Satine Rouge

Il medagliere olimpico preventivo

Rassicuratevi signori: non ha niente a che vedere con le guerre preventive inventate da quel tizio che era presidente degli USA.

E non è un giro di scommesse, come quelle che fanno i bookmaker inglesi per stabilire quale nazione abbia più possibilità di aggiudicarsi il maggior numero di medaglie durante i giochi di Vancouver.

Diciamo che è un modo per passare il tempo in attesa della cerimonia di inaugurazione di questa sera (questa notte ora italiana). Naturalmente, per questo evento la seria giornalista Satine si è già organizzata, con tutti gli strumenti necessari per seguire al meglio lo spettacolo.
Come?
Notebook con collegamento wi-fi per aggiornare in tempo reale il blog su tutto ciò che è degno di nota, dall'accensione della torcia olimpica alla sfilata dei vari Paesi partecipanti?
No, no: English Tea direttamente da Londra, biscotti di ogni genere, vasetto di Nutella, una bella copertina di pile e la speranza di non cedere al sonno.

Ah, sto divagando.

Torniamo alle medaglie preventive, assegnate a casaccio da Satine medesima su temi casuali che le sono venuti in mente in questi giorni.
Niente di nuovo, insomma: le solite cazzate che scrivo da sempre. Cominciamo, allora.

Medaglia d'Oro alla Carriera: ad Armin Zoeggeler, 36 anni, alla sua quinta Olimpiade. Medagliato in tutte le edizioni alle quali ha partecipato, scende ancora in pista e non mi stupirei di vederlo di nuovo gareggiare anche nel 2014 a Sochi.

Medaglia d'Oro al Miglioramento: agli sciatori italiani. Nel medagliere olimpico di Torino 2006, alla voce "sci alpino", l'Italia ha stampato un bello zero. Fare di peggio è abbastanza impossibile, ci si augura di non eguagliare il triste primato. Basterebbe un bronzo, per migliorare un risultato simile.

Medaglia d'Oro alla Speranza: a Carolina Kostner. L'oro europeo del mese scorso dice poco, visto che le migliori pattinatrici al mondo sono le asiatiche e le americane, ma le diamo un'altra possibilità dopo la delusione di Torino. Per quanto mi riguarda, però, questa possiblità è l'ultima.

Medaglia d'Oro alla Sfida: a Evgeni Plushenko e Stéphane Lambiel. So che ne avrete piene le balle di sentirmi parlare di questi due, ma rassegnatevi: ne parlerò ancora. Perché per me, la sfida olimpica più bella è tra loro, i due campioni che ritornano alle gare dopo il ritiro per difendere le medaglie olimpiche conquistate quattro anni fa a Torino. Anche se non dovessero riuscirci, vederli di nuovo pattinare entrambi è già una vittoria sufficiente.

Medaglia d'Oro al Buon Gusto: a chi sceglie i costumi dei pattinatori di figura. Non so siano gli atleti stessi, i loro coreografi, o chi altri, ma questa medaglia va a loro con l'augurio che non si vedano in pista obbrobri come questi e questi (le coppie russe di danza agli Europei del mese scorso), oppure questo (Stéphane Lambiel a Torino 2006. Caro Stéphane, il fatto di essere un gran figo, infatti, non ti autorizza a vestirti come un deficiente. E a meno che tu non sia daltonico e molto miope, evita di metterti addosso colori e disegni a caso che tra loro fanno a pugni, per pietà!)

Medaglia d'Oro all'Ansia: agli organizzatori delle Olimpiadi, a causa delle condizioni meteo: temperature primaverili e neve che forse sta arrivando adesso, ma non si sa quanto terrà. I suddetti organizzatori hanno ormai pressione e battito cardiaco alle stelle e non vedono l'ora che i giochi finiscano per tornare alla loro vita normale.

Direi che possono bastare. A fine giochi verificheremo chi le ha meritate e se sia il caso di annullarne qualcuna.

Appuntamento a domani per la cronaca della cerimonia di inaugurazione.
O del numero di biscotti che mangerò questa notte guardandola.