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Le nuove regole per diventare insegnanti

Post n°945 pubblicato il 28 Agosto 2009 da albert.z
 

Un anno di tirocinio, assunzioni in base alla necessità per evitare precariato. Più inglese e competenze tecnologiche

MILANO - Si cambia. La rivoluzione nel mondo della scuola continua. E questa volta a essere modificata è la formazione degli insegnanti. Quattro le grandi novità, presentate dal ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini. Il tirocinio diventa anche pratica con un anno da svolgere dentro le scuole. Il numero di nuovi docenti sarà deciso in base al fabbisogno. Niente più accesso illimitato che creava precariato. E con questo sarà consentito ai giovani l'inserimento immediato in ruolo. Quindi più inglese e nuove tecnologie.

COMMISSIONE - Il regolamento è il frutto del lavoro della Commissione presieduta da Giorgio Israel, cui è seguito un primo confronto con il mondo della scuola e delle associazioni del settore. «L’obiettivo della riforma è garantire una più equilibrata preparazione disciplinare,didattica e pedagogica nel corso delle lauree magistrali e lo svolgimento di un anno di percorso, il Tirocinio Formativo Attivo, direttamente a contatto con le scuole» spiega il ministero.

SCUOLA PRIMARIA - Con il nuovo sistema, per insegnare nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria sarà necessaria la laurea quinquennale, a numero programmato con prova di accesso che consentirà di conseguire l’abilitazione. Sono rafforzate le competenze disciplinari e pedagogiche ed è previsto un approfondimento in laboratorio per l'inglese e le nuove tecnologie. In tutti i percorsi ci saranno insegnamenti dedicati al lavoro con alunni disabili.

SCUOLA SECONDARIA - Per insegnare nella scuola secondaria di primo e secondo grado saranno necessari la laurea magistrale (cioè quella di cinque anni) e un anno di tirocinio formativo; ci sarà una prova di ingresso alla laurea magistrale a numero programmato basato sulle necessità del sistema nazionale di istruzione, composto da scuole pubbliche e paritarie. Il tirocinio prevede 475 ore a scuola sotto la guida di un insegnante tutor; rispetto alla SSIS (scuola di specializzazione per l'insegnamento secondario), viene evitata la ripetizione degli insegnamenti disciplinari per concentrarsi su tirocinio, laboratori e didattica.

IL VECCHIO SISTEMA - Con il vecchio sistema per insegnare nella scuola dell’infanzia e in quella primaria bastava la laurea quadriennale a ciclo unico con test d’accesso al primo anno e scelta, dopo un biennio comune, dell’abilitazione in primaria o in scuola dell’infanzia; per insegnare nella scuola secondaria di primo e secondo grado era necessaria la laurea magistrale e due anni di SSIS.

TIROCINIO FORMATIVO - Il tirocinio è ideato come terreno di incontro tra scuola e università ed è prevista la possibilità di svolgerlo anche nelle strutture di istruzione e formazione professionale dove c’è la sperimentazione dell’obbligo formativo. Gli Uffici scolastici regionali organizzeranno e aggiorneranno gli albi delle istituzioni accreditate che ospiteranno i tirocini sulla base di appositi criteri stabiliti dal ministero, evidenziando buone prassi e specificità. Gli USR avranno anche funzione di controllo e di verifica sui tirocini stessi. Sino alla costituzione degli albi, le università scelgono liberamente le scuole, di concerto con gli USR che mantengono compiti di vigilanza. Il consiglio di corso di tirocinio, che prevede la presenza di scuola e università, ha compiti di coordinamento e di progettazione e rappresenta il terreno di incontro e di raccordo tra le due realtà. Le commissioni di abilitazione prevedono un equilibrio tra scuola e università e un peso determinante del tirocinio e della prova didattica sul voto di abilitazione. I dottori di ricerca e i precari della ricerca, se in possesso dei requisiti curriculari, entrano in soprannumero, dopo un esame orale, nell’anno di tirocinio. L’anno di tirocinio prevede forme di interazione e coprogettazione del percorso tra istituzioni scolastiche e atenei ed è stato previsto uno specifico spazio di laboratori destinati ad approfondire quanto viene fatto in classe.

INSEGNANTI DI SOSTEGNO - È previsto che la formazione dei docenti per il sostegno sia affidata alle università, pur prevedendo la possibilità di specifici accordi con gli enti del settore.

SPECIALIZZAZIONE - Ci saranno percorsi di specializzazione per il CLIL (insegnamento nella scuola secondaria di secondo grado di una materia non linguistica in inglese).

ABILITAZIONE MUSICALE - Il sistema Afam (alta formazione artistica e musicale) concorre a pieno titolo alla formazione iniziale dei docenti nelle classi di abilitazione di propria competenza. In particolare, è stata rivista la classe di abilitazione per lo strumento musicale.

REGIME TRANSITORIO - Sino all’entrata a regime delle nuove lauree magistrali, la programmazione del numero di abilitati e il test sono previsti, per la secondaria di primo e secondo grado, prima di accedere all’anno di tirocinio. Per quanto riguarda i precari non abilitati e gli ex diplomati negli istituti magistrali sono previsti percorsi che, dietro il superamento di prove d’accesso, consentano di conseguire l’abilitazione.

OBIETTIVI - Il regolamento punta secondo il ministero a raggiungere tre obiettivi:
1) focalizza nella formazione iniziale non solo le materie tradizionali, ma l’acquisizione di alcune competenze trasversali: seconda lingua inglese e competenze di didattica attraverso le nuove tecnologie;
2) sostituisce al sistema SSIS strutture più snelle, concentrate sull’incontro e sulla coprogettazione tra istituzioni scolastiche e università evitando autoreferenzialità, costi per il sistema e per gli studenti e abbreviando di un anno il percorso di abilitazione per la scuola secondaria;
3) prevede una programmazione dei numeri in grado di evitare la proliferazione del precariato. Con successivo decreto si stabiliranno le lauree magistrali relative al secondo ciclo dell’istruzione, per seguire il percorso di cambiamento del secondo ciclo e delle classi di abilitazione.

GELMINI - «Oggi iniziamo a progettare un nuovo tassello per il cambiamento del nostro sistema scolastico – ha detto il ministro Gelmini -. Un tassello fondamentale, perché riguarda la formazione iniziale dei futuri insegnanti. Prevediamo una selezione severa, doverosa per chi avrà in mano il futuro dell’Italia e sostituiamo alle vecchie SSIS un percorso più snello, di un anno, coprogettato da scuole e università, concentrato nel passaggio dal semplice sapere al saper insegnare».

 

 

Vale la pena studiare 20 anni e spendere un terzo di quello che guadagnerai poi?

Prendere la laurea di 5 anni per insegnare alle elementari, con gli stipendi che lo Stato elargisce, sarà un autogol, cioè una vera fregatura, o per qualcuno, una missione.

MEGLIO FARE IL COMMESSO, POI DIVENTI TiTOLARE, E CON LE LEGGI ATTUALI, EVADI LE TASSE E SEI RICCO SENZA TANTI SACRIFICI E TANTE SPESE, ANZI GUADAGNANDO BENE. 

GENITORI, DOPO IL DIPLOMA,VISTO COME VANNO LE COSE, VOSTRO FIGLIO O DIVENTA MEDICO, NOTAIO, ARCHITETTO, AVVOCATO O E' MEGLIO CHE FACCIA L'IDRAULICO, O IL COMMESSO, O IL CALCIATORE, SE NE HA LE CAPACITA'.

(PER DIVENTARE BRAVO CALCIATORE OCCORRE ESSERE SANI E GIOCARE A PALLONE 2-3 ORE AL GIORNO, A COMINCIARE DAI 7 ANNI)

Per le donne, se non diventano medici o avvocati e notai, meglio fare o le veline o le commesse.
28 agosto 2009

 
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