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Juve, oggi vertice Agnelli-Conte-Marotta-Paratici per varare la rosa 2013. A giugno non solo Llorente: idea Sissoko

Post n°970 pubblicato il 19 Dicembre 2012 da resistenzabianconera
Foto di resistenzabianconera

Andrea Agnelli ama rievocare un aneddoto legato ai suoi esordi da presidente bianconero. A maggio 2010 gli capitò di presentarsi in sede di sabato mattina, con il risultato di dover inserire una repentina retromarcia perché il portone d’ingresso era sbarrato. Più che la residenza dei “gobbi”, sembrava il deserto del Gobi. Due anni dopo al sabato, perlomeno durante la mattinata, al numero 32 di corso Galileo Ferraris sono pienamente operativi. La svolta capace di riportare la Juve ai vertici è maturata anche così, con una maggiore dedizione nello svolgimento delle rispettive mansioni. Non c’è dunque da stupirsi per il fatto che nonostante l’imperante atmosfera prenatalizia, in casa bianconera abbiano programmato per oggi uno dei vertici più importanti dell’annata. Attorno al tavolo siederanno appunto Agnelli, Antonio Conte , Beppe Marotta e Fabio Paratici . All’ordine del giorno ci saranno le decisioni, definitive, sul mercato di gennaio e la valutazione delle possibili ricadute su quello estivo. Si deciderà dunque qual è la linea del Piave nell’affaire Drogba , se David Villa possa davvero essere un’alternativa all’ivoriano, ecc. ecc.


REGOLE ED ECCEZIONI Su Drogba la Juve si è interrogata molto nelle scorse settimane, arrivando alla decisione di provare a ingaggiarlo nonostante i quasi trentacinque anni di età. La condizione, ne abbiamo già parlato ieri, è che l’ivoriano si liberi da solo dai legami con lo Shangai Shenhua, a quel punto la Juve sarà pronta a subentrare ai cinesi, ovviamente su diverse basi. Una scelta che in qualche modo contraddice la politica vincente delle ultime due stagioni, in cui si è puntato (con l’eccezione di Andrea Pirlo , che comunque al tempo di anni ne aveva 32) su giocatori ben al di sotto della trentina. Su un piatto della bilancia c’erano le voci positive, a partire dalla certezza che in serie A un campione come Drogba sia destinato a segnare molto fin da subito (indicativo il precedente del coetaneo Klose ) e dall’aspettativa che possa farlo soprattutto in Champions. Voci che hanno prevalso sugli alti costi alla voce ingaggio (con il rischio di ricadute all’interno dello spogliatoio) e la consapevolezza di poter avere a disposizione il bomber ivoriano solo da fine febbraio in poi. Proprio la consapevolezza di avere un gruppo giovane e già molto competitivo ha portato alla decisione di trattare con Pierre Frelot , agente di Drogba. Siamo di fronte all’eccezione che conferma la regola.

LE DIVERGENZE Oggi però la Juve dovrà decidere fino a che punto può spingersi e in qualche modo chiarirsi. Perché le parole di Antonio Conte dopo la vittoria con l’Atalanta («Non possiamo permetterci un top player a gennaio») stridono con l’attivismo della dirigenza. Se quello del tecnico sia stato un eccesso di prudenza, piuttosto che una lucida lettura della situazione, o ancora un voler pungolare chi opera in quel settore lo scopriremo strada facendo. Al momento comunque il tentativo è in atto e ha precedenza assoluta su ogni mossa in attacco.

PRIMO: IL BILANCIO D’altronde Drogba è funzionale ai disegni di Agnelli per almeno un paio di ottimi motivi. Il primo è che con lui in squadra la Juve colmerebbe l’unica lacuna che la divide dalle grandissime d’Europa, ovvero la presenza di un fuoriclasse al centro dell’attacco. Perché in difesa e a centrocampo i bianconeri già non temono confronti, né a livello d’organizzazione di gioco. Drogba è l’anello mancante che, per qualche tempo, può risolvere l’annoso problema del top player. Il secondo motivo è che l’ingaggio dell’ivoriano non peserebbe particolarmente sul bilancio, cosa che ad Agnelli sta particolarmente a cuore dopo i pesanti passivi degli ultimi due esercizi. Drogba, come Llorente . Prendendo l’uno e l’altro la Juve vedrebbe salire il monte stipendi, ma potrebbe addirittura puntare a un attivo di mercato nella prossima estate, visto che a quel punto la principale incombenza sarebbe quella di vendere i vari Quagliarella , Matri , ecc.

I TOP DEL FUTURO Altra questione che verrà affrontata in giornata è lo shopping che la società bianconera può concedersi in Brasile e dintorni. Fin qui la Juve molto si è spesa e parecchio ha speso per conoscere nel dettaglio quanto accade a Rio de Janeiro, San Paolo, Porto Alegre, Cordoba, Buenos Aires, Santiago del Cile. Le missioni degli osservatori bianconeri si sono susseguite, hanno portato a relazioni, selezioni, scelte di merito. A questo punto Marotta e Paratici hanno ben chiaro su chi puntare, a partire da Matheus Doria Macedo, difensore centrale che a soli diciotto anni di età ha messo insieme una stagione monstre nel Botafogo, di cui è diventato titolare inamovibile. Ma di questi tempi comprare al supermercato Brasile non è molto diverso che farlo nelle botteghe artigiane del vecchio continente, tipo casa Pozzo tanto per rendere l’idea. I prezzi sono saliti, il numero di mediatori (magari sotto forma di fondi privati che accampano diritti e pretese) pure. Eppure il futuro del calcio continua a passare da lì, la Juve oggi deciderà se e come ritagliarsi la propria fetta di sogni.

A giugno non solo Llorente: idea Sissoko

L’irruzione del Milan su Didier Drogba non scompiglia i piani bianconeri: la Juve ha presentato la sua offerta all’ivoriano, aspetta una risposta e non considera rilanci. D’altra parte, c’era già l’insidia del Chelsea, perciò le alternative non erano mai state accantonate.

PRESTITO - Tutte accomunate dal low cost, per via di scadenze imminenti o condizioni di disagio, come nel caso di David Villa, stufo dei pochi spazi che Tito Vilanova gli riserva. Ieri, in Spagna, l’indiscrezione ha avuto nuovo impulso: in realtà, la Juve è ferma alla richiesta di prestito fatta per El Guaje o per Alexis Sanchez, anche lui ai margini. L’ad Beppe Marotta aveva in mente di ripetere l’operazione che gli permise, ai tempi della Sampdoria, di riportare Antonio Cassano in Italia, ma il Barcellona è disposto a trattare solo la cessione. C’è un mese di speranza, ma la sensazione è che Sandro Rosell non cederà.

MOTIVI - Tra i calciatori in scadenza - da Theo Walcott (che però apre al rinnovo con l’Arsenal) a Klaas-Jan Huntelaar - il più semplice sarebbe Fernando Llorente, che la Juve ha già bloccato per giugno: anticipare l’arrivo permetterebbe ai bianconeri di innestare subito il top player, all’attaccante di cominciare subito una vita nuova e all’Athletic Bilbao di raggranellare qualcosa dal cartellino. Invece, proprio ieri, il presidente Josu Urrutia ha ribadito: «Non partirà a gennaio per tre motivi: uno filosofico, uno economico e l’altro sportivo. Aduriz sta facendo molto bene, ma è difficile mantenere questo standard fino a fine stagione. Llorente può essere il titolare in certe occasioni. Credo sia vantaggioso trattenerlo, con lui siamo più competitivi».


CORSIA - La Juve prende atto e rinvia il tesseramento a giugno: un altro colpo a parametro zero come quelli che hanno portato a Torino Andrea Pirlo e Paul Pogba, al quale - secondo accreditate fonti francesi - seguirà ancora - è notizia di queste ore - quello di Moussa Sissoko del Tolosa: anche il centrocampista si svincolerà a giugno e la Juve è in prima fila. Intanto, si lavora su Federico Peluso che offrirebbe una soluzione in più per la fascia sinistra e permetterebbe nel contempo di sopperire all’addio di Lucio: è la prima pista, mentre si rincorrono voci (in Portogallo giurano su un sondaggio per Ezequiel Garay del Benfica) e candidature: da Pablo Armero e Salvatore Bocchetti, contesi dal Napoli, a Marco Andreolli e Hugo Campagnaro, anche loro prossimi al parametro zero. Senza dimenticare Danilo: con l’Udinese c’è una corsia preferenziale.

 
 
 
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