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Messaggi del 03/07/2012

 

Racconti di viaggio _ La partenza

Post n°1670 pubblicato il 03 Luglio 2012 da poison.dee
 
Tag: in giro

Dopo aver preparato una valigia approssimativa, infilandoci dentro a cazzo magliette maglioni pantaloni vestiti e pure un paio di costumi chenonsisamai, la poison recupera la bionda ed entrambe partono in direzione del traforo del Frejus. Dove scopro che il Fastpay® non se lo inculano di pezza e accettano solo o contanti o carte di credito. Attraversiamo il traforo stando attente a mantenere la distanza di sicurezza e i 70km/h. Radiotraforo ci informa di attenerci scrupolosamente alle istruzioni che ci sono state consegnate al momento del pagamento del pedaggio. Peccato che a noi non abbiano dato nulla. 
Usciamo dal tunnel. 
Le radio francesi trasmettono musica agghiacciante. Mi sembrava di essere il bambino del sesto senso con la differenza che lui vedeva la gente morta, io la sentivo. Alla radio. Se avessero messo un pezzo della Pausini probabilmente non avrei nemmeno cambiato stazione, per dire il livello.
Con un paio di soste tecniche in una decina di ore arriviamo a Nantes. O meglio, nella periferia di Nantes, dove il nostro lussuoso hotel da 40€ a notte ci attendeva.

Essendo sabato sera non avevamo voglia di andare ad infognarci in centro, e abbiamo chiesto alla receptionist di indicarci un posto per andare a cena lì vicino. La ragazza, brillante, ci ha indicato una pizzeria, poi si è ricordata che eravamo italiane e si è scusata dicendoci “no, meglio di no!” e ci ha dirottate verso un Leon-de-Bruxelles, che credo sia come un McDonald delle cozze.  Non nel senso che è frequentato esclusivamente da donne diversamente avvenenti. Anche se, dopo aver osservato buona parte della clientela, qualche dubbio mi è venuto.  
In ogni caso le cozze erano ottime.
Domenica mattina, prima di abbandonare Nantes in direzione di Vannes decidiamo di fare due passi per la città. Anche perché si doveva fare colazione. Cosa che, in un qualsiasi paese italiano sarebbe un’operazione di facilità estrema, in quanto un bar aperto lo trovi un po’ dappertutto. In Francia (in quella zona della Francia, almeno) no. Vuoi perché era domenica mattina, vuoi perché l’abbinata caffè+brioches probabilmente non usa, ma, dopo aver camminato in lungo e in largo per le vie del centro ci siamo infilate nella prima (e credo unica) pasticceria che abbiamo trovato aperta. E voi starete pensando che magari era prestissimo. No, erano già passate le 9.00.

 
 
 
 
 

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