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Poesie Per Resistere

opere di resistenza musicale e poetica non umana

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Il naufragio .. Dj

Post n°397 pubblicato il 27 Gennaio 2019 da DJ_Ponhzi



 

Il naufragio ( poesia orale) 


I)


Mi confido alla mia penna ora che affondo

Cade il velo sul resto del poco mondo intorno

Scrivo due parole sulla luna per noi nelle celle

Luna ornata dal nero e da un mazzo di stelle


Astro ridente nella tua silenziosa solitudine 

Muta nelle notti senza risposte per abitudine

Stanotte invece schizzano parole dalla tue vene

Non dai mai risposte ma ora le dai tutte insieme


Nelle ossa del vascello tremo e vado a fondo 

Mi dai mille anni di sentenze in un secondo

La follia è saggezza non vederla come una pena

Spinge ad esser pazzi quando ne vale la pena


In questa sera triste sfumano idee che credevo forti

Forse è giorno forse no vedo fari spenti cercare porti

Dove mi trovo in fine se non sul prato di miei torti ?

Se questo mare fosse foresta sarebbe d’alberi morti


II)


Un boato mi ricorda la fine viene senza preavviso

Collassano le colonne d'Ercole i sorrisi del tuo viso

Rimorsi e rancori affilati tagliano come grandine

Per intero il mio mondo a fondo come Atlantide


Escono affilate parole che non seppi mai dire

Gridano per abbagliare in silenzio il mio sentire

Tranciano i fili quando il niente ci aspetta

Di chi si attorciglia ai fili della marionetta


Le vele si gonfiano come fu la mia ambizione

La povertà della ricchezza fu la mia dannazione

Scrivo lettere al nulla il mare piange sulla chiglia

La mia fine confesso di questo vento ne sarà la figlia


Terra ignara che hai pianto tutte le lacrime

Riempiendo l’oceano per dissetare le anime

Cara amica mi bagni e mi fido solo di te

Quando piango sento l'eco del tuo pianto per me


A un Dio che disse porgi sempre l’altra guancia

Anche a chi sanguina con la lancia spezzata in pancia

Offro con due mani quest’acqua al creatore

Una goccia per ogni giorno in cui fui santo e peccatore


Dj Pohnzi


 
 
 

Dove sogniano gli aquiloni

Post n°396 pubblicato il 27 Gennaio 2019 da DJ_Ponhzi



Dove sognano gli aquiloni - L'alfabeto della libertà

I)

Nel cielo senza fiato son soffio d'ispirazione
Leggero più di voi capite la mia espressione
Il mio osare lo vedi ma non lo puoi comprare
A me una ventata d’ idee basta già a volare

Inchiodati al suolo punti vuoti sul selciato
Impigliati nel ricordo d'un passato ormai odiato
Stupenda esistenza d’un pezzo di legno inerte
Più bella e viva di vuoto essere cosciente

Sopra il passato prima che il vento spiri
Vivo come voi ma non vivo come i vivi 
Non emetto suoni ma più di voi so ascoltare
Tremo per il mondo questo è il mio parlare

il sole sfuma la luce per colorare il giorno
muore e risorgerà ed io fletto ma non crollo
Svetto in alto compio il mio destino
Accendo fuoco negli occhi d' un bambino

II)

Non ebbi mai niente ma forse pure troppo
I colori d'un mare blu sotto un sole rosso
Rimorsi d'un cuor leggero nel mondo crudo
aver dato troppo amore a chi poi se l'é tenuto

La sabbia m' avvolge mio mantello di seta
Muto realizzo il sogno lotto con furia cieca
Aggiungo nuova linfa a sprazzi di vita
A chi in basso s 'esprime con le grida

Ed il rumore della gente poi scemerà
Ne resterà il nulla non so chi lo vorrà
Io legato ad un sogno altri ad una catena
Per volervi felice la sorte me fece poema

Mondo indifferente tocco i raggi del sole
Li sostengo con la tela il giorno mai muore
Dipingo sull'orizzonte la mia eredità
Sul foglio d'aria l'alfabeto della libertà

III)

Son aquilone figlio delle voglie dei venti
o forse degli uomini aspirati dai tormenti
Perché la vita dà poche possibilità di riscatto
Divenni ponte tra voi e l'infinito li in alto
Vi porto su un pezzo d'eternità mai visto
Dove la vita e' vostra e si grida "io esisto"
Mi vedi croce nel cielo espiare i peccati
Di chi mi fece redenzione con le sue mani
Guardami un ' aquilone ma meglio di voi esisto
Sulla curva del cielo dove nessuno é un vinto

Dj Pohnzi


 
 
 

Domande all'invisibile

Post n°395 pubblicato il 20 Dicembre 2018 da DJ_Ponhzi


Domande all'invisibile 


Dj Pohnzi 


Testo montaggio ed interpretazione Dj Pohnzi


I)


Dimmi se anche tu porgi domande di notte all’invisibile

Se ti si scava la pelle gridando contro l’impossibile

Difficile discernere il richiamo invincibile dell’assoluto

Distinguere chi smette di vivere da chi non ha mai vissuto 



Dimmi perché la luna sorride ma non da ma risposte

Le parole più belle da dire son quelle sempre nascoste

La verità striscia silente nascondendo sibillina il volto

La vita si mostra solo alla fine quando già tutto ha tolto


Dimmi se anche tu cerchi una nota d’armonia

Prima che la notte si chiuda sul kaos della pazzia

Se la vita è nostra giocoso momento d’emozione

A cui la scienza non basta ed ancor meno la religione

Invisibili le risposte come lo sguardo d'un Dio distratto

Non ride non piange indefinibile il suo ritratto

Nell'indifferenza siamo a sua immagine e somiglianza

Se nello spazio col vuoto ci colmiamo la distanza

Forse ci parla nel vento che smuove le fronde quando altro non s'ode?

Forse é poeta e ci parla sul mare con le onde?


Rispondimi se mi senti o la promessa d’una voce

Che se ne dimentica dopo un semplice segno di croce

Se la violenza ti stringe ed imprechi per non cedere 

Se sei chi troppo diede e non è più capace di ricevere

Non capisco nulla la ragione esce fuori di senno

Nel tempo d'un lampo soli diventan buio pesto

la speranza é come combustibile e brucia presto

un nuovo giorno é come un soffio futile ed incerto

Gioie centellinate disperse  fra i  detriti 

Al suono dei rimpianti la vita crea vincitori o  falliti




II)


Mai chiesi molto solo di non tornare mai indietro

Un punto d’appoggio su cui non scivolare come vetro

Ho chiesto all'eterno un schiena d’acciaio per resistere

Un pianto ed una sconfitta per poi tornare a vincere 


Figli ambedue del dolore sul letto abbracciati

La verità ci ha toccato ma i sogni non ci hanno mai lasciati

Nel tempo delle lancette che s' inseguono nell’attimo uguale

Noi ad aspettare un secondo che ci renda speciale



Forse che il segreto sia riempire il giorno di passione

Tingerlo col sangue misto di creazione e distruzione

Sul letto a tratti mezzo pieno o mezzo vuoto di felicità

Vince chi strappa alla morte ancora un secondo d'eternità


Dj Pohnzi 



 
 
 

Sara e Cinzia ... Dj

Post n°394 pubblicato il 16 Dicembre 2018 da DJ_Ponhzi
Foto di DJ_Ponhzi

Sara e Cinzia ( nuovo testo)
Dj Pohnzi

I)

Unite sotto il bacio d'un raggio di luna
Giunte dalle scintille che scacciano la bruma
L'esplosione di corpi uniti vaporizza tristezze
Forza devastante figlia di due debolezze ...

Sara la sua vita fu una fila d’ istinti proibiti
Inutili sogni falliti su futuri mai serviti
Vedeva un domani sulla labbra del suo ridere
Esistere come conseguenza del male di vivere

La speranza all’opposto dei sentieri tracciati
Percorsi brumosi arti legati ed occhi bendati
Piangeva lacrime per la tristezza degli altri
Viveva la pazzia delle promesse dei matti

Sanguinavi da "non morta" avanzando a stento
Rose eteree senza corone strette dal grembo
T’incatenavano a dei lacci e ne facevan trofei
Di notte fuga ancorata ai capricci degli alisei

II)

Con Cinzia intrecciavi le correnti dei destini
Il soffio caldo che spazzava via i confini
Sentirsi viva per il solo piacere d' ardere
Sapersi diversa perché il cuore iniziava a battere

Con Cinzia la carne faceva da cornice allo spirito 
Cielo e terra rinchiudon il mistero di chi é vivo
La passione spoglia come la fiamma consuma la cera
Senza lei senza vento barca lasciata sola con la vela

Con lei un minuto d'amore riscatta mille anni d'odio
Con lei una lacrima d'amore riempie l'oceano di vuoto 
I momenti col tuo amore lasciati dalla risacca
Schegge del suo corpo sfumavano tra le braccia

Quel mattino già più a niente il futuro si tenne
Suo il vigliacco calcio ai sogni sulla tua pelle
Pensavi al suo viso nello specchio quella sera
Unico lampo d'una vita al buio sempre più nera
Ragione sotto sentimento il miracolo fu dato
Mise il niente da parte ed il tutto in un bacio

Di corsa sulle strade ogni vento passerà
A cuore nudo senza domani ogni amore se ne andrà
Il sentimento non si stringe e prima o poi ti lascerà
La passione arde per poco é benzina e brucierà

III)

Via dalle anime raddrizzate da lune storte
Dall’arroganza di mettere idee su gambe corte
Fuggire lontano dai suoi per non morire
Dalla sua pena e dal mondo che la fa soffrire

In un’alba nel tempo che riverbera l'eco d' un ricordo
il Po si fece crudele verbo per l'uomo nato sordo
Restituì il tuo corpo a chi mai stette a sentire
Avvolta dai peccati di cui non ti potevi più pentire

Nessuna risposta data sotto cieli grigi
Incredulità e sgomento stampati sui visi
La verità sulla pelle della ragione che muore:
Rea d'aver inseguito il sole quando fuori piove

Dj Pohnzi

 
 
 

Amico di Parigi .. Dj

Post n°393 pubblicato il 06 Dicembre 2018 da DJ_Ponhzi

Amico di Parigi JMM ( la genesi)
DJ Pohnzi

I)

Amico di Parigi s’ interruppe la strada ardita ecco settembre ed un sussurro di voce contrita
Falsa vita che ci gratti e riduci ad un segno 
Sulla tela del gran pittore nel suo strano disegno 

Fermi da tempo remoto tra i confini dell’ignoto d’un mondo morto tracciato da cerchio vuoto 
Amico di Parigi davanti all’eterno imbrunire 
Facesti dell’immobile un costante divenire 

Quante sere di canti infranti contro il muro in piedi sul lungosenna sotto il cielo scuro
Col sogno di colorare il sangue nelle vene
Un sogno non basta ma basta a fare bene 

II)

Amico caro conoscevi il prezzo dell’arroganza della violenza cara come quello dell' ignoranza
Stendemmo poesie sul foglio della vita martoriata 
E le parole sanno quando la vita non è mancata 

Ora bevo Rum con gli ubriachi giù al porto disegna idee sul fumo dicevi dacci un volto
Penna al cianuro scava il foglio immacolato materia contro anima cemento contro cielo stellato
Credici oltre loro e tutti oltre chi innalza scettri
Meridiani e paralleli al buio qua ballano solo spettri

III)

Dicevi "La pressione fa i diamant e tu la porti" 
essi nascon schiacciati da mali folli mischia fango e oro cosi nacque “Dj Pohnzi”
La poesia non é il cuor leggero mentre t'addormenti
E' violenza, nasce dal collasso dell'orizzonte degli eventi
Male accompagnato da te stesso sarai veliero che cerca un porto
Controvento navigherai grazie a tutto cio' che andrà storto
Foglie morte al vento autodipingono il sublime
Cogli intemperie nel sangue saranno tue rime


E fra gli ultimi seppellitemi senza rose
Le eliche dei mie pensieri asciutti quando fuori piove 
Vi faro' un ultimo regalo se mi si rompe la penna
qualcosa per cui piangere che ne valga la pena

A te caro amico é notte e scrivo quest'ode
Che smerigli cieli s'unisca al vento e smuova fronde 
Vita raggio di luce in una feritoia otturata un secondo un niente e dal buio abbagliata 
Scoglio senza nome che al mare non si arrese 
Figlio della primavera che l’autunno si riprese

Dj Pohnzi " amico di Parigi"

 
 
 

svegliarsi tra mille anni .. Dj

Post n°392 pubblicato il 06 Dicembre 2018 da DJ_Ponhzi
Foto di DJ_Ponhzi

"Svegliarsi tra mille anni"

Dj Pohnzi

I)

Mi sveglierò lontano in un secolo d’anno domini
Lontano dalla storia spazzato dai venti cosmici
Ricorderò la terra tremare sotto uomini immobili
Ma non erano eroici i 300 delle Termopili

L’ultima immagine che avrò, oceani immersi nei pianti
Vascelli in fiamme vite di carbone solcate da falsi santi
Ricorderò rive a baciare tramonti morti ghiacciati
Fuochi tenui danzare senza sole dal buio lacerati


E quanti inganni tracciarono le rotte del mio vivere
Abbagli tra gli sprazzi lasciati vuoti del mio ridere
La speranza, un silenzio che rimbalza sul muro d' urla
L’amore , una freccia scagliata a mano contro il nulla



Tutto si vendeva tutto si comprava ignoranza al cubo
La verità valore del passato il nulla l’oro del futuro 
Bambino che non sa piangere gabbiano che non sa volare
Un “pianista sull oceano” che non sa più come suonare


II)

Perso nel mondo al collasso d’un Cristo mai risorto 
Perso come un pezzo di futuro ancorato ad un ricordo
Perso a fissare un pezzo di materia in mezzo al vuoto 
Gli occhi blu d’una sirena persi in mezzo al mare moto 

Realtà sfocata e confusione tra coraggio e viltà 
Felicità in penombra a chiedere al sole pietà
Uomini a rincorrersi baciati dal buio della cecità 
Per loro bastava pure un’emozione fatta a metà 


Città vuote necropoli piene verità sempre taciute
Ora niente perdite di tempo su strade mai volute
Riparerò amori che non s’affliggono mai di soffrire
Accetterò solo sogni che il mio cuore vuol custodire


Mi siederò davanti al mare ascoltando le sue storie
Di marinai partiti e mai tornati di sconfitte e di vittorie
Finalmente qualcosa d’utile suggerito dagli astri 
Costruire un idea per dar vita a quella degli altri 


Chiediamo sempre troppo o forse in fondo troppo poco 
Nel rogo ricevemmo gocce d’odio per spegnere il fuoco 
“Natura matrigna” ingrata senza risposte e mille mali
Dio diede una piuma ad un uomo che solo chiese ali

III)

Ora devo andare i ricordi dan forma all'acqua chiara
Il mare ci aiuta il presente il passato tutta lava 
Delle notti che amai restan solo le tue grida
Cio' che odi ti uccide ma cio' che ami ti suicida
Devo dormire sulle tue promesse d'un prato di gemme
con una manciata di buio lo sai non si compran le stelle
Sdraiarmi m'é dolce sul mondo di corone di rovi
All'incrocio dei venti mi fermo e chiudo gli occhi.... buonanotte

Dj Pohnzi

 
 
 

L'assenza assoluta

Post n°391 pubblicato il 06 Dicembre 2018 da DJ_Ponhzi
Foto di DJ_Ponhzi

L'assenza e la presenza assoluta 

Dj Pohnzi

I)

Forse resterà un battito sotto il dolore immenso
Dove sfumò il tuo viso per riallacciarsi al tempo
L’assenza colò dal palmo si fece lacrima densa
S’elevò e raccolse luce persa divenendo perla

L’Ironia del camminare senza colmare la distanza 
Per chi carica le persone andate di somma speranza
Esistere quando il vento sempre dice di partire
Quando angeli discreti curvano ali per non morire

Lasciasti su visi inespressi l'impronta di felicità
Oltre la percezione racconto etereo d'aldilà 
La stagione d' incontro tra l'idea di tutti i giorni
Fosti il vuoto assoluto di chimere e falsi sogni 

Polvere abissale della storia caduca riempie orme
La percezione del passato sfuma in strane forme
Tu fidanzata d’un suono che porta il tuo nome
Il cuore s’ agita e scrive sull’anima che dorme

II)

Posa ancora la mano l’ultima volta sulla mia fronte
Sulla mia pelle che si leghi al viaggio di Caronte
In silenzio nelle meraviglie che regala il mondo
Cosa sono se non chi colma divario tra cielo e suolo?
Ci arriveremo tutti li, chi con una nota un pensiero un grido
La morte é un inguaggio , la via più corta per l'infinito

Schiocca la lancetta gira a segnalare l’assenza
Tu vento che divampa col fuoco ma spegne favella
E ripensare ancora il tuo viso diradare nubi 
Soffiare sulle vele portar uomini a porti sicuri
Sentire il mare che si cruccia di non farsi amare 
Rivedere nel lontano le rive estenuarsi a chiamare
Manchi come l' abbraccio tra vincitori e vinti
Sei la mancanza di bacio d’una madre ai suoi figli 

La tua presenza ricordi? Si contava in secondi
Ora l' assenza picchia nei vuoti tra due ricordi
Eppure se la vita atterra é per poi  ridarci ali 
L'assenza di te é d'una distanza che ci separi
Siam più vicini ora nella musica dei moti astrali 
Uniti come silenzio e preghiera nelle cattedrali

Dj Pohnzi

 
 
 

Dilemma riflesso .. Dj

Post n°390 pubblicato il 16 Novembre 2018 da DJ_Ponhzi
Foto di DJ_Ponhzi


" Dilemma riflesso" 

Dj Pohnzi
 Dilemma riflesso" 

Dj Pohnzi

ATTO I)

Ricordi era notte gridavo al mare di novembre
L’amore finisce solo il dubbio resta per sempre
Di te di noi del tutto che non c’è e ferisce
A noi in fondo si sopravvive solo se si impazzisce

Sdraiati sul pavimento nel corpo d’una trincea
Siam baci mai dati profumi infranti orchidea
Viviam alla mercé d’ una mano tesa a mendicare
Un piatto di ferite che solo unghie san graffiare

E per terra sogni e futuro stanno appassendo
Non abbiam preso forma siamo rimasti tassello
I tuoi capelli onde sulle schiena del tormento 
Abbracciati intorno al vuoto che si sta chiudendo

ATTO II)

Fummo quadro bianco sul nulla da interpretare
ma quel che vedi son quanti gli stati d'animo del mare
Cubo di Rubik incompleto che gira in eterno senza senso
Incompiuti del disegno misterioso del Padreterno 
Ricordi? inseparabili invincibili io fulmine tu tuono
Il tempo si fa cuscino di te un lontano suono
Arduo seguire una strada se ancora bisogna inventarla
Facile seguire i tuoi fianchi sinuosi mentre l'alba balla


Mille strade s'incrociano come incrociammo i corpi
A guardarsi troppo lo capimmo poi s'offuscan i volti
Due anime rimaste nell’eclisse d’un battito di farfalla
Gridano nel silenzio più pesante del vacuo che passa 

I tuoi occhi impressi mentre cola rimmel
Partirò la casa vuota il temporale insiste
Corremmo sul prato dei rimorsi senza più fiato
Non a rincorrer futuro ma a scappare dal passato 
Sento ancora il violoncello ero solo al ballo
Non sai la mia pelle quanto lacrime ha asciugato

ATTO III)

La crudeltà del dilemma é conservare briciole di te
che col tempo si fanno sassi affondano i perché 
Mi tiene in billico spietato fra errore e verità
Pietà grido mentre esplode luminosa la libertà 
Partirò una notte sotto un manto di speme
Oscillando tra una foglia e un fiocco di neve
Invisibile nel dilemma e le sue promesse scaltre
Tra la scelta d’una vita e l’ignoto delle altre 

Il dubbio di te di quello che fosti dei tuoi baci
fosti virgola balbuziente fra le mie frasi
punto interrogativo sull'intreccio dei corpi
ma fu esso, ci credi?, nel senza lume dei giorni
l'unica parte di luce delle nostre notti insonni

Dj Pohnzi " Dilemma riflesso"


 
 
 

sigaretta sullla luna

Post n°389 pubblicato il 29 Ottobre 2018 da DJ_Ponhzi
Foto di DJ_Ponhzi

una sigaretta sulla luna - Dj Pohnzi

ATTO I

Fin da piccolo sognai di fumare una sigaretta sulla luna
la strada per le stelle il tutto è altro dall' altura 
Un bacio d'addio al sole la calma la da solo lei
Forse se  non l'hai mai saputo solo lei ti dice chi sei

Porterò le sigarette  senza accendino prenderò i ricordi
Arrotolati dimenticati  in un angolo impolverati dai sogni
Mi infuocarono d'emozione in un tempo ora sfocato
Li riuso la memoria sia ora l'otre del  tempo dannato


ATTO II

Ci tuffavamo con parole in oceani d'immensi  silenzi 
Grida che interrompevano il flusso impetuosi dei sensi
"Lei" ci illuminava "Lei" la promessa d'una vita nuova
Gelide le anime attorcigliate  mentre su noi soffiava bora


Accendo una sigaretta che il fumo serva da via ai ricordi
al ripetersi del "perché" che pettinava notti insonni
l'autunno dello scontento ballavamo ebbri tra le folle
Sulla nostra scia battevamo il tempo per le morte foglie


Perché nulla più dell'amore sa essere spietato
Nulla fa ricopiare gli errori sopra un foglio acetato
i giorni riflessi da due specchi all’infinito si guardano
crepe e sbagli moltiplicati non uccidono ma tagliano



Fummo quadro bianco da interpretare tagliato da vetri
Un ballo che si improvvisa senza musica in punta di piedi
Cercammo  colori che riempissero il vuoto tra ogni linea 
per contorni disegnati intorno ad una figura grigia

Mi ostinai  a vedere il tuo sorriso nella luna crescente 
Chiedendole oltre alle onde di smuovere anche le stelle
disegnando l'impossibile sulla spuma i tuoi tratti a matita
ma il mare è più furbo di noi e sa quando la marea è finita 

ATTO III

Accanirsi su un lume trasforma secondi in ore poi decenni
luce sui nostri problemi ma abbagliati dai suoi riflessi
ed il sole che mi fu distante qui è a portata di mano
sfuma la tua fiamma in fin dei conti tu sempre  lontano

Tra passato e futuro  ogni tuo bacio era un dardo in volo
mille bugie calici amari tumuli sul cuore d'un uomo
Sulla luna cambia tutto l'inquietudine qui é pacata 
Tutto da costruire e disegnare silenzio come unica strada 
Trasparente cosi diverso dal nostro il suo orizzonte
L'infinito qui lo guardi negli occhi e ti bacia sulla fronte
"Batto in Helvetica"sul tuo corpo celeste  memorie iraconde 
Ti lasci questo foglio per te aspetta lo porteranno le onde 

Dj Pohnzi

 
 
 

Linda sapra sempre ballare .. Dj

Post n°388 pubblicato il 20 Ottobre 2018 da DJ_Ponhzi
Foto di DJ_Ponhzi

Linda saprà sempre  ballare ( poesia orale/rectata/slam)

ATTO I) 

Linda la penombra serviva da tela per disegnare
gli attimi che che facevan da parentesi all' amare
Gli angeli fan meraviglie anche restando muti
ma tu disegnavi traiettorie per vestire corpi nudi

Vieni stenditi qui una camera si faceva palco
un pubblico inesistente per inaugurare un uovo anno
Il tempo di sognare sentivamo il suono d'un ocarina
a cui rispondevi osando il passo di una ballerina
Ore passate a dare grazie alla memoria che rimane
Se la vita t'imprigiona rispondi disegnando strade


E mi dicevi che ballare non è muovere la gambe e mani
é restare immobile e farsi muovere di flussi astrali
Un piede teso all'infinito  mentre la gamba fa male
come una foglia portata verso il mare dal maestrale
E le magnolie sul davanzale raccontavan mille storie
delle stagioni che passan per vestire e spogliare foglie
Noi nessun compromesso vestiti o spogliati d'altrettante voglie
Danzavi tra le spire della passione che ,si, o acceca o dorme


Quando attimi si fanno eternità incorniciano giorni trascorsi
ed un stanza foresta in cui correre e perdersi tra i pioppi
era tutto uno scendere un baciare un unirsi sorridendo
che scindeva il secondo nutrito d'un amaro silenzio
Ed ascoltavamo il tempo il suo mutare sole in lampi
Trovare nel suo  cambiare i battiti passati ad amarsi 
ed i passi presero il volo un pesce che impara volare
sapevi se la vita da è per prima o poi riprendere e immolare 
Inebriata nella nebbia in cui scorgevi un luccicare 
riflessi negli occhi stormi d'idee che nessuno seppe fermare

ATTO II) 

Venne il giorno in cui la bellezza s'inizio' a scioglere
senz'occhi solo col cuore forse si riesce a cogliere
Oceani laghi fiumi fiori di lino divennero coltre di polvere 
Un lampo su un mare pece fu l'ultima cosa da scorgere
Più scendevano le tenebre sui tuoi occhi a vedere meno
Più cresceva la tua voglia come il grano seminato a gennaio
voglia Di saltare di dire al buio che vedevi colori
Che un quadro senza pennelli  lo si dipinge coi sogni

Vorticasti contro un domani che ti era cucito
Perché nessun destino è scritto ma solo suggerito
Non più schiava dell'universo ti staccasti dal suolo
Se i giorni non cambiano sta a noi crearne uno nuovo
Riuscisti nell'impossibile a riportare d'inverno la primavera ed i suoi figli
riusciti a diventare più leggera dei tuoi respiri
Ti trasformasti in altro per unirti al tutto di madre "Gaia"
Nessun angelo resta ancorato a terra ma si trasforma in aria
E la pioggia che si fa mansueta lo ricorda prima di gridare
sul vetro che Linda è sempre bella e saprà sempre ballare

Dj Pohnzi

http://blog.libero.it/poesieresitenza

 
 
 

Il mare lo sa .. Dj

Post n°387 pubblicato il 15 Ottobre 2018 da DJ_Ponhzi
Foto di DJ_Ponhzi

Il mare lo sa ( poesia orale/slam/recitata)

Atto I)

Ricordo sfocato d' un bambino seduto sulle scogliere
sognando di farsi portar via il mare scorre nelle vene
Dolcemente il richiamo dell'alba gli sorrideva
Attorcigliato sui non detti su quello che credeva

Il mare parla sempre la sua scienza immensa
Trasparente ed imprevedibile come una lacrima persa 
Lo sentivo urlare negli antri di vecchi velieri
Il cielo a lui spesso s'unisce come il domani con lo ieri
Invitava a gettarmi ad abbandonare fede e credo 
A buttarmi nel turbinio perchè la calma si fa veleno
solo nella tempesta non si ha più paura del tempo
Issa le vele solo chi non ha paura di guardarsi indietro

Il mare lo sa la vita è uno scontro d'idee violente 
Ne scrivo col sangue sopra pezzi della mia pelle 
sa tutto delle  nostre vittorie sconfitte anche dei torti
Del perché ci stendemmo inermi davanti notti insonni 
Sa che paura e amore non son poi tanti diversi
Ambedue portan campi di naufraghi di cuori dispersi
Sa che la paura che abbiamo di lui di notte
ci ruba i sogni che facemmo di giorno tracciando rotte

Il mare lo sa quando ci guarda sbattendo le ciglia
Impetuoso ironico attorciglia lingue tra la brina
Il richiamo del largo rende taglienti cocci prati
Forza d'osare son le onde che cullaron gli argonauti

Atto II)

Ed io so i baci disegnavan domani  sopra il vuoto
Mentre sfumi nel ricordo come bugia ti fai ignoto
So la felicità é il riflesso d'un volo di farfalla
Abbaglio sul dorso ma sparisce solo al toccarla
Vive dentro me la strada tracciata con l'incenso
Voglia d'urlare rimbalzo nella gabbia del silenzio
Rimasto a metà  tra pensieri ombrosi e libertà
Ora vendo il "tutto che mai ebbi"   alla vostra cecità

Vortice d'idee nel mondo del "per sempre"  incerto
Tra foglio bianco e penna cerco di trovare il nesso
Inseguo  un idea  un filo teso sull'orizzonte
Ora lo so si naviga con ciò che non corrode
Futuro e presente tetri dalla ragione si son scissi
Fauci spalancate mi chiaman cieli chiamati abissi 

Atto III)

Sposo il mare e tutto quello che mi portò
Dalla notte in cui il "mai" entrò  ed il "sempre" se ne andò
Ora canto col vento di sogni malinconie e ricordi
Dietro porte chiuse s’apron le braccia di nuovi porti
Luce d'un sole libero mi filtra tra i rami
Lo stesso  sulle nocche degli schiavi nelle navi

La strada è dura infiniti mali bussano ed entrano
I giorni son travagiati lo so ma le notti mi vendicano
Amo l'odore di rugiada che si sposa all'aria
Solca le ferite cicatrizza i picchi ne fa rada
In lui mi tuffo per perdermi lontano da bandiere dei e falsi santi
cercami se puoi tra spuma conchiglie e vascelli di sogni infranti
Sono solo un altra goccia nell'immensità che è 
Sparisco nel blu il mare lo sa che  mi fece re

Dj Pohnzi " il mare lo sa" 

http://blog.libero.it/poesieresitenza

 
 
 

Dj Pohnzi

Post n°386 pubblicato il 19 Agosto 2018 da DJ_Ponhzi
Foto di DJ_Ponhzi


Alieni "sull'ermo colle" 


Dj Pohnzi


I) 


Da questa altura immobile sull’ "ermo colle"

Rimbalzato dalla vita e le spigolose sponde

Meravigliosi stormi di luci alle porte della città

Alla sinistra del mondo alla destra dell’aldilà ...


La notte dei vascelli infranti sulle scogliere ricordi ?

La luna diceva di danzare ma di stare attenti ai sogni

Febbre imprigionava i corpi ogni frontiera labile

Ognuno a parlar con stesso il resto inascoltabile


Fuori dalle spine il tempo a zolle si dirada 

Qui dove le domande ridiventano strada

Lontano dai "non so" e le risposte indegne 

L’uomo si accende quando il mondo si spegne 

Mio silenzio ombroso verbo sul rumore

L’ardore della quiete sarà il vero albore

Il vostro dialogo é via spianata per la brace

Le sirene gridano il vuoto tutto il resto tace 

"Sull’ermo colle" a veder pensar toccar il divino

La croce in una mano ma la mano di Caino

Dei fiumi non ne resta che l’eco del fruscio

Sputo nell'abisso del niente a forma di "Dio" 


Quiete della notte rendi libero tra due abbagli

Seguo le rotte tracciate sulla pelle dai mie tagli

Quel po’ di parole in tasca mio straccio da spendere

Strada ancor non so se da salire o da scendere 


Giunto fin qui nel mezzo del mondo a vorticare

Scivolai sull'idea la cui essenza sta nel passare

Su per il colle di notte a piantare l’ultimo seme

Buio che amai mi circondi e mi conosci bene 


Quale alba porterà l’apparenza d’essere felici ?

Contammo su noi contando i trattenuti sospiri

Oltre pietanze vuote amor non lasci granché

Portasti via il prima il dopo ed infine il perché ... 


II)


Addio ad una vita sembiante di percezione

Ad un fato d'eserciti di volti senza nome 

Ridivento il filo tra anima ed emozione 

Un neurone nel cervello vivo del creatore


Addio all'illusione da bambino d' una vita libera

Madre inverno ne cura la crescita ora s'assidera

Nell' esplosione scorgo l’ultima visione sacra

La combustione giunge i sette punti del Chakra


Addio alla ricchezza le cui virtù eclissano la povertà

Al mondo visionario immerso nel buio della cecità

All'oppio nei polmoni della cerchia dei disperati

Grava l’oblio a religione su morti simboli pagani


Addio all'uomo dei passi incerti sulla memoria

Sulle sue sconfitte e sui suoi giorni di gloria

Sulla speranza d'un futuro nascosta nei passati

Sul sangue degli arsi vivi sul verbo degli Annunaki


Addio alle città d'ombra dove uomini sono arresi

Luce blu notte sulle facce spente nervi tesi

Libri senza poesia labbra senza sorrisi spiagge senza oceano

Chaos vige su eclissi senza meta dove silenzi regnano


Addio infine al buio e gelo di quest' ermo colle

Capezzale di sogni infranti qui l'uomo dorme

Si sgretola il tuo corpo nella memoria solo forme

Lascio tutto tra le parole nell'ultima notte insonne


Dj Pohnzi





 
 
 

Kashka .. Dj

Post n°385 pubblicato il 18 Agosto 2018 da DJ_Ponhzi
Foto di DJ_Ponhzi

Kashka figlio della storia ( poesia orale/slam)

I) L 'infanzia felice

Nato sulla terra coi segreti del nostro passato
Col nome di Kashka una lancia un destino affilato
Cacciatore nel rispetto di usanze ancestrali
Nel culto delle memorie che ci  rendon universali 
 
I giorni passan sotto nuvole raramente capricciose 
Riportano volti andati son sempre vive le persone
Ed aspettare che il sole esca dalla sua caverna
Nell’attesa che con gli avi s’ apra la notte eterna

I demoni notturni non son mai riusciti a fermarti 
Il tuffo dentro una nuova alba bastava a curarti
Sul corpo di ogni uomo mille macchie e cicatrici
Impossibili da leggere ma piene più di tutti i libri

Passi davanti l’albero dove con tuo padre
Imparasti ad amare i frutti della terra madre
Corri tra foreste e animali in posa eterna
La bellezza non si ingabbia ci si prosterna

Lampi tuoni e venti spazzan la via a nuovi giorni
Sempre liberi e  intensi come gli alberi son folti 
Spiriti benevoli fan tutto per uomini tristi e soli
Pettinano la chioma del mondo con mille colori
Tu e lei abbracciati il sole vi disegna  ombre
Abbracciati amanti se ne ricorderà quel colle

Ora Il ricordo d’un suo bacio tra infiniti silenzi
Non si è soli se abbracciati da spazi immensi
Tra i raggi del sole chi splende vive per sempre
Nel canto dei savi  discendiam tutti da leggende

II)  La decostruzione d'una civiltà

Bestie con corna un giorno scesero dalle navi
Calpestarono con lo  zolfo la terra degli avi 
Tornado di fuoco scavarono lapidi nel  cielo
Col tuo cuore tremò la civiltà d’un emisfero

Cielo ciano d’anime sudice e ammarata la flotta
Portarono un nuovo sapere e una nuova rotta 
Insegnaron il mondo è d’una  sola razza
E che nel mondo chi ha catene sempre sbaglia

Nozioni confuse d’ individuo fuso nella folla 
Ora  il colore conta e la tua è  la pelle sporca
Lottaste con le unghie per squarciare la notte
Ma la storia non è logica sa esser folle  

Furono i preamboli della vostra ultima cena 
Che non avreste mai più rivisto primavera
Addormentarono stuoli d’uomini con  fiabe 
Bruchi mai divenuti crisalidi sul filo dell’Ade
Indicarono la via , la notte dell’anima  e consumare
Tutto ciò controvento che serve a non voler più volare 
Il “domani” sinonimo d’ “assente” per l’ Africa
Il futuro su un foglio nero con  una penna scarica
Il trono su cui sedere,  la finzione del potere 
A volere ciò che non si potrà mai  avere 
Visi ridipinti di bianco schiavi senza perché 
Diedero una maschera per essere chi non si è

Eressero prigioni,  una vita di canti  senza voce
Dipinsero una bandiera ed un segno di croce
Alle tue voglie non desti mai un costo o nomi
Spiegaron che ora i “sogni”  fan rima coi “soldi”

Datteri ed acacie poi sparite sotto il catrame 
Sui cui sbocciarono fiori di  malattie e fame
Strapparon le  radici nate non d’acqua ma sale 
Le notti ingenui   ad aspettare le risposte dal mare 

Capisti che avevan un solo libro  di parole
E che con esso ogni Dio  si crea ogni Dio muore 
Capisti nel tempo di una lancia che in volo  muore
Che la tua storia fu un fiume che arrivò alla foce

Portaron via le sue pupille luce di diamanti
Mostrarono a tutti  pezzi di buio luccicanti 
Cosi i suoi occhi svaniron nella notte cruda
Le sue lacrime pioggia acida sulla pelle nuda

III) La rinascita

Il vento ti fece rinascere un giorno di novembre
Quando ti fratturaron il cranio e strapparon la pelle
Ti portarono in un museo t’usarono come  droga
Per l’avido di possesso la merda bianca d’Europa 

Le tue donne nei migliori di casi schiave sessuali
Collari donati come colori d’autunno ad animali 
Allora nella notte della storia che taglia coi rasoi
Fra le ferite del suo sangue  cosi nacquero gli eroi 

Piedi su erba bruciata il mare come unico tappeto
Contra l'onda i muri dell uomo non sono  freno
Senza Dio senza sole riprendetevi cio' che é vostro
Nella corrente della storia o nuoti con o sei contro

Un pugno per la libertà la nocca sforna la nota
Nell'incenso ci uniamo la melodia é  parola
Dai ghetti di Soweto a battere sulle casse
Finché si piega l'acciaio  il mondo fuori asse

 
 
 

il robot .. Dj

Post n°384 pubblicato il 26 Luglio 2018 da DJ_Ponhzi

 

 " l'era del robot " 


Mi tagliarono le braccia per non poter dipingere
Misero le pinze di chi le usa solo per stringere 
Mi diedero lo sguardo di un altro per non vedere
Una corte ed un trono di carta su cui sedere

Bucarono il mio cuore troppo fiacco per battere
Il tempo dei sogni che non smettono d'ardere
Mi misero le spalle di chi vive per flettere
Tra le mani una tela bucata da finire di tessere 

Mi dissero i robot per fortuna son tutti uguali
Vivono di chimere e muoiono degli stessi mali 
Mi progettarono per lavorare e stare in basso
Dove l'indifferenza mi rende simile all'altro 

Sono rimasto col circuito senza dita per contare
Le volte in cui di scatto ti avrei voluto baciare
Freddo ed uniforme a fissare il solito nero
Tra automi persi lo sguardo che celava il cielo ...

La notte crollo mi spengo e stacco la spina
Nei miei pistoni il tempo depositò brina
Arrugginiti sparsi in sottofondo i mie ideali
Piatti e sordi come i cardiopalmi lineari 
Rotti gli attuatori e pochi ricordi nella bobina
Esoscheletro a pezzi sono frammenti di rovina
Cancellarono il sorriso per paura che ridessi
Mi diedero incubi per tutti sempre gli stessi

Nella notte immobile tra le righe della schiera
Piantato nel campo della storia come una bandiera
Un fiore nella steppa germoglia sempre al margine
Sotto il metallo tratto di pelle da mille pagine
Dove scorse l'amore quando mi toccasti
L'ultima volta in cui sentii i tuoi passi
Dove scrosciò la pioggia su terre brulle
E lasciò il marchio la tua ombre che fugge 

(Dj Pohnzi)
 
 
 

Dj Pohnzi VIDEOPOESIA

Post n°383 pubblicato il 09 Maggio 2018 da DJ_Ponhzi


L'eredità de venti

I)

Sono figlio del vento suono del mio tempo
Da quella notte fuggo scrivo la storia su uno stelo 
Perdonatemi se non regalo niente alle chimere
All’incubo di vedere sere partorire albe nere

Nelle notti di marea sono l’alito che racconta
non dell’acqua che monta ma dell’uomo che affonda
Delle lancette fisse sugli orologi delle persone
Su un anno d’inverni fermi ad ogni stagione

Ricordo quel ti amo ed il colore dei tuoi occhi
La porta che non apriamo un mondo fatto di cocci
Il futuro cade nel vuoto ascoltato ma non ricarica
Come il bel verso d’ un gabbiano sul cielo d’una discarica

Raffica in fuga che aggira e non buca barriere spiegate
Non son io che foro le vele delle barche ormeggiate
Credetemi un bacio non scongiura mai la sorte 
Una preghiera anche forte non rianima foglie morte

II)

Guardavo in alto ma non vedevo il tuo cielo
Tu stelle allineate io romanzo di luce sul nero 
Faccio fatica a spiegare e sembro enigmatico
Ma se l’amore sta nell’aria è perché è asmatico

Ora do del tu agli uragani m'infilo nelle crepe

Son occhi d'aquila canto d' abissi senza speme

Etereo sulle paludi evidenza d'un lungo sonno

Abbraccio il lebeccio nel cuore non ho più porto

Non domo i miei dei son brezze che squarcian veli

Divenni ebreo errante porto la furia degli elementi

Mi aggrappo ad un sogno con la disperazione dei denti

Son diamanti della risacca spore eredità dei venti



Nelle notti di buio pesto su un campo solo e brullo
Mi incrocio con altro vento sfioriamo il mondo in lutto
Turbiniamo sulle spighe spargiamo i semi tra le righe
D’un mondo di mille spille ove i ponti son dighe ..

testo ed interpretazione Dj Pohnzi 

 
 
 

VIDEOPOESIA .. Dj

Post n°382 pubblicato il 22 Aprile 2018 da DJ_Ponhzi

 Lettera di un bambino ad una madre


I)

Venni al mondo una notte di freddo abissale
Sul crinale d’un mondo perfetto nel disuguale
Sogni dal tempo eletti poi chiusi nelle bare
Male si vende perché solo lui sa quanto vale

In questa notte steso in silenzio sul letto del fiume
Realtà cambi posto appena abbiamo un barlume
Come il vento che si diverte cambia posto alle dune
Ma ne resto immune passo notti ad eclissare lune

Madre mi dicesti “fatti un anima” ti starà a sentire 
Eterna compagna di viaggio che non sa mentire
Mi curo ancora con i sogni che mi sussurravi
Vita confondi , vere porte in mano false chiavi 

“Attento al tempo” inganna e storpia le strade
All’amore impetuoso passa tutto al suolo rade 
Se ne andrà quando solo al mondo tu resti 
Lei sarà solo il vento tra i capelli quando ti vesti

II)

Ed in questo mondo ubriaco meglio essere sordi
Danzare tra uomini in ginocchio restando ai bordi
La vita lo sai bisogna amarla tutta ma non troppo
Sordo quando serve, cieco per vedere il doppio 

E mi desti occhi per la scarto tra realtà e finzione
Un cervello per far differenza tra sogni ed ambizione
Una luce che distingua il saper vivere e voler morire
Infine non l’ignoranza ma il sapere che qui fa soffrire

Sii leggero sulla vita, dicevi, un catamarano sul mare
Nel rumore musica impercettibile pioggia sulle bare
Guardali, seppur vivi sono circondati da inferni
Il richiamo del successo é il canto degli inermi
Guardali in fila senza passato per futuri incerti
La morte é una strada d'uomini vinti da se stessi 


Madre il mondo è danza per gente senza gambe
Un piano che suona da solo in vuote stanze
Questo mondo non grida ciò che è taciuto
Brutto è brutto come un ricordo non voluto

Madre che porti sulle spalle i tuoi figli arrabbiati
Solcammo il mondo dei cammini intrecciati
Siamo nella nebbia veliero che perse la prua
Sul ponte strano amare la vita e maledire la sua

Dj Pohnzi




 
 
 

l'uomo di passaggio ... Dj

Post n°381 pubblicato il 07 Aprile 2018 da DJ_Ponhzi
Foto di DJ_Ponhzi

L’uomo di passaggio 

Macchiai il quaderno non più molto inchiostro
Due sporche bestemmie chiuse da un Padre Nostro
Scrissi nel margine il vento mi strappò le pagine
Immane il soffio del largo scavò la voragine

Adesso tra i dubbi di solitari cammini incerti
Mi concedo al dolore incasso tutti  i rovesci
Preferisco strade rotte alle lucide intatte
L’amore per vie irte all’odio per quelle piatte

Lascio i miei miracoli i peccati più veniali
Ad Icari atterrati da albe crepuscolari
Persi soli in un mondo ridotto a spicchi
Col sangue dei poveri ed i capricci dei ricchi 

Svanisco dal mondo che afferra ma perde presa
Striscio silente tra eserciti pronti alla resa 
Impercettibile a raso d’una terra senza sostegno
Un ombra raschia il muro ma non lascia segno 

Il silenzio m’accompagna mio unico musicista
Gli regalo la penna ed una vita d’artista
Ad intermittenza sul mondo come saltan delfini
Fratello gli spiriti degni son quelli clandestini

Che vita a solcar cammini mai tracciati
Affiatati a baciar sentieri prima mai amati 
Dove il sole sbatte e la terra s’arroventa
Un soffio turba sabbia e splende tormenta 


Corro per te  che partisti  all'improvviso
Senza curvare le labbra o far fiorire il viso
Lasciasti perso ogni uomo a lamentarsi solo
Angelo fosti quando stanca di calpestare suolo


post scriptum

Ora testa o croce col cuore mi pungo a cogliere una rosa
Non ci crederai ma é tutto quello che la vita mi  costa
Non ho radici né fede il vento non ha nulla da strapparmi
I sentieri son miei il mondo  non ha più nulla da darmi 

Non ti pare vero  sapere osare senza nessun colore e credo
Anima tersa a prender fuoco sulla neve col mondo spento 
Crisalide sempreverde primavera che sia autunno o inverno
Nelle pupille all'imbunire tutte le stelle dell'universo

Dj Pohnzi

 
 
 

Due cuori umanisti .. Dj

Post n°380 pubblicato il 07 Aprile 2018 da DJ_Ponhzi
Foto di DJ_Ponhzi

"Due cuori umanisti" 

Figlio sta sera poco importa le lacrime di ieri
Le palpebre chiuse che trattengono dispiaceri 
I cuori strappati dall’ultimo giorno di gioia
Dall’ uomo che ti uccide e dall’altro che ti odia

Non importano i roghi che dipingono l’orizzonte
I libri mai scritti la solitudine di chi segue le folle
Se non ci saranno stelle in giorni nati notte
Sottopelle le luci son lucciole non son interrotte

Poco importano le praterie dei sogni infranti 
Gli incubi dei cimiteri che riempiono valli
Se ti accorgi che ogni uomo vive sulla sua croce
E dimentica il suono di ogni corpo e ogni voce

Le parole che amavi che il tempo lasciò estinte 
Le sere di primavera troppo belle mai dipinte
I ripianti i rimorsi che il tempo per noia lascia
Se niente ci sorpassa prima o poi tutto passa

Tagliati dalle grida di litania che sulle pelle ferisce
L’ombra dentro che il cielo sopra incupisce
Ricordati delle piante morte sotto il temporale
La follia di raccoglierle le gesta che non son vane

Le grida sperando che risponda un aquilone
Il passato pesante che rende le persone meno sole
Pensa alle solitudine che fan uomini altruisti 
Ai bicchieri pieni versati per due cuori umanisti


Leggeremo gli uomini come libri storie sui loro visi 
Tra le pagine scopriremo andati persi i  loro sorrisi
Errori e rimorsi  che fan soli a loro volta eclissi 
Povere foglie  al vento che cercano alberi con radici

Ombre di vite svestiremo le maschere di chi prega 
Ogni uomo é  l'allegoria della vita che non voleva
Denuderemo  il buio libereremo idee   colmeremo abissi 
Al mondo si sveleranno  i nostri due cuori umanisti 

Dj Pohnzi

 
 
 

Giulio Verne .. Dj

Post n°377 pubblicato il 25 Marzo 2018 da DJ_Ponhzi
Foto di DJ_Ponhzi

Giulio Verne ( la nostra parte di divino) - poesia orale/slam/recitazione 

ATTO I)

Stasera nel mondo deforme il buio  prende forma
Bombe nell’aria giungo al dunque qui  nulla torna
Risputo i mali i pregiudizi  vago controcorrente
Nel cuore oceani d’oro dove giungono ardite vele

Il cielo d’Amiens era corrugato chiuso su se stesso
Giocondo il foglio  tutte le risposte al suo interno :
Su una zattera tra scogliere  di chi non sa osare
Sul campo in fiamme nel luccichio  ci vedevo il mare

In fuga  sulle rupi sentivo le risa degli inferi
Perché  si  soccombe o ai suoi sogni o ai suoi incubi
Scrissi per giungere li dove solo chi osa perdersi
Non chiesi mai  a nessuno di leggermi ma di leggersi
Dove sei se non a metà strada verso il tuo destino?
La vita ti strofina  quando prendi fuoco come un cerino?
Gabbiani in volo sul fumo di acciaierie abbandonate
Saranno lucciole danzanti fari in  notti stellate?

ATTO II)

Dal nulla creo ponti arcobaleni per i bassifondi
Su spiaggia desolate canti e vita di nuovi porti
Il mio pianeta eccolo colori per ciechi allibiti 
Che il mondo non si cambia è la c.....a  dei falliti

Guerre povertà nazioni sono una prigione mentale
Sotto la mia penna la notte mi rivela si cela la chiave
Volo su città fantasma per raggiungere  il traguardo 
Ma nella  mente sei sempre alla metà della metà del viaggio


Ho fogli sparsi tagli nelle rughe del cervello
Narrano di ombre e luci dalle vie dell'inferno
Mi dicono tutti son folle che non ne capisco che subisco
Ma nel collasso della storia un domani io lo percepisco
So che il mare sta sempre vicino ad una duna
Come noi sulla terra cava siamo vicini alla luna
Parole a freccia oltre il tempo letto sugli orologi  
Narrano d'idee  a cui gli uomini ancora non danno nomi

Ora vedo immagini dell’uomo che spicca il volo
Tratto dopo tratto la forma del mio capolavoro
Credimi l’oceano dove un pesce divenne sottomarino
Chiamala varchi di luce o  la nostra parte di divino

Dj Pohnzi

 
 
 

la mia parte nascosta dalle stelle ... Dj

Post n°376 pubblicato il 25 Marzo 2018 da DJ_Ponhzi
Foto di DJ_Ponhzi

La mia parte nascosta dalle stelle

Le cose belle arrivano solo quando si ha fame 
E solo quando le brutte hanno altro da fare
Portasti via  i sogni strappandoli dalla pelle
Cambiasti d'improvviso come i cieli di settembre 
Col sole dietro le nuvole sfumarono i per sempre
Squarciarono la chiglia delle navi io sul molo 
Mi ritrovai a riempire i buchi con il vuoto
L'amore  è una campana che muore mentre  rintocca
Un tocco dentro un tocco fino all' ultima matrioska

Cosi quando il sole ora fluttua sul crepuscolo
Scrivo odi al silenzio sostenuto dal pulviscolo
I secondi si fanno inghiottire dal tramonto
Dolce l'isolarsi  dal tormento chiamato mondo  
Alle notti che furon mie e non so se anche tue
In fin dei conti furono schianti chiamati fughe
Ora la notte  mi ispira colma la mia sete 
Perché forse  ora mette  in luce le mie crepe
Da qui nasce la calma chiamala mio nascondiglio 
Ode alle mie pene posate a piume sul giaciglio  
E' il suo far paura che rassicura qui son solo
La luna si defila lascia di te un lontano suono
La notte porta consiglio nel temporale un tuono
Vuole dirmi semplicemente che domani sarà giorno

Nel ripostiglio ove  il percorso non é breve
Lontano dal freddo li si  scioglie la neve 
Li nell'angolo dove il rumore si spegne 
Giace la mia parte nascosta dalle stelle 

Dj Pohnzi

 
 
 

 

 

 

 

 

 
 
 

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