Un blog creato da cassetta2 il 07/11/2003

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L'importante è lasciarsi dietro un segno, un qualcosa per farsi ricordare, non importa che sia scritto per sempre su un libro di storia o solo un giorno su un ascensore.

 
 
 
 
 
 

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Post N° 1025

Post n°1025 pubblicato il 26 Giugno 2006 da cassetta2

La lunga notte romana
Stavolta ho deciso di venire a Roma domenica sera perchè sono molto provato fisicamente, e preferisco evitare l'aereo delle 6.55, considerando che un ora e mezza di macchina mi separa dall'aeroporto e mi dovrei quindi svegliare alle 4.00!! Sono perciò a letto presto, con la splendida prospettiva di dormire fino a tardi, perché devo essere nell’albergo accanto alle 10, per poi iniziare la riunione alle 10.30. Verso le 2 di notte mi sveglio per bere. Noto uno strano rumore dalla stanza accanto e tendo l'orecchio. Trattasi di scricchiolii della testata del letto che sfrega contro la parete. Poco dopo dei gemiti. Penso: basteranno pochi minuti di pazienza. I gemiti continuano ritmicamente in modo alternato per circa un'ora. A un certo punto si sente distintamente una sculacciata secca. I gemiti continuano ma sempre con la stessa intensità. (penso: ma quando arrivano al capolinea?) Poi finalmente più nulla. Mi illudo. Iniziano a parlare. Sono italiani e dalla voce direi sulla quarantina, ma non capisco le parole. Devono essere dei gran comunicativi perché bisbigliano per una mezz’ora buona… mentre io cerco di riprendere sonno. Poi riattaccano. Un’altra ora passa con questi due che si agitano mentre lei geme per un minuto alla volta, lui dice qualcosa (cambio posizione??) un altro minuto e via così… ogni tanto una bella sculacciata. Sono esterefatto. Neanche stavolta, almeno giudicando dall’audio arrivano al capolinea. Dopo un breve bisbiglio silenzio assoluto. (infarto?)

 
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