1,nessuno&centomila

I problemi col cibo non sono semplici da risolvere, è una lotta prima di tutto con se stessi. Io ho vissuto il problema inverso, e non credo la ferita si rimargini mai totalmente. Bisogna prima accettare il problema, ovvero accettare di avere un problema. Che è sintomatico di altre probabili 3000 voragini. Ne ho sentite mille sull'anoressia, perchè da mille ragioni può innescarsi. Dalla semplice voglia di esser magri, al più complesso senso di "sentirsi ingombranti". Un'altra analisi molto interessante diceva che chi smette di mangiare ha la sensazione di riuscire, almeno su un lato del suo vissuto, ad esecitare un controllo, che probabilmente non sente avere in nessun altro campo della sua vita e che lo terrorizza. Per mia esperienza personale, penso che nella negazione o nell'ingestione incontrollata di cibo ci sia l'impressione ultima di riuscire ad annichilirsi, scomparire. A volte, molto spesso, si vorrebbe fare. Quando i problemi sono troppi o almeno sono troppo forti per pensare di riuscire ad affrontarli. Quando ci si sente inadeguati o insufficienti. Ti consiglierei di documentarti bene, leggere di tutto in materia, chiedere pareri di esperti. Ma se lei non si accorge, o non vuole, farsi aiutare, è tutto inutile. Purtroppo è tutto troppo intrinsecamente invischiato con la propria intimità, è difficile aprirsi, accettare, e chiedere aiuto. Trovare persone che invece tendono la mano senza che si voglia aiuto invece molto spesso sortisce l'effetto opposto. Certo è che chi può ci deve provare, sempre. In bocca al lupo. Io tifo per la tua amica.