1,nessuno&centomila

Post N° 519

Mi sono svegliata con la pioggia che picchiettava sul vetro e Lucio che sembrava cantare solo per me....

Altri pensieri di un anno fa....cazzo come stavo male...

....dopo questi pensieri.

Quattro rintocchi.Le campane sembrano quasi salutarmi,io rispondo soffiando via il fumo della sigaretta.Ho ripreso a fumare.Almeno ho dato un mesetto di tregua ai miei polmoni.Un ragazzo ferma la sua Punto e scende a cercare qualcosa sotto a un cassonetto della spazzatura,con una lampadina.Chissà cosa avrà perso.

Ieri notte ho sognato mio nonno.Stava andando via e mi diceva:segui la voce del tuo cuore.Gli voglio bene.Un po’ mi manca.Ma tanto lo so che un giorno ci rivediamo,prima o poi.Non so cosa preferisco,tra il prima e il poi.Mi sto perdendo,letteralmente,la testa,la bussola,le staffe,l’identità,tutto.Continuo a girare vorticosamente come in una centrifuga e non riesco a trovare una maniglia per tenermi,sono sballottato,aiutatemi,fermatemi,asciuffatemi amisci,anche se non ho il multijet.Aiuto!!!

C’è di nuovo quella ragazza dell’altra volta,rieccola che cammina lentamente al centro della strada,incedere incerto,si sistema i lunghi capelli neri,chissà cosa starà pensando,io non la conosco eppure mi sembra di conoscerla da sempre,come se io la capissi e lei mi capisse,come se una linea mi tenesse collegato a lei.Magari è davvero un angelo.Ho provato una bella sensazione quando l’ho rivista:mi sono sentito quasi a casa.Forse perché mi dà l’impressione di sentirsi,come me,presa da un qualcosa di così grande e indescrivibile che nessuno può capire,nemmeno me stesso,che mi attanaglia la mente e a poco a poco mi spegne.Adolfo la chiama paranoia,io non so darle un nome,perché solo io so quanto sia indescrivibile,innominabile,inquantificabile,perché è dentro di me.Solo io ho un’idea di quanto non sia immaginabile.Che contraddizione.Nessuno mi capisce,neanch’io,e solo io so quanto qualunque essere vivente,me compreso,sia lontano dal riuscirci.Forse quella ragazza potrebbe fare qualcosa per me..ma lei non mi ha mai visto in vita mia,mentre io..è la seconda volta che la spio dalla mia finestra del secondo piano di questo collegio,e già sembra essersi ritagliata un pezzettino di cuore.Chissà se le farebbe del bene saperlo.Lascio spazio all’immaginazione, tutto quello spazio che la realtà non è in grado di occupare.Mi faccio schifo.Ma più mi faccio schifo e più mi voglio bene.E più mi voglio bene più cerco di sforzarmi di capire cosa sia bene per me,fosse anche morire mi voglio talmente bene che lo farei,se capissi che è la cosa migliore da fare.Alla fine il cerchio si stringe,una ad una tutte le persone importanti della mia vita,gli amici,la famiglia,chiunque a poco a poco sta sgusciando via dal mio mondo,loro non lo sanno ma momento dopo momento la mia coscienza li sta cacciando via,sospinta dalla mia convinzione che nessuno può aiutarmi perché nessuno può capirmi,anche se mi conosce da una vita.E alla fine sono rimasto solo io nel mio mondo,ho tanto spazio per fare lunghe passeggiate e perdermi nella mia coscienza.Se potessi,butterei via anche Davide fuori dal mio privè ma non ci riesco,e così resto solo con me stesso a vagare nel mio universo sempre più grande e sempre più vuoto.C’è solo tanta polvere,tante figure evanescenti in lontananza,una sigaretta e un accendino:ora provo a fumarmi un po’ di me,chissà che il fumo non disegni una strada,così potrei seguirla per vedere dove mi porta.

La notte non è più così nera,da qualche parte a est il sole sarà già spuntato,il nero sta lasciando il posto ed un blu un po’ meno scuro man mano che passa il tempo,è il giorno che torna,e per la prima volta la notte che va via mi rasserena.Mi immagino a Canosa,il sole che sorge,le campagne,la città che si sveglia,i primi rumori dei trattori dei contadini,odore di caffè del bar di Pasquale,casa mia,mamma che tra non molto si sveglierà e penserà a me,penso che ogni volta che mi pensi le venga una fitta al cuore,e viene anche a me se penso che sia così.Stamattina mi manca casa mia,ora che è estate,ora che l’aria si riempie di una tranquillità diversa,non proprio serenità ma che vagamente profuma di fiducia.

Il mio cervello è in posizione fetale.

Torino 17 giugno 2005

04:36

"Quello che non c'è" Afterhours

Post N° 517

....QUESTA FORZA COSI FORTE DA BRUCIARE,MA INCAPACE DI CREARE.....

Io non avrei saputo trovare parole migliori....
Grazie Jo.

Post N° 516

Lo so, lo so...nella mia vita manca organizzazione...
Ale me lo dice sempre.... quello che mi manca è organizzazione e un minimo di regolarità...
Devo provvedere provvedere provvedere...

Post N° 515

Primo giorno d'estate.
Me ne sono accorta stanotte, seduta sul cofano della macchina, nel grande parcheggio.
Ci sono giorni in cui credo di amare questo paese con tutta me stessa, quando basta un niente per trovarsi e ridere come un pallone e i ricordi delle vacanze, quando riconosci ogni volto che passa e la cosa non ti pesa, non ti sta stretta, quando non ti importa che il cinema più vicino sia a 20 chilometri, ma stai bene lì, all'aperto, con l'aria appena tiepida sul viso.

Abbiamo organizzato la vacanza.
Io e D. una settimana in campeggio.

Fondamenta.

Il lago era troppo calmo e i miei pensieri troppo inquieti per rimanere lì impassibile a guardarlo.
Come si fa a dire ad una donna di 50 anni di dimenticare suo marito, di rifarsi una vita, di ricominciare da zero buttandosi alle spalle 32 anni di matrimonio?
Era a questo che pensavo guardando i fondi di caffé seduta nella cucina di una delle migliori amiche di mia madre.
Una donna che mi chiede aiuto solo perchè ho una qualche infarinatura di psicologia, una donna che mi ha visto bambina correrle per casa e romperle qualche vaso a cui teneva.
Cosa posso darle io in cambio della fiducia che ripone in me quando alle spalle ho solo fallimenti, una famiglia distrutta, nessuna storia d'amore che si possa definire tale,  nemmeno un minimo d'organizzazione, gli ultimi 8 esami che non riesco a dare e l'unica cosa che riesco a fare è scrivere, scrivere e scrivere tutte le cazzate che mi vengono in mente.
Mi chiedo se io sono veramente adatta per fare questo lavoro, sì, oggi in parte ho tirato fuori quello che in questi anni ho studiato, ma come si fa ad incanalare la storia, la vita delle persone in mere definizioni pseudoscientifiche? Se la prima cosa che ti insegnano è che ogni persona è diversa dall'altra, che ognuno a modo suo è speciale e particolare, che diverse cause possono portare allo stesso problema, che le stesse cause possono anche non portare ad un problema e poi d'un tratto devo fare di tutta l'erba un fascio e sputare sentenze e dare giudizi e etichettare, dare un nome a problemi ben più vasti di una singola parola.
E qui non c'entra l'emotività, io non sono una persona emotiva, non ho "ceduto", non mi sono immedesimata troppo nei problemi, solo quel minimo di empatia che serve per capire, anche se un minimo.
Io amo quello che studio, l'ho sempre amato, ho sempre voluto fare questo, fin da bambina, ma quando ci si scontra con la realtà poi anche la fede più solida vacilla.
L'unica cosa che sono riuscita a fare è stata correre al lago a guardare lo specchio d'acqua mosso da bambini inconsapevoli che giocano, che si schizzano e sorridono pensando che la vita sia tutta lì.
Poi son tornata di fretta qui per provare a trasformare in parole questa inquietudine, questo senso di impotenza e questi dubbi.
Cosa ne so io dei rapporti umani? Io che forse sono innamorata di un uomo che non avrò mai, che appartiene ad un'altra donna, che desidero un uomo che forse posso avere, ma che non vorrei mai accanto, io che torno a casa, chiudo la porta e mi rincoglionisco di pink floyd, di negramaro e di tutta la musica del mondo che riesce a darmi un minimo di pace, ad estraniarmi dal mondo, io che vivo con due persone di ottant'anni a cui a malapena dico buongiorno e buonasera, che non sanno niente di me, se non che sono sei mesi, sei cazzo di mesi che non dò un esame, io che non chiedo mai aiuto, che non dico mai ti voglio bene, che, se va bene, riesco a scriverlo, io che sono abituata a non affezionarmi, a non fidarmi, io che dico dico ma poi non faccio mai niente...
Mi chiedo davvero se sarò mai capace di fare questo lavoro, di dare qualcosa agli altri io che non sono riuscita a costruire niente.

[Mi è capitato tra le mani un mazzo di rose...
"respirandolo" mi son chiesta se saremo di nuovo chimica io e te...] sms ore 19:24 

Strade, curve, rose.
[                             ^caos                         ]

La strada è sempre la stessa: quella dove i miei occhi rimanevano incantati a guardare il panorama e tu rallentavi per lasciarmi godere lo spettacolo un istante in più.
Guido veloce, come al solito sono in ritardo.
I pensieri si adagiano sulle curve di montagna, anche loro non sono lineari.
Ho voglia di mandarti un messaggio, di dirti che oggi ho sentito l'odore delle rose e ti ho pensato, ho pensato a tutte le tue teorie sull'amore e alla tua pelle sulla mia.
Vorrei scriverti:
"hosentitol'odoredellerose...
Chissàsetranoisaràancorachimica..."
Sì, senza spazi, come sei solito fare, che le prime volte per leggere i tuoi messaggi ci mettevo un quarto d'ora...poi mi sono abituata.
Solo a te non riesco ad abituarmi.
Mai niente di esplicito, solo quel "siamo alla fine", due mesi fa.
Due mesi?
Il tempo passa... ma in fondo per noi il tempo non ha molto senso...ai messaggi rispondiamo dopo giorni, agli squilli dopo ore... cosa saranno mai due mesi...
Voglio il tuo corpo, da quel 31 marzo l'ho desiderato quasi ogni notte.
Poi rido per le piccole coincidenze...il 31 marzo 2oo2 c'è stato l'ultimo bacio tra me e Antonio.
Quattro anni sono molto più di due mesi, ma non sono ancora abbastanza per dimenticare.

Ho paura di non poterne più fare a meno, di cadere di nuovo in quel circolo (vizioso? virtuoso?) e diventare di nuovo dipendente dal tuo odore, di dover di nuovo scendere ad assurdi compromessi pur di poterti avere e poi scappare su altre labbra cercando qualcosa che, pur lontanamente, ti somigli.
Quella domenica di maggio hai sbrigliato le mie voglie, hai tolto il freno all'immaginazione.
Sei entrato nel corpo e nelle fantasie.
Nel cuore no, lo sai.
Devo rielaborare i pensieri, farne una frase concisa, secca, decisa, calcolare ogni tua possibile mossa o reazione per non farti capire che l'unica cosa che vorrei dirti è "lascia stare le ragazzine e torna qua, tra queste gambe, che tanto lo sai...non ce n'è..." o forse è proprio questo che voglio dirti....

"...giurami
che non mi hai mai mentito
e ingannami
farò finta di niente
ora che
di me più stima io non ho...."

il mio stream of consciousness

[...."mi credi?"

"si,ti credo"

"fai bene,sai?"

"io faccio sempre bene,apparte quando vengo a letto con te!"...]

l'angoscia del non capire.non sapere.non dire.lottare.stare un mese distanti e poi una notte.solo una.l'ultima?me lo impongo,ma sai meglio di me come vanno queste "non storie",quando a viverle poi sono persone come me,come te,come lui e anche lui.forse siamo tutti solo troppo infantili.o forse siamo semplicemente diversi.ma siamo cosi.e credo che per ora non ci si possa fare nulla."VIVERE NON PENSARE MA VIVERE" il tuo sms di sabato notte,perchè tu ovviamente sapevi tutto in direttissima.tu che sai sempre tutto.perchè so che non mi giudichi.ma che capisci.senza che io spieghi con troppe parole o discorsi complicati.tu sai.e per questo mille grazie,lo sai,non basterebbero.mai.grazie soprattutto perchè spesso sembri fatta su misura.su misura per me.(e scusa per le pippe mentali mie ultime,mi rendo conto di essere pesante,ma sai che in fondo tutto quelle cose non le penso.lavorerò per non dirle nemmeno più)...e poi e poi mi arriva un telefonata "mi ha detto che si deve iniziare a fare i conti se ci vogliamo sposare"..."a me,un pò di effetto me l'ha fatto,cioè lo voglio,però un conto è dirlo,un conto è concretizzarlo"...e cosi il mio grande amore si sposa.ho avuto paura,paura per lui.paura perchè se lo conosco ho percepito un pò di voglia di scappare.ho capito che non è una cosa sua.non totalmente almeno.anche a me ha fatto effetto.insomma,se ripenso a qualche tempo fa,non riuscivo nemmeno ad immaginarlo con un'altra.con un'altra per la vita poi.inevitabilmente tutto scorre.ma l'unica cosa che vorrei è che fosse felice,felice davvero.sempre.anche se forse alla felicità ho smesso di crederci.e forse il fatto è che "Il problema è che continuo ad autoanalizzarmi, ché riuscire a capire i sentimenti non è semplice."no,non è un cazzo semplice.almeno per me.sicuramente per te.poi parli,leggi qualche blog,vedi certe storie e noti una sicurezza generale,come se tutto fosse possibile da incanalare e definire.non è cosi.per me almeno.ma allora continuare un'analisi che si sa non  da risultati è inutile.e torniamo sempre a"vivere NON pensare MA vivere".e può sembrare superficiale,ma non lo è,è forse più profondo di tutte le pippe mentali a cui il genere umano è indirizzato.

ho vomitato pensieri ed idee sul tuo blog...volevo solo dirti grazie e invece la mano non si è riuscita a fermare e lettera dopo lettera ne è uscito questo post privo di logica.ma priva di logica è anche la mia mente.peggio ancora lo sono le mie azioni.i miei pensieri.e poi non parliamo dei sentimenti.quelli sono semplicemente un disastro.prendilo come un regalo:ti ho aperto un pò del mio cervello di questo martedì mattina.vorrei aggiungere una cosa,l'ultima promesso,poi stacco tutto per non tornare di nuovo qui ad aggiungere(l'avrò modificato 20 volte questo post,non potevo fare a meno di scrivere e di nuovo scrivere e ancora scrivere).volevo aggiungere "menomale che ci sei"  ed è la cosa più spontanea e sincera che elabora la mia mente in questo momento(ed in mille altri ancora).

ti voglio bene,

elisa

(grazie)

Post N° 511

Il problema è che continuo ad autoanalizzarmi, ché riuscire a capire i sentimenti non è semplice.
Abbiamo fatto tutto al contrario.
La storia è finita nell'attimo esatto in cui avrebbe dovuto cominciare.
Per forza non riusciamo a trovare una ragione.
Non sarebbe potuta andare avanti all'infinito in quel modo.
O forse sì.
Perché sentirsi terribilmente legato a qualcuno che continua a sfuggirti non è qualcosa che si può spiegare.

Post N° 510

Mi odio quando non riesco a smettere di scrivere puttanate.
Quando mi arriva un tuo messaggio e io devo per forza provare a descrivere l'odore della tua pelle e le tue mani che scivolano sulla mia schiena.
Deve pur esserci qualcosa di alternativo da fare....

Meno 5.

Ho aspettato pazientemente la mezzanote meno 5.
Poi ho scritto.
Due frasi stupide, solo per far finta di non essermi del tutto dimenticata.
Solo per farti vedere che non mi sarei vendicata del 2 marzo che hai scordato.
Quattro giorni dopo mi rispondi.
"Credevo ti volessi vendicare, a 5 minuti dalla mezzanotte...ma mi sono ricreduto."
E tutto è di nuovo calcolato e pesato, pensieri, parole , "sentimenti".
Non fosse stato ottimo sesso avrei già dimenticato il tuo viso angelico, non fosse stato ottimo sesso non sarebbe durato un anno.
E adesso si fa fatica a capire chi sta giocando con chi.
La ragazzina che ti scalda il letto non mi spaventa affatto, son sempre più convinta di poterti avere in qualsiasi momento.
Solo che non si può ricominciare.
La lotta, la sfida, la guerra.
E' finita perchè stavamo per deporre le armi.
Poco mi importa di quante lingue ti hanno accarezzato, quante bocche ho baciato.
Quello che abbiamo avuto noi difficilmente lo ritroverò.
Sono 28.
L'anno scorso ti ho regalato una lampada ed è stata la prima cosa, oltre al materasso, a far parte della tua stanza nella nuova casa.
La sera mi mandavi messaggi dicendomi che leggevi i tuoi libri con quella luce e io ti immaginavo con la schiena poggiata al muro e gli occhi persi nel tuo strano mondo, lo stesso mondo in cui mi volevi trascinare e io non son voluta entrare, lo stesso mondo di cui lei, invece, con un colpo da maestra ha rubato le chiavi.
Ma rubarle non è come vedersele offrire su un piatto d'argento.
Mancava l'amore, anche se era tutto maledettamente perfetto, ogni gesto, ogni sorriso, ogni sguardo.
Ho sbagliato io e hai sbagliato tu.
Presentarti i miei amici dopo 11 mesi non è stato forse il colpo migliore.
Così come presentarmi i tuoi dopo poco più di una settimana.
Avremmo dovuto lasciare tutto così.
Due menefreghisti bastardi che non riuscivano a star lontani da un letto.
non c'era bisogno dei tuoi piccoli regalini, delle tue attenzioni, dei tuoi progetti, dei messaggi in segreteria alle 3 di notte.
So come mancare ad un uomo, so come farlo cadere, so cosa significa giocare, ma tu... tu lo sai meglio di me e ogni messagio per me era una conquista che mi faceva venir voglia di continuare, di tirare ancora di più la corda e poi concedermi solo tra quelle quattro mura a ritmo del tuo respiro.
Se ti penso penso al tuo corpo nudo che mi regala piacere, penso alla porta del casale che rimane aperta e sentiamo sbattere col vento pensando che potrebbe anche essere qualcuno, ma non smetteremo mai di far l'amore per andare a controllare.
Se ti penso penso al tuo odore.
A tutti gli altri e le altre che ci sono stati, ai messaggi di domenica mattina per avvisare l'altro della cazzata appena fatta.
Sono stata meno sincera di te, solo che non mi sono fatta beccare.
Tu credevi d'essere invincibile invece ti sei ritrovato a piangere e ad ammettere il bisogno che avevi di me.
Mi volevi perchè non potevi avermi, perchè mi sentivi sfuggire e tu non ci sei abituato.
So che ritrovarsi, anche una sola volta in quel letto significherebbe ricominciare.
Sei come droga, sei aria, sei profumo.
Non riuscirei a smettere.
Ma mi piacerebbe doverci provare di nuovo (?)

Post N° 508

Scoprire una nuova parte di sè ha sempre il sapore di magia.
Perché, se è vero che gli altri non si conoscono mai abbastanza, chi non smetterà mai di stupirmi è "me stessa".

Post N° 507

Poi la vita una sera ti porta il conto.
Inaspettata, mi ha tirato addosso almeno 15 anni ....ho aperto il portafoglio e dentro avevo molti più soldi di quelli che credevo.
Ho pagato il riscatto.
Ho liberato quella ragazzina che scalciava e a volte ancora pativa.
Ora è libera di conquistare il mondo.
E io rido perchè non credevo sarebbe stato così semplice. 

L'altra me.

Ho passato il pomeriggio a giocare a biliardo (o almeno c'ho provato).
Battute su battute su palle e stecche.
Io il capobanda, come sempre.
Ho ritrovato dopo anni 3 vecchi amici, quelli che può passare anche una vita ma alla fine son sempre gli stessi.
Poi in macchina a parlare di sesso.
Mi chiedo dove siano finiti gli uomini.
Ormai in via d'estinzione.

Non sono cambiata, lo so.
Lui ci ha provato, per un po' c'era anche riuscito, ma era solo un cambiamento apparente.
Sto bene così, mi diverto.
Il gioco della seduzione mi è sempre piaciuto.
Nel blog sembro molto tenera, quasi indifesa, ma non lo sono affatto.
Non sono mai stata lasciata
non sono mai stata tradita
ho sempre ottenuto quello che volevo.
Dalla bilancia è uscito fuori questo, anche se forse non me l'aspettavo.

Sono sempre stata io, in fondo, a decidere.
Credo che nessuno sia mai veramente riuscito a giocare coi miei sentimenti.
Io ho giocato molto purtroppo, a volte bisognerebbe avere anche un po' di rispetto, un giorno qualcuno potrebbe non averne per me.
Finché non accadrà continuerò a fare la stronza.
E' un abito che mi si addice:
risalta gli occhi azzurri,
la carnagione chiara
e sta bene coi riccioli biondi.

Mi guardo la partita davanti al pc,
raiuno si vede solo in bianco e nero.
Fitti sms con Ale.
Come se la partita la guardassimo insieme.
Stasera la Sardegna sembra ancora più lontana.
Fortuna che c'è D.

["Strana 'sta partita eh?!"

"Sì...è come highlander...ne rimarrà uno solo..."]

Post N° 505

Tutti in attesa.
E' strabiliante come lo sport riesca ad unire.

[Spero solo non passino il tempo ad informarmi chi sta salutando Buffon....]

Blog, sul serio.

Sono di nuovo in ritardo, non so come ci riesco.
S. è qui sotto che mi aspetta e io invece sono quassù a scrivere.
Non che abbia qualcosa da dire, ma ho voglia di scrivere.
Di dare una minima forma ai pensieri.
Sento che il clacson suona e sorrido.
Non è bello nè educato far aspettare le persone, lo so, soprattutto quelle gentili come lui.
Ma ultimamente sento il bisogno di "disintossicarmi" di buttar fuori le cose appena mi vengono in mente e il blog è ottimo per questo.
Perciò vi trovate due, tre post al giorno.
Certo...se dovessi tirar fuori tutto mi dovrei sedere qui dalla mattina alla sera ché io sono una fonte inesauribile di cazzate e paranoie.
Guardavo un tg prima, non ricordo che canale parlavano, appunto, dei blog.
"Come avere un blog di successo".
Perchè la televisione riesce a rendere tutto così brutto?
Io sono qui per me, non per avere successo, sono qui perchè ho incontrato persone speciali che altrimenti non avrei mai incontrato e non mi importa di raggiungere più visite di qualcun altro.
Io sono qui per me.
Non voglio che il mio blog diventi un libro, non voglio andare suoi giornali, non voglio fare il record delle visite, voglio semplicemente SCRIVERE e condividere con voi il mio piccolo mondo e le mie emozioni, scrivere e sentirmi meglio, scrivere non per sentirmi dire che lo faccio bene, ma per sentirvi dire che avete davvero capito quello che, in quel determinato momento, provavo.
Io la odio la televisione, spero non riesca a distruggere anche questo mondo, perchè è l'unico in cui ci si può ancora rifugiare, o perlomeno, l'unico in cui io ancora mi rifugio.

E visto che stiamo parlando di cose serie, credo che qualcuno di voi si sia perso questo.

Post N° 503

La lingua scivola sul palato, poi sulle labbra asciutte....apro gli occhi e mi guardo intorno....la libreria, la scrivania...la televisione, la grande barca sull'armadio....
Mando il buongiorno ad Ale, aspetto la sua risposta.
Non è un rito, lo facciamo solo a volte, ma devo dire che migliora nettamente il mio uomore.
Poi un sms a D. per sapere come sta dopo aver tolto i denti del giudizio.
D. invece non lo cerco, ieri sera avrà fatto tardissimo al lavoro...serata Red Bull.
In cucina prendo il bricco e lo riempio di latte fino ad una linea immaginaria che, nei 3 anni passati in questa casa, ho imparato a riconoscere.
Accendo il gas e aspetto mentre accendo il pc e faccio un giro veloce tra i blog più cari.
Mentre bevo il cappuccino lascio qualche commento.
Beh....ora che ho salutato tutti posso cominciare la mia giornata.

Post N° 502

Ché a 150 all'ora la strada scorre troppo veloce e non si può spiarla al buio della notte e per guardarti senza esser vista rischiavo di diventare strabica...tu stringevi il volante per cacciare via i ricordi...
Ogni curva era un istante in meno da vivere...
E ancora più forte sull'acceleratore...perchè non me l'aspettavo di ritrovarmi qui accanto...
La carrozzeria è grigia e di lusso, ma i soldi non hanno potere su di me come i tuoi occhi o le tue mani quando per sbaglio m'hai sfiorato i fianchi...
E non dirmi "ti ricordi" ché sai che non riesco a dimenticare...
E sento il cuore pulsare alla stessa velocità in cui le tue ruote girano...
"Vorrai mica guidare?"
Lascia stare che devo sfuggire dai pensieri  che sto facendo su di te...

[per il 4/2/2005]

Post N° 501

E i pensieri fanno lo stesso rumore delle monetine in un distributore vuoto di bibite...
Tlin tlin meccanico...
e io ho fame di vita...
e se ti avessi già incontrato ti prenderei a morsi... 

Abitudini.

In fondo la mia vita non è scandita dal nome che si da ai giorni o alle stagioni, dal cambiamento di clima o dalle ore...la mia vita è scandita da piccole abitudini...per me la domenica è sedermi sul terrazzo di Ale a guardare il panorama, la vera estate è quando D. torna a casa e lo vado a svegliare tra le nove e mezzo e le dieci, poi mi infilo nel suo letto e m'addormento accanto a lui, oppure rimango a guardarlo per qualche minuto col viso affogato sul cuscino...
E la primavera è quando appena alzato si siede alle tastiere e suona la prima cosa che gli viene in mente e ride e si racconta a piccole frasi.
 L'inverno è scandito dai sabato pomeriggio davanti al camino della sua cucina con la sigaretta in mano e il libro sulle ginocchia....
D'estate poi non ci sono nomi da dare ai giorni, solo le notti con la mia D. nella sua taverna o ad ascoltarla cantare nelle sue serate....

I miei amici.... la mia vita....