1,nessuno¢omila
Le mie contraddizioni: vivo spegnendo incendi con la benzina
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E' stato un vuoto quello di stanotte, nella realtà e nel tempo, qualcosa di sospeso nella continuità dell'esperienza. Ché certe distanze son troppo brevi da percorrere e certi sogni troppo facili da realizzare e tutto ciò che è semplice lascia come insoddisfatti e non ancora sazi.
Gli unici momenti in cui riesco a non pensare, ma a vivere, respiro l'odore dei miei sensi e dei miei desideri misto a quello della tua pelle e divento me stessa, quella che pochi conoscono, quella che anch'io-prima di incontrare te-non conoscevo.
Non saprei definirlo a parole, non è amore e non è solo sesso "...e ci siamo mischiati la pelle, le anime, le ossa ed appena finito ognuno ha ripreso le sue...", è qualcosa che non si poteva evitare.
Respirando corto al tuo stesso ritmo, alle 4 del mattino ho sentito che stavolta non ci sarebbero state sigarette da fumare dopo e braccia distese su cui lasciar scivolare morbide le dita. Non potevamo restare un attimo di più di quelli che siamo rimasti, non avevamo bisogno di nessuna scusa da inventare, non cercavamo giustificazioni per qualcosa che, semplicemente, doveva accadere.
Certe cose non si dicono a parole, certe cose non si dicono affatto, si sanno e basta, non potrei certo spiegare l’odore della tua pelle o la tua saliva sul mio collo contratto.
Siamo rimasti quanto bastava per dimenticarcene, pentircene o non scordarselo mai questo momento fatto di ore e di gesti d’avvicinamento graduali e banali, palesi e malcelati.
Sapevi dove venirmi a cercare e io dove farmi trovare, senza appuntamenti o scadenze, fretta o affanno.
L’errore è stato forse quello di credere di vincersi, di saper tenere a bada quello che da sempre spaventa: l’istinto e l’attrazione che son la stessa cosa e due cose diverse come me e te separati o nello stesso letto.
E’ capitato di incontrarsi al centro del vortice di una stessa voglia ed esserne risucchiati senza capacità di riemergere od opporsi, desiderarsi senza pensare a conseguenze o futuro, ché il tempo a volte si ferma o scompare perché è la ragione a misurarlo.
Ed io la ragione l’avevo lasciata di nuovo sul sedile della panda parcheggiata in fondo alle scale, davanti ad una porta che rimane aperta il tempo di aversi.
Forse non c’è dignità in questo, nessun rispetto per sé stessi, o forse solo il desiderio di rendersi felici il tempo che basta a sorridere ripensandoci.
Di spiegazioni non ne ho e ho smesso di cercarle, non ne voglio o non ne sento il bisogno, l’istinto non può essere razionale e se ci prova diventa solo ancora più bugiardo di quanto lo siamo stati noi.
Credo, però, che non si ripeterà, è perduto ogni equilibrio ormai, ogni delicato incastro di vite e caratteri.
JO
perché forse più bello che descrivere una grand’amicizia, è averne una.
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DUE ZERO ZERO CINQUE
RADIOFRECCIA
"...perchè le canzoni non ti tradiscono.
Anche chi le fa può tradirti,
ma le canzoni,
le tue canzoni,
quelle che per te han voluto dire qualcosa
le trovi sempre lì,
quando tu vuoi trovarle.
Intatte.
Non importa se cambierà chi le ha cantate.
Se volete sapere la mia,
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delle vostre canzoni vi potete fidare..."