1,nessuno&centomila

ti scrivo qui anche se la risposta sarebbe al post del tuo amico D. e dei pinguini... che in realtà è un aggancio all'altro post sulla casa che non senti di avere. Quando ho letto le tue parole ho sentito un pò dei miei pensieri urlati sempre troppo silenziosamente in testa...quella fragilità che a volte vorrebbe solo uscire fuori in tutta la sua forza e riprendersi ciò che non ha e ciò che gli è stato tolto... Io quando torno a casa, mi sento a casa. Sono più fortunata?Meno? non credo che sia una questione di quantità ma di qualità, e qualitativamente parlando mi sento vicino alle tue parole, percepisco quela corazza di latta che ogni mattina indossiamo, il sorriso che sempre sfoggiamo, o la faccia di bronzo che tanto le persone ci invidiano... ma in pochi secondo me si soffermano oltre il luccichio di quella corazza che resta di latta. Ora penserai cosa ci entra cn i pinguini? Il collegamente è intrinseco... la sera che vidi il cartone avevo cercato di sfugire a me stessa rifugiandomi in un cinema... io quando crollo lo faccio in solitudine, sono così poco abituata che la presenza altrui quasi mi infastidisce... ma quel giorno forse un amico che mi imitava il pinguino lo avrei gradito... ora... il colllegamento dovrebbe essere più chiaro... buona notte...