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« IL SEGRETO DELL'AMORE ....EROE DEL NOSTRO TEMPO »

DON TONINO BELLO LA CHIESA COL GREMBIULE..... OVVERO LA "VERA" CHIESA....

Post n°63 pubblicato il 27 Settembre 2006 da starman2006
 

Da Betlemme dovrebbe rinascere una chiesa povera, semplice, mite. Una chiesa sicura solo del suo Signore e, per il resto, debole. ---------------------------------
DON TONINO BELLO ovvero la Chiesa che sogniamo,la vera Chiesa....(dal sito GIOVANI E MISSIONE)-------------------------------------------------------------------
In un'epoca in cui ancora molti pensano alla Chiesa,alla fede come qualcosa di "forte" da difendere,da contrapporre,parlare di Don Tonino ci ricorda come invece debolezza,non resistere, non giudicare siano alcune delle vere categorie evangeliche.
Dio è debole,è con gli ultimi,non ci opprime , , Dio non fa differenze ,Dio è una buona notizia!

Andiamo fino a Betlemme,
come i pastori.
L'importante è muoversi.
E se invece di un Dio glorioso,
ci imbattiamo nella fragilità
di un bambino,
non ci venga il dubbio di aver
sbagliato il percorso.
Il volto spurito degli oppressi,
la solitudine degli infelici,
l'amarezza di tutti gli
uomini della Terra,
sono il luogo dove Egli continua
a vivere in clandestinità.
A noi il compito di cercarlo.
Mettiamoci in cammino senza paura.
(don Tonino Bello)

Vescovo di Molfetta (Bari) dal 1982 , morto nel 1993 troppo presto,quest'uomo mi fa sentire orgoglioso di essere barese . Don Tonino Bello non è ancora abbastanza conosciuto ma è certo uno degli eroi positivi del nostro tempo.

Comunione, evangelizzazione e scelta degli ultimi sono i perni su cui svilupperà la sua idea di Chiesa (la “Chiesa del Grembiule”) Lo troviamo così assieme agli operai delle acciaierie di Giovinazzo in lotta per il lavoro, insieme ai pacifisti nella marcia a Comiso contro l’installazione dei missili, insieme agli sfrattati che ospiterà in episcopio (“Io non risolvo il problema degli sfrattati ospitando famiglie in vescovado. Non spetta a me farlo, spetta alle istituzioni: però io ho posto un segno di condivisione che alla gente deve indicare traiettorie nuove(…),insinuare qualche scrupolo come un sassolino nella scarpa.).

Rinuncia ai “segni di potere” e sceglie il “Potere dei Segni”: nascono così la Casa della Pace, la comunità  per i tossicodipendenti Apulia, un centro di accoglienza per immigrati dove volle anche una piccola moschea per i fratelli Musulmani.

L’inevitabile scontro con gli  uomini politici si fa durissimo quando diventa presidente di Pax Christi: la battaglia contro l’installazione degli F16 a Crotone, degli Jupiter a Gioia del Colle, le campagne per il disarmo, per l’obbiezione fiscale alle spese militari, segneranno momenti difficili della vita pubblica italiana. Dopo gli interventi sulla guerra del Golfo venne addirittura accusato di incitare alla diserzione.

Eppure c’è stata sempre una limpida coerenza nelle sue scelte di uomo, di cristiano, di sacerdote, di vescovo. E’ stato così coerente da creare imbarazzo perfino in certi ambienti, compresi quelli curiali: sapeva di essere diventato un vescovo scomodo.

Ma la fedeltà al Vangelo è stata più forte delle lusinghe dei benpensanti e delle pressioni di chi avrebbe voluto normalizzarlo.

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Commenti al Post:
luther78
luther78 il 27/09/06 alle 16:58 via WEB
La vita di gente come Don Tonino dovrebbe essere emulata da tutti noi, grazie per averne parlato; Smile!
 
principessapersiana
principessapersiana il 27/09/06 alle 17:41 via WEB
Complimenti sinceri per il blog. Un inno alla vita. Amo molto la testimonianza di Don Tonino, intelligente ed umile uomo salentino che propose la Chiesa "primitiva", già promossa da San Francesco d'Assisi. Don Tonino parlava al cuore degli umili e scuoteva i religiosi ai quali invitava di mettere il grembiule per servire. Come fece Gesù che asciugò i piedi con uno "strofinaccio" e non con tessuti damascati...
 
plasmon17
plasmon17 il 28/09/06 alle 17:12 via WEB
e ancora un brivido ogni volta che leggo o sento parlar di lui ... ^_^
 
brujita.09
brujita.09 il 29/09/06 alle 10:21 via WEB
sei grande! Una domanda: quello in foto qua a destra col microfono e' OSHO, PER CASO?
 
 
starman2006
starman2006 il 29/09/06 alle 13:06 via WEB
no molto meglio di Osho...E' Terzani ci somiglia però ! Ti consiglio i suoi libri,leggi gli aforismi di Terzani ai piedi del blog
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 29/09/06 alle 15:12 via WEB
Davvero un bel post amico blogger, se tu sei fiero di essere barese, io, per il medesimo motivo, sono fiera di essere del Sud!!!uomini come lui ce ne sono troppo pochi in giro per il mondo... fin quando ci sono è bene imparare il più possibile ... quando non ci saranno più, saranno ricordati per il bene fatto ... ci insegnano ancora di più!!! A presto Maya
 
donulissefrascali
donulissefrascali il 30/09/06 alle 17:55 via WEB
ASSISTENZIALISMO CARITATIVO E SICUREZZA SOCIALE Con l'enorme confusione esistente nella realtà sociale per quanto riguarda l'assistenza e il rapporto con il prossimo, ritengo giusto fare un'analisi della realtà ideologica, per definire le modalità operative. Per sicurezza sociale può intendersi la libertà, e il superamento dei bisogni, vale a dire la garanzia per l'individuo di ottenere una risposta ai diritti economici, sociali e culturali indispensabili al libero sviluppo della sua personalità, con particolare riferimento al diritto al lavoro, attenendosi al rispetto delle personali qualità creative, e con la ridefinizione di una partecipazione dignitosa ai flussi economici che vengono prodotti dal lavoro, per rispondere alle necessità personali e familiari atte ad ottenere una dignitosa sopravvivenza. Il voler introdurre il concetto di sicurezza sociale, corrisponde ad una profonda trasformazione, avvenuta negli ultimi decenni, del concetto di pubblica assistenza, essendo superato il concetto di assistenzialismo caritativo, come sistema di erogazione di sussidi, e di aiuti a quella parte della popolazione considerata come povera. I principi generali, che debbono determinare il concetto di sicurezza sociale, debbono essere determinati da una volontà di voler dar vita ad una forma istituzionale sociale che preveda una equità dei diritti alla vita per tutti i cittadini, facendo superare le distanze abissali esistenti, non dico fra i ricchi e i poveri, ma fra la grandissima maggioranza delle persone normali e una minoranza considerevole di straricchi. Nella conferenza internazionale del lavoro, tenuta dal 20 aprile al 12 maggio 1944, a Filadelfia vennero esposte delle particolari finalità che avrebbero dovuto entrare nei sistemi legislativi, che ancora oggi potrebbero essere validi, ma che, nella maggior parte dei casi, sono restati lettera morta. Le formalità con cui gli stati si propongono di realizzare l'obiettivo di giustizia sociale, sono estremamente diversi. Le categorie alle quali viene esteso il servizio, la misura con la quale viene valutato l'abbandono o l'accettazione del servizio stesso, è determinato dalla povertà presente nel soggetto, valutata più o meno reale. Quanto su esposto, è un fatto politico, che riguarda, come un impegno di vero servizio da parte dei politici, nei confronti del cittadino. Tale impegno come viene rispettato? Per dare una obiettiva risposta vorrei richiamare il rapporto che dovrebbe esistere tra Fede e ragione, che debbono essere convergenti, e far determinare una adesione a un determinato impegno per la soluzione dei problemi evdenziati di bisogni di giustizia sociale. Cerchiamo chiarezza e non facciamoci manipolare da forme di bigottismo religioso: il problema cessa di essere politico, e diventa una obiettiva finalità di Fede. ------------------------------------------------------------------------------- Messaggio
 
abelarda5
abelarda5 il 02/10/06 alle 22:29 via WEB
Grazie del commento, apprezzo il tuo blog.
 
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Come ti amo? - Come ti amo? Lascia che ti annoveri i modi.
Ti amo fino agli estremi di profondità,
di altura e di estensione che l’anima mia
può raggiungere, quando al di là del corporeo
tocco i confini dell’Essere e della Grazia Ideale.
Ti amo entro la sfera delle necessità quotidiane,
alla luce del giorno e al lume di candela.
Ti amo liberamente, come gli uomini che lottano per la Giustizia;
Ti amo con la stessa purezza con cui essi
rifuggono dalla lode;
Ti amo con la passione delle trascorse sofferenze
e quella che fanciulla mettevo nella fede;
Ti amo con quell’amore che credevo aver smarrito
coi miei santi perduti, - ti amo col respiro,
i sorrisi, le lacrime dell’intera mia vita! - e,
se Dio vuole, ancor meglio t’amerò dopo la morte.

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