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Proposte contro gli sprechi e i privilegi delle caste

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Costi della politica, le proposte dell'Italia dei Valori

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Parlamento pulito: no a impunita'

Basta! Parlamento pulito                                    
 

PRAGMATISMO

NO ALLE IDEOLOGIE, SI AL PRAGMATISMO.

NUOVA COSTITUZIONE COSTRUITA DAL POPOLO

PER REGOLARE I POTERI DEI PARTITI E DEI POLITICI.

NO AI PRIVILEGI DELLA CASTA DI DECIDERE IL PROPRIO STIPENDIO.

SI AL PRINCIPIO CHE TRA STIPENDIO PIU' BASSO E QUELLO PIU' ALTO

DEVE ESSERCI UN RAPPORTO FISSO.

STIPENDI DEI POLITICI IN MEDIA EUROPEA.

STIPENDIO DEL MANAGER NON SUPERIORE A 13 VOLTE

QUELLO MEDIO DELL'OPERAIO DELLA SUA AZIENDA.

NO ALLE STOCK OPTION

NO ALLA FINANZA CREATIVA, NO AI DERIVATI

 

 Questo sito non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicita'. Non puo' pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001 Alcune delle immagini contenute sono prese dal web. Per qualsiasi problema fatemi sapere e verranno rimosse.

 

Messaggi del 10/07/2008

Costo della vita troppo alto

Post n°689 pubblicato il 10 Luglio 2008 da albert.z
 
Foto di albert.z

TREMONITI DEVI ABBASSARE LE TASSE SUL GASOLIO!

AVEVO SCRITTO ANCORA IL 14-MARZO 2008 CHE LA SITUAZIONE ECONOMICA STA PEGGIORANDO E CHE LE FAMIGLIE E LE AZIENDE ITALIANE ANDRANNO VERSO IL TRACOLLO, SE IL GOVERNO NON ABBASSERA' LE TASSE ( ACCISE) SUL GASOLIO.

Messaggio N°559
Tags:
costo della vita, recessione, tasse gasolio 
14-03-2008 - 10:09

COSTO DELLA VITA TROPPO ALTO

ATTENZIONE! PERICOLO RECESSIONE !

Il petrolio costa caro e quindi il gasolio diventa troppo caro. Se non si riesce a fermare la speculazione sul petrolio, il governo deve intervenire subito, abbassando il costo del gasolio. Il gasolio serve per i pescherecci, per i trattori che arano, per le seminatrici, per le mietitrebbia, per i trasporti delle merci di ogni tipo. Se il prezzo sale tutti i prodotti costano di più. E se i salari e le pensioni non salgono adeguatamente molte famiglie non arriveranno alla terza settimana.
Occorre prevenire l'aumento del costo dei prodotti altrimenti, poi è molto difficile equilibrare gli aumenti dei salari e pensioni, in quanto i consumi caleranno, le aziende licenzieranno e quindi le entrate tributarie diminuiranno. Non si deve intervenire quando "i buoi sono scappati", occorre prevenire, calando le tasse sul gasolio di almeno 25 cent al litro.Subito, non tra due mesi.
Governo di centrosinistra, è inutile che tieni il tesoretto per il vincitore delle elezioni, devi usarne una parte subito, per cercare che i l'inflazione non sia troppo alta e i consumi non calino troppo o sarà crisi nera.

 
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SCRIVETE A BOSSI: NO A LEGGI A FAVORE DELLA CASTA

Post n°688 pubblicato il 10 Luglio 2008 da albert.z
 
Foto di albert.z

Ill.mo MINISTRO UMBERTO BOSSI,
credo proprio che stiate esagerando. State instaurando un regime tipo fascista.
       Proibire le intercettazioni per reati sotto i 10 anni ( a parte qualche reato), ritardare molti reati odiosi sotto i 10 anni ( escluso qualche caso), non è fare Giustizia, ma CAOS e oltre tutto, per impedire a un uomo politico ( Berlusconi) di essere giudicato. IL LODO ALFANO è  ANTICOSTITUZIONALE.
        Se continuate a fare e dare privilegi a qualche politico e a servire gli interessi della CASTA, il popolo si ribellerà e prima o poi vi infilzerà con i forconi. La lega Nord sparirà nell’ignominia generale.
Distinti saluti

 
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Ecco chi e' Bobo Craxi

Post n°687 pubblicato il 10 Luglio 2008 da albert.z
 

Bobo Craxi ha pronunciato ieri durante il congresso del suo partito delle parole vergognose nei miei confronti. Non accetto insulti da parte di una persona che si presenta nel mondo della politica con delle credenziali che lascio alle pagine di "Se li conosci li eviti" di Marco Travaglio e Peter Gomez il compito di illustrare.
In quattro parole: "tale padre tale figlio".

Anagrafe: Nato a Milano il 6 agosto 1964.
Curriculum: Diploma di maturità classica; libero professionista fin da giovanissimo, grazie alla raccomandazione del padre Bettino, è segretario cittadino del Psi e capogruppo al Consiglio Comunale di Milano, fin dal 1992; dopo Tangentopoli, aderisce al Nuovo Psi di De Michelis e nel 2001 viene eletto deputato a Trapani con la Casa delle Libertà; nel 2006 fonda I Socialisti, passa al centrosinistra, viene rieletto con i Ds e promosso sottosegretario agli Esteri con delega ai rapporti con l'Onu; 1 legislatura (2001);
Segni particolari: Una legislatura con la destra e una con la sinistra sono l'emblema di questo giovanotto viziato e raccomandato che nel 1992 andava in giro a minacciare i cronisti giudiziari milanesi, colpevoli di raccontare lo scandalo di Tangentopoli prima e dopo l'arresto di Mario Chiesa. Un giorno del marzo '92 il pupo del Capo, telefona al responsabile della cronaca di Milano de "il Giornale" di Indro Montanelli per lamentarsi di Peter Gomez che sta documentando i suoi affettuosi legami politici, elettorali e personali con il neo-galeotto Chiesa. "Dopo le elezioni del 5 aprile - minaccia - ci sarà un repulisti, molte teste cadranno al Giornale. Prima di parlare col vostro padrone [Berlusconi, nda], vi ripeto che dovete smetterla di rompere i coglioni. Siete il solito giornale veterofascista, leghista, filodemocristiano". Montanelli scrive una lettera ai redattori minacciati:

Pur ricordandovi che la nostra regole è quella di non tener conto delle interperanze altrui, specie dei politici, e di dire sempre la verità, tutta la verità, senza partito preso ne animosità verso nessuno, vi autorizzo a comunicare a suddetto signore [Bobo, nda], se ve ne capita l'occasione, che l'unica "testa" in pericolo di cadere dopo il 5 aprile non è la vostra ma, caso mai, la sua. E potete aggiungere, da parte mia, che non la considererei una gran perdita.

Quando arrestano Chiesa, Bobo ha 31 anni. "Certi episodi di corruzione - commenta a caldo - a Milano sono meno frequenti che in altre aree del Paese o in altre metropoli europee". E' il 17 febbraio 1992. Poi Chiesa confessa. E Bobo: "Sono sbalordito, ma la situazione è imbarazzante per Chiesa, non per me. Che ne potevo sapere, io? L'abbiamo espulso dal partito. Il Psi è estraneo a questa vicenda, che deve insegnarci comunque a tenere gli occhi aperti, a essere pronti a denunciare, noi per primi, eventuali casi di tangentomania" (8 marzo 1992). Poi Chiesa comincia a fare i nomi degli altri. Compreso il suo. E Bobo avverte ai giudici: "Non si credano che tutti i mesi possono far scoppiare un caso Chiesa" (19 aprile 1992). "La democrazia ha i suoi costi e i partiti non vivono d'aria" (28 aprile 1992).
Il fatto è che le sue campagne elettorali le pagava Chiesa. Con i soldi delle mazzette del Pio Albergo Trivulzio, l'ospizio dei vecchietti a Milano. "Ho fatto - racconta Chiesa - tutto ciò che avrei fatto se fossi stato candidato io. Senza lesinare una lira. Craxi mi aveva chiesto di aiutare il figlio e il suo successo mi sarebbe servito a dimostrare la mia capacità di trasferire 7000 voti".
Dal 1989 Mario Chiesa ha un unico obiettivo: diventare sindaco di Milano. Per questo, abbandonati i vecchi protettori, si lega alla famiglia Craxi e mette a disposizione di Bobo i suoi quattrini e il suo pacchetto di voti per le amministrative del 1990. "Bobo - rivela a Di Pietro - deve a me la sua elezione al Consiglio comunale, almeno al 50 per cento". Bobo insorge: "Un cumulo di falsità. Mi ha aiutato il mio cognome, non Mario Chiesa". Ma un biglietto d'auguri lo smentisce. E' un invito datato 20 dicembre 1991, che dice: "Tutti insieme sotto l'albero. E auguri di Buon Natale con i compagni Paolo Pillitteri, Bobo Craxi e Mario Chiesa". E' la prova dello stretto legame politico fra Bobo e il "mariuolo". Per l'ultimo Natale prima di Mani Pulite, quello del 1991, Chiesa ha organizzato una manifestazione insieme al figlio e al cognato di Craxi: la manifestazione si è aperta con un "dibattito sulle prospettive degli enti locali", per poi proseguire con una festa, "spettacolo, estrazione di premi, brindisi e panettone". Da un paio d'anni, del resto, Chiesa e Bobo fanno coppia fissa in dibattiti, inaugurazioni, incontri e iniziative politiche. Memorabile la Festa della Donna organizzata a Milano l'8 marzo 1991, nella sede di un Consiglio di zona: tra i relatori non c'erano signore, in compenso non mancavano Mario Chiesa e Bobo Craxi.

Tracce del sodalizio politico tra i due erano emerse anche nell'inchiesta Duomo Connection, sugli affati milanesi di una famiglia mafiosa siciliana. Tra il materiale sequestrato a un indagato, c'erano le videocassette di uno spot elettorale di Bobo Craxi, accompagnate da una lettera del 13 aprile 1990 su carta intestata di un circolo socialista, il Club Turati: "Le invio, come d'accordo con l'ingegner Mario Chiesa, le cassette con gli spot da trasmettere su Telestar e su Canale 6, sulla base di quanto concordato con lo stesso ingegner Chiesa". Firmato: Bobo Craxi. Il gruppo di indagati della Duomo Connection, in effetti, gestiva su alcune emittenti lombarde ampi spazi televisivi, per pubblicizzare e vendere appartamenti e villette a schiera. In questi spazi, "sulla base di quanto concordato con lo stesso ingegner Chiesa", avrebbero dovuto essere trasmessi gli spot elettorali di Bobo (non risulta però che siano mai andati in onda).
E' tutto scritto nelle sentenze di Mani Pulite, dove il numero di righe dedicate a Bobo è direttamente proporzionale alla statura politica del personaggio: dunque è bassissimo. Ma non per questo meno illuminante. La prima sentenza è quella emessa il 3 giugno 1994 dalla V sezione del Tribunale nel processo per le tangenti dell'Aem e di altri enti municipalizzati, che ha portato alle condanne definitive degli ex sindaci socialisti Paolo Pillitteri e Carlo Tognoli. I giudici rievocano la parabola di Chiesa nella Milano da bere. Da quanto Tognoli scoprì il suo talento e lo lanciò nel firmamento politico, a quando Mario il Mariuolo si spostà poi su Pillitteri e infine direttamente sulla famiglia Craxi, ungendo le ruote di papà Bettino e del piccolo Bobo:

Le formule politiche di Chiesa si legano al Psi e a chi, di volta in volta, nel partito dispensa la maggiore forza a livello cittadino. Dunque Tagnoli sino al 1986, Pillitteri da quella data in poi (...). E' tutt'altro che incredibile che Chiesa, a partire dal 1986-87, abbia deviato le contribuzioni per parte Psi, fino ad allora elargite al Tagnoli, sul Pillitteri e altrettanto ovvia è la ragione del perchè egli abbia cessato di farsi intermediario di tangenti verso il Pillitteri all'incirca a fine '89: a quell'epoca Chiesa aveva ormai stretto rapporti con il segretario nazionale del partito Craxi, aveva centrato l'obiettivo da tempo prefissosi ed era conseguentemente scemata la necessitò di seguitare a "compiacere" il sindaco Pillitteri. Chiesa sintetizza il tutto nell'interrogatorio del 23.2.92 quando dichiara che "l'ultima volta che ebbi a dare del denaro è stato all'ex sindaco Pillitteri circa nel 1989 (...). A partire dal 1990, siccome ero riuscito a instaurare un rappporto diretto con il segretario del partito Bettino Craxi e con la sua famiglia, a seguito della sponsorizzazione del figlio Bobo, non avevo più nessuna necessità di sovvenzionare economicamente altri politici del Psi. Nel 1990 era direttamente Bettino Craxi che si preoccupava della mia relazione politica, tant'è vero che fu lui personalmente che impose la mia riconferma al Pat, dando ordine in tal senso al sindaco Pillitteri.

Altra sentenza: quella del processo All Iberian, per i famosi 21 miliardi passati dalle tasche di Berlusconi a quelle di Bettino nel 1991-92. Il 6 novembre '98 la II sezione del Tribunale di Milano (presidente Marco Ghezzi) ricostruisce il "sistema Raggio". La storia è nota. All'inizio del '93 Craxi capisce che Di Pietro è a un passo dai suoi conti personali in Svizzera: Northern Holding e International Gold Coast (presso la Bankers Trust di Ginevra), Constellation Financiere e Arano (presso la Sbs di Chiasso). Cosi chiede all'ex barista di Portofino di svuotarli e di portare il contenuto ("40 miliardi") al sicuro. Tra Panama e le isole Cayman. Raggio ne spenderà poi una quindicina per la sua latitanza e "il mantenimento della sua detenzione" in Messico, durata poco meno di due anni, con la contessa Francesca Vacca Augusta. Il resto lo riconsegna a Craxi, latitante ad Hammamet. E come spendeva quei miliardi rubati dall'ex leader socialista? Acquistò un "veicolo 'Sitation' del costo di 1 milione e mezzo di dollari", poi ordinò a Raggio di diversi "bonifici in favore di banche elvetiche", un altro al finanziere arabo Zuhair al Katheeb e un altro ancora, datato 23 maggio 1994, per "$40mila/sFr. 50mila alla Bank of Kuwait Lnd" e "utilizzato in pagamento del canone relativo ad un'abitazione affittata dal figlio Craxi in Costa Azzurra". A Saint-Tropez per la precisione. La sentenza d'appello (26 ottobre '99) conferma l'intera lista delle spese del latitante: non per il partito, ma per i fatti suoi.

Non ha alcun fondamento la linea difensiva incentrata sul preteso addebito a Craxi di responsabilità "di posizione" per fatti da altri commessi, risultando dalle dichiarazioni di Tradati [Giorgio, uno dei prestanomi di Craxi, nda] che egli si informava sempre dettagliatamente dello stato dei conti esteri e dei movimenti che sugli stessi venivano compiuti, e dispose prelievi sia a fine di investimento immobiliare (l'acquisto di un appartamento a New York), sia per pagare gli stipendi dei redattori dell'"Avanti, sia ancora versare alla stazione televisiva Roma Cine Tivù (di cui era direttrice generale Anja Pieroni, legata a Craxi da rapporti sentimentali) un contributo mensile di 100 milioni di lire. Lo stesso Craxi dispose poi l'acquisto di una casa e di un albergo [l'Ivanohe] in roma, intestati alla Pieroni.

Alla quale, per soprammercato, Craxi faceva pagare anche "la servitù, l'autista e la segretaria". E poi lo diceva sempre Bettino a Tradati: "diversificare gli investimenti". Tradati eseguiva. Dagli atti risultano varie "operazioni immobiliari: due a Milano, una a Madonna di Campiglio, una a La Thuile". Ma Craxi non trascurava gli affetti familiari: ecco dunque una villa e un generoso prestito di 500 milioni (mai restituiti, naturalmente) per il fratello Antonio e la di lui moglie Sylvie Sarda, seguaci del Sai Baba. Il prestito doveva servire per l'allestimento di una mostra itinerante di una fondazione dedicate al celebre guru indiano. Infine - scrivono i giudici di appello - "dalle annotazioni redatte da Raggio in ordine ai movimenti sui conti da lui costituiti per conto di Craxi, risultano d'altro canto esborsi direttamente ordinati da quest'ultimo in favore di banche svizzere, riguardanti in un caso spese di locazione di una casa in Costa Azzurra da parte del figlio". Insomma, i conti di Craxi servivano "alla realizzazione di interessi economici innanzitutto propri". Se qualche dipendente del Psi è stato licenziato, ora sa anche il perché: invece del suo stipendio, bisognava pagare la villa in Costa Azzurra al piccolo Bobo. Ottanta milioni per pochi mesi d'affitto. Ma - come ha spiegato Raggio ai pm milanesi - "il figlio di Craxi aveva affittato una villa sulla Costa nell'ottobre-novembre '93 per sottrarsi al clima poco favorevole creatosi a Milano". Anche lui, in fondo, era in esilio. Anche lui aveva dovuto riparare in Francia, sulle orme di Turati, Saragat, Pertini, Nenni, dei fratelli Rosselli e di tanti altri rifugiati politici. e chissù se è vero che affermano alcuni abitanti di Portofino, che giurano di aver visto Bobo Craxi anche in anni recenti a Villa Altachiara, dopo la tragica morte della padrona di casa Francesca Vacca Agusta, mentre litigava animatamente con l'inquilino Maurizio Raggio, il custode dei conti esteri di papà Bettino.
Fedina penale: Condannato nel 1999 dal Tribunale di Brescia per diffamazione aggravata ai danni del procuratore generale di Milano, Francesco Saverio Borrelli, a 1 mese di reclusione e 25 milioni di lire tra riparazione pecuniaria e risarcimento del danno, si è salvato in appello grazie alla prescrizione. In un'intervista del 18 febbraio 1996 al "Corriere della Sera", aveva affermato: "Ricordo bene quando, nel 1990, Borrelli bussò alla porta di Pillitteri perchè lo aiutasse a diventare procuratore capo di Milano". Una menzogna assoluta, riconosciuta come "diffamazione e lesiva dell'onore e della reputazione di indipendenza" di Borrelli anche dalla Corte d'appello di Brescia che, pur applicando la prescrizione, ha confermato la condanna ai risarcimenti e al pagamento delle spese legali, con una sentenza divenuta definitiva nell'ottobre del 2007 per mancanza di ricorso in Cassazione da parte di Craxi junior. Il quale, divenuto sottosegretario, non ha mai pagato una lira ne un euro, infischiandosene della sentenza.

Postato da Antonio Di Pietro

 
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QUINDICI ANNI DI FORZA DS

Post n°685 pubblicato il 10 Luglio 2008 da albert.z
 

Italiani, voi che siete quaranta, settantamila – la Questura dirà 2.500 – perché siete li? Siete lì anche per dimostrare la vostra esistenza, cari amici. Io forse ce l’ho più con voi che con gli psiconani, ballerini e affini. Io ce l’ho con questa grande, straordinaria presa per il culo, che da quindici anni fanno ai cittadini italiani. Una grandissima presa per il culo di questo governo finto e di questa opposizione finta. Ecco perché ci troviamo in questa situazione. Voi siete lì e io sono qua a parlare, non so a chi. Ormai c’è un delirio totale. Lo psiconano, Berlusconi, è andato in Giappone per il G8 e ha collezionato un’altra figura di merda, in nome e per conto del popolo italiano. Io con questa parola, “Popolo Italiano”, non mi ci identifico più, cari signori. E io vorrei – ho parlato anche col mio avvocato – che ogni volta che Berlusconi nomina il popolo italiano, faccia una postilla: “tranne la famiglia Grillo!”. Bene, ma non è neanche colpa dello psiconano. Lo psiconano è solo l’effetto. La causa è quella che ho detto prima. C’è stato un partito unico. Un partito unico per quindici anni. Hanno fatto finta. Prodi, Berlusconi, D’Alema, Berlusconi. È tutta una presa per il culo. Allora, cosa bisogna fare? Non lo so cosa bisogna fare. Questo è un governo, cari amici, che vive con marchette televisive. In qualsiasi popolo, in qualsiasi paese del mondo, totalitario o democratico, se un premier avesse telefonato per vendere della fica in leasing, come ha fatto il nostro premier, per corrompere dei senatori, per far cadere il governo, sarebbe arrestato per colpo di stato. Non è importante la fica, cari amici, è importante quello che vuole la gente. E lui dà quello che vuole la gente. Un certo tipo di gente. In nessuno Stato del mondo ci sarebbe un premier che ha corrotto col suo legale, Previti, un giudice per acquistare la più grande compagnia editoriale del Paese. Che Paese è diventato questo? Ecco perché ce l’ho.
Conflitto di interessi. Cazzo. La Sinistra e il conflitto di interessi. La prima cosa che doveva fare era la legge sul conflitto di interessi. Ma è un conflitto che riguarda anche i loro interessi. Ecco perché io sono così alterato. Ma è dir poco, alterato.
Sono andati oltre. Non so chi sia questo Veltroni-Topo Gigio. È il nuovo Mastella? Chi è? Chi è questo grande personaggio? Non è neanche un uomo. È un soggetto! Cos’è? È un avverbio! Che cos’è? Non riesco a capire neanche cosa siano i suoi discorsi. Mette un aggettivo e dei sostantivi. Lui non ha né cuore, né polmoni, né cervello. Ha solo dei sostantivi. Come i suoi discorsi. Ha fatto delle cose memorabili e sarà ricordato nella storia. In tre mesi. La prima cosa che ha fatto, da statista, è andare a parlare di istituzioni con lo psiconano: un prescritto iscritto alla P2, invece che con i suoi collaboratori e i suoi alleati. In tre mesi ha fatto cose straordinarie Topo Gigio-Veltroni. In tre mesi ha: sciolto il governo, perso il Comune di Roma e disintegrato tutti partiti di sinistra. È il più grande alleato della nanoparticella tossica che esista in natura. E allora, allora io voglio capire in che Paese siamo e perché siamo lì.
Perché siamo qui a parlarci? C’è stato solo un partito. Solo un partito in Italia: Forza DS. E questo ha sfasciato lo Stato. Allora, ci vorrebbe una persona chiara. Ci vorrebbe un curatore fallimentare, in Italia. Perché lo Stato è fallito!
Italiani! Lo Stato è fallito! Vi do due dati, così, a caso. Abbiamo uno dei debiti pubblici più grandi del mondo: 1.647 miliardi di euro. Ogni anno aumenta di 80 miliardi per gli interessi. Solo a Marzo abbiamo pagato 23 miliardi di interessi sul debito. Nel 2008 chiuderanno 300.000 aziende. 300.000. E le altre piccole aziende sono in mano alle banche con dei debiti che arrivano a 780 miliardi di euro. Non fallirà solo lo Stato. Falliranno le banche e ve ne accorgerete quando l'Esercito, invece dell'immondizia di Napoli, presiederà l'Unicredit e le banche vicine.
Allora che cosa dobbiamo fare? Io non lo so cosa dobbiamo fare.
Lì parlate di giustizia. Abbiamo avuto delle votazioni ignobili, completamente illegali, nessuno poteva dare il voto di preferenza. C'erano delle coalizioni di partiti improbabili. Avevano lo stesso piano industriale. Lo psiconano è il garante di un comitato d'affari, ve lo mettete in testa, che è la stessa cosa?

Parliamo di giustizia o di che cosa? Abbiamo 18 condannati in via definitiva in Parlamento. Cazzo, 18 condannati sono ancora lì e se Mangano, lo stalliere di Arcore, era un eroe questi 18 condannati in Parlamento sono i supereroi. Grandi supereroi con i super poteri. Sapete qual è il loro super potere? È il silenzio: non parleranno mai contro il loro padrone. Io che sono un comico devo incazzarmi e devo dire questo, devo dire che questo Paese non c'è più! Quale giustizia? Dov'eravate voi? Vi vorrei guardare in faccia DS e Margherita, dov'eravate quando hanno fatto l'indulto? Che differenza c'è tra le leggi di Berlusconi che ammazza 100 mila processi e l'indulto? Non c'è nessuna differenza.
Abbiamo tre Regioni in preda alla Mafia. Quando siamo andati all'Euro Parlamento a Strasburgo, De Magistris ha spiegato benissimo ai nostri parlamentari da 20 mila euro al mese. Ha spiegato che 8 miliardi di euro se li erano disintegrati tre Regioni. Solo la Calabria 5 miliardi in depuratori, la Campania in impianti per lo smaltimento rifiuti mai fatti. Che cosa sta succedendo a questo Paese? Non c'è più niente.
1.300 morti. Non sono morti, così, sul lavoro. Sono assassinati sul lavoro perché non investiamo nulla sulla sicurezza sul lavoro. Parlate con Renzo Piano. Preventivano le morti dei grandi lavori: nel Ponte sullo Stretto è stato statisticamente provato che in 10 anni potrebbero morire 23 persone, è già nella statistica. Andate a vedere quante persone muoiono in un cantiere in Giappone. Renzo Piano ha fatto un aeroporto in Giappone in 10 anni e non è morto nessuno. Nessuno è morto.
Invito un po’ a pensare ai cittadini, perché la politica è finita. I partiti si sono suicidati tutti e i cittadini si devono riprendere in mano la loro vita, con i loro risparmi, i loro soldi, la loro vita sentimentale familiare, la loro vita di consumatori e di azionisti. Riprendersela in mano. E invece cosa succede? La nano particella impazzita tossico nociva va in Giappone e dice che a Vicenza amplierà la base militare americana perché il suo amico menomato mentale Bush gli ha detto di ampliarla. C'è un referendum in atto a Vicenza: decideranno i cittadini se ampliarla o no e non un psiconano. Dove sono andati i cittadini? Esclusi da tutto.
Un altro ministro, che non so da dove è uscito, si chiama Zaia. È un organismo modificato geneticamente lui e parla degli OGM dicendo cose da fantascienza. Dice che dato che l'80% dei cittadini è contro gli OGM, “faremo una verifica e un controllo per fare una prova con gli OGM in Italia”. Ecco la prova che noi non contiamo più niente. Facciamo il referendum sulla la Legge Elettorale e prima facciamo le elezioni e poi il referendum. Portiamo un milione e mezzo di firme l'11 luglio a Roma e li butteranno nel cesso. Non ci siamo più come cittadini. Non c'è rimasto più niente.
Vi chiedo una cosa, per cortesia. Ritornate a cominciare a vedere di riprendervi la vostra vita. Cazzo, spostano giudici, spostano processi, spostano qualsiasi cosa. Fanno la banda dei quattro: la legge Schifo-Alfano. Le quattro più alte cariche dello Stato sono immuni da ogni tipo di giustizia. Potranno delinquere e non gli succederà nulla. Chi sono questi quattro? Abbiamo Schifani che, come dice Travaglio e i libri di Abbate, si vede chi era. Ha delle amicizie per lo meno dubbie di mafiosi post datati. Berlusconi, uno prescritto iscritto alla P2. Ma chi sono queste persone qua? Com'è potuto succedere?
Chi è Fini, la badante di Berlusconi? L'hanno fotografato sullo yacht di Tronchetti Provera.
Ora vai a vedere che sullo yacht di Tronchetti Provera c'è la terza carica dello Stato. Quando, nel momento in cui sale sulla barca, la Telecom manda sulla strada oltre 20 mila famiglie. È questa l'Italia che dobbiamo preparare ai nostri figli?
Che cosa sta succedendo? Questo è uno Stato fallito. La Telecom ne licenzierà 20 mila, l'Alitalia 8 mila, con Air France erano 2 mila. Poi gli altri, come la Fiat che a piacere licenzierà. Sono anni che dico che fanno insider trading, che truccano bilanci. È il trucco del bilancio, ormai.
Sono le falsificazioni che fanno normalmente. E allora dovremmo avere il coraggio di prendere un curatore fallimentare che ci dica: “Signori, è finita. Signori, il debito va congelato per 5, 6 anni. Signori, bisogna abolire le province, bisogna raggruppare i comuni sotto i 10.000 abitanti, bisogna snellire lo Stato. Bisogna rilanciare le piccole imprese, che pagano prima l’IVA, pagano prima le tasse dell’anno dopo, invece noi cosa facciamo? Impronte digitali ai Rom e allora nessuno vi ha mai detto perché abbiamo i Rom qui? Allora non ve l’ha detto la Bonino, non ve l’ha detto Frattini. Noi abbiamo fatto un bel baratto, cari signori. Abbiamo barattato 22.000 imprese italiane in Romania, finanziate con i nostri soldi, attraverso i fondi europei, dove ci sono i nostri soldi. Abbiamo finanziato 22.000 imprese là, contro i 220.000 rumeni qua. Uno scambio di flussi. La Confindustria non dice nulla, i sindacati non dicono nulla. Cazzo non dicono nulla!
Dovevamo fare una fare una manifestazione. Dovevamo fare una fare una manifestazione. Dovevamo fare una fare una manifestazione il 25 luglio. Era un “Gita su Roma”. Era una cosa goliardica con le biciclette, i monopattini, le carrozzelle. E fare un itinerario e passare davanti alle rovine, intese come le sedi dei nostri ex partiti. Le rovine. Con una guida che spiegava chi erano e cosa facevano. Da Azzurro Caltagirone, alla nanoparticella psicotica. Potevamo divertirci anche un po’. E allora la Questura, dato che hanno un accordo – non è un legge, è un accordo – la Questura di Roma ha un accordo con i sindacati e i partiti, per non far fare manifestazioni davanti alle sedi dei sindacati e alle sedi dei partiti. Che sono luoghi pubblici, finanziati dai cittadini italiani. E allora che cosa volete che vi dica io?
Dicono che offendo il Presidente della Repubblica. Io Morfeo non l’ho mai offeso. Sonnecchia. Firma delle cose. Questo patto della “Banda dei 4”. Ha firmato una cosa… Ve lo immaginate voi Pertini che firmava una legge che lo rendeva immune dalla giustizia italiana? Ma io non mi immagino neanche Ciampi, non riesco neanche a immaginarmi Scalfaro a fare una cosa così. E allora chi è questo uomo qua? Chi difende? È un primo cittadino o un uno che difende i partiti politici? Chi è? Quando c’era Chiaiano, la discarica: la Polizia contro le famiglie, a Napoli, la sua città. Lui dove festeggiava? Dove andava? È andata da una famiglia di Chiaiano a festeggiare qualcosa? Era a Capri a sentire della musica con due inquisiti: Bassolino e la moglie di Mastella.
E allora, che esempio ho io da questa gente? Quale esempio ho?
Non ne voglio più sapere di questa gente. Non ne voglio più sapere! E c’è una cosa che farà giustizia, cari amici. E non sarà più la politica, la destra, la sinistra, i comici, l’antipolitica, la demagogia. Farà giustizia l’economia. Il petrolio cambierà il mondo. Lo sta cambiando.
E questa gente non riesce a capire. E parla di nucleare. Oggi sul Corriere c’era un articolo sul nucleare, a favore del nucleare. Se raddoppiassimo tutte le centrali, avremmo il 15% dell’energia mondiale prodotta dal nucleare. Nucleare, che se non è sovvenzionato dalle tasse dei cittadini, non l’avrebbe fatto nessuno. Nucleare che è sicuro! E allora, se è sicuro, come mai non c’è nessuna compagnia di assicurazione che offre una assicurazione su una centrale nucleare? C’è il problema delle scorie. Non si sa dove metterle. L’uranio finirà tra cinquant’anni. Questa è gente che non sa. Oltre a essere disonesti culturalmente, sono meschini come persone. Non ne voglio più sapere.
Bene, il prossimo anno ci saranno le elezioni amministrative. Cominciamo dal basso. Io sosterrò tutte le liste civiche che vorranno occuparsi del loro Comune e della loro Regione. Io sarò in prima fila.
Mi dispiace per questa manifestazione che era una cosa pacifica. Abbiamo fatto 140.000 persone a Torino, non è successo nulla. Abbiamo messo 40.000 persone a Bologna. Un milione e mezzo in tutte le città italiane. Non è successo un incidente. Loro vogliono l’incidente. Avrebbero voluto che io la facessi lo stesso la manifestazione, il 25. Perché magari ci scappa il morto. La colpa è dell’antipolitica, del Grillo. Me li vedo già i titoli di domani, sui giornali.
Allora, voglio dire ai ragazzi che hanno preso biglietti, organizzato pullmann, di non buttarsi giù. Organizzeremo qualcosa. Nemmeno più in Italia. Andremo a Strasburgo, andremo a Brussel, se ci danno il permesso. Faremo dei pullmann e andremo a manifestare all’estero come è ridotto il nostro Paese.
Quindi, coraggio. E a tutti quelli che hanno causato questa disintegrazione del nostro Paese, tutti quelli che l’hanno fatto fallire, io do solo un consiglio: “Fatevi un passaporto, un gran bel passaporto, e andate tutti a ‘fanculo!”

 
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