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è pur sempre agosto.
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Filosofia del viaggio
Il viaggio fornisce l'occasione per dilatare i cinque sensi: sentire e comprendere in modo più profondo, guardare e vedere in modo più intenso, assaporare e toccare con maggiore attenzione. Teso e pronto a nuove esperienze, il corpo in subbuglio registra più dati rispetto al consueto.
Viaggiare intima il pieno funzionamento dei sensi.
Emozione, affezione, entusiasmo, stupore, domande, sorpresa, gioia e sbalordimento, ogni cosa si mescola nell'esercizio del bello e del sublime, dello spaesamento e della differenza.
Michel Onfray
James Michener
Man learns what he sees
and what he learns
influences what he sees
Visto da vicino, nessuno è normale.
Strana questa cosa dei viaggi, una volta che cominci, è difficile fermarsi. È come essere alcolizzati. |
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« aspettando l’epifania ch... | ehm » |
Siete rientrati tutti? Bravi.
Io son (quasi) sempre stata qui. A parte gli ultimi quattro giorni, che qua si han da consumare le ferie, e via di ponti “forzati”.
Il giorno dell’epifania mi ha visto aggirarmi, senza scopa e senza cappello, dalle parti di Torino Sud, dove, assieme ai soliti sospetti, ci siamo ritrovati da Eataly, dove, dopo aver bamblinato e pranzato, la sottoscritta, che continua ad indossare i panni anche abbastanza comodi della casalinga-per-forza, si è esibita in una veloce spesa, consistente in: 1 pacco di pasta, 1 pacco di grissini, 1 formaggio caprino, 1 confezione di bresaola di bufalo (non chiedetemi com’è, non l’ho ancora assaggiata) 1 pacco di biscotti al cacao farciti di crema al cacao, 1 etto di castagne secche morbide (che è una contraddizione in termini, lo riconosco, ma non saprei come altro descriverle) e un barattolo di crema spalmabile (nel mio caso cucchiaiabile) alle nocciole. E dire che l’unica cosa segnata nella mia lista della spesa mentale era la pappa del gatto. Ma da Eataly non la vendono.
Quindi ci siamo trasferiti poco più in là, alla Pinacoteca Agnelli, per visitare, oltre alla collezione permanente, la mostra “China Power Station”. Di cui non parlerò, perchè, oltre ad essere ignorantissima in materia, di fronte all’arte contemporanea rimango spesso e volentieri basita e perplessa. O confusa e insoddisfatta. Perchè non so voi, ma io, di fronte ad un’esposizione di saponette più o meno colorate e più o meno usate, intitolata “Who has stolen our bodies?” assumo la tipica espressione da pesce rosso in boccia piccola… e mi interrogo sul chi e sul come, ma soprattutto sul ma che cazzo?
C’è da dire che rimango turbata per pochissimi istanti, e, il più delle volte, quando torno a casa mi sono già dimenticata (quasi) tutto quello che ho visto.
Venerdì, oltre ad aver finalmente comprato la pappa per settechilidigatto, ho oziato.
Sabato ho continuato la mia attività turistico-culturale per andare a vedere le mostre fotografiche che io e s.b. si voleva andare a vedere a inizio anno. Perchè avrebbero dovuto concludersi il 9. E invece sono state prorogate fino alla fine del mese.
La mostra sull’Islanda è davvero interessante. E, vi dirò, una vacanza da quelle parti, rigorosamente nella stagione calda, non mi dispiacerebbe affatto.
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il 12/04/2022 alle 11:51
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