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è pur sempre agosto.
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Filosofia del viaggio
Il viaggio fornisce l'occasione per dilatare i cinque sensi: sentire e comprendere in modo più profondo, guardare e vedere in modo più intenso, assaporare e toccare con maggiore attenzione. Teso e pronto a nuove esperienze, il corpo in subbuglio registra più dati rispetto al consueto.
Viaggiare intima il pieno funzionamento dei sensi.
Emozione, affezione, entusiasmo, stupore, domande, sorpresa, gioia e sbalordimento, ogni cosa si mescola nell'esercizio del bello e del sublime, dello spaesamento e della differenza.
Michel Onfray
James Michener
Man learns what he sees
and what he learns
influences what he sees
Visto da vicino, nessuno è normale.
Strana questa cosa dei viaggi, una volta che cominci, è difficile fermarsi. È come essere alcolizzati. |
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Venerdì sera si era, io e le altre tre peppie amiche mie, in un locale del quadrilatero per “festeggiare” il mio compleanno. L’unica differenza con il rituale aperitivo del venerdì consisteva nel fatto che offrivo io. E poi, come al solito, dopo aver parlato di scarpe, maschi e vacanze, non necessariamente in questo ordine, si inizia a parlare di qualunque cosa che, trovando spazio fra il vuoto pneumatico delle nostre menti, ci passi per la testa. Siamo arrivate a parlare del tè. Ne è venuto fuori che nella nostra infanzia il tè si beveva unicamente e rigorosamente con il limone. Anzi, data la concentrazione di limone che veniva spremuto in quella tazza sarebbe stato molto più pratico immergere una bustina di tè nella limonata calda, che il risultato sarebbe stato lo stesso. Ma tant’è, il primo viaggio a Londra e la conseguente scoperta del tè con il latte erano ancora lontani.
Paola, che ci tiene a specificare che era bionda anche da piccola, un giorno si trova in visita a casa di amici. Quando arriva l’ora del tè, vede, con non poco stupore, che lo servono con il latte. Il giorno dopo, a casa, decide di volere anche lei il tè con il latte. Prepara il tè, ci mette il limone, e quindi aggiunge il latte. Ovviamente viene fuori una cagliata da fare invidia ai mastri caseari dell’iglesiente, e Paola, che è sempre stata una bambina sveglia, capisce che qualcosa non ha funzionato. Quindi prepara dell’altro tè ma, onde evitare di ripetere l’errore precedente, la beautiful mind questa volta prima ci mette il latte, e dopo il limone.
p.s.: non offendete la Paola, che:
A) è mia amica;
B) legge questo blog.
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