DUE DI DUE
"...la prima volta che ho visto Guido Laremi eravamo tutti e due cosi' magri e perplessi ,cosi' provvisori nelle nostre vite da stare a guardare come spettatori mentre quello che ci succedeva intorno entrava a far parte del passato. Il ricordo che ho del nostro primo incontro e' in realta' una ricostruzione ,fatta di dettagli cancellati e poi modificati . In questo ricordo io sono in piedi al lato della strada ho le mani in tasca e il bavero del cappotto alzato e cerco di assumere disperatamente un senso di non appartenenza al mondo . Ma ho 14 anni ed odio i vestiti che indosso , odio il mio aspetto in generale , e l'idea di essere qui in questo momento..."
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"Certe volte penso che il cervello sia invidioso del cuore. E lo strapazza, lo prende in giro, gli nega quello che lui desidera, lo tratta come se fosse un piede o il fegato. E in questo confronto, in questa battaglia, chi perde è il proprietario di entrambi." (dal libro QUATTRO AMICI di David Trueba) |
Post n°621 pubblicato il 10 Aprile 2009 da Red1dgl
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Sono salito sulla cattedra per ricordare a me stesso che dobbiamo sempre guardare le cose da angolazioni diverse. E il mondo appare diverso da quassù. Non vi ho convinti? Venite a vedere voi stessi. Coraggio! È proprio quando credete di sapere qualcosa che dovete guardarla da un'altra prospettiva. (dal film L'ATTIMO FUGGENTE) |
Non è che la vita vada come tu te la immagini. Fa la sua strada. E tu la tua. Io non è che volevo essere felice, questo no. Volevo... salvarmi, ecco: salvarmi. Ma ho capito tardi da che parte bisognava andare: dalla parte dei desideri. Uno si aspetta che siano altre cose a salvare la gente: il dovere, l'onestà, essere buoni, essere giusti. No. Sono i desideri che salvano. Sono l'unica cosa vera. Tu stai con loro, e ti salverai. Però troppo tardi l'ho capito. Se le dai tempo, alla vita, lei si rigira in un modo strano, inesorabile: e tu ti accorgi che a quel punto non puoi desiderare qualcosa senza farti del male. È lì che salta tutto, non c'è verso di scappare, più ti agiti più si ingarbuglia la rete, più ti ribelli più ti ferisci. Non se ne esce. Quando era troppo tardi, io ho iniziato a desiderare. Con tutta la forza che avevo. Mi sono fatta tanto di quel male che tu non puoi nemmeno immaginare. (Alessandro Baricco) |
"Ti ricordi quando mi hai chiesto se avevo le pastiglie per la felicità? La pastiglia è la vita. Vivi, buttati, apriti, ascoltati. Le tue paure, le tue ansie sono dovute al fatto che tu esisti ma non vivi. Sei castrato nei sentimenti. Sei bloccato. Ti ricordi quella frase di Oscar Wilde? Diceva che vivere è la cosa più rara al mondo. La maggior parte della gente esiste, e nulla più." (Fabio Volo - E' una vita che ti aspetto) |
"Leo, porca miseria, ti rendi conto di quanto ci rinchiudiamo fuori dalla vita, per comodità e per abitudine e per semplice mancanza di occasioni? Di come ci barrichiamo in un angolo, e ci sembra anche di stare bene? Con i cuscini e le poltrone comode e il whisky di malto e i sonniferi per non pensarci? E fuori intanto c'è la vita, e al più ci accontentiamo di immaginarcela, o di guardarla filtrata o imitata in un film o in un libro ogni tanto? La sfioriamo solo, e il tempo passa via mentre noi siamo lì barricati nei nostri soggiorni arredati con tanta cura. Ti rendi conto, Leo, porca puttana?"... (Andrea De Carlo - Arcodamore) |
Post n°611 pubblicato il 01 Aprile 2009 da Red1dgl
"Mi raccomando, Stefano, liberati da questo, non aspettare che sia troppo tardi per farlo, perché arriverà il giorno, neppure troppo lontano, in cui ti accorgerai che comunque ti sia andata, la strada che hai fatto è stata più interessante di quella che ti aspetta, che i ricordi hanno preso il posto dei progetti e che la tua vita non potrà più cambiare, se non in minima parte. Ecco, quel giorno non dovrai avere rimpianti, dovrai consolarti con la consapevolezza che le scelte che hai fatto sono state le tue e non quelle che ti sei trovato a fare per pigrizia o peggio ancora per compiacere qualcuno..." (dal libro CHE COSA TI ASPETTI DA ME? di Lorenzo Licalzi) |
“Se qualcuno dice che la vita non è una continua sequenza di manipolazioni, o è un bugiardo o è un cretino. La vera differenza non è fra manipolare e non manipolare. La differenza è fra manipolare consapevolmente e manipolare inconsapevolmente. Pensa a un tizio sposato da poco. Una sera torna a casa e dice alla moglie di essere stato invitato a una rimpatriata di vecchi amici, o magari a un poverino, tanto per restare in tema. Le dispiace se lui esce? No, se lui ne ha voglia, dice lei dopo una breve esitazione, con una faccia che esprime il contrario di quello che ha detto a parole. Se non vuoi rimango a casa, replica lui. No, no, vai pure, ripete lei a parole. La sua faccia però dice: è chiaro che non ti importa di me se vuoi uscire da solo. Lui allora è a disagio, perché riceve due messaggi contraddittori, e si innervosisce. Insiste a dire che non è indispensabile e che può rimanere a casa; e lei insiste a dire, a parole, che può pure andare. Alla fine lui, sentendosi in colpa, decide di non uscire. Non potrà accusarla di averlo costretto, perché lei gli ha detto che se voleva, poteva uscire. Non potrà lamentarsi perché è stato lui a decidere di non uscire. E questo lo farà sentire a disagio. Lei lo ha manipolato, ma nessuno dei due lo sa, a livello cosciente.” (dal libro 'IL PASSATO E' UNA TERRA STRANIERA' di Gianrico Carofiglio) |
"Se tu sei Dio, perchè stai qui a perdere tempo con me?" "Bella domanda, Boab. Bella domanda." "Voglio dire, con tutti 'sti bambini che crepano di fame, cioè, che si vedono in tele e tutto quanto... Se tu fossi davvero così in gamba, potresti mettere apposto quelle robe lì, invece che stare qua seduto a prenderti una sbronza con uno come me." Dio lo guardò negli occhi. Sembrava turbato. "Frena un attimo, socio. Mettiamo in chiaro una roba. Ogni cazzuta volta che scendo quaggiù, trovo qualche balordo che me la mena sul cazzo che dovrei fare e non fare. O sennò, mi ritrovo incastrato in qualche cazzuta disputa filosofica con un coglioncello di studente sulla natura di me stesso, sui confini della mia onnipotenza e merdate del genere. Inizio ad averne un pò pieni i coglioni di dovermi sempre giustificare. Voi stronzi, intanto, vi ho creato a mia immagine e somiglianza. Poi, dovete arrangiarvi per conto vostro: tocca a voi cavarvela in qualche modo. Quello stronzo là, Nietzsche, ha ciccato tutto quando ha detto che sono morto. Non sono morto, è solo che non me ne fotte un cazzo. Non tocca a me risolvere i problemi di qualsiasi coglione. Tutti gli altri se ne sbattono le palle, e allora perchè dovrei pensarci io? Eh?" A Boab il piagnisteo sembrò indecente. "Scoglionato del cazzo, se avessi i tuoi poteri..." "Se avessi i miei poteri, faresti quello che stai facendo adesso: una sega di niente. Tu ce l'hai il potere di bere un pò meno lager, o no?" (DAL RACCONTO "LA CAUSA DEL GRANTON STAR", TRATTO DAL LIBRO "ACID HOUSE" DI IRVINE WELSH) |
Mi piace il sole del mese di marzo a Pietroburgo, soprattutto il tramonto, s'intende, in una chiara sera di gelo. Tutta la strada comincia allora a brillare, inondata da una viva luce. Tutte le case sembrano a un tratto scintillare. Le loro tinte grigie, gialle e verde-sporco, perdono in quel momento la loro tetraggine; pare allora che l'animo si faccia più sereno, che qualcuno ti abbia spinto col gomito, e tu trasalisci tutto. Nuovi pensieri nascono nella tua mente, vedi tutto da un nuovo punto di vista... C'è da meravigliarsi, a considerare quanto può influire un solo raggio di sole sull'anima di un uomo! (dal libro UMILIATI E OFFESI di Fedor Dostoevskij) |
Se saprai attendere e non ti stancherai di attendere (DAL FILM ORA O MAI PIU') |
Ora concentrati, non ti distrarre. Bisogna assolutamente che tu riesca a pensare qualcosa da gettare in faccia alle persone venute fin qui. Loro se l'aspettano, e anche a te conviene approfittarne. Sono i momenti in cui basta una parola, una frase, per rovesciare l'opinione che il mondo si è fatto su una determinata persona. O per rafforzarla, a seconda dei casi. Tu devi puntare decisamente a rovesciarla. Hanno tutti dei preconcetti, su di te: se li sono fatti nel tempo e sarà difficile convincerli a cambiare idea proprio ora. Però è sicuro che non ci saranno altre occasioni: adesso o mai più. L'hai capito, no? Tutta questa gente è venuta perchè ha delle aspettative. Detto in sintesi: sperano di vederti morire. Te la senti di deluderli? |
Perché per me l'unica gente possibile sono i pazzi, quelli che sono pazzi di vita, pazzi per parlare, pazzi per essere salvati, vogliosi di ogni cosa allo stesso tempo, quelli che mai sbadigliano o dicono un luogo comune, ma bruciano, bruciano, bruciano, come favolosi fuochi artificiali color giallo che esplodono come ragni attraverso le stelle e nel mezzo si vede la luce azzurra dello scoppio centrale e tutti fanno Oooohhh! (dal libro SULLA STRADA di Jack Kerouac) |
LIBRI CONSIGLIATI
POESIA
"Il tempo perso" di Jacques Prévert
Sulla porta dell'officina
d'improvviso si ferma l'operaio
la bella giornata l'ha tirato per la giacca
e non appena volta lo sguardo
per osservare il sole
tutto rosso tutto tondo
sorridente nel suo cielo di piombo
fa l'occhiolino
familiarmente
Dimmi dunque compagno sole
davvero non ti sembra
che sia un po' da coglione
regalare una giornata come questa
ad un padrone?
Inviato da: Wetter
il 10/08/2018 alle 18:01
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