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Poesie Per Resistere

opere di resistenza musicale e poetica non umana

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"La leggenda delle dita di Dio"

Post n°402 pubblicato il 05 Febbraio 2020 da DJ_Ponhzi

"La leggenda delle dita di Dio"

Dj Pohnzi

I)


Marco aveva 15 anni seguiva i flussi di dentro
Con un pianoforte strappava lacrime all'eterno
Nelle pianure di Vercelli s'alzavano melodie
S'univano ai paesaggi che videro i canti delle mondine

Era" diverso" da tutti gli fu ripetuto allo stremo
Chiudeva gli occhi sulle primavere che sanno d'inverno
Nella prigione dell "Asperger" fu scritto il suo fato
Risuonavano ancora nell'anima gli echi del " sei malato''

Furia sui tasti ogni ferita una nota e mai basta
Una tempesta si placa solo ascoltando la sua rabbia
Albe uguali in giorni che non portano buone nuove
Se il cielo non ha varchi un tasto disegna il sole

Suona e parlaci delle parole che non hai mai saputo dire
delle albe di speranze dei fiori a cui dedicavi poesie
quando un semplice "buongiorno" diventa un segreto
quando dire un "ti amo" é il sogno chiuso nel cassetto
Parlaci di tua madre dei suoi baci a reggerti per non cadere
un'accordo per gli amici che avresti voluto avere
Il Padreterno ha i suoi disegni ti tolse il sorriso getto' in un fosso
Ma ti diede la musica per coprire di bastonate il mondo
Suona nelle notti in cui le note fanno il sangue caldo
Ed il pentagramma il muro tra te e la vita che é solo un' intervallo

Al crepuscolo fiumi diventa ruscelli scintille soli
Non é vero che senza persone attorno si é soli
Le parole mai dette si srotolano e vanno crescendo
Leopardi lo sapeva la notte non é notte se la passi dormendo

Incomunicabile a questa vita chiedevi "perché" di nascosto
mille volte hai chiesto e 1001 non ti ha mai risposto
Suona e dai del tu all'infinito
le 7 note insieme sono il tuo grido
Suona e non ti interrompere per la grandine
perché non v'é che il silenzio tra due note a far male
Di tutto il resto non ne resta che un brusio
Sullo sfondo della leggenda delle dita di Dio

II)

Venne il giorno in cui ci si trova capitani su una nave
In cui il destino invece di tacere decide di gridare
Nulla t' aspettava se non le note  che preparano al viaggio
come i venti che della tempesta sono il  presagio

La notte più importante s'illumina se al centro ci sei te
Al Giuseppe Verdi di Torino Rachmaninov concerto tre
Portasti le ferite e briciole per l'ultima cena
s’alzò il sipario  non su un pianista ma su una vita intera


Sfiorasti il  tasto il dolore si sublima in suono acuto
Prendi la notte in cui morì tua madre trasformala in urlo
Si può suonare per dare senso ad un tramonto colorare la vita
o per noia o per scrollarsi di dosso la corona  spine
Furia sui tasti si rinasce o nel silenzio o nelle grida
i lividi sulla pelle son solo musica che non è mai uscita
Cicatrici riempiono il giardino sopra un cielo stellata
i fiori non crescono dalla terra ma da un cielo annebbiato
Suona e suona ancora gli uomini non possono che restar muti
Suona e suona sempre si può vorticare in aria restando seduti 
E quando la musica smetterà non potrà che seguire silenzio
A raccontare a tutti la leggenda delle dita di Dio

Dj Pohnzi
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Commenti al Post:
cassetta2
cassetta2 il 05/04/20 alle 10:38 via WEB
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