1,nessuno¢omila
Le mie contraddizioni: vivo spegnendo incendi con la benzina
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Vino (più che autobiografico!)
Un altro ricordo nitido…che strano…a volte ho come l’impressione di non sapere chi sei e poi mi tornano in mente tutte quelle piccole e grandi cose fatte insieme…Estate…credo fosse metà agosto…periodo di sagre e feste di paese…
Festa del vino. Appuntamento da te, dai tuoi amici.
Partiamo…una decina, forse più…forse meno, ma che importa…3 donne e tutti uomini.
La strada da fare a piedi è tutta in salita, da sobri è più semplice.
Ci incamminiamo.
Qualche scalino e ci troviamo in mezzo alla folla.
Camminiamo distanti, sembriamo quasi due sconosciuti.
Sono assorbita dai tuoi amici, che conosco ancora troppo poco.
Cerco di non perderti di vista, ma ogni tanto succede…
Qualche ragazza ti si avvicina, ti saluta, alcune in modo forse troppo amichevole, altre meno.
Ti fermi, ora le ragazze son diventate più di 4 e sembrano lottare per la tua attenzione…
Ti spio da lontano, attenta a non farmi vedere, tu sembri quasi ignorarmi, allora mi giro e incontro gli occhi di A.
Mi sorride, mi saluta con due baci sulle guance.
All’epoca tra me e lui non c’era stato ancora niente, ci conoscevamo da appena due mesi, ma eravamo già grandi amici.
Tu, in mezzo a quel circolo femminile alzi lo sguardo, mi cerchi.
Mi vedi parlare con lui e mi raggiungi quasi di corsa mentre quelle ragazze cercano di finire il discorso lasciato in sospeso.
”andiamo?”
Sembra quasi un ordine…e mi fa ridere perché fin’ora eravamo tutti fermi solo ad aspettare te.
”allora lo conosci?”
Strano modo di porre una domanda….
Poi penso che la notte prima, io e A. siamo stati due ore chiusi in una saletta della discoteca a chiacchierare abbastanza ubriachi, ma non è successo assolutamente niente…magari qualcuno c’ha visto e ha pensato male…a volte dimentico di abitare in un paese.
Bancarelle e stand ai lati della strada, beviamo qua e là quello che capita, senza quasi guardare, senza quasi assaporare.
Troviamo un tavolo, ci sediamo.
Ognuno va a salutare gente che conosce, anche tu.
Rimango sola al tavolo coi tuoi amici.
Io e sei uomini.
Un po’ ubriachi parlano di cose forse non troppo appropriate alla mia presenza, sembrano quasi non accorgersene e io non son certo il tipo da rimanere scandalizzata per parole come tette, culo e via dicendo…quasi mi unirei al coro…
Compriamo due bottiglie di vino, io distribuisco i bicchieri e verso il vino…ogni tanto faccio centro, ogni tanto no, anche perché loro non mi son certo d’aiuto.
Abbassano un po’ i toni, magari non sanno che stare ad un tavolo con 6 persone del sesso opposto al mio non mi imbarazza affatto.
Rido, loro sembrano forse capire.
Il più…come dire…magari sarebbe meglio dire il meno fine tra loro propone un brindisi:
”alla fica!”
Tutti mi guardano aspettando una mia reazione o un minimo di rossore sul mio volto.
Alzo il bicchiere a mia volta e me ne esco con:
”brindare alla fica è comunque un brindare alle donne, no? Alle donne allora!”
Ora sono io a guardarli tutti e tutti hanno un’espressione un po’ ebete stampata sul viso.
Nessuno parla.
In quel preciso istante arriva B. e rimane un po’ stupito davanti a quel quadretto.
”beh? Che succede?”
Il meno fine risponde:
”no, no….niente…alle donne allora!”
Alziamo tutti i bicchieri, brindiamo e beviamo mentre B. mi guarda con sguardo più che interrogativo per quel brindisi.
Tornano anche le altre due ragazze.
Compriamo ancora non so quante bottiglie, poi ricominciamo a camminare.
Ad un tratto mi giro e non vedo più nessuno.
Siamo rimasti solo io e lui.
Gli dico di cercare i suoi amici ma lui sembra non curarsene affatto.
Allora gli chiedo di accompagnarmi al bagno.
Il vino è buono, ma…ha effetti collaterali.
Entriamo in un bar affollato e c’è una fila per il bagno da far invidia a quella delle poste.
Me la faccio sotto, di brutto.
Mi appoggio al muro e mi accorgo di essere alquanto ubriaca, tanto che quel muro per il quarto d’ora successivo d’attesa diventa il mio migliore amico.
Lui aspetta un po’ accanto a me e poi esce… ed ha ragione, fa un caldo bestiale qua dentro.
Finalmente è il mio turno.
Prima di uscire mi sciacquo i polsi sperando di riprendermi un po’, ma…niente da fare…sono proprio fuori!
Lo trovo seduto su una sedia ed è facilmente individuabile perché tutti, intorno a lui, sono in piedi, quella sedia sembra davvero sbucata dal nulla.
Gli cado praticamente addosso.
Lui ride e mi abbraccia, mi stringe sempre più forte e la gente intorno sembra sparire di colpo.
Mi bacia…è un bacio di vino rosso, fruttato, dolcissimo, non riesco più a capire qual è il vero motivo per cui mi gira la testa…
Poi mi prende per un braccio e sembra volermi rapire…mi trascina per una strada diversa da quella in cui siamo venuti, con più scale o forse meno, con ancora più gente, ma più buia, vedo altre cantine, altre bottiglie di vino, altri bicchieri di carta accartocciati, vedo facce che mi sembra di conoscere, ma non ho un ricordo molto nitido di quella folle corsa inebriata da…dal vino, dico oggi, a mente lucida, ma…allora non ero tanto sicura…
Prende le chiavi della macchina e io rido perché la ricordo ancora quella macchina, quel colore così strano, sorrido, sorrido perché a me il giallo non è mai piaciuto, ma lui…lui sì…lui mi piace…e credo che per tutte quelle curve non ho fatto altro che chiedermi dove si fosse nascosto fino ad ora…
Parcheggia, tira il freno a mano e io sento il vino ancora più in circolo, ancora più dannoso e io sento la voglia di lui salire e girare insieme alle scale a chiocciola…Poi le sue labbra sulle mie, i due lettini uniti, lo specchio, la poltrona, il vecchio frigorifero, la grande candela che abbiamo cominciato insieme e le sue mani e la mia maglietta e la sua e il suo corpo sul mio e…vabbè abbiamo fatto l’amore, è stato bellissimo, ma questo, se non vi dispiace, lo tengo per me!
JO
perché forse più bello che descrivere una grand’amicizia, è averne una.
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DUE ZERO ZERO CINQUE
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"...perchè le canzoni non ti tradiscono.
Anche chi le fa può tradirti,
ma le canzoni,
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quelle che per te han voluto dire qualcosa
le trovi sempre lì,
quando tu vuoi trovarle.
Intatte.
Non importa se cambierà chi le ha cantate.
Se volete sapere la mia,
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