Satine Rouge

Era il febbraio del 2006 quando, su uno dei giornali di cinema che leggo abitualmente, trovai una piccola recensione di un film mai sentito prima, in uscita il 14 febbraio, dal titolo Notte Prima degli Esami.
Il mio primo pensiero fu: oddio, l'ennesima commediola adolescenziale per ragazzette esaltate, in uscita perfino il giorno di San Valentino. Che squallidi!
Insomma, magari non proprio queste testuali parole, ma il senso è esattamente questo.

Poi, il venerdì di quella stessa settimana, una programmata uscita con alcuni colleghi andò...come si dice...a cercare piacere corporale a pagamento con signorine di dubbia moralità (tradotto: a puttane), causa un piccolo malinteso, così ripiegai su un film con un'amica.

Quel film.

Aveva un orario perfetto e lei voleva vederlo. Io ero perplessa, ma qualsiasi cosa mi sarebbe andata bene, pur di non tornare a casa dopo una serata mai iniziata e riuscita comunque a essere disastrosa.

Mai mi sarei aspettata che, nelle settimane successive, avrei consigliato quel film a chiunque mi chiedesse cosa avrebbe potuto vedere di bello al cinema.

Una commedia leggera, delicata, divertente e mai banale, con il grandissimo valore aggiunto della nostalgia per gli anni '80 e per un periodo della vita unico, nel bene e nel male: il periodo che precede l'esame di maturità.

Forse proprio per questo, ad un anno di distanza, l'uscita di Notte Prima degli Esami Oggi ha suscitato in me notevoli perplessità.

Perchè la ritenevo una bieca operazione commerciale per sfruttare l'inatteso successo riscosso dal precedente capitolo.

Perchè era ambientata nel 2006, appena trascorso, nulla a che vedere con la malinconica apologia di quegli anni '80 già così lontani...

Però sapevo che comunque sarei andata a vederlo. Anche solo per poter dire: è una bieca operazione commerciale indegna del suo bellissimo predecessore.

Non sarà così, dirò altre cose, perchè, ancora una volta, a dispetto delle mie previsioni, il film mi è piaciuto.

Di sicuro su questo influisce il fatto da parte del regista di aver provato a fare questo strano esperimento, cioè di riproporre gli stessi personaggi, nello stesso periodo della loro vita, ma in una diversa ambientazione temporale. E i personaggi sono freschi e simpatici come nel predecessore. Le battute le gag sono divertenti e la storia scorre piacevolmente.

In questo nuovo film l'esame di maturità è meno presente, lasciando più spazio alle esperienze sentimentali dei ragazzi, ma anche a quelli delle persone che stanno loro attorno, come i familiari e i professori.

E questo, invece che essere un elemento a sfavore del film, diventa un suo punto di forza, almeno dal mio punto di vista e vi spiego perchè.

Io ho fatto la maturità nel (oddio, lo sto veramente dicendo?) 1997 (aaarrrrggghhhh, l'ho detto!), a metà strada tra il 1989 del primo film e il 2006 del secondo.
La mia maturità, però, è molto più simile a quella del 1989, con ancora la vecchia modalità dei due scritti e dei voti in sessantesimi, non c'erano internet e i cellulari (o meglio, erano ancora cosa d'elite). In generale, mi sembra che il mondo sia cambiato molto di più tra il '97 e il 2006 che non tra l'89 e il '97.
Quindi, il primo film mi ha fatto immaginare di avere ancora quei meravigliosi 18 anni e mi ha fatto ripensare a quando li avevo davvero. Mi ha fatto tornare con la mente a quel particolare evento (perchè in fondo di un evento si tratta) che è l'esame di maturità.
Il secondo film parla di un'estate in cui i ragazzi guardano le partite di un'Italia che ha vinto i mondiali, parla di un ragazzo che scrive un blog, di persone che si innamorano, che si divertono, che soffrono, che si lasciano, che ritornano insieme, che si tradiscono, che sono amiche, che ridono e scherzano.

Di persone che devono affrontare l'esame di maturità, sì, ma anche se così non fosse, sarebbero realistiche lo stesso.

Di persone che hanno vissuto l'estate del 2006 appena trascorsa.

Di persone come me e come tanti altri.