi, violi le regole della Community Sesso: M
Età: 47
Prov: RM
 

FACEBOOK

 
 

AREA PERSONALE

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Aprile 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

ULTIME VISITE AL BLOG

apungi1950Dott.Ficcagliaprefazione09neveleggiadra0m12ps12Desert.69cassetta2Marion20Queen_lhilimmarabertowsparusolaacer.250caduta.dalle.stelleLunaltaamici.futuroieri
 

ULTIMI COMMENTI

Un saluto dal 2023
Inviato da: cassetta2
il 27/10/2023 alle 14:41
 
Bella l'immagine del veliero...
Inviato da: Marion20
il 30/09/2023 alle 01:41
 
Pasqua.
Inviato da: cassetta2
il 13/05/2022 alle 09:13
 
Buona Giornata Mondiale delle Gif Pacchiane di Buona
Inviato da: cassetta2
il 18/04/2022 alle 09:54
 
... Com'è possibile dire troppi 'ti amo'...
Inviato da: amistad.siempre
il 08/07/2021 alle 18:24
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 45
 

CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

« Dj Pohnzi VIDEOPOESIAKashka .. Dj »

il robot .. Dj

Post n°384 pubblicato il 26 Luglio 2018 da DJ_Ponhzi

 

 " l'era del robot " 


Mi tagliarono le braccia per non poter dipingere
Misero le pinze di chi le usa solo per stringere 
Mi diedero lo sguardo di un altro per non vedere
Una corte ed un trono di carta su cui sedere

Bucarono il mio cuore troppo fiacco per battere
Il tempo dei sogni che non smettono d'ardere
Mi misero le spalle di chi vive per flettere
Tra le mani una tela bucata da finire di tessere 

Mi dissero i robot per fortuna son tutti uguali
Vivono di chimere e muoiono degli stessi mali 
Mi progettarono per lavorare e stare in basso
Dove l'indifferenza mi rende simile all'altro 

Sono rimasto col circuito senza dita per contare
Le volte in cui di scatto ti avrei voluto baciare
Freddo ed uniforme a fissare il solito nero
Tra automi persi lo sguardo che celava il cielo ...

La notte crollo mi spengo e stacco la spina
Nei miei pistoni il tempo depositò brina
Arrugginiti sparsi in sottofondo i mie ideali
Piatti e sordi come i cardiopalmi lineari 
Rotti gli attuatori e pochi ricordi nella bobina
Esoscheletro a pezzi sono frammenti di rovina
Cancellarono il sorriso per paura che ridessi
Mi diedero incubi per tutti sempre gli stessi

Nella notte immobile tra le righe della schiera
Piantato nel campo della storia come una bandiera
Un fiore nella steppa germoglia sempre al margine
Sotto il metallo tratto di pelle da mille pagine
Dove scorse l'amore quando mi toccasti
L'ultima volta in cui sentii i tuoi passi
Dove scrosciò la pioggia su terre brulle
E lasciò il marchio la tua ombre che fugge 

(Dj Pohnzi)
 
 
 
Vai alla Home Page del blog

 

 

 

 

 

 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963