Creato da psike830 il 19/11/2005

1,nessuno&centomila

Le mie contraddizioni: vivo spegnendo incendi con la benzina

 

Messaggi di Settembre 2006

Quanto conosci Psì?

Post n°676 pubblicato il 08 Settembre 2006 da psike830

Se proprio non sapete come occupare il vostro tempo...

Cliccate qui

Un test su di me... (come se di cavolate non ne avessi già scritte in abbondanza!)

 
 
 

Post N° 675

Post n°675 pubblicato il 08 Settembre 2006 da psike830
Foto di psike830

Ce l'ho già fatta più di una volta.
Posso farcela ancora.
Il segreto sta nel volerlo davvero e nel crederci seriamente.

Giusto?

 
 
 

Post N° 674

Post n°674 pubblicato il 08 Settembre 2006 da psike830
Foto di psike830

Stamattina mi sono svegliata con questo sms:

"...se continui a girarti e rigirarti nel letto poi cadi..."

Sostituendo le parole "girarti" e "rigirarti" con "pensarci" e "ripensarci", beh.....
non potevo ricevere sms più azzeccato!

Grazie Jo.

 
 
 

Post N° 673

Post n°673 pubblicato il 07 Settembre 2006 da psike830
Foto di psike830

Quando la lancetta supera i 100 e tu cominci a stare meglio e guardi nel buio la luce rossa della sigaretta che si consuma al tuo inspirare avido e più senti che fa male e più senti che fa bene e sorridi quasi compiaciuto della tua stupidità.

Vorrei calici di vino rosso ad annebbiarmi i pensieri, vorrei quella notte, forse una delle nostre migliori: completamente ubriachi a far l'amore dovunque travolgendo qualsiasi cosa si mettesse tra noi e il lettino di pelle nera.

Questo vorrei: il momento in cui si smette di ragionare e si segue solo l'istinto e i sensi e ci si dimentica del tempo che scorre e non ci si accorge del sole che sorge perchè fuori il mondo continua a girare, ma non per te.
E per un attimo fermarsi e guardarsi quasi stupiti come a chiedersi perchè...ma non c'è un perchè per l'attrazione.
Scrivo un sms "Voglia....di te" e poi 3332774..... e lascio il telefono aperto, appoggiato sulla scrivania.
Aspetto.
Aspetto che la voglia sovrasti il pudore, che l'istinto muova la mia mano fermata dalla razionalità.

Respiro.
O almeno ci provo a far diventare il respiro meno affannoso per il ricordo della tua pelle e ripenso alle tue parole in una discoteca fumosa e affollata in una notte d'ottobre"...perché noi facciamo l'amore in modo animalesco ma dolce..."

Ti voglio.
Ma non cedo: inviare sms? no, magari un'altra volta.

 
 
 

Post N° 672

Post n°672 pubblicato il 07 Settembre 2006 da psike830
Foto di psike830

Mi chiedo quanto della vita si può quantificare.
A volte mi capita di sentirmi dire "io ti voglio più bene di quanto me ne vuoi tu"
Chissà se è possibile sapere una cosa del genere?
"ti penso spesso sai?"
io magari ti penso una sola volta al giorno ma quella volta dura 12 ore mentre tu magari mi pensi 5 volte di 12 minuti.
E allora ti penso più io?
Oppure dipende da quello che si pensa.
Perchè se penso ad un ipotetico lui in un ipotetica serata passata tra amici è diverso dal pensarlo nel momento in cui facciamo l'amore.
Quindi la quantità dipende anche dalla qualità.
Quindi se voglio poco bene ma so volerlo nel modo più adatto vale più che se ne volessi tanto e non sapessi dimostrarlo?

In foto: l'interno del mio cervello.


 
 
 

Post N° 671

Post n°671 pubblicato il 07 Settembre 2006 da psike830
Foto di psike830

Vivo in un mondo tutto mio dove chiamo invidia la gelosia e scrivo invece di parlare.
Non ricordo nessun addio preciso, solo dei cambiamenti di ruolo delle persone nella mia vita.
Non sono fatta per i tagli netti, li vedo come qualcosa di traumatico.
Perchè l'abbandono è diverso dalla parola "addio".

Ogni tanto penso al passato e ci scrivo un post.

Ogni tanto penso a ieri e mi appunto due parole che poi cancello ripassandoci sopra con la penna e facendoci dei cerchietti, come fosse un uragano.

Ogni tanto penso a domani e ho un po' d'ansia e di paura.

Ogni tanto penso che il presente me lo gioco così... a pensare e scrivere di cose che ormai non ho più o che ancora non ho avuto mai.

Ma la voglia e il bisogno di scrivere non si placa e mi investe e riempio la stanza di musica e di fantasmi.
Li guardo sfilare, andarsene e ritornare.

E sorrido e poi incurvo le labbra all'ingiù scordandomi già per quale pensiero o ricordo.

E ti voglio e ti perdo e non ti cerco e poi mi manchi e forse basterebbe poco, troppo poco o moltissimo per riaverti qui.

Questione di tempi e distanze?
5 km o 500
lo stesso pensiero li annulla e uno diverso li moltiplica
allora è una questione di sintonia
di intesa
d'attrazione?

E ogni giorno indosso un nuovo abito da suora o puttana, ogni minuto cambio idee e umori al ritmo dei respiri lenti dei sogni che ho fatto.
E sento lo stomaco mentale brontolare e compenso l'amore che non ho vissuto mai con una fetta di inventiva e fantasia, spirito d'originalità.

E megalomanicamente penso ci sia qualcosa di geniale nella mia follia.

Metto in fila tutte le parole che conosco e sparo all'impazzata, di quelle che rimangono cerco di farne frasi di senso compiuto.

E non rileggo mai quello che scrivo per non capirne il senso profondo e la tristezza, per non cogliere più sfumature e particolari di quanti ne vedo già.

Ingoio parole di canzoni provando a dimenticarle non pensando che in questo modo rimarranno sempre dentro di me e me le vedo tatuate sulla pelle in una sera d'estate.

Ho sul cuore la cicatrice di quella sera in cui son scivolata su quei 7 scalini e anche allora parlavo di canzoni e tu hai sorriso e tutto è diventato colorato.

Poi qualcuno m'ha ritinto le pareti del mondo di grigio dicendomi fosse amore e io ho continuato a guardarti di nascosto al tavolo del pub dove son cresciuta e dove ora non ho proprio più voglia di andare.

Adesso invece i colori sono sfumati, nessuna tinta forte perchè, per una modesta e contraddittoria come me, sarebbero troppo appariscenti e a me piace rimanere nell'ombra a cercare di capire cosa c'è poco più in là, sotto la luce.

E annuso ogni cibo prima di mangiarlo e ho teorie perfino sull'insalata: è insapore come l'acqua.
Bevo solo acqua liscia, le bollicine mi fanno arricciare il naso.

Come tutti, quando guardo la pioggia che riga i vetri, mi viene un pizzico di tristezza e ripenso a quando sotto lo stesso cielo la stessa pioggia batteva sul tettino di una macchina che dondolava leggermente.

Sono una persona comune e mi illudo di essere speciale

"...E' stato un solco tracciato all'improvviso senza certezze senza prudenza nell'annuciarci d'istinto e di stupore in un crewscendo che ha dell'irregolare frse l'attesa ci ha visto troppi soli forse nel mondo non sapevamo stare così distanti ad aspettarci ancora, così prudenti così distanti...."
Subsonica

L'immagine mi somiglia: si faccia una domanda e si dia una risposta....

 
 
 

Post N° 670

Post n°670 pubblicato il 07 Settembre 2006 da psike830
Foto di psike830

Ho un capello tra le dita che mi solletica e sembra limitare i miei movimenti.
Un solo capello può essere così fastidioso?
Lo tolgo, tenendolo stretto tra pollice e indice e lo guardo arricciarsi finalmente libero.


Ripenso all'alba che entra dalla finestra e alle tue mani fra i miei capelli.
Chissà quante volte sarai tornato a casa coi miei riccioli biondi tra le dita e sui vestiti.

Finisco di bere il mio caffè e guardo il fondo della tazzina.

A volte ho creduto che il tuo sorriso fosse ingenuo come tu l'hai creduto del mio, ma purtroppo eravamo già sporchi di esperienze passate: la purezza non si addice certo a quelle nostre notti.

Eppure qualcosa è rimasto.
Nonostante le bugie e i tradimenti, la superficialità della storia e la profondità degli sguardi.
Un filo teso attaccato a chissà cosa.

Chi ne è uscito vincitore?
Il mio dirti no e rimanere con la voglia o il tuo ammetterlo?

"Appena arriva la cartolina ti richiamo così facciamo due chiacchiere"

Sai benissimo che non l'avrei mai fatto.

La cartolina è qui, sulla scrivania e chissà qual è la spiaggia che quella sera mi hai descritto per sms.
Immagino il colore della tua pelle già scura dopo 20 giorni di mare e penso a come sarebbe respirarla di nuovo. Mi chiedo se dopo 6 mesi avrebbe lo stesso sapore.

"non l'ho mai conosciuta una come te...sei... sei..."
Un'emerita stronza che sa tenerti testa ecco cosa sono.

"....Abbiamo visto ardere tante volte l'astro baciandoci
gli occhi
e sulle nostre, teste ergersi i crepuscoli in ventagli giranti.

Le mie parole piovvero su di te accarezzandoti.
Ho amato da tempo il tuo corpo di madreperla soleggiata.
Ti credo persino padrona dell'universo.
...Voglio fare con te
ciò che la primavera fa con i ciliegi..."

Pablo Neruda

 
 
 

Post N° 669

Post n°669 pubblicato il 07 Settembre 2006 da psike830

E poi il buio

Il sole disegna un cerchio rutilante
sul telo di lino delle nuvole sfilacciate
frapposte alla mia sbirciata distratta,
e con morbida perfezione
la circonferenza si adagia
sul lungo crinale del monte,
dietro il quale scenderà
in qualche placido istante.
La finestra socchiusa sfiora la sedia,
e fluisce un carezzevole soffio
che lambisce i miei piedi
con invisibile avvolgimento:
io penso all'effusione
di un abbraccio rapito ai dispetti del tempo,
a un amore caldo
come il raggio di luna degli innamorati.

E quando la luna verrà sarà la stessa di allora?
Quella che di noi farà di nuovo una cosa sola?
E quando la luna verrà sarà la stessa di allora?
Quella che dopo ci porterà alle carezze dell'aurora?

Il sole disegna mezzo cerchio esitante
su sbuffi di nuvole andate
e Oriente indorato risponde
all'acceso Ponente.
Guardo le rocce innevate nel blu luminoso:
sei là con lo sguardo,
lo stesso che mi hai regalato lasciandomi solo.
Ti ho persa quel giorno e mai più ho ritrovato
la scia deliziosa del tuo fascinare,
e se fosse successo mi avresti rivisto scodinzolare...
(devono aver diviso in due il mondo,
e penso di essere dalla parte sbagliata).

E quando la luna verrà sarà la stessa di allora?
Quella che di noi farà di nuovo una cosa sola?
E quando la luna verrà sarà la stessa di allora?
Quella che dopo ci porterà alle carezze dell'aurora?

Ora il sole
disegna
un commiato straziante
di squarci roventi
fra nuvole ostili,
veloci
nel giungere a frotte
sui miei capogiri.
Nell'ombra
del monte
mi pento
di averti
lasciata
tornare.

 
 
 

Post N° 668

Post n°668 pubblicato il 06 Settembre 2006 da psike830
Foto di psike830

"...ma come un'aquila può diventare aquilone?
che sia legata oppure no
non sarà mai di cartone..."

 

Non ricordo di aver mai avuto un aquilone da bambina.
Non ricordo nemmeno di esser stata bambina.
Quello che so è che a volte mi ci sono sentita.
La voglia di volar via e quel filo quasi invisibile che ti vincola.
Non ti inchioda a terra, ma ti lascia a mezz'aria, come in semilibertà.
Ti fa sentire il vento sulla faccia ma non ti lascia trasportare perchè quel vento prima o poi finirà e tu cadrai a terra e ti farai male.
Meglio evitare, allora, di farsi male.
Il mio filo semi-invisibile ha due nomi, ero indecisa su quale fosse il più adatto:
Paura
e
Razionalità.

Le frasi che mi sento dire più spesso sono:
"tu pensi troppo, dovresti buttarti"
"tu non ti lasci mai andare"
Qualcuno di voi sa spiegarmi come si fa?
A tagliare quel filo
a capire quand'è il momento giusto
a riuscire a parlare di sè stessi
a risanare quelle micro e macro fratture che fanno del mio cuore una distesa arida e accidentata
a non aver paura di cadere
ad imparare a volare.

 
 
 

Post N° 667

Post n°667 pubblicato il 06 Settembre 2006 da psike830
Foto di psike830

Ho sete.
sete di parole che non riesco a scrivere, che non trovo.
Ieri mattina seduta su un muretto nel cortile dell'università guardavo un tizio che fotografava delle panchine vuote e ho capito che anch'io desideravo fermare quell'attimo, ma con le parole.
E mi frullavano in testa e volevo fermarle su carta ma non ne avevo.
E le parole continuavano a nuotare nella mia testa.
ora le ho dimenticate.
in fondo era solo un piccolo insignificante attimo: sul viso il sole di settembre, i vecchi compagni d'università già laureati, i distyributori di merendine vuoti se non per la Fiesta che a me fa schifo, due piani di scale per prendere un caffè e ripensare alla prima volta che sono entrata in quel posto.
San Lorenzo, un'ex fabbrica di birra.
Fa ridere che la mia facoltà sia un'ex fabbrica di birra, lo so.
Ma quando l'aula magna mi si è aperta davanti agli occhi ho avuto una strana sensazione.
Ora penso che se invece che dalla parte destra quel giorno mi fossi seduta da quella sinistra invece di X avrei conosciuto Y, il mio "gruppo non sarebbero stati quei pazzi scalmanati ma forse persone più tranquille, magari mi sarei già laureata, magari mi sarei innamorata se fossi riuscita a conoscere quel tipo che una mattina mi ha chiesto "hai da accendere?" e mi ha fatto quasi girar la testa.
Lui sedeva sempre sulla sinistra, vicino a quella ragazza che somiglia tantissimo a una mia ex compagna di liceo.
Chissà che fine ha fatto.
Sono riuscita a scoprire il suo nome solo al secondo anno, quando è capitato seduto davanti a me per un esame.
E se io avessi sbagliato tutto dal principio?
Destra o sinistra.
Dentro o fuori.
A favore o contro.
Bianco o nero.
Aperto o chiuso.

 
 
 

Post N° 666

Post n°666 pubblicato il 06 Settembre 2006 da psike830
Foto di psike830

Il viaggio di ritorno in compagnia delle parole di un libro, un libro che, insieme a tantissime altre cose, mi lega ad una persona.
"Questo libro non solo mi piace, ma mi sembra di camminarci dentro, di sedermi negli spazi bianchi della pagina a fine capitolo..." [sms]
Poi pagina 78 e lui, sempre in viaggio, dice a lei
"la prossima volta ti porto con me"
lei, quasi ingenuamente chiede
"dove?"
la risposta di lui è solo:
"niente dove e niente fino a quando"

Niente dove e niente fino a quando.

E allora ho capito.
Ho capito che siamo stati qualcosa di presente che ha il sapore dell'eterno e del surreale.
Ho capito il motivo dei mancati "cosa siamo" "chi siamo" "mi manchi" "ti voglio bene", ho capito che io sarò sempre la stessa ragazza/semidonna con quel nastrino rosso al polso, che non potrò mai essere diversa da quella notte in cui ho respirato quell'odore di libertà e l'ho riconosciuto misto all'odore della tua pelle che lo rendeva ancora più vero.
Ho capito che erano sei anni che aspettavo di sentirmi ancora così, che quasi ne avevo dimenticato il senso, il sapore, le sensazioni.
Ho capito che, in fondo, la mia battaglia l'avevo già vinta, anche prima di ritrovarmi ad asciugare le tue lacrime al buio: "ho bisogno di te più di quanto tu ne hai di me"
E ancora non lo so se è vero o no.
So solo che quell'aria fresca che muove le tende e mi accarezza il corpo nudo, abbandonato accanto al tuo, quell'odore di lago e collina, di paesi lontani e vicinissimi, di castelli di sabbia e di mattoni, di ieri e oggi, di domani, quell'odore di me, così tremendamente di me e di quella ragazzina che ormai non esiste più, quell'odore....oggi mi fa dire
grazie:
dei filari di noccioli e le scale a chiocciola
di quel nastrino rosso
delle tue lacrime
e soprattutto delle tue bugie.
Grazie perchè in quell'odore ho trovato me.

 
 
 

Post N° 665

Post n°665 pubblicato il 05 Settembre 2006 da psike830
Foto di psike830

Me la prendo comoda, tanto di mesi ne ho persi già in abbondanza.
Appena fatto colazione.
Doccia e autobus.
San Lorenzo, poi la caserma Sani.
Torno a Roma, anche se per un giorno solo.

Il sangue che scorre nelle mie vene per metà è romano e a volte sento il richiamo di quella città.
E allora torno, ma poi vado via.
Ritorno nel mio paesino di collina col suo senso unico e il lago poco distante.
Roma la posso bere solo a piccoli sorsi.


In foto: il cortile della Caserma Sani.

 
 
 

Post N° 664

Post n°664 pubblicato il 04 Settembre 2006 da psike830
Foto di psike830

Ma sì....
Forse me lo sono meritato.
A volte i miei silenzi fanno troppo rumore e per spiegare cosa significano non sempre si trovano le parole.
Uno dei due doveva essere il cattivo, nelle favole ce n'è sempre uno e come al solito è toccato a me.
Sono fatta così, non so se ormai potrò più cambiare.
Testarda, fredda, orgogliosa.
E chiusa.
Chiusa fino all'inverosimile.
Jo ha ragione: intorno al mio cuore non c'è solo una fortezza, ma ben due.
Il fossato, gli alligatori, i cecchini di guardia spaventano.
Per di più non c'è nemmeno il ponte levatoio.
La prima volta che mi sono innamorata ho perso quella persona perchè non riuscivo ad ammetterlo nonostante sentissi dentro di me quell'amore pulsare e crescere fino all'inverosimile, fino a scoppiare in un "ti amo", ma solo nel momento in cui ci siamo detti addio.
Tre anni e mezzo di tira e molla per strapparmi quelle due parole e per ritrovarsi al punto di partenza ma con un vuoto incolmabile.
Sono cresciuta in un mondo dove ammettere di provare sentimenti significava essere deboli e fragili e io debole e fragile non lo sono mai stata, dovevo pur sopravvivere.
E ora sono quella che sono.
Cado e mi rialzo.
Non so se qualcuno mi ha mai visto zoppicare, bisogna essere attenti ai particolari per notarlo e sono proprio quelli che io son brava a nascondere.

 

 
 
 

Post N° 663

Post n°663 pubblicato il 04 Settembre 2006 da psike830
Foto di psike830

Il fatto che io non parli di sentimenti e di dolore non significa che non ne provi.
So che è difficile da capire e da credere ma un cuore ce l'ho anch'io e ogni tanto mi fa cacciar fuori pure qualche lacrima.

 
 
 

Post N° 662

Post n°662 pubblicato il 04 Settembre 2006 da psike830
Foto di psike830

"Sei nell'anima"
Quando inizia questa canzone non posso fare a meno di muovere a tempo la testa.
Le prime note mi ricordano quella sera di semiestate con l'aria fresca.
Il primo loro concerto che ho visto.
Il cantante se ne stava lì a saltare, strillare e fare il pazzo.
Poi, silenzio.
E queste note.
Lui l'ha cantata guardandola dritta negli occhi, come se nessun altro esistesse.
E nessuno rideva più e nessuno si divertiva, erano tutti rapiti dalla scena, da quello sguardo.
Lui, quella canzone, gliel'aveva cantata anche durante la serenata, vestito in un modo improbabile, con un mezzo di locomozione a dir poco alternativo e circondato dagli amici più stretti, quelli che proprio non se ne vanno mai.

Li ho invidiati.
Non per il loro amore ma per il loro coraggio.
Non riuscirei mai a chiedere ad un'altra persona di passare il resto della sua vita con me.
Non esiste nessuno a cui voglio così male.

 
 
 

Post N° 661

Post n°661 pubblicato il 04 Settembre 2006 da psike830
Foto di psike830

Dopo quasi 10 mesi di grigio anonimo ho deciso di ritingere tutto d'azzurro, senza esagerare ovviamente ché i cambiamenti mi hanno sempre spaventato.
Anche se nella mia vita ce ne servirebbero un bel po'...
Mah...
Boh...
Eh?!...

 
 
 

Post N° 660

Post n°660 pubblicato il 03 Settembre 2006 da psike830
Foto di psike830

L'aria arriva tiepida sotto i piedi asciugando quel po' di vino che ho fatto cadere ad inizio serata.
La Panda verde è ferma con le ruote a pochi centimetri dal marciapiede che delimita il prato.
Abbasso un poco il finestrino, il necessario a far uscire la voce e a non far entrare il freddo.
"Le chiaviiiiiiii"
Poi richiudo e il bassista mi fa segno di scendere.
Lo devo fare e D. con me.
Tre giri di serratura, la porta aperta e un po' di calduccio.
Rimango ferma in mezzo alla seconda stanza, quella senza porta e paso lo sguardo sui resti delle precedenti rappresentazioni teatrali.
"Quelle sedie sono uguali a quelle che aveva in sala mia nonna"
"Sai che le avevo anch'io?"
"mah sì... adesso che ci penso anch'io..."
Tiro fuori la penultima sigaretta del pacchetto, S. mi guarda e mi parla con gli occhi, la rimetto nel pacchetto e lui tira fuori il tabacco.
S., il battersita, è stao il primo componente del gruppo che ho conosciuto, quello con cui forse mi trovo meglio a "non-parlare", abbiamo passato più tempoa fumare in silenzio spalla contro spalla che a parlare.
Si ride con i doppi sensi del libretto di istruzioni e io esco fuori.
Punto i piedi sullo scalino dell'ingresso.
Mi dondolo, con l'aria fredda che mi fa rabbrividire.
Guardo il prato umido e capisco.
Capisco che l'estate è finita.
Capisco che tutto inizia per poi finire.
Ma non è detto che ricominci.
Capisco che non può esserci sempre il sole, che le cose devono evolversi, crescere e cambiare, che senza pioggia questo no può accadere.


 
 
 

Post N° 659

Post n°659 pubblicato il 03 Settembre 2006 da psike830
Foto di psike830

Guidare con l'aria fresca che si infila tra i vestiti ancora estivi e sulla strada del ritorno Guccini mi ricorda le parole di "vorrei".
Notte di musica e vino rosso, di strade strette e di parole con una sedia libera alla mia destra.
Fare colazione per la seconda volta alle 5 del mattino con l'ennesimo cornetto alla Nutella poi ritrovarsi nella sala prove a cazzeggiare con un libretto d'struzioni: "per avere l'effetto vibrato..." e via coi doppi sensi.
Tre cani randagi vanno e vengono dall'entrata principale ti scodinzolano tra le gambe e poi se ne vanno insoddisfatti.
Il batterista tira fuori il tabacco, prepara una sigaretta e me la offre, si ride ancora con quel libretto d'istruzioni.
Poi l'alcol sfuma e lascia il posto ai pensieri e a un po' di malinconia indefinita di chissà cosa che appartiene a ieri o forse ad un domani che non è ancora arrivato e che tu aspetti fiducioso.
"Son le sei, andiamo a dormire?"
Un altro sabato sera che se va.
Ma un sabato sera come piace a me.

 
 
 

Post N° 658

Post n°658 pubblicato il 02 Settembre 2006 da psike830
Foto di psike830

Dalle casse esce "stanco e sbronzo" di Caparezza, ho i capelli bagnati che profumano di shampoo e spuma, sulla pelle una crema al cioccolato bianco.
Ale è sulla strda di casa mia con un salame intero, una forma di formaggio semistagionato e una bottiglia di Cannonau.
Sto per andare al compleanno di un bambino che compie un anno: mio cugino.
Mia sorella ha 19 anni meno di me,io sono la nipote più grande e, forse, la più immatura.
Stasera serata del gruppo.
D. "stasera ci siamo andate leggere, ma domani sera..... vino vino e vino.... è troppo che non ci ubriachiamo...."
Psì "io l'avevo dato per scontato..."
No... non sono affatto responsabile... forse salterò un'altra sessione di esami forse sono totalmente idiota.

Ho voglia di passare una notte di quelle che non si dimenticano.

Voglia di....

ditemelo voi
di cosa avete voglia?

 
 
 

Post N° 657

Post n°657 pubblicato il 02 Settembre 2006 da psike830
Foto di psike830

Serata a base di parole e Merlot e quasi investirci di tutte quelle frasi che in questi giorni non ci siamo potute dire in un parcheggio semi-deserto.
Accorgersi di crescere, accorgersi che poi la vita ti porta lontano anche quando la distanza è poco più di un chilometro.
Accorgersi che non son più capace di parlare di me nemmeno con te.
Riesco solo a scrivere e nemmeno più come una volta.
Funzione random allo stereo e all'improvviso "Il vecchio e il bambino" mi piomba addosso con musica e ricordi.
"E' tardi, tu domani lavori, andiamo a casa?"
Rimanere soli con sè stessi e  i propri fantasmi senza provare più paura, rimanere quasi indifferenti anche a quella canzone.
Per l'ennesima volta mi chiedo chi, di quell'uno nessuno e centomila, sono e non ho risposte.
Poi leggo il post precedente e mi riconosco.

 
 
 

JO

perché forse più bello che descrivere una grand’amicizia, è averne una.

 

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DUE ZERO ZERO CINQUE

RADIOFRECCIA

"...perchè le canzoni non ti tradiscono.
Anche chi le fa può tradirti,
ma le canzoni,
le tue canzoni,
quelle che per te han voluto dire qualcosa
le trovi sempre lì,
quando tu vuoi trovarle.
Intatte.
Non importa se cambierà chi le ha cantate.
Se volete sapere la mia,
delle canzoni,
delle vostre canzoni vi potete fidare..."

 
 

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