la bradipessa

Domani si parte, l'Alta Via dei Monti Liguri (ok nn tutta, ne farò solo un pezzettino-ino-ino) mi attende. Per consolarvi della mia assenza vi lascio questa che è buonissima.

Ingredienti: 200g di farro, 500g di zucchine, 2 uova, 50g di parmigiano reggiano grattugiato, sale, olio, noce moscata, latte, 1 scalogno

preparazione: lessate il farro in acqua bollente salata, scolatelo e raffreddatelo sotto l'acqua corrente. Mettetelo in una terrina con il formaggio e qualche cucchiaio di latte. tagliate le zucchine a julienne e fatele saltare in padella con olio e lo scalogno affettato sottile. Unitele al farro, insaporite con la noce moscata. Unite al composto i tuorli e gli albumi montati a neve, mescolate delicatamente e trafserite il tutto in una teglia da forno. Infornate a 180° per 45 minuti.

Semplice ricordo d'estate. Aspettando la neve.

Ingredienti: 1 peperone preferibilmente giallo, 1 cavolo piccolo, 150g di pastina per minestra (ditalini o risoni), aglio, olio, brodo, peperoncino

Preparazione: fate imbiondire l'aglio con un po' d'olio, poi unitevi il cavolo a striscioline e il peperone a quadretti. fare rosolare 5 minuti, aggiungete il peperoncino e il brodo bollente. fate cuocere per 20 minuti, poi versate la pasta e portate a cottura. Condite con un filo d'olio e servite caldo.

Ieri siamo andati alla scoperta di una valle poco battuta al confine con la Svizzera. Grandi panorami e solitudine assoluta. Peccato il tempo un po' nebbioso.

Regione: Lombardia, provincia di Como

Località di partenza: Cavargna si trova a metà strada tra Menaggio e Porlezza. Secondo il Viamichelin la via più comoda è passando da Lugano. Una volta giunti a S. Nazzaro, si prende una stradina stretta che termina a Monti di Collio (1200m; scarsissime possibilità di parcheggio: valutare se conviene lasciare l'auto a Finsuè che è la frazione poco più a valle)

Meta: L'idea originaria era di salire alla Cima Verta (2078m), poi abbiamo fatto un giro ad anello molto più lungo toccando diverse elevazioni dello spartiacque

Dislivello: itinerario con numerosi saliscendi per un totale di 1200m circa

Punti di appoggio: nessuno

periodo:l'itinerario è percorribile da maggio a novembre, ma il consiglio è di effettuarlo in tarda primavera/inizio estate di modo da avere giornate sufficientemente lunghe o di limitare la salita alla sola Cima Verta; da intraprendersi solo con condizioni meteo stabili.  Io l'ho fatto domenica 28-10-07

tempo di percorrenza: 5h30 per l'intero anello

Tipo di percorso: itinerario ad anello su sentieri e mulattiere non ben segnati (fino alla Cima Verta assenza di segnaletica ma percorso ben evidente; in discesa assenza di segnaletica e tracce poco evidenti)

cartografia: Kompass 91

difficoltà: E/EE (richiesta una discreta capacità di orientamento)

Presenza di acqua lungo il percorso: scarsa

Itinerario: parcheggita l'auto ci si incammina lungo la mulattiera militare denominata "via del ferro" che con tornanti sale rapidamente all'Alpe Pianca (1353m; fontana). Segue un breve tratto in piano, si attraversa un boschetto di faggi (sorgente) e si supera un fiume su una passerella in legno. Il tracciato ora riprende a salire con numerose svolte fino all'Alpe Stabiello (1702m; 1h15). Si prosegue verso destra, si passa sotto alla Bocchetta della Tappa e infine si giunge alla Cima Verta (1h). Si torna quindi indietro fino alla bocchetta per proseguire lungo la dorsale verso sinistra toccando con alcuni saliscendi (tracce e triangolo giallo vuoto dell'Altavia) la Cima della Valletta (2130m) e successivamente il monte Stabiello (2115m). Da qui l'idea era quella di tornare all'Alpe Stabiello seguendo una traccia segnata sulla Kompass che però in realtà nn esiste (o quanto meno noi, forse complice anche la nebbia, nn l'abbiamo trovata). Ormai era troppo tardi per proseguire fino all Vetta Vallone (altra possibilità di discesa per il Monte Lungo) per cui abbiamo fatto una cosa che in realtà nn si dovrebbe mai fare: abbiamo lasciato il sentiero segnato e siamo scesi per ripidi prati (attenzione ai salti di roccia!) tornando a prendere la Via del ferro intorno a quota 1500m; da qui all'auto per la via di salita.

Un dolce povero della tradizione casalinga che mi ricorda le domeniche dell'infanzia in compagnia di mio papà.

Ingredienti: 150g di pane raffermo, 1/2l di latte, 50g di uvette, 2 uova, 2 mele, 70g + 4 cucchiai di di zucchero

Preparazione: Spezzettate il pane e copritelo con il latte bollente, quindi lasciate riposare alcune ore. Passate il composto al setaccio e incorporatevi le uova, le mele a fettine sottili, lo zucchero e le uvette precedentemente ammollate e strizzate. In uno stampo da budino, fate caramellare 4 cucchiai di zucchero che utilizzerete per rivestire le pareti. Lasciate raffreddare e versatevi dentro il composto. Avvolgete lo stampo con un doppio foglio di alluminio, legate con uno spago e calatelo in una pentola a pressione in cui avrete versato 1/2l d'acqua. Chiudete e calcolate 1 ora dal fischio.

Una buona idea per queste sere decisamente autunnali. Una ricca variante di quella che mia nonna chiamava "lo zuppone di ceci".

Ingredienti: 400g di champignon, 200g di ceci secchi, 20g di funghi secchi, 2 patate di medie dimensioni, aglio, olio, rosmarino, prezzemolo, pepe, crostini

Preparazione: lessate i ceci precedentemente ammollati per 30 minuti in pentola a pressione. Tritate l'aglio col rosmarino e fate rosolare in una casseruola con un po' d'olio. Aggiungete gli champignon a fettine, le patate a cubetti e i funghi secchi ammollati e strizzati. fate rosolare, poi unite i ceci con l'acqua di cottura e fate cuocere per 20 minuti. Regolate di sale, cospargete con prezzemolo tritato e servite con crostini condendo con un filo d'olio e una macinata di pepe.

Direi che ieri è andata decisamente meglio: pochi amici fidati, tempo slendido e panorami mozzafiato.

Regione: Piemonte, provincia di Torino

Località di partenza: A5 uscita Quincinetto, si attraversa Settimo Vittone per poi prendere a sinistra verso Trovinasse.

Dislivello: 900m + saliscendi

Punti di appoggio: Rifugio Colma di Mombarone: appartenente alla proloco del santuario di Graglia dispone di 25 posti e di un locale invernale sempre aperto; è aperto con servizio di alberghetto continuativamente in luglio e agosto, nei we di maggio-giugno e settembre-ottobre; 015-401960

periodo:l'itinerario è percorribile da maggio a novembre.  Io l'ho fatto domenica 21-10-07

tempo di percorrenza: 5h per l'intero anello

Tipo di percorso: itinerario ad anello su sentieri e mulattiere non ben segnati (molto carente il tratto a valle del colle della lace)

cartografia: IGC9

difficoltà: E/EE (brevissimo tratto attrezzato; richiesta una minima capacità di orientamento)

Presenza di acqua lungo il percorso: sì (sorgenti)

Itinerario: parcheggiata l'auto al termine della strada asfaltata (1503m), si prende la sterrata che passa poco a valle degli alpeggi di Buri per lasciarla ben presto e proseguire su sentiero a sinistra. Questo procede nel bosco di latifoglie per portarsi all'alpe rasca. Qui si continua su tracce (tener d'occhio le bandierine bianco/rosso) quasi in piano attraversando un pianoro disseminato di baite per poi incontrare il sentiero 858. Si volge a destra passando nei pressi del lago di Mombarone (1915m; 1h15) prima di affrontare una rampa che con tornanti conduce al rifugio (2300m) e alla vicina vetta (2371m; 1h). Da qui si piega a destra lungo la cresta raggiungendo la vicina Cima Tre Vescovi (2347m) e continuando con saliscendi su terreno a tratti roccioso fino al Colle della Lace (2121m; 1h). Si scende nel versante valdostano dove il sentiero tende a perdersi. In ogni caso per prati ci si diriga verso il torrente che si guada portandosi sulla destra idrografica e, raggiunte alcune baite, si ritrova il tracciato che si segue in discesa fino ad Alpette (1689m). Qui prendere a sinistra (bivio segnalato) e, a mezza costa nel bosco, si traversa fino a incontrare una sterrata. la si imbocca a sinistra tornando in breve al punto di partenza.

davvero nn ce la faccio più, sono stanca di correre e di nn avere mai tempo per me. NN riesco più a scrivere quanto vorrei, nn riesco più a organizzare nulla, le cose mi piovono addosso e chiuso. Ho bisogno di giornate più lunghe!

Ingredienti: 20 triglie, 1 limone, vino bianco, olio, aglio, rosmarino

Preparazione: scaldate un po' d'olio in una padella antiaderenta con aglio e rosmarino, poi mettetevi le triglie pulite, salate e pepate e fate cuocere per 5 minuti. Giratele, irroratele col vino bianco e copritele con fette di limone. fate cuocere ancora 5 minuti, poi servitele accompagnandole con un purè di patate.

ieri bellissima serata in cucina a pelar castagne, con i gatti in braccio e gli Spandau Ballet come colonna sonora.

Ingredienti: 1,5kg di castagne, 1kg di pere, 700g di zucchero

Preparazione: Scottate le castagne in acqua bollente per 5 minuti, poi pelatele togliendo per quanto possibile anche la pellicina interna. Rimettetele a bollire per 20 minuti, quindi passatele al setaccio. Frullate le pere a pezzi con 2 bicchieri d'acqua.  Unite le 2 puree e lo zucchero, rimettete sul fuoco e fate sobbollire per 15 minuti. invasate a caldo, poi capovolgete i vasetti a raffreddare su un piano di legno prima di procedere alla sterilizzazione.

Un'idea autunnale, veloce, originale e buonissima!

Ingredienti: 800g di zucca già pulita, 2 uova, 1dl di latte, 30g di cacao amaro in polvere, 70g di zucchero, 50g di uvetta, (farina)

Preparazione: tagliate la zucca a fette sottili e fatela cuocere in forna preriscaldato a 180° per 15 minuti, quindi passatela al setaccio. Unitevi le uova, il latte, lo zucchero, il cacao e le uvette precendetemente ammollate e strizzate. mescolate fino ad ottenere un composto omogeneo. Unitevi un po' di farina se dovesse risultare troppo molle. Versatelo in uno stampo a cerniere di 24cm di diametro e infornate a 200° per 40 minuti.

Prove generali per accompagnatore di media montagna, ma... credo che continuerò a fare il veterinario! NN è andata poi così male, ma andare in montagna con gente che nn gliene frega niente è terribilmente deprimente. E ci vuole una pazienza che io credo proprio di nn avere.

Regione: Piemonte, Verbano-Cusio-Ossola

Località di partenza: A26 uscita Baveno, quindi su SS e SP si attraverso Feriolo, S. Bernardino. A Rovegro imboccare la tortuosa e stretta SP90 che termina a Cicogna (732m)

Dislivello: 580m + saliscendi

Punti di appoggio: Rifugio Casa dell'alpino: appartenete all'associazione nazionale alpini, dispone di 15 posti letto ed è aperto con servizio di alberghetto nei we da aprile a novembre, continuativamente  nei mesi estivi

periodo:l'itinerario è percorribile da aprile a novembre.  Io l'ho fatto domenica 14-10-07

tempo di percorrenza: 4h con passo calmo

Tipo di percorso: itinerario ad anello su sentieri e mulattiere ben segnati

cartografia: Kompass 97

difficoltà: T/E

Presenza di acqua lungo il percorso: sì

Itinerario: Si parte dal tornante che precede l'ingresso nel piccolo paese di Cicogna (itinerario 13). Ci si addentra nella valle in un bel bosco deciduo percorrendo un ampio tracciato lastricato. A un bivio si prende a sinistra e si percorre lungamente la valle scavata dal rio Pogallo con alcuni saliscendi. Si giunge in prossimità di alcune pozze e di un ponte, ma si continua sulla destra orografica. Infine la valle si allarga e si giunge ai pascoli di Pogallo (777m; 1h30; fontana). Il sentiero riparte dietro alle case e sale nel bosco di faggi portandosi all'alpe Caslù (904m). Segue un breve tratto in falso piano prima di affronatere l'unica vera salita della giornata che termina alla cappelletta del Braco (1205m; 1h15). Un ultimo tratto per prati porta all'Alpe Leiciuri (1311m). Da qui si inizia a scendere verso il rifugio Casa dell'alpino, all'alpe Pra (1250m; 30'; fontana), nei pressi della quale si trova un masso coppellato preistorico. Sempre in discesa lungo la mulattiera voluta da Maria Teresa d'Austria, dapprima su terreno aperto, poi nel bosco di castagni che ancora conserva i segni dell'antica e laboriosa civiltà contadina. Si incontrano alcuni gruppi di baite prima di giungere a Cicogna.