BLOGGO NOTES

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Una mattina ti svegli e scopri che, per la prima volta in vita tua, ti piaci.
Che non hai bisogno nè di pettinarti né di raderti, vai bene così.
Come in un giorno in cui per circostanze straordinarie puoi svegliarti alle nove del mattino.
La luce del sole illumina la stanza e la gente in strada che già si tuffa in una routine quotidiana qualsiasi, ognuno la sua.
Tutte quelle persone già in strada ti sembra siano lì per te, pronte a salutare il tuo risveglio.
Così piccini e innocui, visti dalla tua finestra nella piena luce del tuo glorioso primo piano.
In bagno ti guardi allo specchio, spettinato, sbadigliando ad occhi aperti.
Fai schifo come in un giorno qualsiasi, però ti piaci.
Fai le smorfie allo specchio come un attore che si prepari a entrare in scena.
Il grande attore nel ruolo di sé stesso, perfetto e geniale, malinconico e felice, acuto e maledetto.
C'è un cellulare accanto al letto, un libro aperto sul comodino, uno stock di camice taglia L dal grigio chiaro al verde acido nell'armadio.
Ci sono arazzi sulle pareti.
Li guardi e ti dici che oggi, senza fatica, con il mondo potrai giocarci come più ti piace.
Dal tuo angolo il mondo lo guarderai in faccia e dirai sorridendo: questo sono io. Una volta superata la soglia, la vita diventa una serie di polaroid sfocate e immutabili.
Le rivedrai tirandole fuori da un cassetto tra cinque, dieci anni. Sfocate e immutabili.
E vedrai un divano incorniciato da lampade a stelo e qualcuno seduto immobile nel mezzo.
Vedrai i frammenti di un'estate autunno inverno assemblati in modo creativo e fotografati nel loro insieme.
Vedrai una cena attorno a delle bottiglie di vino, quattro paia di braccia al lati del tavolo, un quadro blu sulla parete, il vinile di Daughter in sottofondo.
Le luci di un concerto incorniciate di nero, tutto mosso e molte luci verdi.
Raccogliere le polaroid.
Infilarle in una tasca della giacca.
Appuntarsi una spilla sul risvolto, di fronte allo specchio.
Passarsi una mano tra i capelli.
Pianificare una buona azione a favore di chi non è fortunato.
Sorridere.

Shot: Dueville

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Ieri uscendo per andare al bar incontro una mia vicina col cane.
Si ferma per salutare così le chiedo come sta suo marito.
"Ci siamo lasciati 6 mesi fa".
Imbarazzato, non sapendo che dire, per cambiare argomento le dico che vedo il suo cane molto vispo.
"E' il cane di mia madre il mio è morto 3 mesi fa".
Comunque mi ha salutato calorosamente: "meno male che ci siamo incontrati, mi hai fatto ricordare che devo buttare la spazzatura".

Shot: Dueville

Wild Nothing - Live on KEXP

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*Headphones on*

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Bloggo Notes è un sogno fantasioso, a tratti inquietante, che di continuo minaccia di prendere il posto della realtà.
È una conversazione impegnata, più o meno animata, su parole che lasciano il segno ogni giorno tra le stesse quattro mura.
È un Blog che parla di un uomo che in un modo o nell'altro incontra il web, dal 2003.

Shot: Dueville

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Non vi è alcun dubbio che gli ombrelli abbiano nella loro sostanza intrinseca un desiderio infinito e primordiale di essere perduti, abbandonati al loro destino, liberi di decidere da soli il loro posto nel mondo.

Shot: Vicenza