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« TremorsCosmopolis »

Questa terra è la mia terra.

Post n°1656 pubblicato il 30 Maggio 2012 da poison.dee
 

E la mia terra continua a tremare, fregandosene di tutto il resto.

E tremava anche ieri sera, mentre ero al telefono con mio cugino, con sua moglie che gli urlava di scendere in cortile durante l’ennesima scossa. Mi raccontava di come, ieri mattina, uscito di corsa dalla fabbrica, abbia visto la sua auto saltellare sull’asfalto. Di come il susseguirsi di scosse sia destabilizzante, della paura, del non sapere dove avrebbe dormito questa notte, che in paese – nonostante loro non abbiano avuto danni, perchè sono a “ben” 40 km da Mirandola – avevano allestito una tendopoli, ma che lui era dell’idea di dormire sul divano, mentre sua moglie era intenzionata a dormire in macchina.

Che fra parenti e amici sparpagliati in quella zona dire che sono proprio tranquilla e serena... ecco, no. Ma – come dicevo ad Agata stamattina – non è che di concreto io possa fare molto, se non aspettare che tutto questo finisca.

E che al tg di Sky, prima di definire Carpi un “piccolo comune” del modenese, magari si informassero.

Nel frattempo ci pensa settechilidigatto a tenermi allegra.

Ricorderete tutti quando esprimevo perplessità in merito al suo utilizzo della gattaiola, immagino. Da quando l’ho installata quel gatto in pratica mi ignora. Entra ed esce quando e come vuole. Soprattutto con CHI vuole.

Dopo il topino dell’altra sera, stamattina, dopo aver espletato il rituale caffè e sigaretta in veranda in mutande, mi accingevo ad entrare in doccia, quando, dal piano di sotto, mi sono giunti dei versi strazianti. La contessa che alberga in me non è riuscita a esimersi dall’urlare “porca di quella puttana, ma che cazzo hai preso stavolta?” che, mi perdonerete, ma quando ci vuole ci vuole.

Poi mi sono messa una maglietta, manco il gatto si turbasse a vedermi nuda, e sono scesa per le scale. Ai piedi della rampa c’era il mio adorabile gattino, con in bocca un leprotto che si muoveva ancora (ancora per poco, a voler essere puntigliosi).  

Ho risollevato il gatto, nella speranza che non mi perdesse il coniglio per casa, e, come l’altra sera, l’ho elegantemente sbattuto in giardino.

Anche perchè, con queste temperature, cosa c’è di meglio che fare colazione all’aperto? 

Poi, finalmente, sono entrata in doccia.

E sono andata al mio appuntamento in banca. Poi, prima di andare in ufficio, ho portato dei fiori alla mia mamma, che oggi è (era? sarebbe stato?) il suo compleanno.  

 

 
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