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AMATO GLICINE
Post n°1644 pubblicato il 10 Marzo 2010 da Pattivis
Piantagione e coltivazione Il glicine è una delle piante rampicanti più rustiche conosciute nei nostri climi quindi è anche facile la sua coltivazione. Quando la pianta è giovane va però curata come ogni altra pianta. Terreno: Quelli fertili e freschi sono ovviamente i migliori tuttavia il glicine si adatta ai terreni anche i più poveri, sassosi e asciutti, ma non a quelli calcarei (Vedi a malattie 'clorosi') Piantagione: Oggi si trovano in commercio esclusivamente glicini allevati in vaso quindi si può piantare in qualunque periodo. Nelle zone fredde è comunque meglio farlo in primavera. Scavate una buca di almeno 50 cm di lato e mescolate alla terra del letame maturo e 2/300 gr di concime chimico complesso meglio se a lenta cessione. Dopo piantato irrigate abbondantemente e fate attenzione che la zolla che era nel vaso sia bagnata, i vivaisti coltivano in terricci molto porosi e può capitare che la terra della buca sia bagnata ma la zolla sia asciutta. Questo sino a quando le nuove radici non entreranno nel terreno. Concimazione: Continuate a concimare 1 o 2 volte l'anno con concimi complessi che contengano azoto, fosforo e potassio. Dopo 2 o 3 anni, quando la pianta si è bene affrancata diminuite le concimazioni azotate sino a sospenderle del tutto. Alle piante adulte e sane continuate solo a dare del concime a base di fosforo 1 volta all'anno. Esposizione e clima: Il glicine ama il sole ma cresce anche all'ombra dove però la fioritura è più tardiva e un po' più scarsa. Vive bene in tutti i climi italiani ed in montagna sino a 1.000 metri e oltre. Tutore: Essendo un rampicante necessita di un sostegno al quale si aggrappa avvolgendosi. Iniziate a guidarlo sin dal primo anno nella direzione e forma voluta. Non fate avvolgere i rami principali a dei ferri perché col tempo può piegarli. In quel caso fatelo crescere dritto legato con fili di plastica non rigida. Radici: Quelle del glicine sono potenti e se piantato vicino a vecchi muri o marciapiedi può danneggiarli. Per evitare ciò interrate al momento della piantagione fra la pianta e il muro, un foglio di plastica ondulato della profondità di almeno 80 cm e della lunghezza di almeno 2 metri. Le radici non potranno attraversare la plastica e si allontaneranno in altre direzioni. Con muri o marciapiedi di cemento il problema non esiste. Scelta delle varietà - Considerate dal punto di vista paesaggistico la grande massa di fiori che avrete nel periodo di fioritura. Nell'ambientazione che gli avete destinato può essere differente averli blu o rosa o bianchi. Talvolta anche una piccola sfumatura fa la differenza. Il glicine è una pianta centenaria, vigorosa e un po' invadente. Per un lungo periodo farà parte in maniera molto evidente del paesaggio che andate creando. Acquisto - Il glicine cresce cosi forte nei primi anni che non è necessario acquistare piante molto grandi, a meno che non desideriate esemplari di pronto effetto o forme già pronte. Alcuni esperti consigliano di acquistare il glicine in primavera quando è fiorito, questo consiglio in se ottimo limita in pratica il periodo di acquisto e piantagione a fine Aprile/Maggio ed inoltre le belle varietà giapponesi (Wisteria floribunda) hanno tutte un periodo giovanile di 2/4 anni durante il quale non c'è fioritura. I vivaisti seri vendono le piante fornite di etichetta, fidatevi di quella. Come va potato il glicine La potatura del glicine è necessaria. Serve a contenere l'eccessiva invadenza di questo rampicante e a dargli una forma più ordinata. Potatura estiva: Oltre a dare un aspetto più ordinato alla pianta, la potatura estiva favorisce la maturazione delle gemme da fiore. Si fa nel mese di Luglio/Agosto e consiste nell'accorciare i rami di 1 anno lasciandoli lunghi 1 metro circa. Solo se si vuol far allungare delle branche occorre lasciare un ramo adatto senza accorciarlo. Potatura Invernale: - Si fa in inverno dopo la caduta delle foglie. In zone fredde è meglio aspettare a fine inverno. Si devono accorciare tutti i rami di 1 anno lasciando 4/6 gemme. Si devono eliminare con l'occasione anche i rami deboli, rotti o secchi e tutti i polloni che si sono originati dalla base. In questo modo avrete una fioritura piena e abbondante. Tutta la forza della pianta infatti alimenterà le gemme che avrete lasciato e i grappoli saranno più grandi ed eleganti. Avrete inoltre una pianta con il tronco bene in vista, i tronchi del glicine, specialmente nelle vecchie piante sono molto ornamentali. Potare il glicine Forme di allevamento Il glicine è una pianta rampicante ma si può allevare in tante forme diverse: PERGOLA: E' l'impiego più classico. Occorre una struttura metallica o di legno per il sostegno dei rami. La forma può essere quella che si vuole e ci sono strutture che sono vere e proprie opere d'arte. Ogni pianta adulta che vive in un terreno fertile è in grado di coprire circa 50 mq ed anche più. Se si hanno strutture metalliche evitare di farci avvolgere i tronchi principali perché possono piegarle. Le varietà più adatte sono quelle delle W. floribunda perché hanno tutte dei lunghi grappoli che penzolano al di sotto con effetti fantastici. SPALLIERA: Piccole o grandi, isolate o appoggiate ad una parete, possono essere ricoperte da glicini anche allevati in vaso o cassette. Se sono vicino a punti di passaggio si può utilizzare il glicine americano (Wisteria frutescens) che non ha la fioritura primaverile ma fiorisce lungamente in giugno ed ha un fogliame morbido e rami flessuosi. Varietà più adatte sono quelle appartenenti ai: W. sinensis, W. brachybotrys, W. frutescens, Milletia satsuma . ALBERO: Forma inusuale ma bellissima. Occorre allevare un ramo principale dritto legato ad un tutore sino all'altezza voluta, generalmente 2 metri per formare il tronco. Si può utilizzare per tutore un tubo di ferro e invece di un solo ramo usare più rami avvolti ad esso. Col tempo i rami si saldano insieme e il tubo di ferro rimane incorporato dando rigidità al tronco. La chioma si apre per circa 3- 4 metri. Con le potature ripulire sempre il tronco e formare la chioma rotonda. Verietà consigliate: Tutte quelle del gruppo W. floribunda . CESPUGLIO: Se si pianta un glicine isolato nel mezzo ad un prato lui dimentica di essere un rampicante e forma un bellissimo cespuglio. Con la potatura si da una perfetta forma rotondeggiante. Non lo si può usare in gruppo con altri arbusti o vicino ad alberi o sostegni perché allora si ricorda di essere un rampicante e comincia ad attorcigliarsi su tutto quello che può. Varietà consigliate: Tutte quelle del gruppo dei W. sinensis , del W. brachybotrys e la Milletia satsuma SU ALTRI ALBERI: Piantando un glicine accanto ad un grande albero questi gli fa da tutore e si può arrampicare sulla chioma avvolgendola completamente. Le piante ospiti non soffrono eccessivamente specialmente se sono piante con ramificazioni rade, il risultato è quello di avere un grande albero con una splendida fioritura. Un grande effetto cromatico si ha utilizzando come tutori, piante con una fioritura primaverile contemporanea al glicine e un effetto addirittura fantastico si può ottenere maritando un glicine ed un maggiociondolo (Cytisus laburnum) che oltre a fiorire nello stesso periodo, fa fiori a grappoli uguali al glicine ma di colore giallo puro. BONSAI: Con quasi tutte le piante si possono formare Bonsai ma il glicine è particolarmente bello. Occorre curare le potature perché va facilmente fuori forma. Varietà adatte: Tutte ma consigliabili particolarmente sono i W. brachybotrys e soprattutto la Milletia satsuma. Malattie e avversità Il glicine è una pianta molto rustica e resistente, tuttavia come ogni essere vivente ha delle avversità che possono colpirlo. Diamo qui una breve descrizione delle principali malattie e dei possibili rimedi: Afide nero - I pidocchi delle piante si vedono a occhio nudo sui giovani germogli e i bocci specialmente in primavera e nelle stagioni umide. Con la stagione calda e asciutta il problema si risolve da se. Può essere dannoso solo sulle giovani piante. Soltanto se necessario trattare con un prodotto aficida . Ragno rosso - Si manifesta nella stagione calda e asciutta, colpisce tutta la pianta soprattutto le foglie adulte dandogli un tipico aspetto "bruciacchiato". Infatti talvolta viene confuso con uno stress da siccità. Con l'aiuto di una lente di ingrandimento si possono vedere nella pagina inferiore delle foglie i ragnetti adulti e le uova. L'arrivo della stagione fresca risolve di solito il problema. Solo in caso di forti attacchi trattare con un prodotto acaricida ripetendo il trattamento dopo 10 giorni. Malattie crittogamiche - Le foglie possono avere attacchi fungini di Oidio (Mal bianco) che produce macchie biancastre irregolari, talvolta vengono attaccati anche i giovani germogli. Cercospora che produce sulle foglie macchie circolari e Phyllosticta che produce piccole macchie necrotiche. Alcune varietà sono più sensibili, altre meno. Nessuna di queste malattie crea seri danni e normalmente non è necessario fare alcun trattamento. Agrobacterium tumefacens - è un batterio che si insedia nell'apparato radicale e può portare alla morte piante anche molto vecchie. Non è conosciuto alcun rimedio ma per fortuna questa malattia è molto rara. Il batterio penetra attraverso ferite, se si fanno tagli estesi a livello del colletto e delle radici disinfettare subito con prodotti a base di rame. Carie del legno - Nei tronchi delle piante vecchie possono installarsi alcuni funghi che fanno morire progressivamente il legno. Possono arrivare col tempo a colpire l'intero perimetro del tronco e quindi a far morire la pianta. Con l'aiuto di arnesi taglienti e puliti asportare completamente il legno morto sino a mettere a nudo quello sano e spennellare con pasta fungicida. L'operazione se fatta accuratamente risana completamente e talvolta da un aspetto vissuto e "centenario" al tronco. Clorosi - questa non è una malattia ma una fitopatia cioè una sofferenza dovuta alla sfavorevole reazione del terreno che impedisce l'assorbimento del ferro da parte delle radici. Il fogliame ha un aspetto giallastro, nei casi più gravi ne è ridotta anche la vegetazione e compromessa la fioritura. Distribuire intorno alla pianta del solfato di ferro 30/50 gr per mq e dello zolfo in polvere 50/100 gr a mq. Ripetere una o due volte all'anno tutti gli anni. Talvolta il problema è dovuto alla presenza di calcinacci interrati. In tal caso occorre bonificarlo. Perché non fiorisce Questa è la domanda che più spesso si sente fare un giardiniere quando si parla di Glicini. Alcune piante infatti, anche molto vecchie, non hanno mai fiorito e alcune hanno dato dei fiori piccoli o scialbi o tardivi. La ragione principale è che è stata piantata una pianta riprodotta da seme. Le piante riprodotte da seme hanno un periodo giovanile durante il quale non c'è fioritura. Questo periodo può essere lungo anche 10 o 15 anni. Si trovano in commercio piante riprodotte da seme perché alcuni vivaisti non molto onesti in verità, cosi riproducono il Glicine. Questo metodo infatti è facile ed economico. Un po' più difficile e quindi più costoso è il metodo della talea, con il quale tuttavia si può riprodurre solo il glicine comune (Wisteria sinensis) ed ancora più difficile e più costoso è l'innesto che viene fatto solo in vivai specializzati. Quando comprate un Glicine chiedete al vostro fornitore le più ampie garanzie. Alcune varietà di Wisteria floribunda (Glicine del Giappone) anche se riprodotte per innesto hanno un periodo giovanile che dura da 2 a 4 anni durante il quale non c'è fioritura. (vedi tabella delle varietà). Queste varietà sono le più appariscenti nella fioritura, vale la pena attendere. Non concimate il Glicine con concimi azotati, questa sostanza esalta la crescita a discapito della fioritura, il Glicine è una Leguminosa e provvede da se al proprio fabbisogno di azoto. Concimate invece con concimi a base di Fosforo che aiuta la maturazione delle gemme. Potate regolarmente il vostro Glicine, la potatura esalta la fioritura. Come imparare a riconoscere le specie principali di glicine dai fiori
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INFO
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