Creato da rigel2_rm il 29/03/2010

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Sulle Piante Officinali...rimedi naturali...

"In Herbis salus" dicevano i latini.

Galeno di Pergamo (129 d.C. – 216 d.C.) uno dei più grandi medici dell'antichità e che di malattie se ne intendeva, amava ripetere : " Il migliore medico è la natura, perchè guarisce i tre quarti di tutte le malattie" E aggiungeva, non senza malizia: "Tra l'altro non parla mai dei suoi colleghi".

La letteratura delle erbe non è mai stata così florida come ora. Non si contano i libri scritti o gli articoli sulle varie riviste. C'è indubbiamente in questo revival di verde, un po' di moda, un po' di esagerazione e senza dubbio un po' di affari. La terapia con le erbe comunque non è una novità, la praticavano gli antichi egizi, come si può vedere dal papiro Ebers (1500 a.c.) gli assiro babilonesi, i greci e i romani. La praticavano, studiavano e consigliavano i buoni monaci del Medioevo.

 Si deve agli Alchimisti,nel Medioevo la distillazione vera e propria che utilizzavano per la ricerca di elisir d’amore e della pietra filosofale.

Le piante e le erbe officinali prendono il loro nome dalla parola latina officina in riferimento agli antichi laboratori farmaceutici dove si procedeva alll’estrazione di droghe tradizionalmente usate nella medicina popolare.

Nell'antichità l'utilizzo delle piante era associata a riti magici o religiosi, infatti, spesso la loro raccolta, preparazione e somministrazione era riservata a varie figure rilevanti all'interno della comunità come streghe, maghi, anziani, sacerdoti, le cui conoscenze derivavano da una lunga tradizione orale.
L'associazione erbe medicinali - magia - religione, è provata dal fatto che alle piante erano conferite proprietà magico-religiose, ad esempio con il ramo corbezzolo, pianta sacra per i romani, le dee guarivano i bambini o allontanavano il malocchio, inoltre molte specie erano usate come ingredienti di varie pozioni magiche. Le "cacce alle streghe" nel Medioevo, durante l'Inquisizione, si concentrarono soprattutto tra la fine del 1400 e la prima metà del 1600. Le presunte streghe per la stragrande maggioranza era composta da persone innocenti, di ogni età e condizione, spesso "levatrici" e guaritrici o prostitute, in un tempo in cui decotti ed infusi a base di piante, usati dall'empirico sapere tradizionale delle guaritrici, risultavano non meno efficaci e sicure di medicine e medici: e, d'altra parte, la popolazione, essenzialmente rurale, non aveva altre possibilità per curarsi del ricorrere ai loro rimedi, meno costosi di quelli dei medici.

Nel Poenitentiale Egberti, ad esempio, viene presentata la figura della donna come colei che commette sortilegi, che "avrà fatto divinazioni o incantesimi diabolici" e che fa fatture con  erbe. Anche nel Poenitentiale Hubertense  vengono puniti coloro che prestano fede ai sortilegi "herbariis".

Laddove la Chiesa non riuscì ad estirpare la credenza nelle "virtutes" delle varie erbe, cercò di ribattezzarle, cristianamente e con nomi cristiani, in modo tale da sostituire  alla efficaia delle erbe  "etniche" le celesti grazie provenienti dalla carità dei santi patroni. La chiesa quindi non ignorava il rapporto causale tra l'uso delle erbe e la stregoneria. Vari sinodi e concilii, anche secoli dopo, intensificarono le candanne; nel 1528 il concilio provinciale di Bourges decise di perseguitare i raccoglitori di "semplici" ; nel 1577 De Mouluc, vescovo di Valence e di Die, proibì ai preti di amministrare la comunione ai raccoglitori di erbe. Già nel settembre del 1398  infatti, in conseguenza della decisione della Facoltà Teologica di Parigi, i metodi delle donnette che curavano con i "semplici" o con "formulae" furono ritenuti veri e propri artifici del diavolo. Ma l'identificazione della "Signora delle erbe" come emissaria del diavolo si andava facendo strada : fra Filippo da Siena nel '400 definirà le Herbariae come "medici del diavolo" i quali "dannosi a credere che quello che Dio non vuole fare egli  el possano fare e diavogli dello 'nferno" . Saranno quindi numerose le guaritrici che verranno tratte in arresto  e condannate per stregoneria, pur ignorando  assolutamente il legame diabolico  che veniva loro attribuito. Sarà a partire dal XV secolo almeno, che queste Herbariae, queste guaritrici popolari, verrano definitivamente individuate come streghe, e precisamente come Baculariae " che sono trasportate per virtù del demonio su di un bastone", o  come  pixidariae, dalle pissidi "nelle quali mettono gli unguenti"

 

 

Frequente è anche l' unione con la mitologia, nelle leggende erano spesso presenti piante curative, mentre altre sono ricordate dai nomi delle stesse (es. nomi d´erbe che derivano da leggende mitologiche: il nome dell'Achillea deriva dall'uso che Achille ne faceva per la cura delle ferite).

Le prime notizie e descrizioni sulle piante officinali si trovano in antichissimi scritti in cui le erbe venivano catalogate, descritte ed illustrate.
Uno dei più antichi è il formulario del Pen-Tsao (8700 a.C.)dove vengono nominati e descritti le polveri, pillole, unguenti, pomate, infusi e decotti.

La prima classificazione scientifica di piante medicinali è stata fatta dal greco Ippocrate (460 a.c.), che ha descritto più di 200 specie vegetali; Dioscoride ne catalogò nel "De Materia medica" circa 600; Plinio il vecchio ne elencò mille; Galeno, medico e filosofo greco, ne descrisse un migliaio con le rispettive proprietà.

La Scuola Salernitana diede un notevole contributo con l'opera Flos medicinae (Fiore della medicina) scritta in latino.
Nel rinascimento grazie anche agli scambi con l'Oriente e all'importazione di nuove varietà, fino ad allora sconosciute in Europa, vi fu in notevole interesse per il settore erboristico, con particolare attenzione anche per le spezie e gli aromi da usare per la cura del corpo.
In seguito Paracelso (1493-1541) pose la sua attenzione sulla "dottrina delle segnature", secondo cui le caratteristiche morfologiche di un vegetale suggeriscono la malattia che è in grado di curare, ma fu anche il primo studioso che sostenne l'uso delle sostanze chimiche in terapia.
Dal settecento in poi, la sintesi di farmaci chimici portò gradualmente fino ai giorni nostri ad un minore interesse verso le erbe, usate soltanto per l'estrazione di principi attivi singoli o precursori per sintesi chimiche di farmaci.

Ma fu il XIX secolo un periodo molto importante per lo studio farmacognostico delle piante officinali; si isolarono numerosi principi attivi, primo tra tutti la salicina isolata dalla corteccia del salice, dalla quale lo stesso Ippocrate, padre della moderna medicina, estraendone la linfa, ne aveva individuato le proprietà febbrifughe ed antidolorifiche, pur ignorandone il principio attivo.
Soltanto negli ultimi decenni, vi è stata una riscoperta della fitoterapia, sia per la cura che per la prevenzione di numerose malattie.

 

 I nostri vecchi si sa erano soliti curarsi in casa alla buona con le erbe. Gli erboristi sono tornati di moda, anche la medicina ufficiale si è accorta che nei decotti popolari c'è la presenza miracolosa delle vitamine e degli alcaloidi. Le erbe sono anche utilizzate in Omeopatia , sintetizzate con processi particolari. C'è un ritorno scientifico alla fitoterapia con la scoperta o riscoperta delle proprietà curative proprie di numerose piante dimenticate o trascurate dalal farmacologia che è sempre stata interessata alla produzione di medicinali sintetici.

Le piante e le erbe medicinali, o officinali, trovano un vasto utilizzo in : omeopatia, fitoterapia, aromaterapia. Per questo motivo è sempre consigliato consultarsi con il proprio medico, in modo da sfruttare al meglio le loro potenzialità, riducendo i pericoli per la salute.
In linea generale e salvo diversa indicazione medica, l'uso di piante curative è sconsigliato ai bambini piccoli sotto i due anni, alle donne in gravidanza o allattamento e vanno somministrate con precauzione ai soggetti allergici.

 

Nel 1952 in India si scoprì un efficacissimo tranquillante naturale estratto dalla "Rauwolfia serpentina", una pianta che cresce sulle pendici dell'Himalaya. Maurice Mességué (14 dicembre 1921 a Colayrac-Saint-Cirq), erborista e scrittore francese scrive : All'uomo bloccato da un reumatismo articolare acuto dirò : "chiami un medico presto"! Ma a colui che vedo affetto da un vecchio reumatismo, dirò : "amico mio, ascoltami bene, facciamo insieme un esame di coscienza e percorriamo in senso inverso, passo per passo, la via che ti ha portato a questo punto". Parole sacrosante.

 

La malattia non è né una crudeltà in sé, né una punizione, ma solo ed esclusivamente un correttivo, uno strumento di cui la nostra anima si serve per indicarci i nostri errori, per trattenerci da sbagli più gravi, per impedirci di suscitare maggiori ombre e per ricondurci alla via della verità e della luce, dalla quale non avremmo mai dovuto scostarci." (Edward Bach).

Edward Bach  (Moseley, 24 settembre 1886 – 27 novembre 1936) è stato un medico britannico, scoprì intuitivamente che la coscienza funziona in base a determinati modelli di reazione, uguali per tutti gli esseri viventi, siano essi piante, animali o uomini, e che nei fiori di alcune piante selvatiche c'è "qualcosa" capace di riequilibrare i modelli di reazione alterati. Bach individuò in tutto 38 schemi alterati di reazione, e li divise in sette gruppi. In questi sette gruppi sono comprese tutte le forme possibili di paura, di incertezza, di rifiuto della realtà, di solitudine, di influenzabilità, di disagio, e di atteggiamenti eccessivi verso se stessi o verso il prossimo. Ma anche i disturbi fisici hanno origine da una disarmonia tra la psiche e l'Io, tra emozioni e sentimenti, che si riperquote infine sul corpo fisico: curando il disordine profondo curiamo anche la malattia fisica, perché questa è solo il risultato di forze disarmoniche che da troppo tempo agiscono dal profondo dell'animo.

 

Comunque è sempre opportuno ricordare che  i problemi più seri richiedono l'intervento del medico.

Dalle piante medicinali si possono ottenere vari medicamenti di uso domestico, dei quali elenchiamo quelli di più facile preparazione :

MACERATI : Si ottengono mettendo la pianta o le sue parti per almeno 48 ore o più in un liquido adatto (acqua, vino bianco), agitando di tanto in tanto e poi filtrando attraverso una tela.

INFUSI : sono soluzioni ottenute versando sulla pianta polverizzata acqua bollente. Si lascia il recipiente coperto, agitando ad intervalli, fino al raffreddamento. Si filtra e si aggiunge acqua calda a compensare quella evaporata fino ad ottenere la soluzione nella quantità stabilita.

 

 

La fitoterapia non deve essere considerata come una medicina priva di rischi, solo perchè di origine naturale, infatti, non tutto ciò che è naturale è innocuo.
Le piante medicinali presentano proprietà terapeutiche importanti, ma anche effetti collaterali, controindicazioni e interferenze con altre cure farmacologiche (un esempio è l´interazione del Ginkgo con anticoagulanti, che se somministrati insieme aumentano la fluidità del sangue con maggiore rischio di emorragie).

I principi attivi che si trovano nelle erbe medicinali possono essere di varia natura e, da un punto di vista puramente chimico, appartengono alle classi degli alcaloidi, degli eterosidi, delle gomme, delle mucillagini, dei tannini, degli enzimi e delle vitamine.
Mentre, oli essenziali, resine, balsami e gommoresine, prodotti dalle piante per attrarre gli insetti (come le api per l'impollinazione) o per respingere i predatori , sono i principi attivi ottenuti dalle piante aromatiche che, per le loro proprietà odorose, sono utilizzati nella preparazione di profumi, cosmetici, bevande.


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La Corte di cassazione con la sentenza n. 8824 della Quinta sezione penale depositata il 7 marzo 2011, ha condannato chi, utilizzando un nickname su un forum online diffondeva ingiurie, in forma anonima, nei confronti di altre persone.

L'indirizzo Ip ha inchiodato l'autore della diffamazione, confermando che la traccia digitale permette l'identificazione senza dubbi.

commissariato di P.S. online:

 

 

 

 

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