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Nel caso foste dei giovani sbarbatelli, andate a giocare in cortile così non mi diventate obesi - oppure fate i compiti.
Ti-tic, ti-tac!
THE DRAFT, THE BEACH AND FREEDOM
"I was expecting to be drafted any day, so I went down to the beach and was free for the first time. I started writing songs." - Jim Morrison, Hit Parader, September 1967
"Stavo aspettando di essere chiamato a naja da un giorno all'altro, quindi me ne andavo giù in spiaggia ed ero libero per la prima volta. Iniziai a scrivere canzoni." - Jim Morrison, Hit Parader, Settembre 1967
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Puntuali, come imponeva la loro signorilità, Filodelmo e sua nonna si presentarono al cancello di “Villa Equilatero” a mezzogiorno e ventisette. L’anziana signora, nonna Clitemnestra, recava un vassoio di pasticcini mentre Filodelmo teneva in mano una bottiglia di vino rosso e nell’altra il dulcimero, ovviamente!
Fu lo zio Ludmillo ad andare loro incontro e a introdurli in casa dove la tavola era già apparecchiata.
I due ragazzi si salutarono con educata familiarità e presero posto uno di fronte all’altro.
Poldracco servì in tavola in maniera impeccabile come sempre.
- E così suoni il dulcimero, caro ragazzo… - disse lo zio Ludmillo.
Per un attimo Filodelmo arrossì, lanciò uno sguardo a Lucia e poi annuì con la testa.
- È anche piuttosto bravo! – disse la ragazza per solidarietà.
- Dopo pranzo ci farai sentire qualcosa – stabilì lo zio con un sorriso.
La nonna, inorgoglita, lanciò uno sguardo umido al nipote e gli carezzò la testa.
Dopo mangiato Ludmillo si rivolse a Poldracco – Il caffè lo prendiamo in salotto. Aspetta magari due o tre minuti, dacci il tempo di arrivarci…
Poldracco fece un inchino e finì di sparecchiare.
- In salotto? – si meravigliò nonna Clitemnestra – Pensavo fosse questo il salotto..!
- No, questo è una specie di tinello, spero che non si sia offesa…
- Offesa? Ma che dice, Ludmillo? Questa è una piazza d’armi! Mi ha incuriosita, sa? Voglio proprio vedere il locale che lei chiama “salotto”… - sorrise Clitemnestra che rese raggiante il suo viso di elegante signora di sessantacinque anni.
- Mi sarà un piacere! Prego… - disse Ludmillo alzandosi e dandole il braccio.
- Oh! Esistono ancora i gentiluomini! – disse Clitemnestra.
- Madame, finché esisteranno le gentildonne, esisteranno anche i gentiluomini!
I due si incamminarono verso il corridoio dove li attendeva un caddy golf. Clitemnestra guardò stupita Ludmillo.
- Non ti preoccupare, non ti spiace se ci diamo del tu, vero?
- Figurati! Averlo saputo prima che sei un ragazzo così simpatico…
- Ehm… - Ludmillo si schiarì la voce.
- Timido? – lo schernì bonariamente Clitemnestra.
- No. Impreparato e forse disabituato alla cordialità
Ludmillo fece accomodare la sua ospite e poi si sedette al posto di guida.
- La cosa è reciproca. Intendo, la simpatia. Ehm, reggiti che la partenza è un po’ brusca – aggiunse poi.
Clitemnestra annuì e sorrise. Il caddy, con un piccolo strattone, si mosse.
I due ragazzi si erano attardati a chiacchierare sul divano rococò.
- Ma ho visto bene? Tuo zio è partito con una macchinetta?
- Eh, sì, per arrivare al salotto c’è un chilometro scarso…
- Ma quant’è grande questa casa?
- Talmente grande che potrebbe fare provincia!
Filodelmo strabuzzò gli occhi e Lucia scoppiò a ridere imitata un istante dopo da Filodelmo.
- I signorini non vogliono raggiungere lo zio e la nonna in salotto? – chiese Poldracco che era apparso sulla porta.
- Sì, giusto! – approvò Lucia e si alzò.
- Aspettami, che io ho anche il dulcimero da portarmi appresso… - chiamò Filodelmo balzato anche lui in piedi.
- A proposito di dulcimero! Ho una sorpresa per te! – disse Lucia strizzandogli l’occhio.
- Una sorpresa? E cos’è?
- Se te lo dico, che sorpresa è? – sorrise lei.
- Son’ proprio curioso! – e così dicendo prese la custodia (era il modello con le rotelle) e si incamminò seguendo la sua amichetta lungo il corridoio.
Quando entrarono nell’immenso salotto videro Ludmillo che dal fondo fece loro cenno di avvicinarsi. Percorsero un’altra buona ventina di metri prima di giungere presso i due anziani. Clitemnestra aveva preso posto in una comoda poltrona e, in quella di fronte, si era rimesso a sedere lo zio.
- Filodelmo vorrebbe suonarvi qualcosa… - disse Lucia dando di gomito all’amico.
- Ehm…eh, sì… Se non disturba – disse questi.
- Anzi, insisto! – disse Ludmillo.
Il ragazzo estrasse lo strumento ed attaccò con un motivetto allegro e ritmato. Lucia eseguì una danza di sua invenzione. Al termine dell’esecuzione la nonna e lo zio batterono loro le mani.
Nel frattempo era giunto Poldracco col caffè per i grandi e il gelato per i ragazzi.
- Lucia, non vuoi raccontare al tuo amico di quel libro che stavi leggendo recentemente all’ombra del cedro? – disse lo zio depositando la tazzina sul tavolino di legno intarsiato.
Filodelmo lanciò un’occhiata interrogativa alla sua amica.
- Ha a che fare con la sorpresa! – disse lei. – Chiudi gli occhi! -
Lo zio e la nonna si scambiarono un’occhiata compiaciuta.
Filodelmo ubbidì.
- Ti dico io quando puoi riaprirli! Anzi, girati, per maggiore sicurezza! – ordinò Lucia.
- D’accordo! – disse Filodelmo.
Cercando di non fare troppo rumore, Lucia fece apparire da sotto il divano un panno di cotone pesante che conteneva uno strano aggeggio di legno e metallo. Si mise a sedere posandoselo sulle ginocchia.
Clitemnestra lanciò uno sguardo interrogativo a Ludmillo che annuì con un sorriso socchiudendo gli occhi come a dire “vedrai, vedrai…”.
- Non aprire ancora gli occhi e ascolta… - intimò Lucia ed azionò la manovella posta ad una estremità dell’aggeggio.
A quel punto, udendo un suono che gli era estremamente familiare, Filodelmo non resistette più: si girò e con volto raggiante esclamò – Una ghironda!
Ghironda
http://www.youtube.com/watch?v=_eJQjjONPzU
Dulcimero
http://www.youtube.com/watch?v=ELWbrfZ2OL0
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