1,nessuno&centomila

Post N° 696

'...E in una notte senza luna
truccò le stelle ad un pilota
quando l'aeroplano cadde
lui disse "È colpa di chi muore" ...'

E' morto uno dei centomila.
Non so come spiegarlo.
Sento che è caduto un velo, una maschera, un pezzo di muro.

'...Persa per molto persa per poco
presa sul serio presa per gioco
non c'è stato molto da dire
o da pensare
la fortuna sorrideva
come uno stagno a primavera
spettinata da tutti i venti della sera.

E adesso aspetterò domani
per avere nostalgia
signora libertà signorina anarchia
così preziosa come il vino
così gratis come la tristezza
con la tua nuvola di dubbi
e di bellezza.

T'ho incrociata alla stazione
che inseguivi il tuo profumo
presa in trappola da un tailleur grigio fumo
i giornali in una mano
e nell'altra il tuo destino
camminavi fianco a fianco al tuo assassino. '

Ero io il mio assassino.
Smetto di uccidermi lentamente, ricomincio a vivere.

Ringrazio le persone che ho incontrato qui, senza fare nomi perchè tanto loro lo sanno quanto mi hanno dato e continuano a darmi.
Ricomincia il viaggio, non c'è bisogno di fare il biglietto e le chiavi di casa le avete già.

L'immagine, come sempre,
l'ho rubata dal blog di Leo.
 

Post N° 695

Spesso mi lascio sfilare la sedia da sotto il culo.
A volte si tratta  una sedia scomoda quindi mi rode solo per principio.
Altre volte si tratta di una sedia assai comoda.
Provo a riprendermela e a ritrovare il mio posto in questa specie di mondo.

Uno nessuno e centomila.
Tiriamo le somme.

Post N° 694

Scendo ancora un gradino.
Anche se credevo di non poter arrivare così giù.
E per la prima volta stanotte ho pensato sul serio, tanto da trovarmi davanti a quel si o no, di cancellare il blog.

Troppo legata a questo maledetto posto.

Post N° 693

Perchè la vita in fondo è una ruota che gira.... ^{e gira che te rigira me trovo sempre qui a scrive le stesse cose....}

E allora sciolgo i nodi.
Gli stessi nodi che non mi sarei mai dovuta permettere di stringere.
Il filo era elastico e io decidevo quanto tirare.
No, non è giusto.
Una persona non appartiene a nessuno se non a sè stessa.

"Lo senti quando qualcosa sta per cambiare o per finire...
Senti che qualcosa si spezza...quel piccolo, tipico "trak" come quando passi col piede su un pezzettino di plastica dura...
A volte non riesci quasi a sentirlo, tanto è impercettibile, altre volte rimbomba tra cuore e cervello e l'eco sembra non finire mai."

Scrivevo così il 16 luglio.
Riporto le stesse parole oggi provando sensazioni simili.

Post N° 692

La sottoscritta si è stancata.

Vengo a casa tua.

Vuoi buttare all'aria 20 anni d'amicizia?

Accomodati

Stavolta invece di fermarti ti do una mano.

Ma ricorda che me le sconti tutte, TUTTE.
(e la lista è lunga...)

Ore 20:30
La ragione spaventa.
Certo... non ne avrò il 100% ma un buon 99% sì.
Allora mi tengo il mio 1% di torto e cammino a testa alta.
Spiacente per te.
Contenta di averti persa
e stavolta non tornerò indietro.
Ho la coscienza pulita.
Linda.

Post N° 691

E' comodo avere il telefono di casa portatile......................

................................se uno riesce a trovarlo.

Post N° 690

"io me ne vado a dormire"

"no....dai....resta ancora un po'..."

"ma non sono nemmeno di compagnia..."

"non mi importa, lo sai... a me basta che ci sei e sto meglio"

"non fare così, per favore, lo sai che non sono venuta per te..."

"lo so, ma non mi importa... ci sei e sto bene."
09/09/2006

E in quel momento ho sentito come una sensazione di vuoto.
Perchè lo guardo e so che è la persona che forse conosco meglio al mondo.
Perchè mi guarda e sa perfettamente a cosa sto pensando.
E il fatto che continui ad amarmi nonostante conosca "tutto" di me mi fa sentire una persona migliore.
L'amassi anch'io sarebbe perfetto.

Quel guardarsi e capirsi, quell'anticipare gesti e parole.

Poi mi accorgo di tutto il male che gli faccio a volte anche con un semplice "ciao".

Poi mi chiedo se anch'io sono capace di amare così.
E inevitabilmente penso a lui, ai suoi occhi marroni, alle chiavi della Punto, alla nostra canzone, a quei 7 scalini, alle attese e al batticuore nemmeno fossi una quindicenne.

Alla pelle d'oca al solo pensarTi.

Oggi mi manchi piccolo uomo.
Oggi mi mancano i brividi.

"...l'ironia del destino vuole che
io sia ancora qui a pensare a te,
nella mia mente flash ripetuti
attimi vissuti con te
è passato tanto tempo ma
tutto è talmente nitido...
Potrò mai dimenticare l'infinito?"
Raf

(?)

Leggo e sorrido.
Poi rileggo.
Non sia mai mi sia sfuggito qualcosa.
Magari una virgola o una piccola sfumatura.
Quel tuo scriveretuttoattaccato riesce ancora a confondermi a volte.
Come al solito camminiamo sulla linea infinita del divenire, ma non diventiamo mai, forse per quello continuiamo ad essere.

Quello che resta da capire è cosa.
Ma non credo abbia molta importanza arrivati fin qui.

Perfetti incastri (?)

Post N° 688

Ho il vizio di non stringere il nodo, di lasciarlo lento come fosse una sciarpa, non un cappio.
Solo che quando, almeno una volta, si deve tirare, il filo si scioglie facilmente.
E me lo ritrovo fra le dita senza sapere cosa farne.
Un filo quasi infinito con spine fatte di ricordi.

Post N° 687

Il mio errore è forse quello di credere che tutti abbiano il mio stesso livello di sopportazione.
So che a volte parlare con me, aprirsi un varco è praticamente impossibile, so che pretendo di essere capita senza spiegare.
So anche che ci sono delle cose che a me danno un fastidio terribile e che altri nemmeno si accorgono di fare tanto sono insignificanti per loro.
Bisognerebbe venirsi incontro.
A volte corro troppo a volte sono troppo lenta, a volte prendo decisioni senza avvertire nessuno se non il mio cervello, a volte dico le cose giuste (per me) ma nel modo sbagliato (per gli altri).
A volte me ne rendo conto in tempo, altre volte no.
A volte dico a qualcuno che un suo determinato atteggiamento mi dà fastidio e quello smette di assumerlo, altre volte quel qualcuno continua imperterrito.
A volte faccio la stessa cosa.
A volte avrei semplicemente voglia di staccare le connessioni tra i neuroni e smettere di pensare.
A volte non mi accorgo di esagerare.
Come in questi ultimi giorni.

Andiamo avanti:

"non ti voglio fermare"

So che capirai.
So che capirai che è per te.

Post N° 686

"Posso prenderlo?"
D'istinto mi è venuto da dire "no".
"Ma che animale è?"
E' un rinoceronte.
Ma una bambina di 4 anni non lo sa.
Stava poggiato su una televisione, almeno fino all'8 maggio dell'anno scorso.
Poi è finito nella mia stanza per ricordarmi di quella domenica pomeriggio in una stanza inondata di sole col poster di una cascata alla sinistra del letto.
Il mio libro di psicologia.
La partita della Roma.
E poi guardarsi stupiti.
Finalmente.

La nostra prima volta.

Post N° 685

Vorrei moltiplicare il tempo e poi dividerlo, aggiungerlo e sottrarlo.
Ne ho talmente tanto che non so che farci.
Ne ho talmente poco che non so come fare.
Forse qualcuno ha deciso di farmela pagare per tutto quello che ho buttato via.

Tanto mangio e scrivo.
Due minuti e due minuti ancora e tutto passa.

Non so perchè ma mi è tornato alla mente un discorso fatto tanto tempo fa, con la macchina accesa sotto casa di L. e lei poggiata al mio finestrino aperto.
Quei discorsi che cominci per caso e poi non riesci a finire e ad un certo punto spegni la macchina, ti metti comoda e accendi pure una sigaretta.
E L. che, come me, non può fumare a casa è salita in macchina e ce ne siamo andate alla stazione.
Le 8 passate e noi a parlare solo del verde dell'Irlanda.
"Te la ricordi quell'immagine su quel libro d'inglese?"
Sono quelle piccole frasi che ti fanno capire quante cose in fondo hai condiviso, quanto basta poco per capirsi al volo.

Ne abbiamo parlato raramente io e te di quanto è stata dura.
A volte però mi chiedevi "Ma come fai?"
Devo pur sopravvivere in qualche modo.
Mi son consumata a forza di trascinarmi.

"...Lo sai cosa vuol dire stare giorni interi a buttar via nel niente solo il niente;
fai mille cose, ma sono sempre i tuoi pensieri che scelgono per te diversamente.

Son stanco d' aver detto le cose che dirò, di aver già fatto le cose che farò,
ma è tardi, troppo tardi, piangere ormai sulla rinuncia triste a quello che non fai...

Credevo l' incertezza possibilità e il dubbio assiduo l' unica ragione,
ma quali scelte hai fatto in piena libertà: ti muovi sempre dentro a una prigione...

E forse sto morendo e non lo so capire o l' ho capito e non lo voglio dire,
rimangono le cose senza falso o vero, e la rinuncia triste a quello che io ero..."
Francesco Guccini

Post N° 684

Non è mai piacevole essere svegliati nel cuore della notte, soprattutto quando si abita con due persone anziane.
Mentre guardavo quei due occhioni stanchi di guardare il mondo da più di 84 anni pensavo solo che, l'unica cosa che mi è stata chiesta, io non l'ho fatta.
Ma ho intenzione di farla.
Quindi vedi di non farmi più strani scherzi perchè per laurearmi avrò bisogno di un altro annetto almeno.
Mi impegno, promesso, ma fallo anche tu per restare qui a vedermi.
(e poi lo sai che nonna da sola proprio non la reggo).
Ora provo a dormire, alba permettendo.

Post N° 683

Una foto.
E poi ricordi.
Ricordo cose che credevo d'aver dimenticato.
Il rumore del treno poco distante e una casa immersa nel verde a due passi dal bar.
La voce squillante e i capelli rossi e il barbecue acceso e fumante.
Vita che ritorna alla mente e ricordo d'aver vissuto.
Poi dimentico di nuovo.
3 anni non hanno lasciato nessun segno.
Sorrido.

Post N° 682

Alla fine, invece, mi son trovata a fissare l'arcobaleno con una Chesterfield lights accesa.
E l'arcobaleno partiva proprio dalle nuvole che sembravano spuma d'onde di mare.
E invece era lago: in fondo c'erano le montagne, non l'orizzonte.
A dir la verità non pensavo a niente, solo a godermi il silenzio e l'acqua appena increspata.
Non avevo nemmeno fame, cosa strana.
Un po' di fumo davanti agli occhi a confondermi la vista
Tutto calmo e sereno nonostante il temporale.
Calmo e sereno anche se tra le mani ho un libro sui comportamenti aggressivi.
Costellazione di contraddizioni: la mia vita.

"...Oltre questa nebbia
Oltre il temporale
C’è una notte lunga e limpida...."

Post N° 681

Mah.
Ho voglia di quel leggero vento sul viso, delle nuvole che velocemente cambiano forma, del caffè offerto da G., dei tavoli bianchi o blu e salutare tutti i camerieri del ristorante chiamandoli per nome che poi son le stesse persone con cui esco la sera al bar a fare due chiacchiere.

Vado al lago.
Al mio lago.

Aggiornamento delle ore 16:05
Apro il portone; c'è il sole.
Faccio 3 passi per arrivare alla macchina: comincia a diluviare.
Ok ok... scherzavo... non avevo nessuna voglia di andare al lago...
grrrrrrrrr

Post N° 680

Così ho ripensato alle barche rovesciate al sole in quell'angolo che sembra, ed è, rimasto immutato: immerso tra colori pastello un po' sbiaditi e circondato dalle cannucce in cui da piccola mi lamentavo di camminare e in cui da grande mi nascondo per lasciar scorrere la mia pelle d'oca sulla tua.
Poi fermarti le mani per quel poco di pudore che mi rimane.
Mi sembra di essere ancora lì, ad ignorarti mentre sull'amaca leggi il tuo libro e mi cerchi con lo sguardo fino a trovarmi e ad avvicinarti che tanto lo sai che io no, proprio non lo farei mai finché non l'hai fatto più nemmeno tu.
E mi sembra che in questi sei mesi non abbiamo fatto altro che camminare in tondo.

Continuo a dirti no e poi ti cerco per farmi dire si
e il gioco continua
un altro giro di giostra
ché non siamo ancora stanchi.

Post N° 679

Parlare come due vecchi amici con conoscenze in comune.... e sorridere trovando la cosa abbastanza strana...
Il virtuale che diventa reale mi stupisce sempre di più per le strane trame che riesce a tessere, per gli strani intrecci che riesce a fare e disfare.

Ti devo una bistecca e un giro nel mio "angolo di paradiso" in cerca di immagini tanto belle da volerle imprimere su pellicola.

Post N° 678

Sorridevo ancora tra me e me per la strana e piacevole coincidenza di oggi e mi sono ritrovata a parlare di "segni" alle 3 del mattino.

"io ai segni ci credo solo se sono positivi"

Poi invio.

Nello stesso istante squilla il telefono tim.
Riconosco il numero anche se da mesi non è più in rubrica.

Magari è un segno.

Poi rido da sola.

E scrivo un sms, ma stavolta senza nemmeno pensarci, niente di impegnativo.

E di nuovo invio.

E di nuovo squilla il telefono tim.

Ho la conferma che in questo momento non sono nel tuo letto solo perchè in fondo non l'ho voluto davvero.

Scivolo via dalle tue provocazioni con la mia solita ironia, tiro ancora la corda e tu credi di vincere semplicemente non rispondendo.

Di nuovo due guerrieri.
"Magari ne parleremo una sera a cena"
"Durante una cena può succedere di tutto"
"Vuol dire che porterò via il coltello dal ristorante e lo metterò nella borsa in caso ti venissero strane idee".
E anche se non c'ero ti ho immaginato sorridere alla luce della mia lampada.

Post N° 677

Nemmeno un filo di vento, nemmeno una nuvola.
Mi siedo sul muretto aiutandomi con due mani.
La canzone di Battisti del karaoke arriva fin qui, mentre frugo nella borsa per cercare l'accendino.
Poi con lo sguado seguo i contorni confusi del fumo e l'occhio cade lì: sul vecchio castello in rovina.
E rimango così, a guardare il cielo attraverso una delle tante finestre lassù, un cielo nè azzurro nè blu, dello stesso colore di queste lettere.
Penso a quanto a volte si ride per delle scemenze, una sera intera  a tirarsi i sottobicchieri di carta manco fossimo bambini delle elementari.
E poi al tavolo all'angolo c'è lei, con gli occhi dello stesso colore di questo cielo, seduta accanto a lui che partirà domani e ritornerà chissà quando.
Lei è l'unica a non ridere, continua a fissarlo con un'espressione indefinita.
Fra loro un bicchiere mezzo vuoto e un mondo intero.
E all'improvviso lei si alza, prende il microfono e canta "minuetto" solo per lui, lui che sembra ignorarla e continua a ridere con gli amici, che si limita a storcere il naso quando lei stona, ma nemmeno la guarda.

Perchè, a volte, è tutto inutile.