Poesie Per Resistere
opere di resistenza musicale e poetica non umana
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Post n°397 pubblicato il 27 Gennaio 2019 da DJ_Ponhzi
Il naufragio ( poesia orale) I) Mi confido alla mia penna ora che affondo Cade il velo sul resto del poco mondo intorno Scrivo due parole sulla luna per noi nelle celle Luna ornata dal nero e da un mazzo di stelle Astro ridente nella tua silenziosa solitudine Muta nelle notti senza risposte per abitudine Stanotte invece schizzano parole dalla tue vene Non dai mai risposte ma ora le dai tutte insieme Nelle ossa del vascello tremo e vado a fondo Mi dai mille anni di sentenze in un secondo La follia è saggezza non vederla come una pena Spinge ad esser pazzi quando ne vale la pena In questa sera triste sfumano idee che credevo forti Forse è giorno forse no vedo fari spenti cercare porti Dove mi trovo in fine se non sul prato di miei torti ? Se questo mare fosse foresta sarebbe d’alberi morti II) Un boato mi ricorda la fine viene senza preavviso Collassano le colonne d'Ercole i sorrisi del tuo viso Rimorsi e rancori affilati tagliano come grandine Per intero il mio mondo a fondo come Atlantide Escono affilate parole che non seppi mai dire Gridano per abbagliare in silenzio il mio sentire Tranciano i fili quando il niente ci aspetta Di chi si attorciglia ai fili della marionetta Le vele si gonfiano come fu la mia ambizione La povertà della ricchezza fu la mia dannazione Scrivo lettere al nulla il mare piange sulla chiglia La mia fine confesso di questo vento ne sarà la figlia Terra ignara che hai pianto tutte le lacrime Riempiendo l’oceano per dissetare le anime Cara amica mi bagni e mi fido solo di te Quando piango sento l'eco del tuo pianto per me A un Dio che disse porgi sempre l’altra guancia Anche a chi sanguina con la lancia spezzata in pancia Offro con due mani quest’acqua al creatore Una goccia per ogni giorno in cui fui santo e peccatore Dj Pohnzi |
Post n°396 pubblicato il 27 Gennaio 2019 da DJ_Ponhzi
Dove sognano gli aquiloni - L'alfabeto della libertà I) Nel cielo senza fiato son soffio d'ispirazione Leggero più di voi capite la mia espressione Il mio osare lo vedi ma non lo puoi comprare A me una ventata d’ idee basta già a volare Inchiodati al suolo punti vuoti sul selciato Impigliati nel ricordo d'un passato ormai odiato Stupenda esistenza d’un pezzo di legno inerte Più bella e viva di vuoto essere cosciente Sopra il passato prima che il vento spiri Vivo come voi ma non vivo come i vivi Non emetto suoni ma più di voi so ascoltare Tremo per il mondo questo è il mio parlare il sole sfuma la luce per colorare il giorno muore e risorgerà ed io fletto ma non crollo Svetto in alto compio il mio destino Accendo fuoco negli occhi d' un bambino II) Non ebbi mai niente ma forse pure troppo I colori d'un mare blu sotto un sole rosso Rimorsi d'un cuor leggero nel mondo crudo aver dato troppo amore a chi poi se l'é tenuto La sabbia m' avvolge mio mantello di seta Muto realizzo il sogno lotto con furia cieca Aggiungo nuova linfa a sprazzi di vita A chi in basso s 'esprime con le grida Ed il rumore della gente poi scemerà Ne resterà il nulla non so chi lo vorrà Io legato ad un sogno altri ad una catena Per volervi felice la sorte me fece poema Mondo indifferente tocco i raggi del sole Li sostengo con la tela il giorno mai muore Dipingo sull'orizzonte la mia eredità Sul foglio d'aria l'alfabeto della libertà III) Son aquilone figlio delle voglie dei venti o forse degli uomini aspirati dai tormenti Perché la vita dà poche possibilità di riscatto Divenni ponte tra voi e l'infinito li in alto Vi porto su un pezzo d'eternità mai visto Dove la vita e' vostra e si grida "io esisto" Mi vedi croce nel cielo espiare i peccati Di chi mi fece redenzione con le sue mani Guardami un ' aquilone ma meglio di voi esisto Sulla curva del cielo dove nessuno é un vinto Dj Pohnzi |
Post n°395 pubblicato il 20 Dicembre 2018 da DJ_Ponhzi
Domande all'invisibile Dj Pohnzi Testo montaggio ed interpretazione Dj Pohnzi I) Dimmi se anche tu porgi domande di notte all’invisibile Se ti si scava la pelle gridando contro l’impossibile Difficile discernere il richiamo invincibile dell’assoluto Distinguere chi smette di vivere da chi non ha mai vissuto Dimmi perché la luna sorride ma non da ma risposte Le parole più belle da dire son quelle sempre nascoste La verità striscia silente nascondendo sibillina il volto La vita si mostra solo alla fine quando già tutto ha tolto Dimmi se anche tu cerchi una nota d’armonia Prima che la notte si chiuda sul kaos della pazzia Se la vita è nostra giocoso momento d’emozione A cui la scienza non basta ed ancor meno la religione Invisibili le risposte come lo sguardo d'un Dio distratto Non ride non piange indefinibile il suo ritratto Nell'indifferenza siamo a sua immagine e somiglianza Se nello spazio col vuoto ci colmiamo la distanza Forse ci parla nel vento che smuove le fronde quando altro non s'ode? Forse é poeta e ci parla sul mare con le onde? Rispondimi se mi senti o la promessa d’una voce Che se ne dimentica dopo un semplice segno di croce Se la violenza ti stringe ed imprechi per non cedere Se sei chi troppo diede e non è più capace di ricevere Non capisco nulla la ragione esce fuori di senno Nel tempo d'un lampo soli diventan buio pesto la speranza é come combustibile e brucia presto un nuovo giorno é come un soffio futile ed incerto Gioie centellinate disperse fra i detriti Al suono dei rimpianti la vita crea vincitori o falliti II) Mai chiesi molto solo di non tornare mai indietro Un punto d’appoggio su cui non scivolare come vetro Ho chiesto all'eterno un schiena d’acciaio per resistere Un pianto ed una sconfitta per poi tornare a vincere Figli ambedue del dolore sul letto abbracciati La verità ci ha toccato ma i sogni non ci hanno mai lasciati Nel tempo delle lancette che s' inseguono nell’attimo uguale Noi ad aspettare un secondo che ci renda speciale Forse che il segreto sia riempire il giorno di passione Tingerlo col sangue misto di creazione e distruzione Sul letto a tratti mezzo pieno o mezzo vuoto di felicità Vince chi strappa alla morte ancora un secondo d'eternità Dj Pohnzi |
Post n°394 pubblicato il 16 Dicembre 2018 da DJ_Ponhzi
Sara e Cinzia ( nuovo testo) Dj Pohnzi I) Unite sotto il bacio d'un raggio di luna Giunte dalle scintille che scacciano la bruma L'esplosione di corpi uniti vaporizza tristezze Forza devastante figlia di due debolezze ... Sara la sua vita fu una fila d’ istinti proibiti Inutili sogni falliti su futuri mai serviti Vedeva un domani sulla labbra del suo ridere Esistere come conseguenza del male di vivere La speranza all’opposto dei sentieri tracciati Percorsi brumosi arti legati ed occhi bendati Piangeva lacrime per la tristezza degli altri Viveva la pazzia delle promesse dei matti Sanguinavi da "non morta" avanzando a stento Rose eteree senza corone strette dal grembo T’incatenavano a dei lacci e ne facevan trofei Di notte fuga ancorata ai capricci degli alisei II) Con Cinzia intrecciavi le correnti dei destini Il soffio caldo che spazzava via i confini Sentirsi viva per il solo piacere d' ardere Sapersi diversa perché il cuore iniziava a battere Con Cinzia la carne faceva da cornice allo spirito Cielo e terra rinchiudon il mistero di chi é vivo La passione spoglia come la fiamma consuma la cera Senza lei senza vento barca lasciata sola con la vela Con lei un minuto d'amore riscatta mille anni d'odio Con lei una lacrima d'amore riempie l'oceano di vuoto I momenti col tuo amore lasciati dalla risacca Schegge del suo corpo sfumavano tra le braccia Quel mattino già più a niente il futuro si tenne Suo il vigliacco calcio ai sogni sulla tua pelle Pensavi al suo viso nello specchio quella sera Unico lampo d'una vita al buio sempre più nera Ragione sotto sentimento il miracolo fu dato Mise il niente da parte ed il tutto in un bacio Di corsa sulle strade ogni vento passerà A cuore nudo senza domani ogni amore se ne andrà Il sentimento non si stringe e prima o poi ti lascerà La passione arde per poco é benzina e brucierà III) Via dalle anime raddrizzate da lune storte Dall’arroganza di mettere idee su gambe corte Fuggire lontano dai suoi per non morire Dalla sua pena e dal mondo che la fa soffrire In un’alba nel tempo che riverbera l'eco d' un ricordo il Po si fece crudele verbo per l'uomo nato sordo Restituì il tuo corpo a chi mai stette a sentire Avvolta dai peccati di cui non ti potevi più pentire Nessuna risposta data sotto cieli grigi Incredulità e sgomento stampati sui visi La verità sulla pelle della ragione che muore: Rea d'aver inseguito il sole quando fuori piove Dj Pohnzi |
Post n°393 pubblicato il 06 Dicembre 2018 da DJ_Ponhzi
E fra gli ultimi seppellitemi senza rose Le eliche dei mie pensieri asciutti quando fuori piove Vi faro' un ultimo regalo se mi si rompe la penna qualcosa per cui piangere che ne valga la pena A te caro amico é notte e scrivo quest'ode Che smerigli cieli s'unisca al vento e smuova fronde Vita raggio di luce in una feritoia otturata un secondo un niente e dal buio abbagliata Scoglio senza nome che al mare non si arrese Figlio della primavera che l’autunno si riprese Dj Pohnzi " amico di Parigi" |
Post n°392 pubblicato il 06 Dicembre 2018 da DJ_Ponhzi
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Post n°391 pubblicato il 06 Dicembre 2018 da DJ_Ponhzi
L'assenza e la presenza assoluta Dj Pohnzi I) Forse resterà un battito sotto il dolore immenso Dove sfumò il tuo viso per riallacciarsi al tempo L’assenza colò dal palmo si fece lacrima densa S’elevò e raccolse luce persa divenendo perla L’Ironia del camminare senza colmare la distanza Per chi carica le persone andate di somma speranza Esistere quando il vento sempre dice di partire Quando angeli discreti curvano ali per non morire Lasciasti su visi inespressi l'impronta di felicità Oltre la percezione racconto etereo d'aldilà La stagione d' incontro tra l'idea di tutti i giorni Fosti il vuoto assoluto di chimere e falsi sogni Polvere abissale della storia caduca riempie orme La percezione del passato sfuma in strane forme Tu fidanzata d’un suono che porta il tuo nome Il cuore s’ agita e scrive sull’anima che dorme II) Posa ancora la mano l’ultima volta sulla mia fronte Sulla mia pelle che si leghi al viaggio di Caronte In silenzio nelle meraviglie che regala il mondo Cosa sono se non chi colma divario tra cielo e suolo? Ci arriveremo tutti li, chi con una nota un pensiero un grido La morte é un inguaggio , la via più corta per l'infinito Schiocca la lancetta gira a segnalare l’assenza Tu vento che divampa col fuoco ma spegne favella E ripensare ancora il tuo viso diradare nubi Soffiare sulle vele portar uomini a porti sicuri Sentire il mare che si cruccia di non farsi amare Rivedere nel lontano le rive estenuarsi a chiamare Manchi come l' abbraccio tra vincitori e vinti Sei la mancanza di bacio d’una madre ai suoi figli La tua presenza ricordi? Si contava in secondi Ora l' assenza picchia nei vuoti tra due ricordi Eppure se la vita atterra é per poi ridarci ali L'assenza di te é d'una distanza che ci separi Siam più vicini ora nella musica dei moti astrali Uniti come silenzio e preghiera nelle cattedrali Dj Pohnzi |
Post n°390 pubblicato il 16 Novembre 2018 da DJ_Ponhzi
" Dilemma riflesso" Dj Pohnzi Dilemma riflesso" Dj Pohnzi ATTO I) Ricordi era notte gridavo al mare di novembre L’amore finisce solo il dubbio resta per sempre Di te di noi del tutto che non c’è e ferisce A noi in fondo si sopravvive solo se si impazzisce Sdraiati sul pavimento nel corpo d’una trincea Siam baci mai dati profumi infranti orchidea Viviam alla mercé d’ una mano tesa a mendicare Un piatto di ferite che solo unghie san graffiare E per terra sogni e futuro stanno appassendo Non abbiam preso forma siamo rimasti tassello I tuoi capelli onde sulle schiena del tormento Abbracciati intorno al vuoto che si sta chiudendo ATTO II) Fummo quadro bianco sul nulla da interpretare ma quel che vedi son quanti gli stati d'animo del mare Cubo di Rubik incompleto che gira in eterno senza senso Incompiuti del disegno misterioso del Padreterno Ricordi? inseparabili invincibili io fulmine tu tuono Il tempo si fa cuscino di te un lontano suono Arduo seguire una strada se ancora bisogna inventarla Facile seguire i tuoi fianchi sinuosi mentre l'alba balla Mille strade s'incrociano come incrociammo i corpi A guardarsi troppo lo capimmo poi s'offuscan i volti Due anime rimaste nell’eclisse d’un battito di farfalla Gridano nel silenzio più pesante del vacuo che passa I tuoi occhi impressi mentre cola rimmel Partirò la casa vuota il temporale insiste Corremmo sul prato dei rimorsi senza più fiato Non a rincorrer futuro ma a scappare dal passato Sento ancora il violoncello ero solo al ballo Non sai la mia pelle quanto lacrime ha asciugato ATTO III) La crudeltà del dilemma é conservare briciole di te che col tempo si fanno sassi affondano i perché Mi tiene in billico spietato fra errore e verità Pietà grido mentre esplode luminosa la libertà Partirò una notte sotto un manto di speme Oscillando tra una foglia e un fiocco di neve Invisibile nel dilemma e le sue promesse scaltre Tra la scelta d’una vita e l’ignoto delle altre Il dubbio di te di quello che fosti dei tuoi baci fosti virgola balbuziente fra le mie frasi punto interrogativo sull'intreccio dei corpi ma fu esso, ci credi?, nel senza lume dei giorni l'unica parte di luce delle nostre notti insonni Dj Pohnzi " Dilemma riflesso" |
Post n°389 pubblicato il 29 Ottobre 2018 da DJ_Ponhzi
una sigaretta sulla luna - Dj Pohnzi ATTO I Fin da piccolo sognai di fumare una sigaretta sulla luna la strada per le stelle il tutto è altro dall' altura Un bacio d'addio al sole la calma la da solo lei Forse se non l'hai mai saputo solo lei ti dice chi sei Porterò le sigarette senza accendino prenderò i ricordi Arrotolati dimenticati in un angolo impolverati dai sogni Mi infuocarono d'emozione in un tempo ora sfocato Li riuso la memoria sia ora l'otre del tempo dannato ATTO II Ci tuffavamo con parole in oceani d'immensi silenzi Grida che interrompevano il flusso impetuosi dei sensi "Lei" ci illuminava "Lei" la promessa d'una vita nuova Gelide le anime attorcigliate mentre su noi soffiava bora Accendo una sigaretta che il fumo serva da via ai ricordi al ripetersi del "perché" che pettinava notti insonni l'autunno dello scontento ballavamo ebbri tra le folle Sulla nostra scia battevamo il tempo per le morte foglie Perché nulla più dell'amore sa essere spietato Nulla fa ricopiare gli errori sopra un foglio acetato i giorni riflessi da due specchi all’infinito si guardano crepe e sbagli moltiplicati non uccidono ma tagliano Fummo quadro bianco da interpretare tagliato da vetri Un ballo che si improvvisa senza musica in punta di piedi Cercammo colori che riempissero il vuoto tra ogni linea per contorni disegnati intorno ad una figura grigia Mi ostinai a vedere il tuo sorriso nella luna crescente Chiedendole oltre alle onde di smuovere anche le stelle disegnando l'impossibile sulla spuma i tuoi tratti a matita ma il mare è più furbo di noi e sa quando la marea è finita ATTO III Accanirsi su un lume trasforma secondi in ore poi decenni luce sui nostri problemi ma abbagliati dai suoi riflessi ed il sole che mi fu distante qui è a portata di mano sfuma la tua fiamma in fin dei conti tu sempre lontano Tra passato e futuro ogni tuo bacio era un dardo in volo mille bugie calici amari tumuli sul cuore d'un uomo Sulla luna cambia tutto l'inquietudine qui é pacata Tutto da costruire e disegnare silenzio come unica strada Trasparente cosi diverso dal nostro il suo orizzonte L'infinito qui lo guardi negli occhi e ti bacia sulla fronte "Batto in Helvetica"sul tuo corpo celeste memorie iraconde Ti lasci questo foglio per te aspetta lo porteranno le onde Dj Pohnzi |
Post n°388 pubblicato il 20 Ottobre 2018 da DJ_Ponhzi
Linda saprà sempre ballare ( poesia orale/rectata/slam) ATTO I) Linda la penombra serviva da tela per disegnare gli attimi che che facevan da parentesi all' amare Gli angeli fan meraviglie anche restando muti ma tu disegnavi traiettorie per vestire corpi nudi Vieni stenditi qui una camera si faceva palco un pubblico inesistente per inaugurare un uovo anno Il tempo di sognare sentivamo il suono d'un ocarina a cui rispondevi osando il passo di una ballerina Ore passate a dare grazie alla memoria che rimane Se la vita t'imprigiona rispondi disegnando strade E mi dicevi che ballare non è muovere la gambe e mani é restare immobile e farsi muovere di flussi astrali Un piede teso all'infinito mentre la gamba fa male come una foglia portata verso il mare dal maestrale E le magnolie sul davanzale raccontavan mille storie delle stagioni che passan per vestire e spogliare foglie Noi nessun compromesso vestiti o spogliati d'altrettante voglie Danzavi tra le spire della passione che ,si, o acceca o dorme Quando attimi si fanno eternità incorniciano giorni trascorsi ed un stanza foresta in cui correre e perdersi tra i pioppi era tutto uno scendere un baciare un unirsi sorridendo che scindeva il secondo nutrito d'un amaro silenzio Ed ascoltavamo il tempo il suo mutare sole in lampi Trovare nel suo cambiare i battiti passati ad amarsi ed i passi presero il volo un pesce che impara volare sapevi se la vita da è per prima o poi riprendere e immolare Inebriata nella nebbia in cui scorgevi un luccicare riflessi negli occhi stormi d'idee che nessuno seppe fermare ATTO II) Venne il giorno in cui la bellezza s'inizio' a scioglere senz'occhi solo col cuore forse si riesce a cogliere Oceani laghi fiumi fiori di lino divennero coltre di polvere Un lampo su un mare pece fu l'ultima cosa da scorgere Più scendevano le tenebre sui tuoi occhi a vedere meno Più cresceva la tua voglia come il grano seminato a gennaio voglia Di saltare di dire al buio che vedevi colori Che un quadro senza pennelli lo si dipinge coi sogni Vorticasti contro un domani che ti era cucito Perché nessun destino è scritto ma solo suggerito Non più schiava dell'universo ti staccasti dal suolo Se i giorni non cambiano sta a noi crearne uno nuovo Riuscisti nell'impossibile a riportare d'inverno la primavera ed i suoi figli riusciti a diventare più leggera dei tuoi respiri Ti trasformasti in altro per unirti al tutto di madre "Gaia" Nessun angelo resta ancorato a terra ma si trasforma in aria E la pioggia che si fa mansueta lo ricorda prima di gridare sul vetro che Linda è sempre bella e saprà sempre ballare Dj Pohnzi http://blog.libero.it/poesieresitenza |
Post n°387 pubblicato il 15 Ottobre 2018 da DJ_Ponhzi
Il mare lo sa ( poesia orale/slam/recitata) Atto I) Ricordo sfocato d' un bambino seduto sulle scogliere sognando di farsi portar via il mare scorre nelle vene Dolcemente il richiamo dell'alba gli sorrideva Attorcigliato sui non detti su quello che credeva Il mare parla sempre la sua scienza immensa Trasparente ed imprevedibile come una lacrima persa Lo sentivo urlare negli antri di vecchi velieri Il cielo a lui spesso s'unisce come il domani con lo ieri Invitava a gettarmi ad abbandonare fede e credo A buttarmi nel turbinio perchè la calma si fa veleno solo nella tempesta non si ha più paura del tempo Issa le vele solo chi non ha paura di guardarsi indietro Il mare lo sa la vita è uno scontro d'idee violente Ne scrivo col sangue sopra pezzi della mia pelle sa tutto delle nostre vittorie sconfitte anche dei torti Del perché ci stendemmo inermi davanti notti insonni Sa che paura e amore non son poi tanti diversi Ambedue portan campi di naufraghi di cuori dispersi Sa che la paura che abbiamo di lui di notte ci ruba i sogni che facemmo di giorno tracciando rotte Il mare lo sa quando ci guarda sbattendo le ciglia Impetuoso ironico attorciglia lingue tra la brina Il richiamo del largo rende taglienti cocci prati Forza d'osare son le onde che cullaron gli argonauti Atto II) Ed io so i baci disegnavan domani sopra il vuoto Mentre sfumi nel ricordo come bugia ti fai ignoto So la felicità é il riflesso d'un volo di farfalla Abbaglio sul dorso ma sparisce solo al toccarla Vive dentro me la strada tracciata con l'incenso Voglia d'urlare rimbalzo nella gabbia del silenzio Rimasto a metà tra pensieri ombrosi e libertà Ora vendo il "tutto che mai ebbi" alla vostra cecità Vortice d'idee nel mondo del "per sempre" incerto Tra foglio bianco e penna cerco di trovare il nesso Inseguo un idea un filo teso sull'orizzonte Ora lo so si naviga con ciò che non corrode Futuro e presente tetri dalla ragione si son scissi Fauci spalancate mi chiaman cieli chiamati abissi Atto III) Sposo il mare e tutto quello che mi portò Dalla notte in cui il "mai" entrò ed il "sempre" se ne andò Ora canto col vento di sogni malinconie e ricordi Dietro porte chiuse s’apron le braccia di nuovi porti Luce d'un sole libero mi filtra tra i rami Lo stesso sulle nocche degli schiavi nelle navi La strada è dura infiniti mali bussano ed entrano I giorni son travagiati lo so ma le notti mi vendicano Amo l'odore di rugiada che si sposa all'aria Solca le ferite cicatrizza i picchi ne fa rada In lui mi tuffo per perdermi lontano da bandiere dei e falsi santi cercami se puoi tra spuma conchiglie e vascelli di sogni infranti Sono solo un altra goccia nell'immensità che è Sparisco nel blu il mare lo sa che mi fece re Dj Pohnzi " il mare lo sa" http://blog.libero.it/poesieresitenza |
Post n°386 pubblicato il 19 Agosto 2018 da DJ_Ponhzi
Alieni "sull'ermo colle" Dj Pohnzi I) Da questa altura immobile sull’ "ermo colle" Rimbalzato dalla vita e le spigolose sponde Meravigliosi stormi di luci alle porte della città Alla sinistra del mondo alla destra dell’aldilà ... La notte dei vascelli infranti sulle scogliere ricordi ? La luna diceva di danzare ma di stare attenti ai sogni Febbre imprigionava i corpi ogni frontiera labile Ognuno a parlar con stesso il resto inascoltabile Fuori dalle spine il tempo a zolle si dirada Qui dove le domande ridiventano strada Lontano dai "non so" e le risposte indegne L’uomo si accende quando il mondo si spegne Mio silenzio ombroso verbo sul rumore L’ardore della quiete sarà il vero albore Il vostro dialogo é via spianata per la brace Le sirene gridano il vuoto tutto il resto tace "Sull’ermo colle" a veder pensar toccar il divino La croce in una mano ma la mano di Caino Dei fiumi non ne resta che l’eco del fruscio Sputo nell'abisso del niente a forma di "Dio" Quiete della notte rendi libero tra due abbagli Seguo le rotte tracciate sulla pelle dai mie tagli Quel po’ di parole in tasca mio straccio da spendere Strada ancor non so se da salire o da scendere Giunto fin qui nel mezzo del mondo a vorticare Scivolai sull'idea la cui essenza sta nel passare Su per il colle di notte a piantare l’ultimo seme Buio che amai mi circondi e mi conosci bene Quale alba porterà l’apparenza d’essere felici ? Contammo su noi contando i trattenuti sospiri Oltre pietanze vuote amor non lasci granché Portasti via il prima il dopo ed infine il perché ... II) Addio ad una vita sembiante di percezione Ad un fato d'eserciti di volti senza nome Ridivento il filo tra anima ed emozione Un neurone nel cervello vivo del creatore Addio all'illusione da bambino d' una vita libera Madre inverno ne cura la crescita ora s'assidera Nell' esplosione scorgo l’ultima visione sacra La combustione giunge i sette punti del Chakra Addio alla ricchezza le cui virtù eclissano la povertà Al mondo visionario immerso nel buio della cecità All'oppio nei polmoni della cerchia dei disperati Grava l’oblio a religione su morti simboli pagani Addio all'uomo dei passi incerti sulla memoria Sulle sue sconfitte e sui suoi giorni di gloria Sulla speranza d'un futuro nascosta nei passati Sul sangue degli arsi vivi sul verbo degli Annunaki Addio alle città d'ombra dove uomini sono arresi Luce blu notte sulle facce spente nervi tesi Libri senza poesia labbra senza sorrisi spiagge senza oceano Chaos vige su eclissi senza meta dove silenzi regnano Addio infine al buio e gelo di quest' ermo colle Capezzale di sogni infranti qui l'uomo dorme Si sgretola il tuo corpo nella memoria solo forme Lascio tutto tra le parole nell'ultima notte insonne Dj Pohnzi |
Post n°385 pubblicato il 18 Agosto 2018 da DJ_Ponhzi
Kashka figlio della storia ( poesia orale/slam) I) L 'infanzia felice Nato sulla terra coi segreti del nostro passato Col nome di Kashka una lancia un destino affilato Cacciatore nel rispetto di usanze ancestrali Nel culto delle memorie che ci rendon universali I giorni passan sotto nuvole raramente capricciose Riportano volti andati son sempre vive le persone Ed aspettare che il sole esca dalla sua caverna Nell’attesa che con gli avi s’ apra la notte eterna I demoni notturni non son mai riusciti a fermarti Il tuffo dentro una nuova alba bastava a curarti Sul corpo di ogni uomo mille macchie e cicatrici Impossibili da leggere ma piene più di tutti i libri Passi davanti l’albero dove con tuo padre Imparasti ad amare i frutti della terra madre Corri tra foreste e animali in posa eterna La bellezza non si ingabbia ci si prosterna Lampi tuoni e venti spazzan la via a nuovi giorni Sempre liberi e intensi come gli alberi son folti Spiriti benevoli fan tutto per uomini tristi e soli Pettinano la chioma del mondo con mille colori Tu e lei abbracciati il sole vi disegna ombre Abbracciati amanti se ne ricorderà quel colle Ora Il ricordo d’un suo bacio tra infiniti silenzi Non si è soli se abbracciati da spazi immensi Tra i raggi del sole chi splende vive per sempre Nel canto dei savi discendiam tutti da leggende II) La decostruzione d'una civiltà Bestie con corna un giorno scesero dalle navi Calpestarono con lo zolfo la terra degli avi Tornado di fuoco scavarono lapidi nel cielo Col tuo cuore tremò la civiltà d’un emisfero Cielo ciano d’anime sudice e ammarata la flotta Portarono un nuovo sapere e una nuova rotta Insegnaron il mondo è d’una sola razza E che nel mondo chi ha catene sempre sbaglia Nozioni confuse d’ individuo fuso nella folla Ora il colore conta e la tua è la pelle sporca Lottaste con le unghie per squarciare la notte Ma la storia non è logica sa esser folle Furono i preamboli della vostra ultima cena Che non avreste mai più rivisto primavera Addormentarono stuoli d’uomini con fiabe Bruchi mai divenuti crisalidi sul filo dell’Ade Indicarono la via , la notte dell’anima e consumare Tutto ciò controvento che serve a non voler più volare Il “domani” sinonimo d’ “assente” per l’ Africa Il futuro su un foglio nero con una penna scarica Il trono su cui sedere, la finzione del potere A volere ciò che non si potrà mai avere Visi ridipinti di bianco schiavi senza perché Diedero una maschera per essere chi non si è Eressero prigioni, una vita di canti senza voce Dipinsero una bandiera ed un segno di croce Alle tue voglie non desti mai un costo o nomi Spiegaron che ora i “sogni” fan rima coi “soldi” Datteri ed acacie poi sparite sotto il catrame Sui cui sbocciarono fiori di malattie e fame Strapparon le radici nate non d’acqua ma sale Le notti ingenui ad aspettare le risposte dal mare Capisti che avevan un solo libro di parole E che con esso ogni Dio si crea ogni Dio muore Capisti nel tempo di una lancia che in volo muore Che la tua storia fu un fiume che arrivò alla foce Portaron via le sue pupille luce di diamanti Mostrarono a tutti pezzi di buio luccicanti Cosi i suoi occhi svaniron nella notte cruda Le sue lacrime pioggia acida sulla pelle nuda III) La rinascita Il vento ti fece rinascere un giorno di novembre Quando ti fratturaron il cranio e strapparon la pelle Ti portarono in un museo t’usarono come droga Per l’avido di possesso la merda bianca d’Europa Le tue donne nei migliori di casi schiave sessuali Collari donati come colori d’autunno ad animali Allora nella notte della storia che taglia coi rasoi Fra le ferite del suo sangue cosi nacquero gli eroi Piedi su erba bruciata il mare come unico tappeto Contra l'onda i muri dell uomo non sono freno Senza Dio senza sole riprendetevi cio' che é vostro Nella corrente della storia o nuoti con o sei contro Un pugno per la libertà la nocca sforna la nota Nell'incenso ci uniamo la melodia é parola Dai ghetti di Soweto a battere sulle casse Finché si piega l'acciaio il mondo fuori asse |
Post n°384 pubblicato il 26 Luglio 2018 da DJ_Ponhzi
" l'era del robot " Mi tagliarono le braccia per non poter dipingere Misero le pinze di chi le usa solo per stringere Mi diedero lo sguardo di un altro per non vedere Una corte ed un trono di carta su cui sedere Bucarono il mio cuore troppo fiacco per battere Il tempo dei sogni che non smettono d'ardere Mi misero le spalle di chi vive per flettere Tra le mani una tela bucata da finire di tessere Mi dissero i robot per fortuna son tutti uguali Vivono di chimere e muoiono degli stessi mali Mi progettarono per lavorare e stare in basso Dove l'indifferenza mi rende simile all'altro Sono rimasto col circuito senza dita per contare Le volte in cui di scatto ti avrei voluto baciare Freddo ed uniforme a fissare il solito nero Tra automi persi lo sguardo che celava il cielo ... La notte crollo mi spengo e stacco la spina Nei miei pistoni il tempo depositò brina Arrugginiti sparsi in sottofondo i mie ideali Piatti e sordi come i cardiopalmi lineari Rotti gli attuatori e pochi ricordi nella bobina Esoscheletro a pezzi sono frammenti di rovina Cancellarono il sorriso per paura che ridessi Mi diedero incubi per tutti sempre gli stessi Nella notte immobile tra le righe della schiera Piantato nel campo della storia come una bandiera Un fiore nella steppa germoglia sempre al margine Sotto il metallo tratto di pelle da mille pagine Dove scorse l'amore quando mi toccasti L'ultima volta in cui sentii i tuoi passi Dove scrosciò la pioggia su terre brulle E lasciò il marchio la tua ombre che fugge (Dj Pohnzi) |
Post n°383 pubblicato il 09 Maggio 2018 da DJ_Ponhzi
L'eredità de venti Ora do del tu agli uragani m'infilo nelle crepe Son occhi d'aquila canto d' abissi senza speme Etereo sulle paludi evidenza d'un lungo sonno Abbraccio il lebeccio nel cuore non ho più porto Non domo i miei dei son brezze che squarcian veli Divenni ebreo errante porto la furia degli elementi Mi aggrappo ad un sogno con la disperazione dei denti Son diamanti della risacca spore eredità dei venti
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Post n°382 pubblicato il 22 Aprile 2018 da DJ_Ponhzi
Lettera di un bambino ad una madre I) Venni al mondo una notte di freddo abissale Sul crinale d’un mondo perfetto nel disuguale Sogni dal tempo eletti poi chiusi nelle bare Male si vende perché solo lui sa quanto vale In questa notte steso in silenzio sul letto del fiume Realtà cambi posto appena abbiamo un barlume Come il vento che si diverte cambia posto alle dune Ma ne resto immune passo notti ad eclissare lune Madre mi dicesti “fatti un anima” ti starà a sentire Eterna compagna di viaggio che non sa mentire Mi curo ancora con i sogni che mi sussurravi Vita confondi , vere porte in mano false chiavi “Attento al tempo” inganna e storpia le strade All’amore impetuoso passa tutto al suolo rade Se ne andrà quando solo al mondo tu resti Lei sarà solo il vento tra i capelli quando ti vesti II) Ed in questo mondo ubriaco meglio essere sordi Danzare tra uomini in ginocchio restando ai bordi La vita lo sai bisogna amarla tutta ma non troppo Sordo quando serve, cieco per vedere il doppio E mi desti occhi per la scarto tra realtà e finzione Un cervello per far differenza tra sogni ed ambizione Una luce che distingua il saper vivere e voler morire Infine non l’ignoranza ma il sapere che qui fa soffrire Sii leggero sulla vita, dicevi, un catamarano sul mare Nel rumore musica impercettibile pioggia sulle bare Guardali, seppur vivi sono circondati da inferni Il richiamo del successo é il canto degli inermi Guardali in fila senza passato per futuri incerti La morte é una strada d'uomini vinti da se stessi Madre il mondo è danza per gente senza gambe Un piano che suona da solo in vuote stanze Questo mondo non grida ciò che è taciuto Brutto è brutto come un ricordo non voluto Madre che porti sulle spalle i tuoi figli arrabbiati Solcammo il mondo dei cammini intrecciati Siamo nella nebbia veliero che perse la prua Sul ponte strano amare la vita e maledire la sua Dj Pohnzi |
Post n°381 pubblicato il 07 Aprile 2018 da DJ_Ponhzi
L’uomo di passaggio Macchiai il quaderno non più molto inchiostro Due sporche bestemmie chiuse da un Padre Nostro Scrissi nel margine il vento mi strappò le pagine Immane il soffio del largo scavò la voragine Adesso tra i dubbi di solitari cammini incerti Mi concedo al dolore incasso tutti i rovesci Preferisco strade rotte alle lucide intatte L’amore per vie irte all’odio per quelle piatte Lascio i miei miracoli i peccati più veniali Ad Icari atterrati da albe crepuscolari Persi soli in un mondo ridotto a spicchi Col sangue dei poveri ed i capricci dei ricchi Svanisco dal mondo che afferra ma perde presa Striscio silente tra eserciti pronti alla resa Impercettibile a raso d’una terra senza sostegno Un ombra raschia il muro ma non lascia segno Il silenzio m’accompagna mio unico musicista Gli regalo la penna ed una vita d’artista Ad intermittenza sul mondo come saltan delfini Fratello gli spiriti degni son quelli clandestini Che vita a solcar cammini mai tracciati Affiatati a baciar sentieri prima mai amati Dove il sole sbatte e la terra s’arroventa Un soffio turba sabbia e splende tormenta Corro per te che partisti all'improvviso Senza curvare le labbra o far fiorire il viso Lasciasti perso ogni uomo a lamentarsi solo Angelo fosti quando stanca di calpestare suolo post scriptum Ora testa o croce col cuore mi pungo a cogliere una rosa Non ci crederai ma é tutto quello che la vita mi costa Non ho radici né fede il vento non ha nulla da strapparmi I sentieri son miei il mondo non ha più nulla da darmi Non ti pare vero sapere osare senza nessun colore e credo Anima tersa a prender fuoco sulla neve col mondo spento Crisalide sempreverde primavera che sia autunno o inverno Nelle pupille all'imbunire tutte le stelle dell'universo Dj Pohnzi |
Post n°380 pubblicato il 07 Aprile 2018 da DJ_Ponhzi
"Due cuori umanisti" Figlio sta sera poco importa le lacrime di ieri Le palpebre chiuse che trattengono dispiaceri I cuori strappati dall’ultimo giorno di gioia Dall’ uomo che ti uccide e dall’altro che ti odia Non importano i roghi che dipingono l’orizzonte I libri mai scritti la solitudine di chi segue le folle Se non ci saranno stelle in giorni nati notte Sottopelle le luci son lucciole non son interrotte Poco importano le praterie dei sogni infranti Gli incubi dei cimiteri che riempiono valli Se ti accorgi che ogni uomo vive sulla sua croce E dimentica il suono di ogni corpo e ogni voce Le parole che amavi che il tempo lasciò estinte Le sere di primavera troppo belle mai dipinte I ripianti i rimorsi che il tempo per noia lascia Se niente ci sorpassa prima o poi tutto passa Tagliati dalle grida di litania che sulle pelle ferisce L’ombra dentro che il cielo sopra incupisce Ricordati delle piante morte sotto il temporale La follia di raccoglierle le gesta che non son vane Le grida sperando che risponda un aquilone Il passato pesante che rende le persone meno sole Pensa alle solitudine che fan uomini altruisti Ai bicchieri pieni versati per due cuori umanisti Leggeremo gli uomini come libri storie sui loro visi Tra le pagine scopriremo andati persi i loro sorrisi Errori e rimorsi che fan soli a loro volta eclissi Povere foglie al vento che cercano alberi con radici Ombre di vite svestiremo le maschere di chi prega Ogni uomo é l'allegoria della vita che non voleva Denuderemo il buio libereremo idee colmeremo abissi Al mondo si sveleranno i nostri due cuori umanisti Dj Pohnzi |
Post n°377 pubblicato il 25 Marzo 2018 da DJ_Ponhzi
Giulio Verne ( la nostra parte di divino) - poesia orale/slam/recitazione ATTO I) Stasera nel mondo deforme il buio prende forma Bombe nell’aria giungo al dunque qui nulla torna Risputo i mali i pregiudizi vago controcorrente Nel cuore oceani d’oro dove giungono ardite vele Il cielo d’Amiens era corrugato chiuso su se stesso Giocondo il foglio tutte le risposte al suo interno : Su una zattera tra scogliere di chi non sa osare Sul campo in fiamme nel luccichio ci vedevo il mare In fuga sulle rupi sentivo le risa degli inferi Perché si soccombe o ai suoi sogni o ai suoi incubi Scrissi per giungere li dove solo chi osa perdersi Non chiesi mai a nessuno di leggermi ma di leggersi Dove sei se non a metà strada verso il tuo destino? La vita ti strofina quando prendi fuoco come un cerino? Gabbiani in volo sul fumo di acciaierie abbandonate Saranno lucciole danzanti fari in notti stellate? ATTO II) Dal nulla creo ponti arcobaleni per i bassifondi Su spiaggia desolate canti e vita di nuovi porti Il mio pianeta eccolo colori per ciechi allibiti Che il mondo non si cambia è la c.....a dei falliti Guerre povertà nazioni sono una prigione mentale Sotto la mia penna la notte mi rivela si cela la chiave Volo su città fantasma per raggiungere il traguardo Ma nella mente sei sempre alla metà della metà del viaggio Ho fogli sparsi tagli nelle rughe del cervello Narrano di ombre e luci dalle vie dell'inferno Mi dicono tutti son folle che non ne capisco che subisco Ma nel collasso della storia un domani io lo percepisco So che il mare sta sempre vicino ad una duna Come noi sulla terra cava siamo vicini alla luna Parole a freccia oltre il tempo letto sugli orologi Narrano d'idee a cui gli uomini ancora non danno nomi Ora vedo immagini dell’uomo che spicca il volo Tratto dopo tratto la forma del mio capolavoro Credimi l’oceano dove un pesce divenne sottomarino Chiamala varchi di luce o la nostra parte di divino Dj Pohnzi |
Post n°376 pubblicato il 25 Marzo 2018 da DJ_Ponhzi
La mia parte nascosta dalle stelle Le cose belle arrivano solo quando si ha fame E solo quando le brutte hanno altro da fare Portasti via i sogni strappandoli dalla pelle Cambiasti d'improvviso come i cieli di settembre Col sole dietro le nuvole sfumarono i per sempre Squarciarono la chiglia delle navi io sul molo Mi ritrovai a riempire i buchi con il vuoto L'amore è una campana che muore mentre rintocca Un tocco dentro un tocco fino all' ultima matrioska Cosi quando il sole ora fluttua sul crepuscolo Scrivo odi al silenzio sostenuto dal pulviscolo I secondi si fanno inghiottire dal tramonto Dolce l'isolarsi dal tormento chiamato mondo Alle notti che furon mie e non so se anche tue In fin dei conti furono schianti chiamati fughe Ora la notte mi ispira colma la mia sete Perché forse ora mette in luce le mie crepe Da qui nasce la calma chiamala mio nascondiglio Ode alle mie pene posate a piume sul giaciglio E' il suo far paura che rassicura qui son solo La luna si defila lascia di te un lontano suono La notte porta consiglio nel temporale un tuono Vuole dirmi semplicemente che domani sarà giorno Nel ripostiglio ove il percorso non é breve Lontano dal freddo li si scioglie la neve Li nell'angolo dove il rumore si spegne Giace la mia parte nascosta dalle stelle Dj Pohnzi |
Inviato da: cassetta2
il 27/10/2023 alle 14:41
Inviato da: Marion20
il 30/09/2023 alle 01:41
Inviato da: cassetta2
il 13/05/2022 alle 09:13
Inviato da: cassetta2
il 18/04/2022 alle 09:54
Inviato da: amistad.siempre
il 08/07/2021 alle 18:24