Satine Rouge

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Questione di mentalità

Post n°132 pubblicato il 05 Febbraio 2007 da Satine_78
 

Quando si parla di tolleranza rimango sempre perplessa.

Non perchè non sia d'accordo sul concetto che si tenta di esprimere, ma perchè io trovo che non sia il modo corretto di esprimerlo.

In genere, si parla di tolleranza in riferimento al razzismo, o più in generale alla discriminazione, come antitesi di questo concetto.

Solo che nel momento in cui si dice "io sono tollerante con chi è diverso da me, per razza, religione, orientamento sessuale" e tutto quanto può venire in mente, già, implicitamente, si esprime il fatto di fare un distinguo, notando l'esistenza di queste caratteristiche diverse.

Il problema non è la consapevolezza della diversità, in quanto la diversità è la base dell'esistenza di ogni essere (non esiste una persone che sia uguale ad un'altra), bensì il porsi il problema di tale diversità, non solo nel considerarla elemento discriminatorio, ma anche nell'esprimere la propria non - discriminazione.

Mi spiego meglio con un esempio, tanto stupido quanto, spero, chiaro.

Io ho i capelli castani e gli occhi scuri. Al mondo ci sono persone bionde con gli occhi azzurri. Io sono perfettamente consapevole dell'esistenza di tali persone con queste caratteristiche fisiche diverse dalle mie, ma non mi pongo certo il problema di dover esprimere la mia tolleranza nei loro confronti. Se facessi una cosa del genere, verrei presa per una malata di mente, come minimo.

Ecco quello che volevo dire: l'antitesi alla discriminazione, non è la tolleranza (che, oltretutto, mi dà l'idea di una sopportazione forzata), bensì il non porsi il problema, pur essendo consapevoli dell'esistenza delle differenze.

Commenti al Post:
roccoiannalfo
roccoiannalfo il 05/02/07 alle 00:47 via WEB
purtroppo spesso si viene da un passato pieno di discriminazioni talmente radicate che si entra in un ordine di idee che impone la tolleranza. il problema non si pone finchè qualcuno non lo crea... ma siccome è stato creato ci tocca risolverlo...
 
 
Satine_78
Satine_78 il 06/02/07 alle 00:33 via WEB
Si può uscire dall'imposizione della tolleranza, facendo il passo successivo. Cioè non considerando neppure un problema l'esistenza delle differenze.
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 09/02/07 alle 19:18 via WEB
Esiste soltanto se ne fai parte, a mio parere la mente umana che discrimina fa una selezione di cioé che é suo avviso é normale essere,anche chi discrimina non deve essere discriminato, io sono molto spesso discriminato ma alla fine chi non discrimina ...??? sinceramente io discrimino solo per motivi che la mia mente riconosce come realmente gravi.
 
   
Satine_78
Satine_78 il 09/02/07 alle 21:55 via WEB
Dici che chi discrimina non deve essere discriminato, ma il problema è che NON si deve discriminare. Non so quali potrebbero essere i motivi così gravi per i quali una mente possa farlo, magari potresti scriverne qualcuno. E lasciare un tuo nick come firma.
 
incazzatanera71
incazzatanera71 il 05/02/07 alle 01:11 via WEB
la tolleranza non esiste..siamo tutti intolleranti.
 
 
Satine_78
Satine_78 il 06/02/07 alle 00:35 via WEB
Nei confronti di qualcosa, particolare e diverso per ciascuno, lo siamo sicuramente tutti. Il punto è se siamo intolleranti nei confronti delle zanzare che ci pungono in estate o nei confronti di persone diverse.
 
Or.well1974
Or.well1974 il 05/02/07 alle 01:26 via WEB
Ottime parole, complimenti davvero. E' per questo che non mi piacciono i pettegolezzi o le prese di posizione: ognuno pensa che il proprio parere sia quello valido (quindi discriminante), mentre credo (ma come potrei giurar che è vero...) che una delle libertà che ancora possiamo avere, sia quella di avere idee, non verità, rispettando quelle altrui. °ç°
 
 
Satine_78
Satine_78 il 06/02/07 alle 00:37 via WEB
Ciscuno può discriminare l'altro nel momento in cui pronuncia le parole "io ti tollero". E' questo principio che io trovo sbagliato.
 
agathacook
agathacook il 05/02/07 alle 11:53 via WEB
Complimenti. Bel post davvero; trovo giusto come poni la questione. Ciao
 
 
Satine_78
Satine_78 il 06/02/07 alle 00:38 via WEB
Grazie, mi fa piacere che tu sia d'accordo. Ciao.
 
ottimistasempreecomu
ottimistasempreecomu il 05/02/07 alle 12:07 via WEB
Direi di più: il concetto di tolleranza esprime in sè il concetto di superiorità. Io non "tollero" chi è diverso da me, per il semplice motivo che credo che sia semplicemente un essere umano, come me.
 
 
ottimistasempreecomu
ottimistasempreecomu il 05/02/07 alle 12:09 via WEB
Dimenticavo: grazie per la visita!
 
 
Satine_78
Satine_78 il 06/02/07 alle 00:38 via WEB
Precisamente. Ottima osservazione. Grazie.
 
lunatyca82
lunatyca82 il 05/02/07 alle 12:18 via WEB
...beh....diciamo che il paragone con il colore dei capelli rende perfettamente ....ma purtroppo nn è proprio cosi' semplice(..e lo sappiamo tutti!!!)... ....spesso,anche se nn lo siamo veramente, ti fanno diventare un po'"razzista"...e spesso anche le leggi italiane non sono fatte un gran ke!!!..sono dell'idea che la troppa tolleranza è comunque un grande problema!!!!!
 
 
ottimistasempreecomu
ottimistasempreecomu il 05/02/07 alle 12:24 via WEB
La tolleranza non è nè troppa nè troppo poca: Semplicemente non è! Se un italiano ruba è un ladro. Se un marocchino ruba, è un marocchino! Capisci la differenza?
 
   
Satine_78
Satine_78 il 06/02/07 alle 00:40 via WEB
Esatto. Cioè, anche se "tolleriamo" chi è diverso, in fondo continuiamo a credere di essere migliori.
 
 
Satine_78
Satine_78 il 06/02/07 alle 00:39 via WEB
No, non è così semplice, perchè non riusciamo ad entrare in quest'ottica. cioè che la tolleranza non è troppa, ma semplicemente un modo comunque velato di discriminare.
 
MacRaiser
MacRaiser il 05/02/07 alle 13:58 via WEB
Il concetto di tolleranza e' un pochino piu' ampio di cosi'.. basta considerare il suo opposto: l'intolleranza. Si tratta di accettare e comprendere cio' che piu' e' opposto rispetto ai valori che riteniamo ci appartengano.. piu' che una questione di occhi, pelle o capelli. Si tratta di comprendere la multiformita' e molteplicita' dei valori delle persone e non cercare di imporre i propri con la forza delle leggi, credo. :)
 
 
Satine_78
Satine_78 il 06/02/07 alle 00:43 via WEB
D'accordo, la comprensione che deriva dalla conoscenza di abitudini e modi di pensare diversi dai nostri. La conoscenza di questo ci porta non a condividere l'opinione differente, ma a sapere che ne esiste un'altra ed, eventualmente, ad avviare la discussione. In termini civili e senza dire "io tollero la tua opinione anche se è diversa", bensì "io conosco la tua opinione diversa dalla mia". Punto. Per quanto riguarda invece le caratteristiche fische, primari elementi discriminatori, proprio non vedo perchè il colore della pelle o la forma degli occhi dovrebbe essere più importante del colore dei capelli o dell'altezza.
 
subotai0
subotai0 il 05/02/07 alle 15:25 via WEB
...tolleranza è un sostantivo che esprime un significato che ha un senso in un determinato luogo, in un dato periodo storico.Cosa genera i significati più o meno condivisi da una non meglio identificata maggioranza di persone in un paese poniamo come l'Italia?I rapporti di potere esistenti tra i gruppi sociali se non vogliamo parlare di classi.Oppure le condizioni materiali di esistenza se vogliamo rifarci al barbone sporcaccione di Treviri.Esempio:il razzismo.Nessuno,nemmeno i neonazisti se la prenderebbero con Naomi Campbell in quanto nera.Poichè è bella,ricca e ha assunto i modelli di comportamento dei bianchi,una specie di "zio Tom" un pò scollacciata.Non è una minaccia per il potere dei bianchi ricchi o benestanti,o per la busta paga dell'operaio.Che sia nera non importa a nessuno.E' un dettaglio.Il punto non è quello.Se fosse povera,con i capelli crespi e si agitasse contro i ghetti americani sarebbe un altro discorso.E si potrebbe continuare all'infinito....La questione centrale è :chi si spartisce la ricchezza del mondo?e il resto viene di conseguenza.Struttura e sovrastruttura.Ideologie e religioni poi,nella forma del fanatismo soprattutto,servono a combattere meglio la guerra per l'affermazione degli equilibrii di forza desiderati.Sono le salmerie della politica.Servono per la guerra psicologica che è una materia importantissima insegnata in tutte le accademie militari di tutto il mondo.Tolleranza è come beneficenza.E' il consiglio degli illuminati seduti nella stanza dei bottoni verso chi ha il potere nei confronti di chi non ce l'ha, per evitare conflitti indesiderati,pericolosi e costosi e far si che i dominati continuino possibilmente a rimanerlo.E' una razionalizzazione nello stile di comando.UNa volta c'erano gli odiati padroni delle ferriere,riconoscibili dalla tuba nera,arroganti ed egoisti.Oggi ci sono i procacciatori di beni,impersonali,invisibili,managers e presidenti di multinazionali dai bilanci sterminati,umani e TOLLERANTI,vogliono solo il bene del consumatore...e anche qui di esempi...tolleranza mi ricorda correttezza..quando qualcuno nel parlare comincia a usare la parola correttezza comincio a sentire puzza di bruciato....occhio..
 
 
Satine_78
Satine_78 il 06/02/07 alle 00:44 via WEB
Il tuo discorso è molto più ampio del mio, forse perfino più pessimista nei confronti di chi si dichiara "tollerante"
 
Noir72dgl
Noir72dgl il 05/02/07 alle 17:21 via WEB
Trovo molto interessanteeeeee, la mia parte intolleranteeeeeee... Smack !
 
 
Satine_78
Satine_78 il 06/02/07 alle 00:45 via WEB
Come mai è così interessante? ;) Kiss!
 
   
Noir72dgl
Noir72dgl il 06/02/07 alle 18:41 via WEB
Perché tira fuori il mio lato sarcastico e brontolone... che a volte ( solo a volte ) è uno spasso. E poi anche perché dà molto di più la sensazione di "verità" umana ! So che quel che ho scritto ha un senso. Solo nel mio cervello probabilmente ma ce l'ha ! Smack !
 
Luke_Sky
Luke_Sky il 05/02/07 alle 20:27 via WEB
Giustissimo. Smack! Ps Hai per caso visto "Che tempo che fa?" ;)
 
 
Satine_78
Satine_78 il 06/02/07 alle 00:45 via WEB
Ho visto solo la Littizzetto...perchè me lo chiedi? Bacio!
 
   
Luke_Sky
Luke_Sky il 06/02/07 alle 18:46 via WEB
Perchè Sabato lo scrittore francese Bernard-Henri Levy ha parlato anche di tolleranza proprio nel senso che hai scritto qui. Credevo avessi preso spunto... :) Un abbraccio
 
     
Satine_78
Satine_78 il 06/02/07 alle 18:51 via WEB
E' stato proprio un caso. Sabato sera ero al lavoro, quindi non c'è rischio che abbia visto la tv. E non guardo mai Che tempo che fa, tranne la domenica (quando non lavoro) per ascoltare la mia unica musa ispiratrice, Luciana Littizzetto. ;) Un bacio!
 
wolf20060
wolf20060 il 06/02/07 alle 02:05 via WEB
Subotai0 ha esposto in modo davvero pertinente dei concetti molto interessanti sulla tolleranza. Il tema che hai voluto trattare è profondo e di grande interesse "collettivo". Un tema sentito da parecchia gente. Molte persone si sentono infatti eticamente chiamate in causa. Personalmente non ho dubbi sul fatto che sia necessario essere di animo tollerante e aperto. Quante opportunità si possono cogliere avvicinando un "diverso". Molte e possono persino accrescere la nostra conoscenza nell'ambito culturale e pure in quello filosofico-spirituale. Fatto il passo verso l'avvicinamento ci rendiamo conto che si instaura un clima di scambio reciproco con l' "altro". Psicologicamente cade ogni riserva. Ci si accorge che nessuno è "diverso" ma che invece ognuno di noi è portatore di conoscenze. La tolleranza perde immediatamente di siognificato e ci rapportiamo da pari a pari. Secondo me non occorre essere tolleranti. Troppo buonistico l'intento. Il buonismo non genera nulla. Semmai occorre un'altra cosa alle persone per crescere davvero "assieme". Essere meno PREVENUTI verso il "diverso". La tolleranza forse è il primo ingenuo passo ma ciò che ci rende consapevoli nell'accettazione dell'altro richiede ben altre disponibilità. Questo perbenismo supoerficiale e di bandiera non serve ad unire. Nell'arte della comunicazione politica questo termine è una pura speculazione che non ci impegna ma ci rendi nobili agli occhi degli altri. La Fallaci ha tentato di far capire questo, non c'è riuscita. Perchè? Perchè è di moda il buonismo che ci riempie la bocca di nobili concetti irrealizzabili. Essere semplicemente dei tolleranti ci garantisce la possibilità poi di svincolarci dalle problematiche successive. Il nostro animo si sente già appagato ... La tolleranza infatti non è che il primo passo. Poi si richiede ben altro per arrivare ad impegnarci concretamnente verso una rapportazione paritetica. Per scrupolo di riflessione vorrei però lanciare una provocazione più che lecita: giusto essere tolleranti. Ma con chi? Forse è giusto esserlo con chi non lo è con noi? Giusto esserrlo con chi è prevenuto verso di noi? Se si instaura una rapportazione dove non si ha rispetto di quello che noi rappresetiamo culturalmente (anche spiritualemnete perchè no?) dobbiamo per forza essere toleranti? C'è un limite o no alla tolleranza? Io credo di si. E qui non centra nulla con dei biechi principi di razzismo. Pre fare un es. Qunado ci troviamo di fronte a delle persone, ospitate nel nostro paese, che dimostrano chiusure nette verso i principi ed i valori che regolano la nostra cultura democratioca si deve essere per forza essere tolleranti? Questo buonismo verso tutto e tutti non è forse pura demagogia? Non è forse pericolosissimo? Sono gli equlibri che garantiscono la crescita di una buona integrazione. Tolleranti si! Ma solo con chi equamente lo merita!
 
 
Satine_78
Satine_78 il 06/02/07 alle 18:29 via WEB
Sono d'accordo con la prima parte del tuo commento, sei riuscito a esprimere il conectto meglio di me. Per quanto riguarda la provocazione he lanci, è assolutamente giusta. Il fatto è che, quando si parla di discriminazione, "noi" ci consederiamo sempre i discriminatori, con un implicito senso di colpa che ci porta a virare verso l'opposto e cioè il non saper fare un distinguo tra cosa è giusto e cosa è fatto solo per sembrare tolleranti. Il fatto è che tutti si pongono in atteggiamnto reciprocamente diffidente nei confronti del "diverso", da entrambi i lati. E il problema è che far cambiare mentalità a ogni essere umano è impresa ai limiti delle possibilità di chiunque.
 
etna48
etna48 il 06/02/07 alle 12:50 via WEB
Non porsi il problema? Tolleranza e discriminazione vanno a braccetto! Quando leggi che a Milano danno agli zingari, no scusa, rom, villette prefabbricate con luce, gas, acqua e tutto ciò che per i "normali" sono spese condominiali, comprese nel prezzo (credo zero euro al mese), mentre vengono sfrattate dalle case dell'Aler persone che, a causa di un basso reddito, non riescono a pagare l'affitto, che, ormai, anche in quelle case ha raggiunto un costo esagerato, per alcuni. Allora, sì. Tollerenza e discriminazione assumono un significato.
 
 
Satine_78
Satine_78 il 06/02/07 alle 18:31 via WEB
Qui si crea il problema della tolleranza. Per mostrarci tolleranti con chi di solito è discriminato, diventiamo ingiusti. Se non ci ponessimo il problema e ponessimo invece ogni persona sullo stesso piano, al di là della sua etnia, religione ecc, allora, con la mente non più offuscata da pregiudizi di alcuna sorta, potremmo valutare obiettivamente le situazioni e non commettere errori come quelli che tu citi.
 
Stone_Ocean
Stone_Ocean il 06/02/07 alle 15:31 via WEB
interessante il post e stupendi i commenti... condivido in pieno il tuo pensiero sul concetto di tolleranza... anche se la gente non vuole ammetterlo la verità è che siamo tutti uguali, aldilà delle abitudini, delle religioni e delle usanze... si certo, ci sono sfaccettature che ci rendono "diversi", ma è solo un sistema che adottiamo per distinguerci gli uni dagli altri... l' evoluzione continua ma la radice è la stessa...
 
 
Satine_78
Satine_78 il 06/02/07 alle 18:31 via WEB
Siamo tutti diversi e tutti uguali nel temere questa diversità, ecco il problema.
 
   
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 09/02/07 alle 19:20 via WEB
discriminato e discriminatore ma solo per cose che la mia mente identifica come gravi...
 
MarcheseDeSade_RN
MarcheseDeSade_RN il 12/02/07 alle 01:29 via WEB
E' una prospettiva a cui non avevo pensato.
 
 
Satine_78
Satine_78 il 12/02/07 alle 23:08 via WEB
Non ti preoccupare: non credo ci pensino in molti.
 
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