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Proposte contro gli sprechi e i privilegi delle caste

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SI AL PRINCIPIO CHE TRA STIPENDIO PIU' BASSO E QUELLO PIU' ALTO

DEVE ESSERCI UN RAPPORTO FISSO.

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STIPENDIO DEL MANAGER NON SUPERIORE A 13 VOLTE

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« Impunità di frodeREGALI AGLI STRANIERI ! »

Ricchi sempre più ricchi e poveri in aumento

Post n°593 pubblicato il 12 Aprile 2008 da albert.z
 

Da circa 20 anni i politici e gli economisti hanno detto: lasciate che l’economia sia fatta dal MERCATO. Con la globalizzazione i vari economisti liberisti europei e americani  teorizzavano un proficuo scambio di merci con vantaggi reciproci. Il guaio è che le condizioni e i costi di lavoro dei lavoratori, nei vari paesi di produzione, sono molto diversi e molte aziende europee, per non chiudere, hanno dovuto portare gli impianti di produzione in Cina, India e altri paesi in cui la manodopera costa un decimo di quella europea.

Inoltre il costo del petrolio sempre crescente, l’aumento dei consumi delle materie prime, dei cereali, ha creato una spirale in cui i prezzi hanno avuto un aumento vertiginoso.  Mentre quelli che potevano alzare i prezzi di vendita nei vari passaggi non hanno avuto grossi problemi.  I consumatori, specie in Italia,che subivano i rialzi, non hanno avuto aumenti di reddito per vari motivi. La concertazione degli anni ’90, adottata fino al 2000, è stata abbandonata. I sindacati, si sono dovuti impegnare per salvaguardare i posti di lavoro minacciati dalla delocalizzazione.

La  colpa maggiore risiede, però, nel dominio dei mass media in mano alle  organizzazioni dei padroni, ( Confindustria, Associazioni di piccoli e medi industriali) che riuscivano a diffondere le ragioni padronali e dei venditori.  Un po’ alla volta, nel giro di 7 anni, i prezzi sono raddoppiati, mentre gli stipendi e pensioni restavano pressoché fermi. Il governo Prodi ne ha preso coscienza troppo tardi e poco ha fatto per invertire la tendenza, così operai, impiegati e pensionati, con le stesse entrate del 2001, non possono più acquistare tutti quei beni che acquistavano prima, ed è quindi calata la crescita del PIL.

I poveri sono quindi aumentati. Si calcola che ormai, in Italia siano almeno 20 milioni, rappresentati, oltre che da disoccupati, da pensionati e lavoratori dipendenti precari e lavoratori stabili ma dai lavori di scarsa abilità intellettiva e agricoltori con piccoli appezzamenti di terreno che una volta vivevano dignitosamente.

 Le altre categorie, lavoratori autonomi, artigiani, grossisti, commercianti, liberi professionisti ( specialmente i dentisti e i notai), industriali, banchieri, finanzieri, gestori di servizi privati per il pubblico, come proprietari di case di cura, o gestori di Autostrade, o di Telefoni, al contrario hanno aumentato i loro già consistenti guadagni. Le liberalizzazioni sono state più che altro delle privatizzazioni, con licenziamenti di migliaia di dipendenti, che hanno dato un calo dei costi, ma che il consumatore non se ne è accorto in quanto quasi tutti i prezzi sei servizi sono saliti. Oggi in Italia siamo nelle stesse condizioni, le classi dei venditori e prestatori si servizi autonomi, ha alzato troppo i prezzi e hanno messo in grossa difficoltà i lavoratori dipendenti e i pensionati.

 

I politici, da vari anni, hanno lasciato che tutti i lavoratori indipendenti potessero decidere liberamente delle loro parcelle, del costo dei loro servizi senza controllare se le loro richieste erano eque. (In Italia abbiamo anche altre cose vergognose come tutte quelle fattucchiere, cartomanti e vari oroscopari, chiamati in tutte le trasmissioni a ingannare la gente, che si arricchiscono fregando il popolo con la complicità dei politici.) Le liberalizzazioni di Bersani non hanno prodotto gli effetti sperati, spesso sono state disattese in quanto erano senza sanzioni per chi non le rispettava. ( Molto strano che queste leggi non avessero sanzioni!)

 

Il politico che maggiormente ha sostenuto la tesi della assoluta libertà del mercato è stato chiaramente Berlusconi, specie in occasione dal passaggio dalla lira all’euro, e continua ad esserlo ancora con il Partito delle libertà, che sta significativamente a dire che vogliono essere lasciati liberi di arricchirsi ulteriormente, a spese delle altre classi sociali.

Mi viene in mente una situazione che è emblematica di questa libertà di alzare i prezzi a spese dei consumatori. In Colombia esiste una grande laguna dove vivevano felici i pescatori in un certo numero. Fin che c’era equilibrio tra pescatori e pesci tutto andava bene, ma poi quando i pescatori aumentarono troppo la laguna fu sfruttata troppo pescando anche i pesci immaturi, cioè prima che potessero riprodursi in sufficiente quantità. Tutti si lamentano, ma nessuno mette un regolamento per lasciare che i pesci crescano e per controllare il numero dei pescatori in modo che la cosa non si ripeta.

Ancora nessuno ha deciso di regolamentare in maniera equilibrata il rapporto tra venditori e consumatori, tra banchieri e clienti, tra dentisti e pazienti.  Le organizzazioni dei consumatori sono deboli e i partiti sono pieni di amici dei produttori dei venditori e dei banchieri. L’unico che è sceso in campo per difendere i consumatori è Bruno De Vita, con il suo Partito: UNIONE DEMOCRATICA PER I CONSUMATORI, ma quasi nessuno lo ascolta.

Bruno De Vita, dice proprio che è inutile la corsa tra l’aumento dei prezzi e l’aumento dei salari e pensioni, senza un controllo di come si fanno i prezzi. Occorre fare una legge in modo che in ogni passaggio il venditore deve mettere sul cartellino di vendita del suo prodotto due prezzi: IL PRIMO E’ IL PREZZO CHE LUI HA COMPRATO IL PRODOTTO, IL SECONDO E’ IL PREZZO DI VENDITA AL CONSUMATORE DEL PRODOTTO. Senza questa importantissima regola, ogni altro provvedimento è vano e svanisce nel tempo, anche a breve, facendo,anzi crescere ulteriormente l’inflazione. Inoltre la costruzione del prezzo del petrolio va rivista, ma in questo campo occorre un’azione politica internazionale, e ciò è molto difficile.

 

SE CONTINUA COSI', TRA UN PAIO D'ANNI COMINCERANNO GLI ASSALTI AI SUPERMERCATI.

 
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