la bradipessa

Da quando sto con S. ho imparato a conoscere e ad apprezzare la birra che prima per me era semplicemente la biona che si beve con la pizza. O al massimo si miscela con la Sprite per fare il panachè, dissetante da morire dopo un'escursione estiva.  Invece ho scoperto che ce ne sono di tanti tipi con gusti differenti. Per esempio adoro la Weiss, con retrogusto di banana. E ho scoperto che la si può usare anche in cucina.

Ingredienti: 200g di farina, 200g di uvette ammollate e strizzate, 100g di burro, 150g di zucchero, 100g di arancia candita, 2 uova, 1,5dl di birra (secondo S. sarebbe stata ideale una rossa, io ho usato una Leffe doppio malto), cannella, zenzero, chiodi di garofano in polvere, noce moscata, 1 cucchiaino di bicarbonato

Preparazione: lavorate il burro con la farina fino a ottenere un composto sbriciolato. Unite lo zucchero, le uvette, i canditi e le spezie. Scaldate la birra, unitevi il bicarbonato, lasciate intiepidire e aggiungete le uova sbattute. Con questo composto intridete l'impasto preparato in precedenza e mescolate fino a ottenere un composto omogeneo che verserete in uno stampo da plumcake rivestito con carta da forno. Infornate a 180° e fate cuocere per un'ora.

Nel fondo valle ormai è un tripudio di colori e fioriture, gli alberi sono vestiti da diverse sfumature di verde. Ma venerdì ha nevicato a 1500m e nn abbiamo resistito: sabato ancora sci! La meta in origine era il Pizzo Sancia, ma a causa della stanchezza e della nebbia ci siamo fermati al bivacco poco sotto la vetta.

Regione: Lombardia, provincia di Sondrio

 Località di partenza: da Milano SS36 fino a Chiavenna. Risalire la Valle Spluga fino a Campodolcino dove si prende a sinistra la strada che porta a starleggia (1560m)
N.B. Tale strada è chiusa al traffico in genere dalla prima nevicata fino a Pasqua: informarsi sulla percorribilità o calcolare 7km in più.

Meta: Bivacco Ca' Bianca (2572m)

Dislivello: 1000m

Punti di appoggio: Bivacco Ca' Bianca: di proprietà del CAI è sempre aperto e dispone di 12 posti letto, cucina a gas e stufa a legna (ma poco combustile)

Difficoltà: MS

pericoli e difficoltà: itinerario che necessita di neve assestata

Periodo consigliato: l'escursione è effettuabile da dicembre a  metà aprile; io l'ho fatta sabato 25-4-09: manto nevoso continuo dalla partenza, neve buona in alto, pesante in basso

Tempo di percorrenza: 3h solo salita

tipo di percorso: A/R per la stessa via

Cartografia: Kompass 92

Itinerario: parcheggiata l'auto al centro del paese, attraversare un ponticello e incamminarsi lungo la strada che conduce all'Alpe Bocci. Proseguire su terreno quasi pianeggiante fino alla successiva Alpe Morone (1860m) dove occorre risalire un ripido pendio sulla sinistra a lato di un canalino. Si raggiunge quindi il soprastante pianoro glaciale a quota 1980m. Con ampio semicerchio verso destra attraversare il fiume grazie a un ponte, superare alcuni dossi e risalire un canale non molto pendente. Affrontare ora il ripido pendio terminale che conduce al bivacco.
Discesa per l'itinerario di salita.

In FOTO (MIA): il bivacco

Il tempo continua la sua folle corsa e io continuo a farmi tascinare. Così anche quest'anno siamo arrivati al compleanno che ho incredibilmente festeggiato quasi il giorno giusto.
Mi dicevano che tra i 30 e i 40 anni è il periodo più difficile, quello in cui si costruisce qualcosa e si fanno i primi bilanci. Molte delle mie compagne di università si sono già sposate, alcune sono già mamme, altre hanno aperto ambulatori in proprio. Io nn ho fatto nessuna di queste cose, i traguardi più alti li ho raggiungi in montagna. Ma sono felice, ho un fidanzato stupendo e tanti buoni amici. Direi che può bastare, no?

TROFIE AL PESTO
Ingredienti (per 10 persone): 800g di trofie, 500g di fagiolini, 5 patate di medie dimensioni, 50g di basilico, 50g di parmigiano reggiano grattugiato, 30g di pinoli, 1 spicchio d'aglio, sale, olio
Preparazione: tritate l'aglio con il basilico e i pinoli, quindi unirvi il formaggio e tanto olio quanto basta ada avere una consistenza fluida. Lessate per 5 minuti in acqua bollenta salata i fagiolini a pezzetti e le patate a cubetti, poi unite le trofie e portate a cottura. Scolate la pasta e le verdure, ponetele in una capace ciotola e conditele con il pesto.

CIMA ALLA GENOVESE
ingredienti (per 10 persone): 1,2kg di punta di petto di vitello aperta a tasca, 200g di trita di vitello, 100g di salsiccia (nella ricetta originale ci vorrebbe la cervella; nn sapendo dove recuperarla al momento e pensando che nn tutti i miei ospiti avrebbero gradito, l'ho sostituita con la salsiccia), 30g di funghi secchi, 30g di pinoli, 150g di piselli sgranati, 1 carota, 4 uova, 100g di parmigiano reggiano grattugiato, 2l di brodo vegetale, sale, pepe, aglio, maggiorana
Preparazione: fate saltare la salsiccia sbrisiolata con la trita in un pentolino con una noce di burro. Lessate per 5 minuti in acqua bollente i piselli e la carota a cubetti. In una bacinella, riunite le verdure, la carne, i funghi secchi ammollati strizzati e tritati, la maggiorana tritata con l'aglio, sale, pepe, le uova sbattute con il formaggio, i pinoli. Mescolate e usate il composto per riempire la tasca avendo cura di nn pressarlo troppo, altrimenti in cottura la carne rischia di rompersi e, facendo fuoriuscire le uova, sarà più difficile da tagliare. Cucite la tasca, poi mettete la carne nel brodo caldo e fare cuocere per 2h a fuoco lento. Scolate la cima e mettetela a raffreddare su un tagliere con un peso sopra. Servitela fredda con un'insalata di stagione.

PACIUGO
ingredienti (per 10 persone): 500g di gelato al cioccolato, 500g di gelato alla panna, frutta (pere, kiwi, fragole, banane...), liquore (ci vorrebbe il whiskey, io in casa avevo del rhum e ho usato quello), meringa per guarnire, sciroppo alla fragola
Preparazione: mettete in ogni coppetta un po' di frutta, 2-3 palline di gelato e una meringa. Irrorate con il liquore e guarnite con lo sciroppo.

Per ieri era in previsione un'altra uscita di scialp. In effetti ci siamo alzati alle 5.30, abbiamo anche fatto colazione, ma quando abbiamo aperto le finestre e abbiamo visto che diluviava, ci siamo guardati e abbiamo deciso di tornarcene a letto per svegliarci quasi 4h ore dopo. Poi, visto che di stare fermi proprio nn siamo capaci, abbiamo deciso di andare a fare 2 passi nella zona delle Grigne che, per quanto girate in lungo e in largo, regalano sempre qualche itinerario nuovo e carino. Quello che mi chiedo è: se la sgambatina pomeridiana è di 1000m di dislivello, quando farò le "cose serie" cosa mi toccherà?

Regione: Lombardia, provincia di Lecco

 Località di partenza: Da Milano SS36 uscita mandello. Seguire quindi le indicazioni per Somana (390m)

Meta: Zucco Sileggio (1373m)

Dislivello: 1000m circa

 Punti di appoggio:  bivacco Sforza: posto poco sotto la cima, può offrire riparo in caso di maltempo. Si tratta di una piccola costruzione in pietra e al suo interno si trova un tavolo con alcune sedie e un camino; no brande.

Difficoltà: E

 Periodo consigliato: l'itinerario è percorribile tutto l'anno, salvo in caso di forti nevicate, ma data la quota modesta è l'ideale per le mezze stagioni. Io l'ho fatta domenica 19-4-09

Tempo di percorrenza: 3h30 per l'intero giro

tipo di percorso: itinerario ad anello su sentieri ben segnati

Presenza di acqua lungo il percorso: sorgente poco sotto la vetta

Cartografia: Kompass 91 o 105

Itinerario: dal parcheggio di Somana, attraversare il paese verso monte imboccando il vicolo S. Maria. Giunti alla prima stazione della via crucis, prendere il sentiero a sinistra (segnavia 17A) che sale ripido nella boscaglia. Ai due bivi successivi tenere la destra, poi nuovamente a sinistra. Giunti a una sella la vegetazione si fa più rada e il sentiero piega decisamente a destra lungo una panoramica dorsale. Si entra poi in un bosco di faggi e betulle, passando nei pressi di un roccolo. Si compie un traverso, si superano alcune facili roccette e in breve si è a una sorgente. Da qui la vetta, domintata da una grande croce di ferro, è a pochi minuti (2h).
Per la discesa, volgere le spalle alla croce e fare un breve tratto in cresta. Si passa nei pressi del bivacco Sforza e si scende quindi alla Bocchetta Verdascia (1251m). Qui prendere a destra a scendere ripidamente con stretti tornanti fino ad alcune baite dove il tracciato (segnavia 17) volge a destra e prosegue con alcuni saliscendi fino a immettersi nella mulattiera che porta alla chiesa di S. Maria (664m). proseguire lungo la via crucis fino a tornare al punto di partenza.

In FOTO (MIA): la croce di vetta

Mentre studio previsioni (nn inocraggianti), bollettini valanghe (idem) e itinerari, vi lascio questa golosità. E' un'ottima idea per eliminare le uova di cioccolata ricevute a Pasqua. Unico neo: nn so se basteranno 45 minuti di corsa per smaltire la fetta mangiata stamattina per colazione!

Ingredienti: 150g di amaretti, 100g di mandorle, 30g di farina 100g di zucchero, 100g di burro, 300g di cioccolato fondente, 2 uova, 150g di panna

Preparazione: sbriciolate gli amaretti e riuniteli in una ciotola con le mandorle tritate, la farina, 80g di zucchero, il burro fuso. Mescolate e usate il composto ottenuto per rivestire uno stampo da crostata di 24cm di diametro (l'impasto sarà un po' sbricioloso, nn una pasta vera e proprio: bisogna pressarlo con le mani). Infornate a 180° per 25 minuti. Nel frattempo fate fondere il cioccolato a bagno maria e unitelo ai tuorli lavorati con lo zucchero rimasto. Aggiungete i bianchi montati a neve e la panna, anch'essa montata. Versate la crema così ottenuta nel guscio di pasta ormai freddo. Lasciate riposare in frigor almeno 2h prima di servire.

Ormai sono 3 mesi che sono nella casa nuova e nn è cambiato nulla. Nel senso che continua a mancare tutto. Siccome nn ho molto il concetto di "casa", alla fine preferisco spendere i soldi in altro, piuttosto che nei mobili! Il fatto di vivere con i libri per terra e senza lampadari, però, mi creava qualche problema nell'invitare gente. Poi ho capito che in realtà a nessuno importa niente del letto da 1600€ e ieri mi sono trovata con gli amici di sempre per definire gli ultimi dettagli per le vacanze estive. In attesa di festeggiare il mio compleanno...

CANEDERLI AGLI SPINACI
ingredienti (per 4 persone): 300g di pane secco, 800g di spinaci, 1 bicchiere di latte, 2 uova, 1 cipolla, 2 cucchiai di farina, 2 cucchiai di pangrattato, olio, sale, burro, parmigiano reggiano grattugiato
Preparazione: tagliate il pane a cubetti piccoli. Lessate gli spinaci in acqua bollente salata, strizzateli bene e tritateli, quindi fateli insaporire in un tegame con la cipolla affettata al velo. Lasciate raffreddare e unite al pane. Impastate con il latte, poi lasciate riposare per un'ora. Aggiungete farina e pangrattato, impastate e formate delle palle che farete cuocere in acqua bollente salata per 15 minuti. Scolateli e conditeli con burro fuso e abbondante parmigiano.

WURSTEL E CRAUTI ALLO SPEK
Ingredienti (per 4 persone): 2 scatole di crauti precotti, 100g di spek, olio, 1 cipolla, sale, pepe, cumino, ginepro, 1 bicchiere di vino bianco, brodo, wurstel
Preparazione: fate appassire la cipolla affettata nell'olio con lo spek a cubetti. Unite i crauti, il cumino e il ginepro. Fate insaporire qualche istante, poi bagnate con il vino bianco e regolate di sale e pepe. fate cuocere a recipiente coperto per 20 minuti, aggiungendo se necessario un po' di brodo. Servite i crauti quale accompagnamento di wurstel cotti alla griglia.

Per concludere in bellezze (e in dolcezza) ci sarebbe voluto uno STRUDEL ma i wurstel (che arrivavano veramente dall'Austria) erano abbondanti, per cui alla fine eravamo pienissimi già così.

Domenica era pasqua. I miei erano in montagna, così sono andata a pranzo dai genitori di S.: mi trovo bene, mi sento a casa.

Lunedì invece ancora Svizzera, ancora scialpinismo! Questa volta in zona Sempione, il mio primo BS! E anche se la parte più difficile l'ho fatta a piedi, questa volta nn c'è stato bisogno di essere salvata!

Regione: Svizzera, Vallese

 Località di partenza: A26 fino a Gravellona, quindi proseguire su SS del Sempione fino al confine. Continuare in territorio svizzero passando Engiloch. Parcheggiare poco oltre, a monte delle baite di Niederalp (1820m)

Meta: Magehorn (2620m)

Dislivello: 800m

Punti di appoggio: nessuno

Difficoltà: BS

pericoli e difficoltà: Escursione considerata sicura con ogni condizione di neve. Il pendio terminale si presenta ripido e con rocce affioranti (io l'ho fatto a piedi).

Periodo consigliato: l'escursione è effettuabile da dicembre a aprile; io l'ho fatta lunedì 13-4-09: manto nevoso continuo dalla partenza, neve buona in alto, pesante in basso

Tempo di percorrenza: 2h30 solo salita

tipo di percorso: A/R per la stessa via

Cartografia: una buona cartina la trovate qui

Itinerario: Raggiunte le baite a piedi lungo una stradina asfaltata, si calzano gli sci. Si attraversa il fiume con un ponticello e si inizia a salire nel rado bosco dirigendosi verso sinistra. Usciti dalla fascia boscosa (quota 2016m), proseguire verso Nord puntando alla bastionata rocciosa per un ripido canale al termine del quale si entra nella valle di Bistine. Segue un lungo traverso sotto al Galehorn che porta a un passo a quota 2439. Volgere a destra per l'erto pendio terminale che conduce in vetta.
Discesa per la via di salita.

In FOTO (by ME): verso la meta

Il programma originario era la Calabre in scialpinismo, ma dato le previsioni parecchio incerte nn me la sono sentita di avventurarmi su ghiacciaio. Così sono rimasta a Milano, ma la delusione iniziale se n'è rapidamente andata.
Sabato infatto ho tirato fuori la bici: da quanto nn lo facevo! L'ho caricata in auto e con S. siamo andati a Sarnico dove, al termine del giro, sono rimasta piacevolmente stupita della mia prestazione...

Lunghezza: 65km pianeggianti

Tipo di itinerario: itinerario interamente su asfalto (qualche breve tratto sterrato se si vogliono evitare le gallerie), talvolta su ciclabile in sede propria

Periodo consigliato: L'itinerario è in genere percorribile tutto l'anno, ma data la scarsità di ombra è sconsigliato nei mesi più caldi. Io l'ho fatto sabato 11-04-09

Tempi di percorrenza: 3h45

Descrizione: parcheggiata l'auto in uno degli abbondanti parcheggi di Sarnico, ci si dirige sul lungolago in Piazza matteotti. Si prosegue in v. garibaldi, poi v. Monte Grappa e infine v. Vittorio Veneto che confluisce sulla SS469 che si segue fino a Costa Volpino dove si volge a destra su SP55. Attraversato Pisogne, si prosegue su ciclabile da Toline a Vello. Quindi nuovamente su SP fino a Iseo. Attraversare l'abitato e su ciclabile a fianco della SPXII in mezzo alle Torbiere del Sebino, si torna a Sarnico.

In FOTO (MIA): surfisti dalla ciclabile Toline-Vello

Domenica, dicevo, S. mi ha convinta a partecipare alla Stramilano. Esperienza positiva, sia per i 10km coperti in poco meno di un'ora (poco importa che ad oggi ho un ginocchio un po' fuori uso...), sia per un gioco di cambio di visuale: quando ero io a dovermi muovere, dichiaravo che nn era possibile bloccare una città come milano per una manifestazione sportiva; domenica invece era piacevole correre per le strade deserte, sorridendo agli automobilisti bloccati dal fiume di persone. Il risultato è stato all'incirca quello che mi aspettavo, ma cmq una bella soddisfazione. Sarà merito della colazione fatta al mattino con questo dolce della tradizione francese?

Ingredienti: 2dl di latte, 150g di prugne secche snocciolate, 4 cucchiai di farina, 2 uova
Preprazione: intiepidite il latte, quindi aggiungetelo alle uova sbattute. Usare il composto ottenuto per intridere la farina e versate l'impasto in una teglia in cui avrete disposto le prugne. Infornate a 200° per 30 minuti.

In FOTO (by ME): palloncini e guglie alla partenza