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Donne Cristiane Egiziane costrette a sposarsi e a convertirsi all'Islam

Post n°1228 pubblicato il 23 Marzo 2010 da albert.z
 

Questa e' una storia che va avanti da molto tempo. Abbiamo gia' dedicato spazio in passato ad episodi del genere; notare come questo sia "facilitato dal governo Egiziano".

"Donne Cristiane Egiziane costrette a sposarsi e a convertirsi all'Islam", di Cindy Ortiz per Baptist Press, :

WASHINGTON (BP) -- Secondo due recenti rapporti, diverse donne Cristiano-Copte in Egitto stanno venendo costrette a sposarsi e a convertirsi all'Islam e tutto questo farebbe parte di un vasto schema di persecuzione contro i Cristiani facilitato dal governo Egiziano.

"Casi di rapimento, conversioni forzat e matrimonio sono solitamente accompagnati da atti di violenza che includno stupro, pestaggi, privazioni di cibo e altre forme di abusi fisici e mentali", riporta Christian Solidarity International e la Fondazione Copta per i Diritti Umani.

Contemporaneamente, il rapporto del 2009 del Dipartimento di Stato USA sulle liberta' religiose internazionali nota come il governo Egiziano non punisce i crimini contro i Copti ed ha addirittura intrapreso la demolizione di diverse proprieta' ecclesiali e, in un caso, un ufficiale governativo ha addirittura stuprato una donna che si era convertita dall'Islam al Cristianesimo...

I mercanti di sesso egiziani attirano donne Cristiane Copte provenienti da famiglie povere promettendo loro una fuga dalla poverta', per poi costringerle a contrarre "matrimoni" Islamici o addirittura ridurle in schiavitu', secondo il rapporto di CSI/CFHR.

"Questi abusi sono avvolti da una cappa di silenzio e di tacita approvazione, anche se sono contro quello che afferma cla costituzione in termini di diritti umani", dice il rapporto.

Dal momento che l'Islam e' la "religione di stato" in Egitto, la conversione all'Islam e' facile, mentre tornare al Cristianesimo e' inaccettabile, dice il rapporto di HRW. Il Dipartimento di Stato Civile, che emette le carte di identita' nazionali, alle volte si rifiuta di rilasciare alle donne Copte delle nuove carte che le identificano come Cristiane dal momento che cio' e' considerata come apostasia, anche se tornano alla loro religione di origine.

 
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Aldus_r
Aldus_r il 23/03/10 alle 23:10 via WEB
Caro Alberto, riporto uno stralcio da un articolo che ho trovato su Internet:”Ashraf H. Ramelah, Presidente dell'Associazione dei Cristiani d'Egitto, Voice of the Copts, associazione costituita in Italia e negli Stati Uniti per la protezione dei Copti (i Cristiani d'Egitto) da tempo denuncia le discriminazioni e le persecuzioni che la comunità copta soffre quotidianamente in Egitto da molti anni. Nel gennaio 2008 su Agenzia Radicale egli ha denunciato le connivenze delle autorità egiziane con i Fratelli Musulmani, l'organizzazione fondamentalista islamica, estremista e violenta. Ashraf ha qualificato pubblicamente persone non grate le autorità egiziane che si recano ogni anno il 7 gennaio nelle chiese copte per fare visita ai religiosi copti e porgere loro gli auguri di Natale. "Visite di facciata e pantomime" così le definisce Ashraf ed aggiunge: "Il governo egiziano ha utilizzato il giorno del Natale della Chiesa Copta per dimostrare all'Occidente di promuovere il pluralismo religioso. Le visite degli ufficiali egiziani, inoltre, sono sempre accompagnate da messaggi di propaganda, in cui si sottolinea che il governo non fa distinzioni fra i suoi cittadini di qualsiasi credo essi siano” Ti auguro un buon fine serata. Ciao. Aldo.
(Rispondi)
albert.z
albert.z il 24/03/10 alle 09:48 via WEB
Purtroppo non tutte le persone di sinistra tengono in considerazione queste cose. Lasciano entrare chiunque senza porsi alcun problema. Qualcuno pensa che siano beghe tra religioni senza valore, invece le religioni possono influire molto ( a volte anche troppo)sulla vita sociale e sulla vita politica. Fra una trentina d'anni, i nostri figli potrebbero patirne le conseguenze. Fra 50 anni potrebbe essere la sharia la legge dello stato italiano.
(Rispondi)
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