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Poesie Per Resistere

opere di resistenza musicale e poetica non umana

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Kashka .. Dj

Post n°385 pubblicato il 18 Agosto 2018 da DJ_Ponhzi

Kashka figlio della storia ( poesia orale/slam)

I) L 'infanzia felice

Nato sulla terra coi segreti del nostro passato
Col nome di Kashka una lancia un destino affilato
Cacciatore nel rispetto di usanze ancestrali
Nel culto delle memorie che ci  rendon universali 
 
I giorni passan sotto nuvole raramente capricciose 
Riportano volti andati son sempre vive le persone
Ed aspettare che il sole esca dalla sua caverna
Nell’attesa che con gli avi s’ apra la notte eterna

I demoni notturni non son mai riusciti a fermarti 
Il tuffo dentro una nuova alba bastava a curarti
Sul corpo di ogni uomo mille macchie e cicatrici
Impossibili da leggere ma piene più di tutti i libri

Passi davanti l’albero dove con tuo padre
Imparasti ad amare i frutti della terra madre
Corri tra foreste e animali in posa eterna
La bellezza non si ingabbia ci si prosterna

Lampi tuoni e venti spazzan la via a nuovi giorni
Sempre liberi e  intensi come gli alberi son folti 
Spiriti benevoli fan tutto per uomini tristi e soli
Pettinano la chioma del mondo con mille colori
Tu e lei abbracciati il sole vi disegna  ombre
Abbracciati amanti se ne ricorderà quel colle

Ora Il ricordo d’un suo bacio tra infiniti silenzi
Non si è soli se abbracciati da spazi immensi
Tra i raggi del sole chi splende vive per sempre
Nel canto dei savi  discendiam tutti da leggende

II)  La decostruzione d'una civiltà

Bestie con corna un giorno scesero dalle navi
Calpestarono con lo  zolfo la terra degli avi 
Tornado di fuoco scavarono lapidi nel  cielo
Col tuo cuore tremò la civiltà d’un emisfero

Cielo ciano d’anime sudice e ammarata la flotta
Portarono un nuovo sapere e una nuova rotta 
Insegnaron il mondo è d’una  sola razza
E che nel mondo chi ha catene sempre sbaglia

Nozioni confuse d’ individuo fuso nella folla 
Ora  il colore conta e la tua è  la pelle sporca
Lottaste con le unghie per squarciare la notte
Ma la storia non è logica sa esser folle  

Furono i preamboli della vostra ultima cena 
Che non avreste mai più rivisto primavera
Addormentarono stuoli d’uomini con  fiabe 
Bruchi mai divenuti crisalidi sul filo dell’Ade
Indicarono la via , la notte dell’anima  e consumare
Tutto ciò controvento che serve a non voler più volare 
Il “domani” sinonimo d’ “assente” per l’ Africa
Il futuro su un foglio nero con  una penna scarica
Il trono su cui sedere,  la finzione del potere 
A volere ciò che non si potrà mai  avere 
Visi ridipinti di bianco schiavi senza perché 
Diedero una maschera per essere chi non si è

Eressero prigioni,  una vita di canti  senza voce
Dipinsero una bandiera ed un segno di croce
Alle tue voglie non desti mai un costo o nomi
Spiegaron che ora i “sogni”  fan rima coi “soldi”

Datteri ed acacie poi sparite sotto il catrame 
Sui cui sbocciarono fiori di  malattie e fame
Strapparon le  radici nate non d’acqua ma sale 
Le notti ingenui   ad aspettare le risposte dal mare 

Capisti che avevan un solo libro  di parole
E che con esso ogni Dio  si crea ogni Dio muore 
Capisti nel tempo di una lancia che in volo  muore
Che la tua storia fu un fiume che arrivò alla foce

Portaron via le sue pupille luce di diamanti
Mostrarono a tutti  pezzi di buio luccicanti 
Cosi i suoi occhi svaniron nella notte cruda
Le sue lacrime pioggia acida sulla pelle nuda

III) La rinascita

Il vento ti fece rinascere un giorno di novembre
Quando ti fratturaron il cranio e strapparon la pelle
Ti portarono in un museo t’usarono come  droga
Per l’avido di possesso la merda bianca d’Europa 

Le tue donne nei migliori di casi schiave sessuali
Collari donati come colori d’autunno ad animali 
Allora nella notte della storia che taglia coi rasoi
Fra le ferite del suo sangue  cosi nacquero gli eroi 

Piedi su erba bruciata il mare come unico tappeto
Contra l'onda i muri dell uomo non sono  freno
Senza Dio senza sole riprendetevi cio' che é vostro
Nella corrente della storia o nuoti con o sei contro

Un pugno per la libertà la nocca sforna la nota
Nell'incenso ci uniamo la melodia é  parola
Dai ghetti di Soweto a battere sulle casse
Finché si piega l'acciaio  il mondo fuori asse

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